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Giaccherini: “Non credo che il Napoli abbia qualche chance. Italia? È la strada giusta”
L’ex bianconero Emanuele Giaccherini si racconta in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera.
A 38 anni, Emanuele Giaccherini si è lasciato il calcio giocato alle spalle nel 2021, ma il legame con il mondo del pallone rimane indissolubile. In una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, l’ex centrocampista della Juventus e della Nazionale ha affrontato diversi temi, dalla corsa scudetto agli anni trascorsi in maglia bianconera, fino al suo rapporto con Antonio Conte, allenatore che ha segnato profondamente la sua carriera. A seguire un estratto della sua lunga intervista.
Giaccherini: “Molto grato ad Antonio Conte”
Giaccherini, lo sforzo è stato doppio senza milza?
«Forse a livello mentale sì, ma a 16 anni non ne ero neanche troppo consapevole. Fisicamente non cambia nulla, anzi il paradosso è che sotto sforzo non ti fa male in quel lato lì. Il punto è che quell’episodio è stato soltanto l’inizio della salita. Oggi mi guardo indietro e mi considero fortunato, sono arrivato lì dove volevo. Ho realizzato il sogno da bambino».
Il punto di svolta?
«Una tragedia vissuta da un compagno di squadra al Cesena. Serie C, fuori rosa: non il massimo per me. C’è da giocare un’amichevole e Veronesi, l’attaccante, deve dare forfait perché è morto il suo papà. Bisoli ha gli uomini contati e mi chiede di giocare. Faccio due gol, l’allenatore decide che divento titolare, con Veronesi ovviamente. Vinciamo la C, poi la B e siamo in A. Tutto succede quando sto per mollare, senza neanche troppi rimpianti: la passione per il calcio era finita, almeno così mi sembrava. Da ragazzino avevo già lavorato in fabbrica, era l’anno dei Mondiali in Corea, quindi chiesi ai miei genitori di trovarmi un altro posto di lavoro da perito meccanico perché non ne potevo più. Io volevo il calcio, mi sembrava però che il calcio non volesse me».
Invece il meglio evidentemente doveva ancora arrivare…. Oggi come colma il grande vuoto?
«Da tre anni faccio il commentatore per Dazn, guardo partite in serie, ho preso il patentino come allenatore e chissà che un giorno non possa tornare in campo. Soprattutto faccio il papà quasi a tempo pieno. Quando sei nel frullatore non ti accorgi del tempo che sottrai alla famiglia, ai figli».
Chi vince lo scudetto?
«L’Inter è la squadra più forte, più attrezzata e più organizzata. Al momento sono tutte lì ma se guardiamo ai valori loro hanno qualcosa in più».
Lei è tifoso nerazzurro, però.
«Sì ormai lo sanno tutti ma non mi faccio condizionare. Nasco e cresco in una famiglia di tifosi nerazzurri, fin quando ho giocato guardavo solo alla mia squadra. Dopo diciamo che mi sono lasciato andare».
Il suo amico Conte al Napoli invece ha chance?
«Non credo, sinceramente. Antonio sta lavorando per questo ma ci vuole tempo, hanno una rosa forte ma non lunghissima, sinceramente non mi aspettavo di vederli primi. Bisogna anche dire che qualche punto l’hanno raccolto con un pizzico di fortuna, almeno nelle prime partite. Ma arriveranno fra le prime quattro, e se pensiamo dov’erano lo scorso anno».
Lei ha giocato a Napoli, Conte l’ha chiamata prima di accettare la panchina partenopea?
«Ci siamo sentiti e anche visti, la sua scelta un po’ mi ha sorpreso. Credo sia stato molto attirato dalla piazza, dalla passione che Napoli ti dà, ha fatto benissimo. In due anni lì ho giocato poco ma la città resta nel cuore, è speciale».
L’Italia qualificata ai quarti di Nations League. Spalletti è l’uomo giusto?
«La nostra Italia ha preso finalmente la strada giusta, quella che non si è vista per niente all’Europeo, preparato buttando nel calderone tanti concetti e tante idee, creando solo confusione. Il mister è un grandissimo allenatore, ha capito gli errori fatti e adesso ha il tempo. L’Italia gioca bene a calcio, sa quel che vuole l’allenatore, ha recuperato giocatori fondamentali come Tonali ad esempio. Ci sono tutte le condizioni per tornare protagonisti».
Lei invece protagonista con Conte agli Europei del 2016. Non era troppo per le sue aspettative?
«È quello che probabilmente pensavano tutti, quando andai alla Juve. Il grande nome alla fine è stato il famoso Giaccherinho. Il mister appena ha potuto si è tolto i sassolini dalla scarpa. Quanto al rapporto mio e suo, credo che avendogli detto di no la prima volta poi si è intestardito, un po’ come quando un ragazzo vuole una ragazza e lei gli dice di no. Insiste fin quando non la conquista».
Quando gli ha detto di no?
«Al Siena. Io ero appena arrivato in A col Cesena, loro facevano la B per vincere il campionato. Non me la sentii, lo ringraziai, in qualche modo rischiando anche di non esser più chiamato da lui. Invece in quella stagione feci otto gol e non mi ricordo più quanti assist e mi volle alla Juventus».
Giaccherini, ha guadagnato abbastanza in carriera?
«Sì, ma i soldi non mi hanno mai fatto girare la testa. Vengo da una famiglia che dà valore al lavoro, c’è grande rispetto per i soldi. Quando agli inizi mi davano 1.000 euro al mese, ne mettevo da parte sempre 200, non era poco. Appena ho guadagnato un po’ di più ho acquistato il terreno per costruire casa».
Una follia, una, l’ha fatta?
«Ho comprato la prima auto dopo aver firmato il contratto con la Juventus. Una Maserati, prima avevo semplici utilitarie nonostante potessi già permettermi qualcosa in più».
Testa sulle spalle, come si dice in certi casi.
«Sì, con qualche eccezione. Una sera persi quindicimila euro al casinò, ci ho pensato per mesi».
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Dove vedere il calcio in diretta TV oggi in streaming gratis? Il palinsesto
Il palinsesto completo per seguire quest’oggi il calcio in diretta TV: ecco dove vedere i match in streaming gratis sulle varie piattaforme.
La programmazione completa di tutto il calcio in diretta tv e streaming, con le partite di calcio in tv quest’oggi tra le varie piattaforme Sky, DAZN, NOW, Sportitalia, MOLA TV ed emittenti in chiaro. In questa guida tv potete consultare dunque le partite di calcio oggi per tutti i dispositivi mobili (tablet, smartphone e perfino console da gioco) e tutti i device, ma anche per tv e smart tv. Guida alla diretta TV.
Di seguito l’elenco completo delle partite di oggi, in tutte le competizioni e i palinsesti trasmessi dalle emittenti italiane.
Il calcio in diretta TV oggi, il palinsesto del 3 novembre
18.30 Bologna-Monza (Coppa Italia) – ITALIA 1
19.00 Maiorca-Barcellona (Liga) – DAZN
20.30 Ipswich Town-Crystal Palace (Premier League) – SKY SPORT (canale 251) e NOW
20.45 Bayern-Bayer Leverkusen (Coppa di Germania) – SKY SPORT UNO e NOW
21.00 Milan-Sassuolo (Coppa Italia) – ITALIA 1
21.15 Leicester-West Ham (Premier League) – SKY SPORT CALCIO e NOW
Dove vedere il calcio in TV in streaming gratis?
I programmi di Sky Sport e Sky Calcio sono visibili in streaming su SkyGo e relativa app, per i soli abbonati
I programmi di DAZN sono visibili in streaming per i soli abbonati al servizio
I programmi RAI sono visibili in streaming gratuito all’interno del territorio italiano su RaiPlay e relativa app
I programmi di Sportitalia sono visibili in streaming gratuito su Sportitalia.com
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Milan, il Valencia bussa in Via Aldo Rossi: la risposta di Furlani su Jimenez
Milan, aria di movimenti già a partire dalla prossima sessione del mercato invernale i cui battenti apriranno tra poco meno di un mese. Andiamo qui di seguito a vedere le richieste del club spagnolo per un talento rossonero.
Il Valencia bussa in Via Aldo Rossi, obiettivo Alex Jimenez. Il classe 2005 è certamente uno dei prospetti più interessanti. La dirigenza rossonera ne sta infatti seguendo la crescita insieme al suo allenatore Daniele Bonera il quale lo sta agevolando ad un graduale passaggio in prima squadra.
Cosa che siamo certi potrà avvenire nella seconda parte della stagione, nonostante le particolari avances del club spagnolo. L’idea è infatti quella di prelevare Jimenez in prestito con diritto di riscatto.
La risposta di Giorgio Furlani, consultatosi col resto della dirigenza, è stata un secco no. Ad oggi Jimenez rimarrà e gradualmente verrà impiegato in prima squadra.
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La FIGC apre un’inchiesta sull’evasione degli arbitri: le ultime
La FIGC ha aperto un’inchiesta poiché diversi direttori di gara italiani sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali.
Come riportato da Calcio e Finanza la Procura federale della FIGC ha aperto da alcuni giorni un’indagine sull’evasione fiscale degli arbitri. Diversi direttori di gara italiani, tra cui anche Daniele Orsato e Gianluca Rocchi (entrambi ritirati, con il secondo che ora ricopre l’incarico di designatore), sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali sui compensi UEFA tra il 2018 e il 2022.
L’’impulso – come anticipato da La Repubblica – è arrivato da un esposto diretto al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer. La denuncia contestava appunto le violazioni del Codice di giustizia sportiva e del regolamento dell’Associazione italiani arbitri. Dopo aver analizzato l’esposto, Taucer ha invitato la procura FIGC ad aprire il procedimento, come da sua prerogativa in base allo Statuto del Coni.
FIGC, gli atti dell’inchiesta sull’evasione degli arbitri
La procura dovrà ora analizzare gli atti sui casi di evasione fiscale accertati dalla Guardia di finanza, che riguarderebbero una cinquantina di arbitri. Le contestazioni riguardavano soldi guadagnati all’estero su cui non sono state pagate le tasse. Gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, emessi a metà 2024, hanno spinto quasi tutti i coinvolti a sanare la loro posizione tramite il ravvedimento operoso, beneficiando così di sanzioni ridotte.
Una volta chiuse le indagini, che appunto saranno brevi, la Procura FIGC deciderà se far partire i deferimenti. Potrebbero essere contestati l’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, che rimanda ai principi di «lealtà, correttezza e probità», così come l’articolo 42 del regolamento AIA, che agli arbitri richiede un comportamento improntato «ai principi di lealtà, trasparenza, rettitudine e della comune morale, a difesa della credibilità ed immagine dell’AIA». In base alle norme, gli arbitri coinvolti rischiano una sanzione che può andare dalla semplice ammenda fino alla squalifica o inibizione.
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