<p><strong>Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice nonché allenatore di calcio, ha concesso un&#8217;intervista esclusiva ai microfoni di Calcio Style.</strong></p>
<p><strong>Sergio Pirozzi</strong> nella sua carriera è stato tante cose. Giocatore e allenatore per quanto concerne il calcio, ma anche Sindaco di Amatrice (dal 2009) durante quel terribile terremoto che ha sconvolto le vite di tutti. Un&#8217;esperienza che lo ha segnato profondamente, a tal punto da scrivervi un libro (&#8220;<em>La scossa dello scarpone, anatomia di una passione sociale</em>&#8220;) e da renderlo il <em>main topic</em> della sua <em>forma mentis</em> politica.</p>
<p>Ha rimesso il mandato nel 2018, per candidarsi alle Regionali del Lazio. Da indipendente prenderà poco meno del 5% delle preferenze e verrà eletto Consigliere Regionale. Nel 2019 entrerà in Fratelli d&#8217;Italia, attuale partito di governo, che poi lascerà nel 2022 per entrare nella Lega. Nel 2023, in concomitanza con il suo incarico sportivo più prestigioso ovvero la panchina dell&#8217;<strong>Alessandria</strong> in <strong>Serie C</strong>, dichiara terminata la sua esperienza politica.</p>
<p><img class="aligncenter size-full wp-image-364881" src="https://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/08/foto-ok-19.jpg" alt="sergio pirozzi" width="1000" height="600" /></p>
<h2>Le parole di Sergio Pirozzi a CS</h2>
<p>Nonostante avesse maturato sul campo il diritto a prendere parte al campionato di <strong>Serie D</strong>, l&#8217;<strong>Amatrice Calcio</strong> non ha effettuato l&#8217;iscrizione al campionato: decisione che la farà ripartire dalla <strong>Promozione</strong>. L&#8217;ex presidente sabino, <strong>Tito Capriccioli</strong>, <a href="https://www.gazzettaregionale.it/serie-d/2024/07/22/news/ssa-rieti-i-chiarimenti-del-presidente-tito-capriccioli-162701/">ha specificato come la scelta sia stata presa in seguito a problemi legati allo stadio</a>.</p>
<p>L&#8217;ex patron ha negato che alla base della decisione ci siano ragioni economiche, ma le voci su un&#8217;imminente cessione del titolo societario (poi rivelatesi fondate) hanno rapidamente preso corpo. Il nostro direttore <strong>Francesco Tripodi</strong> ha intercettato proprio Sergio Pirozzi, per ascoltare il suo punto di vista sulla questione.</p>
<p>&#8220;<em>La società di Amatrice si è sempre basata su una campagna soci, una sorta di azionariato popolare, non come una Srl ma come una ASD: ricalcando il modello spagnolo. Merito a chi ha creduto nel progetto nel 2016, riformando la squadra dopo il terremoto, ma l&#8217;anno scorso è stato deciso di renderla una Srl: trasformandola nella Società Sportiva Amatrice Rieti. Per questo motivo ha disputato tutto lo scorso campionato con indosso una maglia amaranto e celeste (i colori sociali del Football Club Rieti 1936, n.d.r.), <strong>che è come se la Roma giocasse con una maglia bianco e celeste o la Lazio con una maglia gialla e rossa</strong>, facendo di fatto scomparire quell&#8217;identità che rappresentava dal 1965. Il calcio di una piccola cittadina, anzi di un piccolo comune, è fatto di alti e bassi. Io ovviamente sono orgoglioso di aver allenato (dal 1995 al 1998, n.d.r.) una squadra con solo giocatori del posto, ma era un&#8217;altra epoca. Facemmo la scalata dalla Seconda Categoria alla Promozione e poi ci salvammo. Non so cosa sia successo quest&#8217;anno e nemmeno il perché, poi sinceramente mi interessa anche poco, <strong>ma di fatto l&#8217;Amatrice Calcio che conoscevo io è scomparsa</strong>. Mi auguro che questa Srl venga chiusa al più presto e che la società torni in mano alla comunità, com&#8217;è giusto che sia. Alla gente del posto interessa poco la categoria, <strong>è un discorso di identità e di sentirsi parte di qualcosa</strong>.&#8221;</em></p>
<p>Non si tratta, quindi, di una questione legata alla categoria o ai risultati. <strong>E&#8217; una questione legata all&#8217;identità territoriale di una squadra e al modo in cui la sua gente si riflette in essa</strong>. Valori che nel calcio ad alti livelli non esistono più e che, almeno a livello semi-dilettantistico, <strong>Sergio Pirozzi vorrebbe mantenere inalterati</strong>. L&#8217;augurio è stato condiviso attraverso i suoi profili social, in particolare mediante la sua pagina Facebook nella quale <a href="https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=2289324851418882&;id=100010241671148&;mibextid=WC7FNe&;rdid=ZKxwOeFNN0eS8TdK">l&#8217;ex-allenatore ha affidato le sue emozioni a un post sentito e accorato</a>.</p>
<p>&#8220;<em>Come ho detto sono cambiati i tempi. Ora dico una bestialità, ma tu potresti anche puntare alla scalata sino all&#8217;Eccellenza o alla Serie D senza calciatori del posto. L&#8217;importante è che la società torni in mano alla sua gente e che i dirigenti siano tutti del posto. Io sono sempre stato a disposizione della gente di Amatrice, anche quando è sembrato che non ci fossi io ci sono sempre stato, <strong>ma a un certo punto scatta un meccanismo perverso per il quale cominci a &#8216;mettere paura&#8217;.</strong> Non so per quale motivo, ma io non sono mai stato coinvolto in questi anni nelle scelte che sono state prese a livello sportivo e questo secondo me denota una mancanza di intelligenza. Al di là dei meriti sportivi, ma sul territorio sono l&#8217;unico ad aver conseguito un patentino UEFA Pro. A me non servono ruoli, io sarei sempre stato a disposizione qualora fossero stati chiesti i miei consigli. Però i personaggi liberi &#8216;mettono paura&#8217;, questo vale nello sport ma anche nella vita. <strong>Con questo non voglio dire che io sia migliore degli altri, solo che la mia esperienza professionale potesse rappresentare una risorsa per questa terra</strong>. <strong>Io spero che questa società torni a essere di proprietà della comunità e non di tre o quattro persone</strong>, che fanno il bello e il cattivo tempo.&#8221;</em></p>
<p><a href="https://www.rietinvetrina.it/e-nato-il-nuovo-gruppo-ssd-amatrice-daniele-bulzoni-presidente/">Negli scorsi giorni è stato ufficializzato il passaggio della società dall&#8217;oramai ex-proprietario Tito Capriccioli a <strong>Daniele </strong><strong>Bulzoni</strong></a>. Un passaggio di consegne che ha fatto cambiare anche il nome della società, da SSA Rieti a SSD Amatrice. Abbiamo chiesto a Sergio Pirozzi se, con il cambio in seno alla società, si aspettasse una chiamata.</p>
<p>&#8220;<em>A livello societario c&#8217;è <strong>Bulzoni</strong>, mentre dal punto di vista tecnico è giusto che si riparta da Romeo Bucci: che è un mister storico per questa società. Se mi verrà chiesto un consiglio io lo fornirò volentieri, mettendo a disposizione magari anche degli accordi con FIGC e CONI, <strong>e vigilerò affinché la società torni a essere patrimonio dell&#8217;intera comunità</strong>. Comunità che dovrà delegare coloro che avranno il compito di guidarla, con assemblee ogni anno per dimostrare quello che si fa. Questa è una società che è sempre stata così. Con una campagna soci, in cui si eleggevano dieci persone e queste dieci persone decidevano chi faceva il presidente, chi era il vice presidente e così via. Ogni anno si rendevano pubblici i bilanci e li si portavano all&#8217;evidenza della popolazione. Certo quelli erano altri tempi, dove si andava in giro a fare la questua per le 50 mila lire, mentre oggi (essendoci in ballo la ricostruzione) è più facile trovare sponsor</em><em>.&#8221;</em></p>
<p>Nonostante ci siano dubbi sul fatto che il fattore campo sia stata davvero la causa principale della mancata iscrizione al campionato dell&#8217;Amatrice, <strong>i lavori per l&#8217;ammodernamento dell&#8217;impianto vanno avanti da anni senza però far registrare passi avanti significativi</strong>. Sergio Pirozzi ha condiviso con noi la sua esperienza.</p>
<p><em>&#8220;Se l&#8217;Amatrice, per problemi legati al campo, avesse giocato a Rieti ma mantenendo la classica divisa rossa e blu, a me sarebbe andato bene. Rimaneva il fatto della trasformazione della società in una Srl, senza preavviso e senza un&#8217;evidenza pubblica. Poi chiaramente questa è una comunità che ha un po&#8217; perso quel senso di appartenenza e quindi la situazione è passata un po&#8217; sotto banco, ma il Comune l&#8217;anno scorso ha appoggiato il progetto SSA Rieti. Perché, alla conferenza stampa di presentazione, il Sindaco era presente. <strong>Non voglio non pensare che lui non sapesse che questa società era diventata una Srl</strong>. Per quanto concerne il campo, lì è stato fatto un progetto totalmente sbagliato. Io so che l&#8217;hanno modificato e io spero che sia pronto per la prossima stagione, perché sin qui è stato fatto soltanto leva la rete e metti la rete. (ride, n.d.r.) Quel campo ce lo hanno donato nel 2018, due anni dopo il terremoto, da alcune società di Serie A (l&#8217;Atalanta, il Torino e la Fondazione Milan) in collaborazione con il Ministero dello Sport. Poi è chiaro che in determinate situazioni ti prendi quello che ti danno e stai zitto, ma evidentemente si sbagliarono. Io mi incazzai come una bestia perché era troppo stretto e per riportarlo a 60 metri sarebbe stato sufficiente riportare le panchine nella posizione in cui stavano prima del terremoto. Bastava fare uno spostamento di recensione e riportare le dimensioni dove stavano prima. Tra l&#8217;altro la precedente giunta aveva trovato un accordo con il Ministero Sport &; Salute per un finanziamento, ma poi è stata indetta una gara al termine della quale si era capito che non si sarebbe fatto nulla. Adesso pare che si farà come ti dicevo io, ma i lavori vanno avanti da due anni e spero che questa sia la volta buona. <strong>Perché due anni per spostare una recensione mi sembrano eccessivi</strong>.&#8221;</em></p>
<p>Dopo la fugace esperienza con l&#8217;Alessandria, Sergio Pirozzi è attualmente senza squadra. Il richiamo della Serie C era suadente come il canto di un&#8217;avvenente sirena e non poteva certo essere rifiutato, ma il tecnico italiano è ora pronto a ripartire per una nuova avventura. A dimostrazione di quanto l&#8217;ultima panchina lo abbia scottato, <strong>si è detto anche disposto a scendere di categoria</strong>: anteponendo la bontà del progetto al lussurioso richiamo della categoria.</p>
<p><em>&#8220;<strong>A</strong></em><em><strong> me interessa soltanto tornare a fare l&#8217;allenatore, perché è quello il mio lavoro</strong>. </em><em>Con l&#8217;Alessandria è andata male, ma per responsabilità mia. Fu una decisione sbagliata, perché <a href="https://www.calciostyle.it/serie-c/alessandria-niente-iscrizione-alla-serie-d-e-futuro-incerto">arrivai e dopo un mese la società fallì</a></em>. <em>Adesso sono fermo da un paio di mesi e spero di trovare una panchina al più presto. N</em><em>on ho ancora ricevuto offerte, perché ormai la stagione è partita. Resterò vigile e monitorerò l&#8217;andamento di promozioni e retrocessioni. Non metto l&#8217;asticella sulla Serie C, mi va bene anche una squadra di Serie D. L&#8217;importante è che la società sia solida e che il progetto sia serio. <strong>I risultati che ho ottenuto non li ho ottenuti perché ero bravo io, ma perché avevo alle spalle una realtà stabile</strong>. In queste situazioni è certamente più facile lavorare. <strong>Certo è che non farò più salti nel buio</strong>, come invece ho fatto l&#8217;anno scorso.&#8221;</em></p>
<p><img class="aligncenter size-full wp-image-364882" src="https://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/08/foto-ok-18.jpg" alt="sergio pirozzi" width="1000" height="600" /></p>
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Aggiornato al 05/08/2024 20:01
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