I nostri Social

Le interviste

ESCLUSIVA CS, Adriano Tommasi: “La Juve ha operato in maniera ottimale, Baldanzi alla Roma è un gran colpo”

Pubblicato

il

Durante l’evento che si è tenuto in occasione del calciomercato invernale, ha parlato ai nostri microfoni il procuratore sportivo Adriano Tommasi.

Le parole di Adriano Tommasi

 

Tommasi

Di seguito le parole del procuratore sportivo Adriano Tommasi rilasciate ai nostri microfoni in merito al calciomercato in linea generale e non solo.

Che tipo di calciomercato hai visto? Se e quali differenze ci sono state con quello estivo? 
“Il calciomercato negli ultimi tempi segue un po’ sempre la stessa linea: pochi soldi e meno idee. Ci sono stati pochi movimenti, soprattutto nel calciomercato invernale rispetto a quello estivo, dove generalmente ci sono sempre molte più transazioni.
Qual’è il movimento che ti ha sorpreso di più in questa sessione di mercato?
Il movimento che mi ha più sorpreso è stato sicuramente quello di Pafundi che è andato a Losanna è ciò che mi ha sorpreso maggiormente è la formula.
Prestito con diritto di riscatto, che credo sia una formula sbagliata perché si rischia di perdere quello che, a oggi, è uno dei migliori talenti italiani”.
Invece, rimanendo in Serie A, qual è la squadra che ha operato secondo te in maniera migliore? Quella che si è rinforzata maggiormente in questo calciomercato?
“Credo che non si possa eleggere una regina del mercato invernale perché non ho visto colpi eclatanti.
Mi è piaciuto sicuramente l’investimento che ha fatto la Roma con Baldanzi perché, al pari di Pafundi, lo reputo tra i migliori calciatori italiani in circolazione e tra quelli che hanno un futuro garantito in nazionale.
Credo che si riuscirà a trovare spazio, ne gioverà l’intero sistema calcio italiano”.
Quanto può dare l’acquisto di Baldanzi alla Roma, visto anche il cambio di panchina con l’uscita di Mourinho e l’arrivo di De Rossi?
“Dipenderà da come mister De Rossi intenderà utilizzarlo perché credo che a bocce ferme lui sia la riserva di Dybala.
É ovvio che i ricorrenti problemi fisici, nei quali purtroppo incorre spesso Dybala, gli potranno garantire uno spazio idoneo a dimostrare tutto il suo valore.
Nel momento in cui mister De Rossi deciderà di utilizzarlo in un’altra posizione potrà far bene.
Credo che lui possa essere inserito anche nei tre di centrocampo con licenze offensive, quindi anche in quest’ottica lo vedo come un ottimo acquisto”.
La Juventus, invece, ha comprato Alcaraz. Pensieri sull’ex Southampton?
“Sicuramente è un ottimo calciatore. La Juventus è tra le squadre che ha puntellato la sua rosa, visto che sta disputando un ottimo campionato, forse anche al di sopra delle aspettative, nonostante abbia soltanto un impegno settimanale.
Però io ho sempre sostenuto che il dualismo con l’Inter è un po’ figlio di alcuni risultati che la Juventus è riuscita a maturare soltanto nei finali di partita. Penso alla partita con il Monza, quella con il Verona. Penso anche alla partita con la Roma stessa, dove comunque c’è ancora il dubbio del fuorigioco o meno di Rabiot.
Quindi credo che come al solito la Juventus abbia operato in maniera ottimale sul mercato, andando a prendere ciò che le mancava”.
Lotta retrocessione: Verona e Empoli, nonostante abbiano ceduto i loro pezzi pregiati, ce la faranno a rimanere in Serie A?
“L’Empoli mi ha colpito molto per l’ingaggio di Nicola perché è un veterano nelle salvezze e vedo molto bene la squadra adesso che c’è lui alla guida tecnica, senza nulla togliere ai suoi predecessori e ad Andreazzoli in primis.
Il Verona sta attraversando un momento societario delicato.I tifosi ce l’hanno un pò con Setti  proprio perché sta svendendo buona parte della rosa, per cui lo vedo meno favorito rispetto all’Empoli. Però insomma, il campionato è ancora lungo e può riservarci tante sorprese”

Le interviste

Esclusiva CS – Ariedo Braida: “Il Milan sta trovando la sua identità. Napoli favorito per lo scudetto, su Thiago Motta…”

Pubblicato

il

Braida

Ariedo Braida, ex-dirigente del Milan, ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di Calcio Style, riguardo la situazione dei rossoneri ma non solo.

Ariedo Braida è stato per 27 anni dirigente del Milan. Prima direttore sportivo (per 16 anni, dal 1986 al 2002) e poi direttore generale per undici anni, dal 2002 al 2013. Dopo le esperienze alla Sampdoria, al Barcellona e in ultimo alla Cremonese, terminata lo scorso 30 Giugno, è attualmente libero da oneri contrattuali.

Le parole di Ariedo Braida

Il dirigente ha concesso un’intervista esclusiva ai nostri microfoni. Di seguito le parole che l’ex-Milan ha rilasciato al collaboratore di Calcio Style Alessandro Aglione.

Milan

Con il Leverkusen l’ho visto bene, mi è piaciuto. Secondo me ha fatto una buonissima prestazione, il risultato non lo dimostra ma questo può succedere. Vedo dei miglioramenti rispetto all’inizio del campionato e sta trovando la propria identità. A darti una dimensione è la consapevolezza di ciò che sei, la consapevolezza della propria forza e dell’essere una grande squadra. I valori ci sono, deve solo trovare il suo equilibrio“.

Leao

Leao è fatto così, è il suo carattere. E’ meteoropatico, dipende dal tempo. O lo prendi così oppure lo lasci andare. Io credo che se una squadra ha un giocatore come lui, che ti fa la differenza creandoti la superiorità numerica nell’1 vs 1, deve tenerselo stretto, perché sono merce rara. Le cose vanno vissute dal di dentro per poterle capire e giudicare. Solo dopo puoi dire ‘questo è bravo, ha talento ma non mi serve’.”

Braida poi si sofferma sulla discussa dirigenza del Milan, affermando che non è nel suo stile giudicare il lavoro dei suoi colleghi. L’ex-dirigente afferma che “sono tutti professionisti di alto livello” e che “possono aver sbagliato, perché tutti possiamo sbagliare, ma sicuramente sono persone che conoscono il calcio“.

Napoli e Inter

Il Napoli con Conte e Lukaku è la mia favorita per lo scudetto e non lo dico solo perché attualmente sono primi i classifica. L’Inter ha tanta qualità e soprattutto ha dimostrato in questi anni continuità. Poi un derby prima o poi avrebbe dovuto perderlo, perché mica li puoi vincere. Il calcio è anche questo, sennò noi che siamo milanisti che facciamo? Dobbiamo soffrire e basta? (ride, n.d.r.) Ci sono persone che spostano gli equilibri, come ho detto di Leao prima. Con il massimo rispetto per tutti gli altri, ma quei due (Conte e Lukaku) hanno qualcosa in più”.

Thiago Motta

Thiago mi piaceva già quando giocava. L’unico problema è che a inizio carriera ha avuto tanti infortuni e non sapevo come avrebbe reagito il suo corpo, ma poi ha dimostrato di essere un giocatore di altissimo livello e ora anche da allenatore. Prima al Bologna e ora alla Juventus. E’ un allenatore che ha delle qualità, che portano delle novità quando arrivano in una squadra. Anche lui è uno di quelli che ha qualcosa in più degli altri“.

Braida si concede poi una chiosa finale su un tema molto dibattuto in Italia, ovvero quello relativo all’impiego dei giovani talenti. Egli cerca di sfatare un mito, affermando che nel calcio esiste un principio meritocratico che deve essere rispettato a prescindere dall’età anagrafica dei pretendenti alla maglia.

Sento spesso dire che i giovani in Italia non giocano, ma questo non è vero. E’ un falso mito, i giovani vengono fatti giocare e anche Allegri, criticato per questo motivo, ne ha fatti giocare tanti. Non è che uno deve giocare a prescindere solo perché è giovane. Giochi se sei bravo, punto. L’età è un valore anagrafico, non un sinonimo di qualità. Ma voi pensate che Yamal e Cubarsì giochino perché sono giovani o perché sono bravi? E Yildiz?”

Braida

Continua a leggere

Le interviste

ESCLUSIVA CS – Lino Banfi: “I club di Serie A devono avere il presidente italiano, Juric mi sta incuriosendo. Su De Rossi…”

Pubblicato

il

Roma

Il noto attore comico e grande tifoso della Roma Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni.

Il noto attore comico Lino Banfi ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Calciostyle e Almanacco Cinema, soffermandosi in particolar modo sul club giallorosso: di cui è un grande tifoso.

Le parole di Lino Banfi

Di seguito le parole del noto attore comico Lino Banfi, rilasciate in esclusiva i nostri microfoni.

Lino Banfi

Un giudizio sul nuovo tecnico della Roma Ivan Juric?

“È un allenatore che mi sta incuriosendo molto. Considerando che io sono molto amico di De Rossi ed ero in buoni rapporti con Mourinho, quando è arrivato un altro allenatore straniero come Juric sono rimasto un po’ spiazzato.

Io penso, come ho sempre detto nelle mie interviste calcistiche, che in una squadra di Serie A ci vuole un allenatore italiano e una presidente italiano: se è romano ancora meglio.

Come ho già detto in precedenza, Juric è un allenatore che mi sta incuriosendo molto e se riesce a risollevare la Roma in un momento del genere, così complicato, vuol dire che è un validissimo tecnico.”

Mi può spiegare brevemente come è nata l’idea di fare il film “L’allenatore nel pallone”?

“L’idea di fare questo film me la diede Liedholm nel periodo in cui allenava la Roma, in una domenica sera in cui eravamo entrambi diretti a Milano.

In quella circostanza mi disse se avevo mai pensato di fare un film su un allenatore di calcio e mi raccontò di questo Oronzo pugliese che poi sarebbe diventato il protagonista dei miei film: ovvero Oronzo Canà“.

Rimanendo in tema “L’ allenatore nel Pallone”, nel secondo film della saga appare per pochi minuti Daniele De Rossi. Come ha vissuto il recente esonero dell’ormai ex tecnico giallorosso?

“Io, come tutti i tifosi giallorossi, non ho vissuto bene l’esonero di De Rossi, perché in quel momento non riuscivo a capire bene il motivo per cui è stata fatta questa scelta. Poi, quando abbiamo saputo che la scelta era stata fatta dall’ormai ex CEO dei giallorossi, ci siamo rimasti molto male.

Io personalmente non condivido l’esonero di De Rossi, perché come Totti è stato una bandiera della Roma e non meritava di finire in quel modo, ma ormai non si può tornare indietro e dovremo farcene una ragione.”

Continua a leggere

Le interviste

ESCLUSIVA CS – Napoli, Sollazzo: “Lukaku? Atleticamente imbarazzante ma decisivo”

Pubblicato

il

Esclusiva CS: l'intervista sul Napoli a Boris Sollazzo, giornalista calcistico e cinematografico

In questo momento, il Napoli è capolista in Serie A. Il giornalista Boris Sollazzo, tifoso del club, parla della sua squadra del cuore. A partire dai tifosi.

Nel panorama giornalistico italiano Boris Sollazzo è una mosca bianca: un professionista che si occupa sia di cinema che di calcio, sia come penna che come radiocronista, dotato di grande capacità analitica e spirito critico.

Affezionatissimo tifoso del Napoli, al club azzurro e ai suoi protagonisti ha dedicato anche alcuni libri.

Con lui abbiamo parlato dell’attuale Napoli, della sua tifoseria e della lotta scudetto: ecco cosa ci ha raccontato.

Noi lo ringraziamo per la cortesia e il molto tempo che ci ha dedicato.

Napoli mon amour: l’intervista a Boris Sollazzo

È arcinoto il fatto che sei tifoso del Napoli: undici anni fa hai anche scritto anche un manuale per i tifosi del club, #chevisietepersi: sapresti farmi un identikit del tifoso azzurro?

“No, perché son tanti: quello che va allo stadio, quello che non ci va, quello che sta a Napoli e quello che vive fuori Napoli.

Il tifoso juventino è un ‘non tifoso’ antropologicamente parlando, perché non ha un legame culturale e territoriale con la propria squadra. Si dice sempre che sono legati alla vittoria, ma la vittoria è quello che li connota: non c’è un fattore culturale, di amore per ciò che si rappresenta. In questo è lontano da molte squadre, come il Real Madrid, che ha un’identità ‘governativa’, legata alla città di Madrid (anche se l’Atletico Madrid è più rappresentativo)”.

Il napoletano, più di ogni altro, è il tifoso che si trova anche fuori Napoli. Ci sono più napoletani fuori che in città, anche per le ondate di migrazione. Questo ha dato vita a tante classi di tifosi.

Forse ciò che li accomuna è l’essere molto competenti di calcio, anche se a volte troppo esigenti rispetto alla propria storia.
Ne ha fatto le spese Aurelio De Laurentiis, che con il club ha fatto un autentico miracolo e che, a mio avviso, è la cosa migliore che potesse capitare al Napoli. Ma ha il grande torto di essere romano e di non aver sedotto i napoletani con belle parole, avendo cercato di farli diventare la squadra di una metropoli. Una squadra che avesse anche una sostenibilità economica.

Quello del Napoli è un tifoso con un grande senso estetico, nel suo cuore ci sono gli scudetti ma anche squadre che non hanno vinto nulla, come quelle di Sarri e Vinicio: questo è abbastanza unico. È un tifoso che dà il meglio quando sta peggio: il tifoso del Napoli in Serie C era commovente, quello del terzo scudetto è stato irritante.

È il tifoso che in fondo vorrebbe gioire sempre, e che quando lo fa finisce nei film come Parthenope di Sorrentino, ma può anche perdere a lungo, perché ha avuto il privilegio di veder giocare nelle proprie fila il giocatore più forte del mondo e lo sportivo più rilevante nella storia dello sport, che ti ha amato alla follia.

Mi piace molto Napoli-Como che alle 18:30 fa il tutto esaurito: quello mi ricorda molto Napoli”.

Napoli, lo Stadio Maradona

Qual è la prospettiva del club, attualmente capolista, in questa stagione?

“Faccio finta che sia un’altra squadra. Il Napoli si trova in una condizione non dissimile da quella in cui ha vinto il terzo nonsipuòdire (ride, ndr): lì c’era il Mondiale invernale e un allenatore che sapeva come affrontare la sosta. C’era un’ottima squadra e una grande campagna acquisti.

Ora c’è una squadra che non fa le coppe europee mentre tutte le sue concorrenti le fanno, un allenatore straordinario e forse la migliore campagna acquisti mai fatta nella storia del club. Lo dissi allora e lo ripeto ora: due anni fa non pensavo che avremmo vinto, ma dissi a Radio24 che era una squadra estremamente coerente e ci avrebbe fatto divertire.

Anche ora dico che ci divertiremo parecchio, perché con Conte sarà bello pure perdere, perché nessuno mollerà mai: è questo quello che il tifoso del Napoli vuole vedere.

Il tifoso non si è sentito umiliato lo scorso anno perché la squadra è arrivata decima e credo che se 5 anni fa gli avessero detto che avrebbe vinto lo scudetto e l’anno dopo sarebbe arrivato decimo, avrebbe chiesto dove firmare.

Dopo essere stato orgoglioso della squadra che ha dettato legge in Europa, il tifoso si è sentito umiliato dallo scarso impegno, dallo scarso attaccamento alla maglia. E dal non capire che l’orgoglio è più importante della vittoria.

Quest’anno sarà divertente vedere l’orgoglio di questa squadra, che ha vinto 2-1 contro il Parma e probabilmente ha cambiato il senso della stagione. Se avessimo perso quella partita probabilmente ora parleremmo di altro”.

Napoli, Lukaku

Parlando di campagne, non acquisti ma prestiti: qual è il tuo punto di vista su Lukaku? Ha iniziato bene la stagione con 2 gol e 3 assist in 5 partite.

Un giocatore che in questo momento è atleticamente impresentabile e tecnicamente imbarazzante ti ha fatto vincere contro il Parma, ti ha fatto vincere contro il Cagliari, perché 3 dei 4 gol hanno tutti la sua firma, come gol o come assist… Stiamo parlando di 6 punti sui 13 realizzati. È un giocatore che costringe la squadra avversaria a rimanere indietro.

Abbiamo un difensore incredibile come Buongiorno, che è forse il difensore più forte che abbiamo visto da queste parti, perché lì davanti ci sono Politano e Kvaratskhelia, che non perdono un pallone, e c’è Lukaku, che fa reparto da solo.

Quindi, sperando che a 31 anni abbia ancora molti colpi in canna, mi aspetto che quando sarà un minimo in forma faccia lo sfacelo. Ho visto raramente un giocatore che non dovrebbe nemmeno andare in tribuna essere così decisivo”.

Quindi è Lukaku il giocatore “da attenzionare”?

“No. Io sono di quella parte che pensa che McTominay sia il futuro capitano di questa squadra. Verso di lui c’è un entusiasmo del popolo napoletano che deriva dalle sue dichiarazioni, dal fatto che lui ha detto che quando lo ha chiamato il Napoli ‘ha sentito il fuoco dentro’, dal fatto che ha baciato lo stemma. L’ho visto giocare al Manchester United e mi è sembrato fortissimo.

Ma mi piacciono tutti: Gilmour mi pare un Lobotka ancora più bravo nei contrasti, Neres mi fa impazzire: gioca 10 minuti e segna, o rischia di segnare, o fa un assist. È una squadra che, se si escludono i centrali difensivi di riserva, è davvero interessante”.

Napoli, Di Lorenzo

E Di Lorenzo?

“Sono felice che non mi abbia lasciato come ultimo ricordo quello dell’anno scorso, non se lo meritava. È forse un capitano troppo buono ma è un bel capitano: è un bravo ragazzo, ed è bello rivederlo all’altezza di quanto visto negli ultimi anni.

Ha avuto un black out, non siamo stati molto generosi con lui. L’anno scorso ha fatto di tutto per farci dimenticare ciò che aveva fatto, ma è bello rivederlo in queste condizioni. Mi sta benissimo se continua a giocare male in Nazionale e bene al Napoli”.

A proposito di giocatori della Nazionale, non hai menzionato Raspadori, che si è messo in luce positivamente alle qualificazioni per i Mondiali e in Nations League. Secondo te potrà trovare spazio in campionato?

“Mi sembra difficile per una questione tattica, avendo davanti Lukaku come centravanti, Simeone e pure Ngonge. Raspadori è sicuramente un giocatore molto diligente, anche con colpi incredibili – si pensi ai gol dello scorso anno a Glasgow e ad Amsterdam – ma è un centravanti che ha bisogno di un allenatore e di un modulo di un certo tipo. Questo è il motivo per cui ha fatto bene con Spalletti e De Zerbi.

Io lo vedo benissimo nello spogliatoio, perché Conte ama i giocatori che non danno problemi e si allenano strenuamente, ma non riesco a capire quale possa essere il suo ruolo. Non è un giocatore scarso ma non si sembra fatto per questo tipo di gioco. Non è fatto per Mourinho ma potrebbe esserlo per Sarri o Thiago Motta: per quegli allenatori che hanno nel possesso palla e nella manovra dell’attaccante come vertice alto la loro cifra distintiva.

Noi, con Mertens, abbiamo capito 10 anni dopo che avevamo sbagliato il ruolo: non era un laterale ma un centravanti. Io non vorrei che Raspadori non fosse un centravanti: segna davvero poco per esserlo. Magari deve trovare un’altra collocazione, cosa difficile in questo Napoli”.

Napoli, Raspadori

GIACOMO RASPADORI PUNTA IL DITO (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

Cosa ti aspetti dall’imminente partita di campionato contro il Como? Chi può rappresentare un pericolo?

“A me il Como entusiasma: come idea imprenditoriale, come idea tattica, per Fabregas che è stato uno dei miei giocatori preferiti. Credo che il giocatore dal quale guardarsi di più sia Nico Paz, che mi sembra davvero forte e potrebbe essere una delle grandi sorprese di questo campionato.

Il Verona l’ha battuto lui da solo, mettendo Cutrone nella condizione di segnare. Cutrone che, ci tengo a dire, ho preso al Fantacalcio in tempi non sospetti.

Secondo me è la partita più difficile delle prossime, però deve dare a Conte la misura di ciò che si può permettere. Il Napoli deve ricominciare dalle piccole cose, vincendo con le squadre che sono tecnicamente più deboli. Se ci riesce, vuol dire che c’è solidità mentale.

Adesso è primo in solitaria, vincendo potrebbe rimanere tale per 2 settimane durante la pausa Nazionali e psicologicamente è una prova di maturità”.

Chi è la principale contendente per lo scudetto?

Inter o Juventus. Dovendo sceglierne una la Juventus, perché ha un allenatore più abile, ha fatto un’ottima campagna acquisti e… ha fame, perché è da troppo che non vince trofei importanti. In realtà credo che lo scudetto se lo giocheranno loro, con il Napoli che potrebbe fare il terzo incomodo”.

Napoli, Diego Armando Maradona
Tu hai scritto un libro su Diego Armando Maradona, Diegopolitik. Il sottotitolo recita così: “L’ultimo grande leader del ‘900”. Secondo te chi è, se c’è, il “grande leader del 2000”?

“È durissima… (resta in silenzio) Non mi sembra che ci sia un leader. Quel pezzo finale di ‘900 aveva Diego, aveva Lula, aveva Chavez, aveva un continente in subbuglio… Oggi non vedo neanche un continente che possa dire la sua. In quel momento il Sudamerica era quello di ‘Un altro mondo è possibile’.

Io ora vedo un mondo che si sta rattrappendo su sé stesso, come il Gabbiano di Gaber. È molto più grande il terrore di Trump e dei suoi (i vari Bolsonaro, Milei ecc) che dominano il mondo che la speranza di un leader che non vedo da nessuna parte”.

E un leader in ambito calcistico?

“Proprio no. Il calcio è diventato il calcio delle sponsorizzazioni, vedi anche Messi. Non ha più il coraggio di rappresentare qualcosa.

Cercherei in altri sport: non sono dei leader, ma mi piacciono Sinner e Alcaraz per quello che rappresentano come simbolo delle nuove generazioni e per come affrontano lo sport come se fosse non una questione di vita o di morte ma un gioco. Ma niente più di questo, purtroppo”.

Continua a leggere

Ultime Notizie

Genoa, Gilardino Genoa, Gilardino
Serie A16 minuti fa

Genoa, Miretti verso il rientro in campo. Escluse lesioni per Bani

Visualizzazioni: 43 Il Genoa di Gilardino si prepara al rientro in campo dopo la sosta e spera di farlo con...

Arbitri, Rocchi Arbitri, Rocchi
Serie A45 minuti fa

Rocchi: “Non sono soddisfatto degli arbitraggi”

Visualizzazioni: 155 Gianluca Rocchi, designatore arbitrale CAN A e B, ha commentato l’operato degli arbitri in questo turno di campionato...

Nations League56 minuti fa

Italia-Belgio, le probabili formazioni e dove vederla

Visualizzazioni: 174 Nella 3a giornata di Nations League, la nazionale italiana affronterà, nella serata di giovedì, il Belgio. Il match...

Milan, Fonseca Milan, Fonseca
Serie A1 ora fa

Milan, Pioli meglio di Fonseca? Il confronto è impietoso

Visualizzazioni: 248 Dopo la sconfitta di Firenze, Paulo Fonseca è tornato a navigare in acque agitate. Il confronto con il...

UEFA Nations League UEFA Nations League
Nations League2 ore fa

Austria-Kazakistan, le probabili formazioni e dove vederla

Visualizzazioni: 149  Austria-Kazakistan è uno dei match validi per la lega B della Nations League, ed è in programma giovedì...

Nations League2 ore fa

Francia, Nkunku: “Non sono il sostituto di Griezmann”

Visualizzazioni: 33 L’attaccante dei blues, dal ritiro della sua Nazionale, ha risposto alle domande dei giornalisti. Leggi con noi le...

Roma Roma
Serie A2 ore fa

Roma tra Rensch, Boga e Laurienté, chi entrerà?

Visualizzazioni: 219  L’AS Roma si guarda intorno per rimpolpare le file degli esterni. Il rendimento generale della squadra si alza...

Notizie2 ore fa

Leao, finita l’allegria: un gol in 20 gare | La crisi del portoghese

Visualizzazioni: 309 Leao, numeri impietosi per l’esterno portoghese. E nemmeno parlare la stessa lingua del tecnico è servito a qualcosa,...

Born in the MLS Born in the MLS
MLS2 ore fa

Born in the MLS – Viaggio nel campionato d’oltreoceano #37

Visualizzazioni: 388 37° appuntamento con Born in the MLS – viaggio nel campionato d’oltreoceano, la rubrica settimanale di Calciostyle sulla...

Germania Germania
Nations League3 ore fa

Bosnia-Germania: probabili formazioni e dove vederla

Visualizzazioni: 189 Bosnia-Germania è un altro dei match validi per la 3° giornata di Nations League, ed è in programma...

Le Squadre

le più cliccate