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Non solo Calafiori: i 10 calciatori italiani più costosi della storia

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Calafiori

Riccardo Calafiori è ufficialmente un giocatore dell’Arsenal per circa 50 milioni di euro: è il difensore italiano più costoso di sempre.

Senza guardare la posizione di campo, in questa speciale classifica Calafiori sarebbe quarto. Andando a ritroso quindi, chi sono stati i 10 calciatori italiani più costosi di sempre?

Calafiori e non solo: ;a classifica

10. Gianluca Scamacca: Sassuolo-West Ham, 38,6 milioni (2022)

Fisicità e abilità nel gol, Gianluca Scamacca è stato trasferito dal Sassuolo al West Ham nel 2022 per 38,6 milioni di euro.

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9. Federico Bernardeschi: Fiorentina-Juventus, 40 milioni (2017)

Nel 2017, Federico Bernardeschi è passato dalla Fiorentina alla Juventus per 40 milioni di euro. L’esterno offensivo ha fornito un contributo significativo alla Juventus, aiutandola a vincere numerosi titoli di Serie A.

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8. Leonardo Bonucci: Juventus-Milan, 42 milioni (2017)

Sempre nel 2017, Leonardo Bonucci è stato protagonista di un trasferimento shock dalla Juventus al Milan per 42 milioni di euro. Tuttavia, dopo una sola stagione, è tornato alla Juventus, dove ha continuato a essere una figura chiave della difesa bianconera.

Calafiori

(FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

7. Federico Chiesa: Fiorentina-Juventus, 44,6 milioni (2020)

Nel 2020, Federico Chiesa è stato trasferito dalla Fiorentina alla Juventus per 44,6 milioni di euro. Diventando rapidamente una delle stelle della Juventus e della Nazionale italiana, con cui ha vinto anche un Europeo.

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(FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

6. Marco Verratti: PSG-Al Arabi, 45 milioni (2023)

Tecnica eccezionale e visione di gioco eccelsa. Marco Verratti, dopo aver passato gran parte della sua carriera al Paris Saint-Germain, è stato trasferito nel 2023 al club qatariota Al Arabi per 45 milioni di euro

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5. Christian Vieri: Lazio-Inter, 46,48 milioni (1999)

Nel 1999, Christian Vieri è passato dalla Lazio all’Inter per 46,48 milioni di euro, una cifra record all’epoca. Vieri è stato sicuramente uno degli attaccanti più prolifici della sua generazione.

4. Riccardo Calafiori: Bologna-Arsenal, 50 milioni (2024)

Il trasferimento di Riccardo Calafiori dal Bologna all’Arsenal nel 2024 per 50 milioni di euro ha sorpreso molti. Il giovane terzino sinistro è considerato uno dei talenti più promettenti del calcio italiano e la Premier League rappresenta una grande opportunità per lui di crescere ulteriormente.

3. Gianluigi Buffon: Parma-Juventus, 52,88 milioni (2001)

Nel 2001, Gianluigi Buffon è diventato il portiere più costoso della storia quando la Juventus ha pagato 52,88 milioni di euro per acquistarlo dal Parma.

Buffon è considerato uno dei migliori portieri di tutti i tempi e con la Juventus ha vinto numerosi titoli nazionali e internazionali, riuscendo in oltre ad ottenere una Coppa del Mondo in maglia Azzurra.

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2. Jorginho: Napoli-Chelsea, 57 milioni (2018)

Nel 2018, Jorginho è stato trasferito dal Napoli al Chelsea per 57 milioni di euro. Con la sua capacità di dettare i tempi di gioco e di fornire passaggi precisi, Jorginho è diventato un pilastro del centrocampo dei Blues e ha contribuito alla vittoria dell’Europa League nel 2019 e della Champions League nel 2021.

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(FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

1. Sandro Tonali: Milan-Newcastle, 64 milioni (2023)

Centrocampista versatile, Sandro Tonali è diventato il calciatore italiano più costoso di sempre quando, nel 2023, è passato dal Milan al Newcastle per la cifra astronomica di 64 milioni di euro.

Calafiori

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Napoli, Lukaku verso il rientro: come cambierà l’attacco?

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Napoli

Il Napoli ritrova Romelu Lukaku, ma ora resta da capire come Conte gestirà l’attacco con il belga e un Rasmus Højlund in grande forma.

Arrivano finalmente ottime notizie in casa Napoli sul fronte delle indisponibilità. Romelu Lukaku è infatti tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione di alto grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata nell’amichevole di agosto contro l’Olympiakos, un infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi. Un rientro fondamentale non solo per Antonio Conte, ma anche per tutto lo spogliatoio, che ritrova una delle sue figure più esperte e carismatiche.

Il ritorno del belga, però, si intreccia con un’altra grande verità delle ultime settimane: il Napoli sembra aver trovato finalmente la quadra in attacco. Dopo mesi di dubbi, rotazioni e difficoltà nel trovare la formula giusta, ora la squadra ha un’identità ben definita anche grazie a un Højlund sempre più determinante. 

Per questo la domanda è inevitabile: come cambierà l’attacco azzurro con il rientro di Lukaku? Conte rinuncerà al danese o proverà a far convivere i due?

Napoli

Rasmus Winther Hojlund punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, Conte guarda al futuro con un occhio al passato

Højlund sta sostituendo Lukaku in modo importante, garantendo gol, assist e una crescita evidente sia tecnica che mentale. Panchinarlo adesso, nel suo momento migliore, rischierebbe di essere controproducente. 

E allora non è utopia immaginare alcune partite con un attacco a due, con Lukaku e Højlund contemporaneamente in campo. Il belga potrebbe agire più da collante, legando il gioco e aprendo spazi, mentre il danese tornerebbe ad attaccare la profondità con continuità. 

In questo senso, un 3-5-2 classico potrebbe essere una soluzione, ma non va esclusa nemmeno l’idea di riproporre quel 4-2-4 visto a Bari e nei primi mesi alla Juventus, per sfruttare anche gli esterni.

Lecce-Napoli

LORENZO LUCCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lucca verso l’addio?

La pista più probabile, almeno nell’immediato, è però un’altra: Conte potrebbe scegliere l’alternanza nel ruolo di riferimento offensivo nel suo 3-4-3, sfruttando i tanti impegni delle prossime settimane per gestire minutaggi e recuperi. In questo scenario c’è però chi rischia seriamente di perdere ulteriore spazio: Lorenzo Lucca, che già ora fatica a ritagliarsi minuti e che potrebbe addirittura lasciare Napoli già a gennaio, appena sei mesi dopo il suo arrivo.

Il rientro di Lukaku rappresenta dunque una grande notizia, ma anche un nuovo rompicapo per Conte. Un problema, però, che ogni allenatore vorrebbe avere: troppa qualità e troppe soluzioni.

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Milan, i numeri di Pulisic: è lui la stella al momento

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Milan, Pulisic

Continua il momento di forma strepitoso di Pulisic con il Milan. Paragonando le sue statistiche con quelle di Leao, è lui l’uomo chiave dei rossoneri.

Pulisic continua ad essere il trascinatore dei rossoneri: la doppietta di ieri sera contro il Torino ne è la prova. E pensare che il giorno prima della partita, il calciatore statunitense era a casa con la febbre a 39°C.

I tifosi considerano Leao la stella della squadra di Allegri, e si aspettano molto da lui. Tuttavia, mettendo a confronto le statistiche del calciatore portoghese con quelle di Pulisic, è evidente chi sia la stella attualmente.

Milan, Pulisic on fire: statistiche a confronto con Leao

Milan

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nella stagione 2024/25, Pulisic ha realizzato 11 gol e fornito altrettanti assist in Serie A, mentre in Champions League ne ha segnate 4 di reti. Inoltre, è suo il gol del momentaneo pareggio nella finale di Supercoppa Italiana, poi vinta contro l’Inter da 2-0 a 2-3. Leao, invece, nella Serie A 2024/25 ha realizzato 8 gol e e 10 assist, mentre in Champions League 3 gol e 1 assist.

Per quanto riguarda questa stagione, Pulisic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 7 gol insieme a Lautaro Martinez. Inoltre, è a quota 2 reti in Coppa Italia. Nel frattempo, Leao ha segnato 5 gol finora in questa Serie A, e fornito 1 assist.

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Hellas Verona, la redenzione di Giovane e la cura Zanetti

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giovane hellas verona

L’Hellas Verona ha ritrovato la vittoria dopo molti mesi anche grazie alla prestazione di Giovane. Il brasiliano era reduce da un momento molto complicato.

Nel successo degli scaligeri contro l’Atalanta per 3-1 ha pesato molto il contributo dell’ex Corinthians, tornato in fiducia dopo alcune prestazioni deludenti e sottotono.

Hellas Verona, l’exploit di Giovane e le voci di mercato

In questo burrascoso inizio di stagione per il club gialloblu c’è il grande impatto dell’attaccante brasiliano, arrivato in estate a parametro zero dopo l’esperienza in patria. Nelle prime settimane di ritiro sembrava ancora un oggetto misterioso e dalle prime amichevoli l’impressione era che Sogliano ci avesse visto lungo per l’ennesima volta.

Poi con la partenza della Serie A, il talento di Giovane è sbocciato in tutto il suo potenziale. Già dalla partita di Udine (1° giornata) infatti, alcuni spunti e guizzi in fase offensiva (compresa una traversa) lo hanno reso oggetto di analisi da parte di molti esperti. Nonostante la sfortuna e le difficoltà nel segnare l’Hellas e Zanetti erano comunque consapevoli di avere tra le mani un giocatore sopra le righe.

Il primo gol contro l’Inter ha poi definitivamente posto il giocatore sotto i riflettori, scatenando l’interesse di alcuni club soprattutto di Serie A. Contro il Parma però Giovane ha potuto provare sulla sua pelle il peso di giocare nel campionato italiano e quanto un errore può costare per tutta la squadra. Il match era iniziato in salita con la rete di Pellegrino in apertura ma proprio Giovane aveva pareggiato i conti nella ripresa, rilanciando le speranze di vittoria e riaccendendo l’entusiasmo. Sul finale però uno sciagurato colpo di testa all’indietro su rinvio dal fondo del suo stesso portiere, Montipò, ha spalancato la strada ancora all’attaccante argentino del Parma che ha potuto siglare il definitivo 1-2.

Dal fischio finale il brasiliano è scoppiato in lacrime, consolato da compagni e allenatore che poi in conferenza stampa al termine di Hellas Verona-Atalanta 3-1, spiegherà che settimana complicata è stata per il giocatore e quanto sia stato importante farsi carico delle responsabilità per evitare di danneggiarlo ulteriormente. Una storia che ha quasi dell’incredibile se si pensa alla posizione di Zanetti poche ore prima del match, sull’orlo di un possibile esonero.

Proprio contro la Dea è arrivato il gol liberatorio che ha permesso ai gialloblu di tornare alla vittoria in casa, che mancava da febbraio, e rilanciare le speranze di salvezza. Col mercato di gennaio alle porte è probabile che qualcuno tenti l’assalto e nelle ultime ore sono spuntati alcuni club interessati (come la Roma) pronti a strapparlo agli scaligeri. Nel frattempo il bottino recita 3 gol 4 assist in 14 partite.

Hellas Verona giovane

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