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Frosinone-Fiorentina: probabili formazionie e dove vederla
L’apertura della dodicesima giornata sarà in anticipo venerdi sera Frosinone-Fiorentina, sfida importante per i toscani che dopo tre pareggi subìti in rimonta nelle ultime tre giornate, hanno assoluto bisogno di trovare quei tre punti che le permettano di non scivolare in una posizine di classifica ancor più anonima.
Il Frosinone, dal canto suo, arriva da una breve striscia positiva di tre partite, due pari e una vittoria, ma è alla ricerca della prima vittoria interna allo Stirpe.
Indice
Qui Frosinone
Durante la seduta del mercoledì si è fermato Ciano per un fastidio al flessore della coscia destra che verrà valutato nelle prossime ore, non dovesse farcela Longo impiegherà Soddimo. Ardaiz e Halfredsson sono ancora fermi ai box. Beghetto dovrebbe essere preferito a Molinaro sulla fascia sinistra. Il Frosinone viene da due ottime partite in trasferta: vittoria a Ferrara e pareggio a Parma e vede il Bologna e l’Udinese, quart’ultime nel mirino.
Qui Fiorentina
Per Pioli c’è l’mbarazzo della scelta: infortunati di rilievo non ce ne sono. Da capire se riproporrà Simeone dal primo minuto e se Gerson sarà utilizzato, come nel secondo tempo contro la Roma, in fase più avanzata. A rimetterci in questo caso sarebbe ancora una volta Pjaca, che andrebbe verso la terza esclusione consecutiva dagli undici di partenza. Noi puntiamo nella formazione base finora utilizzata dall’allenatore parmense con Gerson in mediana e Pjaca nel tridente d’attacco.
Le probabili formazioni
Frosinone (3-4-3) di mister Longo: Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Capuano; Zampano, Maiello, Chibsah, Beghetto; Soddimo, Ciofani, Campbell.
Fiorentina (4-3-3) di mister Pioli:Lafont; Milenkovic, Pezzella, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi, Veretout, Gerson; Chiesa, Simeone, Pjaca.
I precedenti
Sono solo due le partite giocate tra Frosinone e Fiorentina in Serie A, nella stagione 2015/16 ci fu una vittoria viola al Franchi per 4-1, mentre in Ciociaria fu uno 0-0 il 20 marzo 2016. Allora si giocò al vecchio Matusa: quindi una sfida tutta nuova tra le due squadre.
Dove vederla
La partita di giocherà venerdi 9 alle 20.30. Sarà trsmessa da Sky Sport Serie A sui canali 202 e 251, sarà visibile per gli abbonati in streaming su Sky go e per il clienti di Now Tv attraverso la propria app.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle
Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.
Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.
Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)
Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri
Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro
Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale
Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio
Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)
Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan
Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)
Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante
Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha
Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi
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Cannavaro: “La mia Juve era fortissima. Al Real non è permesso sbagliare nulla”
Fabio Cannavaro ha parlato ai microfoni di Radio Serie A soffermandosi in particolare sulle avventure con le maglie di Juventus e Real Madrid.
Fabio Cannavaro, leggenda del calcio italiano, è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A ricordando i tempi dell’esperienze con le maglie di Juventus e Real Madrid.
Le parole di Cannavaro
“Dopo l’Inter trascorsi due anni a Torino dove i tifosi mi ritennero da subito ai livelli di Buffon e Del Piero, anche perché sul campo ho sempre garantito prestazioni importanti. Lì sono stato bene, ci hanno annullato due campionati ma la realtà è che quella era una Juve fortissima. Poi nel 2006 la società mi fece capire che c’era la necessità di cedere qualcuno e mi avvertirono della trattativa con il Real Madrid. Quando arrivi lì e visiti la sala trofei del club ti rendi conto che con quella maglia addosso non è permesso sbagliare nulla”
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