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Roma, Paredes segna al Milan e bacia lo stemma: cambiano gli scenari futuri?

In casa Roma resta da definire il futuro di Leandro Paredes. Il prolungamento fino al 2026 non allontana definitivamente l’ipotesi dell’addio.
Fino a marzo sono stati grandi protagonisti nella rimonta in campionato della Roma, ora a -1 dal quarto posto. Eppure negli ultimi due mesi Hummels, Saelemaekers e Paredes sono stati impiegati col contagocce dal tecnico Claudio Ranieri. Il primo ha annunciato il ritiro, gli altri due devono definire il proprio futuro: sul belga i giallorossi non hanno ancora espresso la volontà di riscattarlo o meno dal Milan, mentre per l’argentino si parla da tempo di un possibile ritorno a casa nel Boca Juniors.
Il futuro di Paredes è ancora a Roma? Il gol al Milan fa sperare i tifosi
Nell’ultima partita di campionato la Roma ha battuto 3-1 il Milan. La gara si è messa subito in discesa, con il gol di Mancini dopo 3 minuti e l’esplusione del rossonero Gimenez al ventesimo. Eppure nonostante l’uomo in più la squadra di Ranieri ha abbassato troppo la guardia e poco prima dell’intervallo ha subito il pareggio di Joao Felix, che si è ripetuto, in quanto il suo unico gol in Italia lo aveva segnato sempre ai giallorossi ma in Coppa Italia.

LEANDRO PAREDES FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nella ripresa i capitolini sono entrati in campo con un altro atteggiamento ed è salito in cattedra Leandro Paredes, che a sorpresa è partito titolare dopo 4 panchine consecutive da metà aprile in poi. Al minuto 58, l’argentino ha segnato una splendida rete direttamente su calcio di punizione dalla lunga distanza: un destro micidiale che ha aggirato la barriera e sorpreso il portiere avversario Maignan.
Un gol fondamentale che ha riportato in vantaggio la Roma, che poi ha chiuso la partita nel finale con Cristante, dopo una bella parata dello stesso Maignan su El Shaarawy. Un gol che ha fatto esplodere di gioia i tifosi romanisti e lo stesso Paredes, il quale appena ha visto la palla entrare in rete non ci ha pensato due volte ed è corso sotto la Sud, dove si è lasciato andare ad un’esultanza sfrenata assieme alla curva e ha baciato lo stemma della Lupa.
Questo gesto non è passato affatto inosservato. In passato è pieno di episodi analoghi, con protagonisti calciatori che poco dopo hanno cambiato squadra. Paredes non è romano e romanista, per cui sotto questo punto di vista sarebbe anche comprensibile l’eventuale decisione di fare ritorno al Boca Juniors magari la prossima estate. Dopo il rinnovo dello scorso marzo, egli stesso ha rivelato che è presente una clausola di 3.5 milioni valida solo per il club argentino in cui è cresciuto.
Tuttavia, il numero 16 sta dimostrando amore vero e proprio verso la Capitale. Su Instagram carica stabilmente foto che lo ritraggono in primo piano con la casacca giallorossa, nominando sempre Roma e la Roma nelle didascalie. Emblematico l’ultimo post pubblicato dopo la partita contro il Diavolo. E se a tutto questo ci si aggiunge il bacio alla maglia, i tifosi hanno tutto il diritto di sognare e sperare nella permanenza del giocatore.
D’altronde è un centrocampista con caratteristiche uniche nella rosa di Ranieri: non c’è un altro palleggiatore e regista puro come lui. La situazione contrattuale dice che dopo l’ultimo prolungamento Paredes è legato alla Lupa fino al 2026. Da tempo si dice che la Roma lo abbia rinnovato solo nell’ottica di monetizzare su un’eventuale cessione in estate, evitando di perderlo a zero. Vedremo se quanto accaduto domenica scorsa potrà cambiare gli scenari futuri.
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Roma, nuovo ricorso al TAR per il nuovo stadio: si costruisce, ma a quale costo?

Nuovo Stadio Roma: Aridaje
Dopo la trafila per l’autodemolitore, che ahinoi, è finita con l’appoggio del TAR al Campidoglio, la storia continua. A Pietralata si sta consumando un altro episodio di quella che rischia di diventare una vera e propria lotta per la sopravvivenza di un ecosistema prezioso. Un ecosistema minacciato da un progetto che sembra ignorare l’ambiente in nome di uno sviluppo a senso unico.
I comitati cittadini, spesso dipinti come un fastidio o un ostacolo allo sviluppo, stanno in realtà portando avanti una battaglia legittima. E fondamentale per tutelare ciò che rimane del polmone verde della zona. Risorsa oggi messa a rischio dall’abbattimento di 26 alberi. Questi alberi sono la casa di numerose specie animali. Alcune protette a livello europeo, come pipistrelli e uccelli rari quali il picchio rosso e la balia dal collare.
Sono diversi gli esperti che se ne stanno occupando, e nello specifico, citiamo Flavia Sicuriello. La ricercatrice ha documentato una varietà di volatili. E non porta un “capriccio ecologista” davanti al Tribunale. Ma un allarme scientifico che merita attenzione, considerato che procedere con i lavori significherebbe compromettere un habitat prezioso. “Siamo pronti a denunciare e chiedere i danni a chi dovesse danneggiare l’ultimo polmone di Pietralata”. Questo è quanto si legge nella nota.

LA CURVA SUD OMAGGIA CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un’altra ottica
Oltretutto, a Roma,ci si lamenta tanto del caldo opprimente, specialmente nelle estati sempre più calde. Ma molti non sembrano capire che asfaltare e cementificare anche quest’area significa peggiorare ulteriormente la situazione. Ogni albero abbattuto è un attentato alla capacità della città di rinfrescarsi naturalmente e renderebbe Roma ancora più invivibile. Ignorare questo significa sacrificare la qualità della vita per un’opera che, alla lunga, potrebbe rivelarsi un danno irreparabile per l’ambiente urbano e per chi lo vive.
Eppure, nonostante questi segnali, il progetto del nuovo stadio continua a spingere avanti. E continua a sottovalutare l’impatto ambientale e ignorare le ragioni di chi chiede una riflessione più attenta. La risposta del comitato pro-stadio, liquida i ricorsi come “farsa” e deride chi tutela l’ambiente. «L’ennesimo ricorso-farsa per tenere Roma nel degrado. Prima erano le rane di Tor di Valle, ora i pipistrelli di Pietralata».
Crescere sì, ma con rispetto
Oggi più che mai, quando si parla di città e di progetti nuovi, la sostenibilità dovrebbe essere al primo posto. E invece spesso sembra che nessuno ascolti chi si oppone, non perché abbia paura del cambiamento, ma proprio perché vuole evitare che questo cambiamento rovini quello che rende speciale e vivo il proprio quartiere.
Il ricorso al TAR è, si, un modo per protestare. Ma è anche un tentativo di fermare un progetto che, alla fine, potrebbe fare più male che bene. E soprattutto è un modo per far riflettere tutti su come vogliamo davvero il futuro di Roma, su quanto sia importante rispettare l’ambiente e la biodiversità che ancora ci restano. Basta un po’ di sensibilità e capire che le cose si possono fare, ma che devono rispettare tutte le specie, umane e non umane.
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Roma, Rios o El Aynaoui: chi è più adatto a Gasperini?

La Roma è al lavoro per l’acquisto di un nuovo centrocampista centrale. Due nomi in pole per i giallorossi, Richard Rios del Palmeiras e El Aynaoui del Lens.
La stagione della Roma 2025/2026 è iniziata a Trigoria, con la squadra che si è ritrovata da domenica agli ordini di Gian Piero Gasperini. Ma l’attenzione dei tifosi giallorossi è rivolta anche e soprattutto al mercato, che ancora deve decollare per i capitolini. Fin qui infatti la Roma non ha concluso operazioni in entrata, concentrandosi sulle uscite come quelle di Eldor Shomurodov, Leandro Paredes e Tammy Abraham.
L’ambiente e lo stesso tecnico si aspetta un accelerata nelle prossime ore, dato le molte trattative in ballo. In particolar modo la dirigenza giallorossa è al lavoro su più fronti alla ricerca di un rinforzo per la mediana. Tra i nomi più caldi spiccano quelli di Richard Rios e Neil El Aynaoui, profili giovani apprezzati da Gasperini, ma già affermati nei rispettivi campionati. Il preferito del club è Rios, centrocampista colombiano classe 2000 del Palmeiras, ammirato dal grande pubblico al Mondiale per Club. Mentre El Aynaoui, mediano franco-marocchino del Lens rappresenta l’opzione secondaria.

LA CURVA SUD OMAGGIA CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, Rios e El Aynaoui: cosa hanno in comune?
In ogni caso si tratta di due nomi interessanti, con una buona esperienza alle spalle, ma sconosciuti al grande pubblico. Andiamo a vedere le caratteristiche principali dei due calciatori entrati in orbita Roma.
Richard Rios è colombiano ma è cresciuto nelle giovanili del Flamengo. Il Palmeiras l’ha acquistato nell’estate del 2023 dal Guarani. Con il club paulista, il classe 2000 ha raccolto in totale 137 presenze, totalizzando 11 gol e 10 assist. Rios è definibile come il classico centrocampista moderno, che viene definito come “box-to-box”, cioè che sa disimpegnarsi al meglio in fase difensiva, ed è in grado di supportare la manovra d’attacco della squadra. Rios si distingue inoltre per l’ottimo utilizzo del corpo e per le capacità di corsa, pecca in fase d’impostazione.
Presenta delle caratteristiche diverse El Aynaoui. Il centrocampista franco-marocchino nato nel 2001 è cresciuto calcisticamente nel Nancy, prima di affermarsi nel Lens. Messosi in mostra con qualche anno di ritardo, El Aynaoui è reduce da una stagione importante dal punto di vista statistico: sono ben 8 i gol realizzati con il Lens tra Ligue 1 e Coppa di Francia. Spicca quindi la capacità di concludere a rete del centrocampista francese. Anche lui può essere definito un centrocampista totale, ma rispetto a Rios è probabilmente più un giocatore di qualità che di sostanza. Il franco-marocchino potrebbe infatti anche in futuro imporsi come un regista. Entrambi presentano una struttura fisica importante: 1, 87 di altezza per Rios, 1,85 per El Aynaoui.
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Coppa delle Coppe: chi avrebbe partecipato quest’anno?

E se la Coppa delle Coppe esistesse ancora? Chi avrebbe partecipato all’edizione 2025/26 insieme a Bologna, Crystal Palace, PSG e Aberdeen? Scopriamolo insieme.
La Coppa delle Coppe UEFA (conosciuta come UEFA Cup Winners Cup) era un torneo in cui partecipavano i club vincitori delle coppe nazionali di ogni paese membro della UEFA. Dunque chi vinceve la Coppa Italia, chi vinceva la FA Cup, ecc.
L’ultima edizione si giocò nella stagione 1998/99: a trionfare fu la Lazio di Sven-Goran Eriksson che vinse 2-1 contro il Maiorca. Ma chi avrebbe partecipato all’edizione 2025/26 se esistesse ancora?
Coppa delle Coppe 2025/26, chi avrebbe partecipato? Dal Bologna al PSG
Di seguito, la lista delle squadre che avrebbero partecipato al torneo se esistesse ancora.
Legia Varsavia (vincitore della Polish Cup)
Hibernians (vincitore della Tazza Maltija, Malta)
Dinamo Tirana (vincitrice della Kupa e Shqipërisë, Albania)
Club Brugge (vincitore della Coupe de Belgique)
The New Saints (vincitore della Cwpan Cymru, Galles)
Dungannon (vincitore della Irish Cup, Nord Irlanda)
Shakhtar Donetsk (vincitore della Kubok Ukraïny, Ucraina)
AEK Larnaca (vincitore della Kypello Kyprou, Cipro)
Paks (vincitore della Magyar Kupa, Ungheria)
Hapoel Beer Sheva (vincitore della Gvia HaMedina, Israele)
Differdange (vincitore della Coupe de Luxembourg)
Cluj (vincitore della Cupa Romàniei, Romania)
Copenhagen (vincitore della Oddset Pokalen, Danimarca)
Sabah (vincitore della Azerbaycan Kuboku, Azerbaigian)
Nõmme Kalju (vincitore della Eesti Karikas, Estonia)
Aberdeen (vincitore della Scottish Cup)
Basilea (vincitore della Helvetia Coppa Svizzera)
Noah (vincitore della Hayastani Ankaxowt’yan Gavat’, Armenia)
Ludogorets (vincitore della Sesame Kupa na Bulgaria)
Nëman (vincitore della Kubak Belarusi, Bielorussia)
Stella Rossa (vincitrice della Kup Srbije, Serbia)
Celje (vincitore della Pokal Nogometne zveze Slovenije, Slovenia)
Sheriff (vincitore della Cupa Moldovei, Moldavia)
Vaduz (vincitore della Liechtensteiner-Cup)
Hacken (vincitore della Svenska Cupen, Svezia)
Vardar (vincitore della Kup na Makedonija, Macedonia)
Spartak Trnava (vincitore della Slovnaft Cup, Slovacchia)
Squadre che partecipano a partire dai sedicesimi
Sigma Olomuc (vincitore della Pohár FAČR, Repubblica Ceca)
Galatasaray (vincitore della Türkiye Kupası, Turchia)
Crystal Palace (vincitore della FA Cup)
CSKA Mosca (vincitore della Kubok Rossii, Russia)
Barcellona (vincitore della Copa del Rey)
Go Ahead Eagles (vincitore della KNVB beker, Olanda)
Bologna (vincitore della Coppa Italia)
Sporting Lisbona (vincitore della Taça de Portugal)
Stoccarda (vincitore della DFB Pokal)
Olympiacos (vincitore della Kypello Ellados, Grecia)
PSG (vincitore della Coupe de France)
Molde (vincitore della Norgesmesterskapet, Norvegia)
Wolfsberger (vincitore della ÖFB-Cup, Austria)
Rijeka (vincitore della Hrvatski nogometni kup, Croazia)
Da definire ancora i vincitori della Suomen Cup (Finlandia), la Lietuvos Taurė (Lituania), la Løgmanssteypið (Far Oer), la FAI Cup (Irlanda), la Latvijas kauss (Lettonia), la Mjólkurbikarinn (Islanda), e la Davit Kipiani Cup (Georgia).
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