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Che succede a Juve, Bayern e City ?

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C’è un filo sottile che in questo weekend lega Torino,Manchester e Monaco di Baviera. Infatti Juventus ,City e Bayern non stanno attraversando un momento felicissimo nei rispettivi campionati,mentre in coppa la musica è ben diversa. Cerchiamo di analizzare insieme la situazione.

Juventus

Tanto per cominciare la Juventus fra le tre è quella che ha la situazione,sportivamente parlando ,meno drammatica ,infatti a differenza dei Citizens e dei tedeschi, i bianconeri distano dalla vetta solo due punti, è soltanto in questo weekend sono incappati nella prima sconfitta stagionale ,e ci sta,visto il periodo di forma della Lazio .Quello che però fa riflettere sono i punti lasciati per strada contro le cosiddette “piccole”.

Tre i pareggi arrivati contro Sassuolo,Lecce e la non irresistibile Fiorentina di questi tempi, e molte sono le partite vinte soffrendo (Verona,Bologna,Brescia,Genoa),mentre Lazio a parte i big match contro Inter,Milan,Napoli e Atalanta li ha sempre portati a casa,a voler cosi dimostrare la difficoltà a trovare stimoli dopo gli 8 campionati vinti consecutivamente,se a questo aggiungiamo il cambio tecnico e i tempi per assimilare la nuova filosofia di gioco, il quadro è completo. Stimoli che arrivano in automatico quando il palcoscenico cambia e si respira l’atmosfera europea,infatti la Juventus mai in questi ultimi 8 anni era riuscita a qualificarsi con 2 giornate di anticipo nel girone di Champions League .

Un girone che tutto sommato poteva portare qualche insidia , e va dato il merito ai bianconeri di far sembrare semplice,quello che semplice non era ,Atletico Madrid e Leverkusen non sono di certo le ultime arrivate.

Manchester City

Il City a meno di clamorosi miracoli,saluta la Premier League già a dicembre,non tanto per la distanza dalla vetta,che rimane enorme (-14) ma per l’avversario che la occupa,quel Liverpool di Klopp che sta diventando il vero incubo di Guardiola . Troppi alti e bassi per i Citizens ,vittorie roboanti e pesanti sconfitte. Per il City le sconfitte sono ormai già 4, Norwich e Wolverhampton le più clamorose,però sono quelle con Liverpool e United a fare più male ,anche dal punto di vista psicologico. La chiave sta forse nei troppi infortuni in difesa,l’arretramento di Fernandinho è emblematico.

La mancanza di stimoli in un campionato logorante come quello inglese , può fare la differenza ,il City ha vinto 2 volte consecutivamente la Premier quasi una rarità a queste latitudini.

In Champions il City ,invece fa il suo dovere,goal è spettacolo nelle prime 3 giornate ,e una volta raggiunta la qualificazione arrivano 2 pareggi,con avversari più motivati,ma che non modificano lo 0 nella casella sconfitte del Man City,a dimostrazione della forza della squadra,aiutata onestamente da un girone non impossibile (Atalanta,Shakthar,Dinamo Zagabria).

Bayern Monaco

7 sono i punti di distanza dalla vetta , 7° è la posizione in classifica del Bayern Monaco ,vincitore degli ultimi 7 campionati tedeschi. Il Bayern ha perso le ultime 2 partite in campionato, portando a 4 le sconfitte stagionali. La stagione dei bavaresi al momento fuori anche dalla zona “Europa League” passa anche dall’esonero dell’allenatore Kovac dopo il tonfo di Francoforte (5-1). Dalla stampa tedesca filtrano voci di un interessamento per Tuchel attuale allenatore del Psg,con Flick traghettatore fino a giugno.

Oltre alla probabile mancanza di stimoli,al Bayern si sta effettuando una vera e propria rivoluzione , un periodo di transizione che prevede lo svecchiamento della rosa che tanti successi ha regalato ai biancorossi di Monaco .Basta pensare che Robben,Ribery,Rafinha e Hummels in estate hanno lasciato il club,e Muller e Boateng sono messi ai margini del progetto.Insomma un rischio calcolato dal club.

Questo mix fra nuovi volti e vecchia guardia (su tutti super-Lewandowski) ,funziona in Champions League e anche pittosto bene,infatti il Bayern Monaco probabilmente è la migliore squadra della competizione (al momento) . Goal e spettacolo in un girone difficile,dove non mancano le vittorie clamorose , come il 2-7 (ancora il 7 che torna) di Londra contro il Tottenham vice campione d’Europa ,e lo 0-6 di Belgrado contro la Stella Rossa. In Europa sono 5 su 5 ,e fanno del Bayern un seria pretendente alla vittoria finale.

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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle

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Milan

Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.

Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.

Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)

Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri

Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro

Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale

Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio

Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)

Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan

Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)

Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante

Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha

Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi

 

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Cannavaro: “La mia Juve era fortissima. Al Real non è permesso sbagliare nulla”

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Fabio Cannavaro

Fabio Cannavaro ha parlato ai microfoni di Radio Serie A soffermandosi in particolare sulle avventure con le maglie di Juventus e Real Madrid.

Fabio Cannavaro, leggenda del calcio italiano, è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A ricordando i tempi dell’esperienze con le maglie di Juventus e Real Madrid.

Cannavaro

Le parole di Cannavaro

“Dopo l’Inter trascorsi due anni a Torino dove i tifosi mi ritennero da subito ai livelli di Buffon e Del Piero, anche perché sul campo ho sempre garantito prestazioni importanti. Lì sono stato bene, ci hanno annullato due campionati ma la realtà è che quella era una Juve fortissima. Poi nel 2006 la società mi fece capire che c’era la necessità di cedere qualcuno e mi avvertirono della trattativa con il Real Madrid. Quando arrivi lì e visiti la sala trofei del club ti rendi conto che con quella maglia addosso non è permesso sbagliare nulla”

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Pippo Inzaghi: “Mio fratello dopo la finale di Champions ha fatto il salto definitivo”

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Pippo Inzaghi

Filippo Inzaghi, intervenuto ai microfoni di Dazn, ha parlato del cammino degli ultimi anni di suo fratello Simone sulla panchina dell’Inter.

Intervenuto a Dazn come protagonista del format “Un’altra storia”, Pippo Inzaghi si è soffermato sul percorso fatto negli ultimi anni di suo fratello Simone sulla panchina dell’Inter e della possibilità di conquistare la seconda stella nel derby della Madonnina.

Inzaghi

Le parole di Pippo Inzaghi su suo fratello

Le qualità di Simone:

“Simone è un ottimo gestore di risorse umane, è molto bravo. Quello che ha subito l’anno scorso non lo avrebbe sopportato nessuno e lui invece si è fatto scivolare tutto. È stato bravissimo, è andato avanti per la sua squadra. Dopo la finale di Champions, in cui ha incartato Guardiola, ha fatto il salto definitivo e a me non sorprende. Ha pochi amici e quindi si è dovuto fare il mazzo per dimostrare che adesso è uno dei migliori d’Europa. Sono contento per lui perché oltre a essere un grande allenatore, è una persona perbene”.

Scudetto Inter nel derby?

“Uno lo sventai io con un mio gol. Però sono felice per mio fratello perché coronerebbe un sogno. Spero che il Milan vinca la coppa, così per me sarebbe il top. Sarà una bella partita con lo stadio pieno. Io feci gol al mio primo derby con Terim. Non feci tanti gol nel derby, ma quello che ho fatto sono stati importanti. Nei due di Champions per esempio io non feci un tiro in porta in due gare dalla tensione”.

San Siro:

“Non si tocca. Venni al Milan per San Siro. Quando facevo il Trofeo Berlusconi per me giocare a San Siro ero il mio stadio. Ho ottenuto in quello stadio tutto quello che dovevo ottenere. Nelle notti di Champions mi stimolava molto vedere i tifosi che stavano ore e ore in coda in pullman”.

Le differenze tra di voi come giocatore:

“Io e mio fratello ci facevamo portare alla Galleana al Piacenza per farci fare le foto coi giocatori. Simone ha il record che non ho nemmeno io: mai fatto quattro gol, lui li ha fatti al Marsiglia. Abbiamo giocato insieme in nazionale, anche per i miei genitori vederci esordire in nazionale a Torino…

Lui tecnicamente era più forte, ha convissuto con un problema importante alla schiena. Non andò al Milan prima di andare alla Lazio perché fu bocciato per la schiena e questo lo ha ostacolato. Avrebbe fatto di più. Quel che non ha avuto da giocatore lo ha avuto da allenatore”.

Lo studio degli avversari:

“Io e Simone studiavamo tanto gli avversari. Io li conoscevo alla perfezione. Non erano i difensori che marcavano me e io che marcavo loro perché se dovevo scegliere andavo da quello che magari sull’attenzione o sullo scatto potevo fregarlo. Queste cose si cercano di insegnare anche se non sono semplici da capire”.

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