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Gigi Riva si racconta: in uscita il suo libro
Il fuoriclasse rossoblu, più forte di tutti i tempi, ha raccontato la sua storia, in un libro che uscirà il 1 novembre
Un racconto bello e molto interessante, uno spaccato della vita di questi ultimi 70 anni. L’ex bomber di Leggiuno, ha parlato del suo carattere, del suo essere un “uomo silenzioso”.
Condizione nata da una storia familiare triste, causata dalla scomparsa dei genitori, quando Luigi era ancora adolescente. È dovuto crescere in fretta, anche grazie all’aiuto ed alla vicinanza costante della sorella maggiore Fausta, una seconda mamma.
Lei lo accompagnò in Sardegna, per approdare nel club che poi segnò la sua vita. Vinse scudetto e campionati europei con la maglia azzurra (è ancora il Re dei bomber della Nazionale).
Giocatore fortissimo, con un grande senso del gol, e leader silenzioso, resterà per sempre Luigi Riva da Leggiuno, Rombo di Tuono. Un mito per tutta la Sardegna e per l’Italia intera.
Dal libro, abbiamo estratto questo racconto, dove Riva si racconta.
“Non sono mai stato un chiacchierone. Mi piacciono i silenzi, mi piace semmai parlare con me stesso. Il silenzio è stata una parte importante della mia vita, che quand’ero troppo giovane mi ha detto “Arrangiati”. E io mi sono dovuto arrangiare. Il calcio mi ha aiutato, mi ha dato tanto, per non dire tutto. Ma quando sono uscito per sempre dal campo, dal sogno che si era avverato e aveva tenuto lontani, entro certi limiti, i fantasmi notturni, ho dovuto cominciare a fare i conti, fino a lì sempre rimandati, con quella parola. Depressione. Per fortuna, nel momento peggiore, mi hanno salvato i figli. Prima è nato Nicola, poi Mauro, e la vita è tornata ad avere un senso. Poi sono nate le nipoti, un’altra gioia immensa”.
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Milan, ma chi ha scelto Fonseca? Ora tutti a uscire dal carro (ma ci sono mai saliti?) | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, ormai è una gogna mediatica quella che si è scatenata intorno al nome del tecnico portoghese in odore di esonero. Ma chi realmente ha scelto questo allenatore? E chi ora difende la propria scelta?
Sulla questione allenatore noi di Calcio Style siamo stati piuttosto precisi nel seguire l’intera vicenda iniziata nei primissimi giorni di gennaio quando vi erano stati contatti con Antonio Conte.
Da lì un accordo verbale con Ibrahimovic e una serie di incontri a Milano e negli uffici della Rafaela Pimenta a Montecarlo. Sappiamo che la scelta dell’allenatore leccese divideva la dirigenza e, come da disposizioni dall’alto, si è preferito orientarsi sulla decisione collegiale, ossia un allenatore che potesse andare bene a tutti e con un costo ridotto. Grave, gravissimo errore.
Ma quindi ora chi sostiene Fonseca? La risposta nessuno, Ibrahimovic men che meno. La grave colpa della dirigenza è stata proprio quella di assoldare un tecnico per il quale nessuno provava la minima stima, se non per gli indiscussi valori umani.
E la colpa di Ibrahimovic, che si professa il boss, è stata quella di avere accettato la scelta in maniera passiva per poi immediatamente discostarsi e non seguire la squadra durante queste prime uscite.
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Breaking news Milan, buone notizie per Maignan
Breaking news Milan, come scritto nella giornata di ieri, arrivano oggi importanti conferme sullo stato di salute del portiere rossonero. Vediamole insieme nel dettaglio.
Un trauma contusivo, nulla di più per Mike Maignan il quale è uscito malconcio durante la sfida di Champions League contro il Liverpool lasciando spazio tra i pali a Torriani.
Gli esami strumentali avevano fin da subito escluso ogni tipo di lesione, tuttavia c’era apprensione e attesa in quanto il giocatore aveva male al ginocchio.
Ora il dolore sembra essere regredito e lo staff medico assicura la presenza durante la sfida contro l’Inter di domenica sera.
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Roma, Juric scelto da Lina Souloukou. Ghisolfi spingeva per un altro nome
Emergono nuovi retroscena sulla panchina della Roma. Dopo l’esonero di De Rossi, Ghisolfi ha caldeggiato un nome, ma ha dovuto accettare la scelta di Juric.
In casa Roma si respira una brutta aria e, con il recente esonero di Daniele De Rossi, sono emersi numerosi retroscena che stanno svelando le tensioni interne al club. Non solo questioni legate alle scelte di mercato, spesso non condivise dall’ex tecnico, ma anche situazioni spinose come i casi Dybala e Zalewski, di cui la società avrebbe fatto volentieri a meno.
Roma, Ghisolfi voleva Terzić
Tuttavia, l’ultimo e forse più significativo retroscena riguarda la scelta del nuovo allenatore.
Secondo quanto riportato da Nicolò Schira, la decisione di affidare la panchina giallorossa a Ivan Juric è arrivata direttamente dalla CEO Lina Souloukou, nonostante il direttore sportivo Ghisolfi avesse spinto per un altro nome.
Il ds, infatti, avrebbe preferito l’ex allenatore del Borussia Dortmund, Edin Terzić, considerato il profilo ideale per avviare un progetto duraturo e ambizioso, con l’obiettivo di riportare la Roma ai vertici del calcio italiano.
La scelta dell’ex Torino, sebbene accettata da Ghisolfi, non è stata completamente condivisa. Negli ultimi mesi, il direttore sportivo ha visto il suo ruolo ridotto, limitato a seguire principalmente le indicazioni della CEO più che ad avere libertà d’azione nella gestione della squadra.
Un ulteriore retroscena riguarda la presenza di Juric al Tardini durante la partita tra Parma e Udinese lo scorso lunedì. Questo dettaglio potrebbe suggerire che l’allenatore croato era già a conoscenza della situazione e si stava preparando per il suo nuovo incarico studiando la squadra bianconera, prossimo avversario dei giallorossi.
Resta da vedere se la scelta del tecnico croato, noto per il suo gioco più fisico che qualitativo, si rivelerà vincente. Di certo, però, la situazione evidenzia le difficoltà gestionali e la mancanza di una visione condivisa all’interno della società.
L’auspicio per i tifosi giallorossi è che queste divergenze possano risolversi presto, permettendo alla squadra di concentrarsi solo sul campo e di ritrovare quella serenità necessaria per competere ai massimi livelli.
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