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A Firenze va in scena la Hall of Fame del calcio italiano
Questo pomeriggio, a Firenze, sono stati assegnati i premi della Hall of Fame del calcio italiano degli ultimi due anni. Ecco tutti i dettagli.
Oggi pomeriggio, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si è svolta la decima edizione della Hall of Fame del calcio italiano, un riconoscimento creato dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio nel 2011.
A presenziare l’evento sono stati diversi rappresentanti delle istituzioni calcistiche e politiche locali, come il presidente della Figc Gabriele Gravina, il ct della Nazionale italiana Roberto Mancini, il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Insieme a loro, anche alcuni dei personaggi premiati nelle passate edizioni come Marco Tardelli, Antonio Matarrese, Nicola Rizzoli e Paolo Casarin.
Tra i premiati di queste ultime due edizioni, erano fisicamente assenti Antonio Conte, il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi, Carlo Mazzone e il difensore del Milan Simon Kjær.
Indice
I premiati della Hall of Fame 2022
Alessandro Nesta (Calciatore Italiano), Karl-Heinz Rummenigge (Calciatore Straniero), Antonio Conte (Allenatore), Gianluca Rocchi (Arbitro Italiano), Antonio Cabrini (Veterano Italiano), Barbara Bonansea (Calciatrice Italiana), Giovanni Sartori (Dirigente Italiano), Simon Kjær (Premio Astori). Premi alla Memoria per Luigi Simoni, Armando Picchi, Romano Fogli, Fino Fini e Vujadin Boskov.
I premiati della Hall of Fame 2021
Andrea Pirlo (Calciatore Italiano), Zbigniew Boniek (Calciatore Straniero), Carlo Mazzone (Allenatore), Antonio Percassi (Dirigente italiano), Alberto Michelotti (Arbitro italiano), Gabriele Oriali (Veterano italiano), Sara Gama (Calciatrice Italiana), Pietro Anastasi e Luigi Radice (Premi alla Memoria), Romelu Lukaku e Mattia Agnese (Premio Astori).
L’intervento di Antonio Conte
Pur non essendo fisicamente presente, l’allenatore del Tottenham Antonio Conte ha voluto mandare un videomessaggio di ringraziamento: “Entrare nella Hall of Fame è motivo di grande orgoglio e soddisfazione.
Sono molto dispiaciuto di non poter essere lì con voi, il fatto di aver giocato ieri e gli impegni col club mi impediscono di essere a Firenze. Saluto i giurati e i premiati, ci sono tante persone con cui ho trascorso momenti indimenticabili.
Alla Hall of Fame ho donato la maglia azzurra di USA ‘94, bellissima avventura anche se finita col secondo posto ai rigori. Concludo facendo un grande in bocca al lupo alla Nazionale per la finalissima di Wembley e i prossimi impegni di Champions League”.
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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”
Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.
Le parole di Lotito su Gravina
Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.
In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.
Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.
❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞
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Mourinho: “Roma? Mi dissero di andare via dopo Budapest”
L’ex tecnico della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare del suo passato sulla panchina giallorossa, terminato a gennaio 2024 per esonero.
José Mourinho torna a parlare della sua avventura a Roma sulla panchina giallorossa. Nell’intervista rilasciata qualche giorno fa al The Telegraph, Il tecnico portoghese si è soffermato sul post finale di Europa League di Budapest dove gli fu consigliato da amici e parenti di lasciare la società giallorossa.
Mourinho ha passato due anni e mezzo nella Capitale collezionando su 138 match 68 vittorie, 30 pareggi e 40 sconfitte con una media punti pari a 1,70. Nella sua avventura giallorossa il portoghese ha portato la Roma a giocare due finali consecutive in Conference League (trionfo contro il Feyenoord) ed in Europa League (sconfitta ai rigori contro il Siviglia).
Mourinho, l’addio dopo Budapest
“I miei amici, la mia famiglia, perfino il mio agente mi dissero di andare via dopo la finale di Europa League dello scorso anno. Ma ho sentito la spinta del club, dal punto di vista emotivo, e sono andato avanti. Ho rifiutato la panchina della nazionale portoghese e anche un’offerta molto conveniente dall’Arabia Saudita per restare alla Roma”.
Scelta, quella di rimanere ai giallorossi, risultata sbagliata visto l’esonero arrivato a fine gennaio dopo aver collezionato 29 punti in 20 partite.
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