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Coentrao: “La vita in mare non è una vergogna”
L’ex terzino portoghese, Fabio Coentrao, ha cambiato vita da calciatore nel Real Madrid adesso è diventato un pescatore. È intervenuto sul canale televisivo digitale lusitano Empower Brand Channel.
Le sue parole
“Le persone che amano il mare e che vogliono vivere il mare devono seguire la loro volontà e il loro sogno. È anche un lavoro da fare per le nuove generazioni. La vita in mare non deve essere considerata come una vergogna, come pensano in molti. È un lavoro come un qualsiasi altro lavoro. Il mare è bello e ne abbiamo bisogno, ci devono essere persone che lavorano qui. Queste persone vanno rispettate come in qualsiasi altra professione”.
“Vengo qui da quando sono nato. Mio padre aveva una barca, lavorava nel settore della pesca e andava molto con lui, mi piaceva molto. Quando avevo tempo o ero in vacanza venivo qui ogni volta che potevo. La mia vita era questa: il mare e la pesca. Certo, sapevo che un giorno il calcio sarebbe finito e che avrei dovuto prendere una nuova strada nella mia vita. E la mia felicità è questa. Questa è la vita che voglio condurre”.
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Milan, crocevia derby: per Fonseca è un dentro o fuori | Due i nomi per sostituirlo
Milan, i rossoneri sono oggi a raccogliere i cocci della gara di ieri sera. Nessuno si salva, nemmeno l’allenatore il quale, più di tutti, è ora sulla graticola.
Il Milan di Paulo Fonseca fa acqua da tutte le parte e come succede sempre in questi casi, a pagare per tutti sarà proprio l’allenatore. Ce ne sarebbero di attenuanti per il tecnico portoghese, da un mercato finito troppo tardi alla scelta di giocatori senza interpellarlo fino ad un’eccessiva pressione e fretta di arrivare al risultato.
Detto questo, se il Milan perderà in maniera rovinosa contro l’Inter domenica sera, le sorti di Fonseca sono pressoché segnate. Sarà esonero al 99%.
Nella serata di ieri, nel post partita, come già raccontato questa mattina, c’è stato un summit allo stadio tra Ibrahimovic e Moncada. Si è appunto discusso dell’allenatore.
Da oggi il club non avrà più a libro paga Stefano Pioli volato in Arabia e al contempo si stanno vagliando due specifiche strade, quella di Massimiliano Allegri e quella di Maurizio Sarri. Due allenatori smaniosi di tornare ad allenare quanto prima e perfetti per i giocatori rossoneri. Sappiamo infatti che il tecnico livornese già in estate aveva mandato direttamente a Ibrahimovic la sua candidatura, poi scartata.
Lo stesso Sarri sarebbe felice di allenare a Milano e tra le righe lo ha fatto capire durante una recente intervista alla Gazzetta dello Sport.
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Ci ha lasciati Totò Schillaci: mondo del calcio in lutto
Si è spento all’età di 59 anni Totò Schillaci, leggenda del calcio italiano degli anni ’80 e ’90. Il mondo del calcio piange la perdita di un grande campione.
Poco fa è venuto a mancare Totò Schillaci. Leggendario attaccante italiano che si è spento a soli 59 anni, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute dopo una lunga battaglia contro il tumore al colon. La notizia della sua morte ha colpito profondamente il mondo del calcio, in lutto per la perdita di un grande campione.
Totò Schillaci: addio a un eroe di Italia ’90
Schillaci entrò nella leggenda durante Italia ’90, Mondiale tenutosi nel nostro Paese e in cui l’attaccante siciliano brillò come protagonista assoluto. Con una serie di grandi prestazioni, il suo carisma e la sua precisione sotto porta lo portarono a vincere il titolo di capocannoniere del torneo con sei gol. Le sue prodezze, tra cui la rete decisiva contro l’Austria dopo solo quattro minuti dal suo ingresso in campo, catturarono l’immaginazione dei tifosi italiani e lo consacrarono come uno degli eroi di quella competizione.
Oltre al suo successo con la Nazionale, Schillaci ha avuto una carriera significativa anche a livello di club: con esperienze importanti con il Messina, la Juventus e l’Inter. La sua personalità carismatica e il suo talento in campo hanno lasciato un’impronta duratura nel cuore degli appassionati di calcio.
La scomparsa di Totò Schillaci rappresenta una grande perdita per il mondo del calcio e per tutti coloro che sono rimasti incantati dal suo talento e dalla sua passione.
Il calcio italiano piange oggi la morte di uno dei suoi più grandi protagonisti e si unisce nel ricordo e nel cordoglio per un campione che ha segnato un’epoca.
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Udinese, splende la stella Thauvin
Nella sorprendente Udinese di questo inizio di stagione si sta esaltando Thauvin, talentuoso capitano e leader. L’attaccante racconta il felice momento dei bianconeri alla Rosea.
Il poliglotta 31enne trequartista Thauvin, nel suo bagaglio francese, spagnolo, inglese e italiano, si è preso per mano l’Udinese. Un avvio di stgione fantastico pieno di giocate e di reti importanti, già 4 in 5 partite tra Serie A e Coppa Italia, con la ciliegina della doppietta decisiva a Parma che ha regalato il primato in classifica in solitaria, dopo 13 anni, al club friulano.
Dopo essere arrivato nel gennaio del 2023 dai messicani del Tigres, dopo un periodo di adattamento, ora ha preso sulle proprie spalle, rivestite dal magico 10 che fu di Totò Di Natale, le sorti dei propri compagni, facendo la fortuna del nuovo mister Runjaic.
La stella di Thauvin che con la Francia si è laureato Campione del Mondo nel 2018 è tornata a splendere!
Oggi il ragazzo di Orleans ha spiegato alla Gazzetta dello Sport il suo felice momento: «Semplice. Ho la testa libera. Gioco tranquillo. Mi sento molto bene fisicamente. Lavoro ogni giorno dall’inizio della stagione per essere sempre al top. Adesso mi sento al mio miglior livello e voglio aiutare la squadra a sognare».
Dopo aver giocato in Francia, Inghilterra, Messico come si trova a Udine: «Benissimo. Io e la mia famiglia viviamo molto bene, stiamo in centro. La gente ti lascia vivere, ti fa stare sereno, ti incoraggia, ma ti rispetta sempre. C’è grande discrezione e io posso anche andare tranquillo in pizzeria».
Questo invece il suo giudizio su Runjaic: «È molto bravo dal punto di vista tattico. Vuole sempre giocare la palla e andare avanti, all’attacco. Una grande forza è lo staff. Tutto lo staff, che conosce molto bene il calcio. E lo constatiamo ogni giorno. Le dico che io in carriera di allenatori ne ho avuti e bravi ne ho visti parecchi, ma le posso assicurare che il nostro è un grande allenatore».
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