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Stadio Flaminio, si lavora al progetto di riqualificazione dell’impianto costruito a fine anni ’50 e al momento inutilizzabile.
In questi giorni si passerà dalle parole ai fatti sul futuro dello stadio Flaminio: è al via il percorso che vedrà la riqualificazione dell’impianto, ci sarà gara in cui, secondo quanto scrive Repubblica oggi, saranno tre i soggetti pronti a fare la propria proposta.
La Lazio di Lotito, la Roma Nuoto e una una joint venture tra Cassa Depositi e Prestiti e Credito sportivo.
L’ultima, in ordine di tempo, è il progetto che vedrebbe protagonista Lotito, da tempo voglioso di avere uno stadio tutto suo. Il patron laziale ha affidato ad Arup, che sta lavorando ad un altro stadio progettato da Nervi, il Franchi di Firenze, ad un progetto che dovrebbe portare la capienza ad oltre 40mila posti tutti coperti, con uno sviluppo in altezza della struttura.
Le parole dell’asssessore alla sport Onorato sembrano dare molte speranze a Lotito: «Ho visto il progetto della Lazio per lo stadio Flaminio: è molto ambizioso, esalta la bellezza dell’impianto e dell’architettura di Nervi. Per questo siamo ottimisti. Il presidente Lotito si è mosso in maniera concreta e fa sul serio».
Se l’amministrazione romana sembra aver accolto positivamente l’idea lotitiana, ci sarebbero anche idee alternative a livello nazionale: con una capienza ridotta da circa 25 mila posti, per uno stadio dedicato a calcio, rugby e grandi concerti, sovvenzionato dall’Istituto per il credito sportivo e la Cassa Depositi e Prestiti per creare una cittadella dello sport con PalaTiziano, il circolo del Tennis Paolo Rossi e l’ex galoppatoio di Villa Glori.
Terza parte in causa sarà anche Roma Nuoto, che ha un progetto per lo Stadio.
A risolvere in buona parte il problema parcheggi per l’afflusso al Flaminio, qualsiasi sarà la sua destinazione, sarà l’arrivo in zona della metro C.