Focus
Nazionale, quanti giocatori persi per strada: i migliori

Nel corso degli ultimi tempi la nostra Nazionale ha visto passare (e perdere) molti giocatori con doppio passaporto di talento che molto comodo avrebbero fatto.
Uno di questi, a nostro malgrado, è stato Raphinha. Il giocatore del Barcellona ha svelato il retroscena al podcast Isa Visita. “Ero vicino ad accettare la convocazione in Nazionale italiana. Sarei dovuto andare agli Europei vinti nel 2020. Ero praticamente pronto”.

Raphinha during UEFA Champions League quarterfinal between Paris Saint-Germain FC and FC Barcelona at Parc des Princes, Paris, France (Maciej Rogowski)
Nazionale: ah Raphinha, che rimpianto
A causare questa situazione fu il ritardo nell’ottenere il tutto, che fece saltare il tutto. E dopo pochi mesi dalla finale di Wembley, l’esterno fu chiamato dal Brasile. Il resto è storia. Non proprio rosea, dati i risultati ottenuti con il Brasile in Coppa del Mondo (2022) e Copa America (2024). Entrambe chiusesi ai quarti.
Altra storia, invece, con i club. Dopo essere passato al Barcellona dal Leeds le vittorie non sono mancate. Così come i trofei. Per lui una LaLiga, due Supercoppe e una Copa del Rey. Da non dimenticare il cammino in Champions del brasiliano, fermato soltanto da una grande prestazione dell’Inter di Simone Inzaghi. Una stagione, fino ad adesso comunque, da 31 gol e 25 assist. Un rendimento che ne giustifica, fra i vari fattori incidenti, l’attuale valore di mercato da 80 milioni di euro, che ne fa il terzo più prezioso con un secondo passaporto italiano.
Sarebbe ovviamente riduttivo dire che sarebbe stato un giocatore utile alla causa di Luciano Spalletti (e Roberto Mancini prima). Ma va comunque sottolineato.
Ma non solo il brasiliano poteva sposare il progetto azzurro.
La top10 dei rimpianti
Nella top10 per valore di mercato attuale, tre giocano in Serie A. Il più giovane di questi, Santiago Castro, è ancora in tempo per cambiare bandiera nonostante sia stato già precettato da Lionel Scaloni, CT dell’Argentina.
Del resto, parlando di discendenze tricolori più o meno forti, il legame con la Serie A è per forza di cose vivo. Vedi Amad Diallo, che l’Atalanta l’ha sfiorata ma non l’Italia. Il giovane, infatti, ha esordito giovanissimo (18 anni) con la Costa D’Avorio. Un altro con lo stesso destino è Giuliano Simeone, che si è legato all’Albiceleste e all’Atlético Madrid nonostante sia cresciuto ammirando papà Diego e il fratello maggiore Giovanni.
Un occhio di riguardo anche ai primi due di questa classifica (Raphinha è terzo): Julian Alvarez e Alexis Mac Allister. Entrambi argentini, con passaporto italiano. Risorse che avrebbero aiutato, e non poco.
Serie A: top 11 Serie A col double pass
Della classifica appena spiegata sopra, ci sono altri due giocatori -oltre a Castro- che avrebbero potuto indossare la maglia della Nazionale. Si tratta di: Santi Gimenez (Milan) e Nico Gonzalez (Juventus).
Ma non sono gli unici. Si può addirittura costruire un 11 titolare. E decisamente non male.
A difendere i pali Emil Audero (ex Inter). Difesa composta da: Circati (Parma), Matturro (Genoa) e Carlos Augusto (Inter).
In mediana: Asllani e Zielinski. Mentre il trio davanti vede: Matias Soulè (Roma) e Nico Gonzalez (Juventus) a tutta e fascia e come trequartista Lucas Beltran (Fiorentina).
L’attacco è stato già citato in precedenza: Gimenez e Castro.
Un manipolo di giocatori, dal buonissimo tasso tecnico, che per un motivo od un altro sono sfumati. Da non ripetere.
Focus
Empoli, il calendario sorride: 180 minuti per la salvezza

L’Empoli torna alla vittoria contro il Parma e ora è a pari punti con il Lecce. Adesso il calendario sorride alla squadra di D’Aversa.
Dopo oltre cinque mesi senza successi in campionato, l’Empoli torna finalmente a vincere e lo fa nello scontro diretto contro il Parma. A decidere la sfida è una magia nel finale di Tino Anjorin, che regala ai toscani tre punti pesantissimi in chiave salvezza.
Il successo consente alla squadra di D’Aversa di agganciare il Lecce in classifica, complice il pareggio dei salentini in casa dell’Hellas Verona. Se il campionato finisse oggi, le due squadre si troverebbero a disputare lo spareggio salvezza, con il Lecce che, forte del vantaggio negli scontri diretti, disputerebbe il ritorno in casa.
Tuttavia, molto dipenderà anche dal risultato del Venezia, atteso in serata dal posticipo contro la Fiorentina: in caso di vittoria dei lagunari, l’Empoli scivolerebbe al penultimo posto, alle spalle proprio del Lecce e del Venezia, che salirebbe in zona salvezza. Il margine d’errore è dunque minimo, ma la squadra di D’Aversa ha finalmente rotto il ghiaccio, e il successo di ieri potrebbe rappresentare una svolta anche a livello mentale dopo 20 giornate senza vittorie.

I TIFOSI DELL’EMPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Empoli, due partite per completare l’impresa
Guardando il calendario, è proprio l’Empoli ad avere, almeno sulla carta, il percorso meno complicato. I toscani affronteranno prima il Monza, già retrocesso, in trasferta, e poi ospiteranno l’Hellas Verona al Castellani all’ultima giornata, con gli scaligeri che, a quel punto, potrebbero essere già salvi aritmeticamente.
Più difficili, invece, i cammini delle rivali: il Lecce dovrà affrontare il Torino e una Lazio in corsa per l’Europa, mentre il Venezia se la vedrà con un Cagliari ancora in cerca della certezza aritmetica e poi con la Juventus, lanciatissima verso la Champions.
Il calendario, dunque, sorride all’Empoli, ma la squadra sa bene che nulla è scontato. Lo sa D’Aversa, lo sanno i tifosi, che aspettavano da troppo tempo una vittoria.
Ora che i tre punti sono finalmente arrivati, la speranza è che diano alla squadra l’energia e la fiducia necessarie per dare tutto, e anche di più, in questi ultimi, decisivi, 180 minuti. La salvezza è ancora possibile. Ora bisogna crederci davvero.
Focus
Inter, la metamorfosi di Zalewski: da rincalzo a leader

Nonostante le tante assenze, l’Inter vince in casa del Torino e accorcia sul Napoli. Protagonista assoluto della sfida Nicola Zalewski.
L’Inter espugna l’Olimpico Grande Torino con una prestazione solida, nonostante le tante assenze. A prendersi la scena è stato Nicola Zalewski, schierato a sorpresa da mezzala da Inzaghi e autore di una prestazione totale che va ben oltre il bellissimo gol che ha sbloccato la gara.
Il suo arrivo nelle ultime ore del mercato di gennaio dalla Roma aveva suscitato diverse polemiche, visti gli mesi negativi trascorsi in giallorosso. Sembrava quasi il polacco fosse un semplice tappabuchi nell’organico.
Eppure, già il giorno dopo l’arrivo, Inzaghi lo ha lanciato subito nel derby contro il Milan, e lui ha risposto alla grande servendo l’assist per il pareggio di De Vrij. Da quel momento, il polacco ha sempre messo in campo corsa, spirito di sacrificio e qualità, convincendo giorno dopo giorno anche i tifosi più dubbiosi.

NICOLA ZALEWSKI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, già definito il futuro di Zalewski
Il gol e la prestazione contro il Torino certificano il momento d’oro del classe 2002, che in pochi mesi è passato da acquisto sottovalutato a risorsa fondamentale per Inzaghi. Il suo riscatto, fissato a soli 6 milioni di euro, a questo punto appare solo una formalità: l’Inter, senza troppi clamori, sembra già aver trovato il primo acquisto per la prossima stagione.
Una crescita incredibile quella di Zalewski, che si è guadagnato tutto sul campo, partita dopo partita. E chissà che a Roma qualcuno non si stia mangiando le mani per averlo lasciato partire così facilmente.
Focus
Napoli, obiettivo David per cambiare modulo?

Il Napoli è al lavoro per la prossima stagione e lavora per chiudere il colpo Jonathan David. Il canadese, però, potrebbe portare a un cambio modulo.
Secondo le ultime indiscrezioni di mercato, il Napoli avrebbe intensificato i contatti per Jonathan David. L’attaccante canadese, il cui contratto con il Lille scadrà il 30 giugno, è già libero di firmare per un nuovo club e il ds Giovanni Manna sta provando a bruciare la concorrenza.
David, classe 2000, rappresenta un’occasione importante a parametro zero, ma la sua eventuale firma solleva interrogativi sul futuro assetto tattico degli azzurri. Il profilo dell’attaccante nordamericano, per caratteristiche e struttura fisica, non è quello di una classica alternativa a Lukaku, bensì di un potenziale partner, proprio come avveniva per Lautaro Martinez nell’Inter di Conte.
Ecco perché il Napoli sta valutando la possibilità di passare stabilmente a un modulo con due punte, abbandonando quel 4-3-3 che ha caratterizzato gran parte di questa stagione.

L’ESULTANZA DI GIACOMO RASPADORI E ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, futuro con due punte?
L’arrivo di David potrebbe spingere il club a proseguire sulla strada del 4-4-2 ibrido, già visto spesso in questa stagione, specialmente con l’assenza di Neres.
Un cambio di sistema che permetterebbe di valorizzare meglio anche Giacomo Raspadori, spesso penalizzato dal tridente. Questo cambio di assetto, inoltre, permetterebbe al Napoli di risparmiare sull’acquisto di due esterni d’attacco e di sfruttare le risorse per rinforzare altri reparti. Resta però il nodo del vice-Lukaku, per cui restano in corsa i nomi di Bonny e Lucca.
Per ora si tratta ancora di suggestioni: la trattativa per David è reale ma non ancora in dirittura d’arrivo. L’idea di costruire un attacco a due, però, sembra sempre più concreta.
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