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Daniele Garbo commenta la 31 giornata

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Serie A

Si avvia alla conclusione il viaggio del campionato, con alcune sentenze già scritti e con altri verdetti già proclamati. Come d’abitudine consegniamo alle parole di Daniele Garbo, autorevole firma del giornalismo sportivo italiano.

“Prima di iniziare con le domande volevo aprire una piccolissima parentesi sul meraviglioso spettacolo che ci hanno offerto Real Madrid e Manchester City nel match di andata del Bernabeu. Uno spettacolo incredibile per chi ama il calcio, il calcio offerto da queste due compagini non ha assolutamente niente a che vedere con lo scempio che vediamo nella nostra Serie A tutte le settimane. Un livello davvero magnifico, i gol che abbiamo visto sono fantastici. Le filosofie di gioco degli allenatori, ben visibili, hanno fatto la differenza. In questo match abbiamo visto tutto il bello del calcio.

Non si può dire lo stesso di Bayern Monaco – Arsenal, dove nella mia lunghissima carriera non ho mai visto un arbitro che vede un calciatore prendere il pallone con entrambe le mani in aria di rigore e non assegnare un penalty “perché trattatasi di semplice ingenuità”, una cosa fuori dal mondo e assurda da vedere in Champions League.”

Indice

Dopo questa parentesi Europea veniamo ai temi del nostro calcio: Partiamo dalla Roma di Mr.De Rossi che al primo colpo vince la partita più sentita nell’ambiente della Capitale….

“Bhe si, Daniele è bravissimo e non lo dico da ora. La Roma ha fatto davvero un grandissimo affare ad affidargli questa squadra. Quanto al Derby, storicamente è sempre stata una partita dove a prevalere non sono sempre stati i valori tecnici ma i valori fisici. Nessuna delle due squadre ha avuto il predominio sull’altra, forse la Roma ha avuto più voglia di vincere la partita ed ha trovato il gol su palla inattiva. Ora per i giallorossi però il gioco si fa duro, il calendario infatti li metterà davanti a delle sfide davvero importanti contro Bologna, Napoli, Juventus e Atalanta.

Quanto alla Lazio questa partita sancisce definitivamente l’addio ai sogni di qualificazione in Champions League, qualore ce ne fossero ancora, e apre per Tudor un finale di campionato utile a capire quali calciatori possono ancora fare parte della rosa laziale per cominciare il nuovo ciclo la prossima stagione, cercando quest’anno di qualificarsi in Europa League.”

De Rossi

Veniamo al Napoli, reazione veemente dopo l’iniziale svantaggio contro il Monza. Gli azzurri possono ancora sperare nella qualificazione in Champions League?

“Diciamo che il destino del Napoli non è più nelle mani del Napoli. La squadra dovrebbe vincere le sette partite che mancano da qui alla fine e sperare che l’Atalanta e la Roma incappino in una serie di risultati negativi. Onestamente la vedo abbastanza complicata, ma non impossibile. Chiaramente per far si che questo accada il Napoli dovrà giocare come nel secondo tempo di Monza, dove i tifosi hanno potuto riammirare la squadra che ha schiantato il torneo lo scorso anno.

Napoli - Politano

Sullo sfondo c’è la questione allenatore con le voci che portano ad Antonio Conte…

“Non so davvero cosa pensarne. Certo l’ingaggio di Antonio Conte porterebbe in città un entusiasmo ed una gioia estrema dopo questa stagione deludente, ma la verità è che la squadra va rifondata e Conte è un allenatore che quando siede su una panchina vuole un mercato degno di questo nome.

Il Napoli avrà dalla sua parte un tesoretto non indifferente visto il bilancio perfetto e la più che probabile cessione di Victor Osimhen. Ma la domanda fondamentale è: Aurelio De Laurentiis è disposto a fare un mercato all’altezza di Antonio Conte, e a pagargli lo stipendio che chiede? presumo che per cercarlo quando ha esonerato Garcia fosse consapevole dei costi che comporta l’operazione Conte e quindi immagino che ne sia perfettamente cosciente, ma quello che non mi convince è la questione mercato punto debole del presidente azzurro. Onestamente a conti fatti credo che questa operazione non sia fattibile, più che per motivi economici per mancanza di condivisione di obbiettivi. Ma chi vivrà vedrà”

Laudisa sul futuro di Conte

Veniamo al Milan: Pioli sembra sempre più padrone della situazione e padrone della sua panchina. Dopo l’ennesima vittoria quanti sono i rimpianti rossoneri?

“Non credo che senza la flessione avuta tra Novembre e Dicembre i rossoneri potesse competere con quest’Inter. Pioli ha fatto uno straordinario lavoro da quando siede sulla panchina rossonera, ha riportato lustro nazionale e internazionale ad una squadra che era finita in un turbinio di scelte sbagliate. I calciatori non l’hanno affondato, anzi gli hanno affidato il timone della barca in tempesta. Quindi se mi parli di rimpianti direi che non dovrebbero esserci, poiché sono di gran lunga superiori le soddisfazioni che il Milan si è tolto in questi anni: Ora lotta per l’Europa League, ha vinto uno Scudetto, è arrivato in semi finale di Champions League, direi che per uno che è sempre stato messo in discussione non sono risultati così da buttare no!?

Milan

La Juventus prende una boccata d’ossigeno battendo in casa la Fiorentina, ma le critiche verso Allegri continuano a piovere incessanti. Quale futuro vede per la panchina bianconera?

“La vittoria contro la Fiorentina mette al riparo quanto di buono fatto nel girone d’andata, dove addirittura si pensava che i bianconeri potessero competere contro l’Inter per la vittoria finale. Premesso che nel match di domenica abbiamo visto la solita Juventus: primo tempo solido con gol su palla inattiva e secondo tempo chiusi in difesa a difendere il risicato vantaggio, penso che Cristiano Giuntoli già stia pianificando il futuro puntando su un altro allenatore. Fortissima sembra la candidatura di Thiago Motta, pallino dell’ex dirigente del Napoli, che porterebbe un altro stile di gioco e probabilmente anche qualche profilo interessante dal Bologna, ma è ancora tutto da vedere.”

La Fiorentina sembra essere un’eterna incompiuta, cosa manca ai viola per essere competitivi fino alla fine?

“Alla Fiorentina purtroppo manca un attaccante vero come lo è stato Gilardino in tempi recenti o come Luca Toni in tempi passati. Hanno preso Belotti ma è a fine carriera e Beltran non ha reso quanto ci si aspettasse. Un vero peccato perché Italiano esprime un ottimo gioco. Spero per i viola che con la prossima stagione possa arrivare il tanto sognato bomber che può chiudere il cerchio di una grande progettualità condotta perfettamente da Rocco Commisso e dal compianto Joe Barone.”

Zona salvezza: è sempre più bagarre, ma che colpo del Cagliari! Gli isolani riusciranno a salvarsi?

“Oltre alla grande vittoria del Cagliari, la mia attenzione va al clamoroso pareggio del Sassuolo contro la Salernitana. Un pareggio che riduce le possibilità di salvezza dei neroverdi che vedono avvicinarsi lo spettro di una clamorosa retrocessione. Quanto alle altre credevo che il Frosinone perdesse, e invece ha raccolto un prezioso pareggio casalingo contro il Bologna e rinnovo ancora una volta i complimenti all’Empoli di Davide Nicola che ha vinto una bellissima partita contro il Torino.

Il nostro Direttore editoriale riprenderà le presentazioni del suo libro “Un inviato poco speciale” in due speciali appuntamenti:

Sabato 13 Aprile alle 17.30 presso Sinestesia Caffè Letterario (Ceccano)

Intervengono: Prof.Gerardo Gatta e lo scrittore Diego Protani

Domenica 21 Aprile alle ore 18.00 al bar Punk Roma in Via Durantini 18

Intervengono: Il Vice Direttore di LBDV Alessandro Piacentini, il giornalista Mediaset Guido Del Turco e il redattore LBDV l’Avv.Ciro Romano

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Spezia, il monte ingaggi continua a preoccupare: la situazione

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Spezia, la situazione degli ingaggi elevati continua a condizionare il mercato. Sono tre, in particolare, i giocatori fuori dai parametri. Vediamo di seguito nel dettaglio.

Prosegue a rilento il mercato dello Spezia, frenato da altre priorità, come per esempio la questione relativa al monte ingaggi.

Come riferisce Il Secolo XIX, infatti, vari giocatori percepiscono emolumenti fuori dai parametri stabiliti, e per i quali bisognerà trovare una soluzione.

Spezia

Daniele Verde

Gli interessati sono Daniele Verde e Arkadiusz Reca, con uno stipendio di 900mila euro annui, e Lukas Muhl con 750mila.

Qualora non dovessero trovarsi adeguate soluzioni, spiega il quotidiano ligure, si percorrerà la pista della spalmatura della cifra su più anni.

Si va verso la definizione, infine, per quanto riguarda la posizione di Szymon Zurkowski, in procinto di passare all’Empoli.

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Juventus, tesoretto Next Gen: la strategia

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juventus next gen

La crescente importanza della squadra Under 23 in Italia, soprattutto per club come la Juventus, rappresenta una strategia efficace per sviluppare giovani talenti e generare significativi ritorni economici.

juventus next

Questa squadra funge da ponte cruciale tra la Primavera e la prima squadra, offrendo un’esperienza competitiva ai giovani che non sono ancora pronti per il massimo campionato.

Giocare in Serie C fornisce ai giovani calciatori un’esperienza di gioco più fisica e tattica rispetto ai campionati giovanili, accelerando il loro sviluppo.

I giocatori possono essere inseriti gradualmente in prima squadra, riducendo il rischio di bruciare talenti acerbi.

Gli allenatori possono valutare il potenziale dei giocatori in un contesto competitivo, decidendo con maggiore precisione chi può fare il salto in prima squadra.

La Juventus ha dimostrato di poter vendere giocatori sviluppati nella Nex Gen (si chiama cosi l’under 23 bianconera) per cifre significative.

Juventus tesoretto da oltre 120 milioni

Esempi recenti includono:

Iling-Junior e Barrenechea:Parte dell’operazione che ha portato Douglas Luiz a Torino, generando introiti significativi.

Matias Soulè e Dean Huijsen: Vendite imminenti che contribuiscono al totale di oltre 60 milioni di euro.

Le vendite di giocatori come Stephy Mavididi, Franco Tongya, Simone Muratore e Manolo Portanova hanno portato complessivamente decine di milioni di euro.

Radu Dragusin e Koni De Winter, entrambi venduti al Genoa, hanno fruttato circa 20 milioni di euro.

Anche Giacomo Vrioni ha contribuito con circa 4 milioni di euro.

Stephy Mavididi: Venduto al Montpellier dopo un periodo di prestito al Digione, rappresenta uno dei primi esempi del successo del modello Under 23 della Juventus.

Franco Tongya: Scambiato con Marley Akè, ha contribuito a rafforzare la prima squadra mentre generava una significativa valutazione di mercato.

Simone Muratore e Manolo Portanova: Le loro cessioni hanno portato risorse fresche e dimostrato la validità del progetto Under 23.

L’integrazione di giovani come Miretti, Fagioli, Yildiz e Nicolussi Caviglia nella prima squadra è un chiaro esempio del successo del progetto Under 23.

Questi giocatori sono ora colonne portanti della squadra e potenziali fonti di ulteriori plusvalenze future.

Il modello Under 23 della Juventus rappresenta un circolo virtuoso che beneficia sia dal punto di vista tecnico che economico.

Permette al club di sviluppare talenti, integrarli gradualmente nella prima squadra o venderli a prezzi elevati, reinvestendo poi queste risorse nel club.

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Enrico Valentini: da capitano del Norimberga a tifoso della Juventus

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Enrico Valentini, 35enne e abruzzese di orine, del Norimberga ha il cuore diviso: dall’essere capitano della formazione tedesca a primo della Juventus.

Enrico Valentini - Norimberga

Italiano del Norimberga e tifoso della Juventus. Una coincidenza: infatti, oggi pomeriggio (alle ore 17:00) si sfideranno in amichevole proprio la formazione tedesca e quella bianconera.

Di chi stiamo parlando? Proprio del capitano tedesco, Enrico Valentini.

35 anni compiuti a febbraio, terzino destro e (a dispetto del nome) italiano proprio non lo è: infatti è nato e cresciuto in Germania, proprio a Norimberga. Le sue origini sono, comunque, legate al nostro paese: i genitori Vincenzo e Maria, trasferitisi in Germania tanti anni fa per aprire un’attività di ristorazione, sono originari dell’Abruzzo.

La particolarità di ValentiniÈ un super tifoso della Juventus.

Detto e ribadito a più riprese dallo stesso calciatore, il capitano del Norimberga ha sempre sognato di disputare un’amichevole contro i bianconeri: e le due società lo hanno accontentato.

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“La Juve vince perché merita”

Dopo la conquista del Tricolore (2018) da parte della Juventus, Valentini si esponeva così:

“In Italia la Juve vince perché merita ma si cerca di infamarla. In Germania è diverso e ciò non accade: anche qui il Bayern Monaco trionfa in continuazione ma viene accettato perché è indubbiamente la squadra più forte.

Beh, poi in Italia si festeggia quando si è un punto dietro… Un grave errore da parte del Napoli, che così non ha fatto altro che caricare la Juve“.

L’inno bianconero

E poi c’è la storia dell’inno della Juventus cantato dai giocatori del Norimberga, dove lo stesso Valentini aveva spiegato l’origine dell’usanza:

“Durante uno dei miei primi allenamenti il nostro capitano ha messo la canzone della Juve nello spogliatoio ed io sono rimasto un po’ così. Ero stupito: non me l’aspettavo. L’aveva sentita in Champions dopo le vittorie dei bianconeri e gli piaceva.

In Germania, come in quasi tutti i club, quando arriva un giocatore nuovo deve presentarsi cantando una canzone davanti a tutti. Così io ne ho approfittato cantando proprio l’inno della Juve. Da inizio stagione è diventato il nostro tormentone”.

Un sogno che si avvera

Un sogno che si avvera per il capitano del Norimberga, un sogno che le due Società gli hanno concretizzato:

“Sarebbe un sogno fare un’amichevole contro i bianconeri. Io non posso decidere niente a riguardo ma… lanciamo un appello (raccontava al sito di Gianluca Di Marzio sei anni fa). Da bambino il mio idolo assoluto era Del Piero e lo sarà per sempre. Seguo sempre i bianconeri e sono contentissimo per questo Scudetto: sofferto ma meritato”.

Insomma: quella di oggi, per Valentini, non sarà una semplice amichevole. Soprattutto per il battito del suo cuore.

 

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