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Mondiali Under 20: mancano solo tre giorni
Cresce l’attesa per l’inizio dei Mondiali Under 20 che saranno disputati in Cile. Tra le squadre impegnate, c’è anche l’Italia di Carmine Nunziata.
Mancano solo tre giorni all’inizio del Campionato Mondiale di Calcio Under 20. Nel torneo ci sono 6 gironi con dentro 4 squadre: a qualificarsi agli ottavi saranno le prime due squadre di ogni girone e le quattro migliori terze.
Di seguito, ecco i 6 gironi di questi Mondiali.
Mondiali Under 20: i gironi e chi tenere d’occhio

CARMINE NUNZIATA PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il Cile, padrone di casa, dovrà vedersela nel suo girone con Nuova Zelanda, Giappone ed Egitto. Attenzione anche al Girone B con dentro Corea Del Sud, Ucraina, Panama e Paraguay.
Nel Girone C tutti gli occhi saranno puntati sulla super sfida tra Brasile e Spagna in programma il 4 ottobre alle ore 22 (ora italiana): nel girone anche Messico e Marocco. L’Italia sarà impegnata nel Girone D contro Australia, Cuba e Argentina. L’esordio degli uomini di Nunziata sarà domenica alle 22 (ora italiana) contro l’Australia.
Il Girone E vede la Francia impegnata contro gli Stati Uniti, la Nuova Caledonia e il Sudafrica. Infine, il Girone F contiene Colombia, Arabia Saudita, Norvegia e Nigeria.
Ci sono anche alcuni giocatori da tenere d’occhio nel corso della competizione. Occhio a Diego Leon difensore paraguaiano del Man Utd, oppure al giovanissimo Gilberto Mora (16 anni), centrocampista messicano del Club Tijuana. Altri giocatori da tenere d’occhio sono Pedrinho (attaccante brasiliano dello Zenit) e Adrian Liso (attaccante spagnolo del Real Saragozza, di proprietà del Getafe).
Nell’Italia U20, occhio all’attacco, soprattutto Jamal Iddrissou (Inter), Ismael Konate (Empoli) e Mattia Liberali (Catanzaro). Per gli USA, convocato Benjamin Cremaschi, centrocampista del Parma di proprietà dell’Inter Miami.
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Serie A: quando si giocava anche il giorno di Natale
E se vi dicessimo che la Serie A si è giocata anche il 25 dicembre alcune volte? Bisogna tornare indietro a quasi 100 anni fa per la prima (e non unica) volta.
Il 25 dicembre è un giorno di festa per tutti, anche per i calciatori. Negli ultimi anni il calcio italiano è sceso in campo anche durante le feste natalizie, ma mai il 25 dicembre.
Tuttavia, diversi anni fa le partite di Serie A si giocavano anche il 25 dicembre. La prima volta fu nel 1927, l’ultima volta nel 1960.
Serie A, in campo il 25 dicembre: dal 1927 al 1960

Siamo nella stagione 1927/28, il nostro campionato si chiamava Divisione Nazionale ed era diviso in due gironi da 11 squadre. Le prime 4 dei due gironi accedevano al girone finale, e chi arrivava primo in quel girone, vinceva lo Scudetto. Quell’anno toccò al Torino di Enrico Marone Cinzano (all’epoca Presidente del club granata).
Il 25 dicembre 1927 si giocarono tutte le partite. Genoa-Brescia 0-0, Padova-Lazio 2-0, Napoli-Milan 1-2, Alessandria-Reggiana 11-0, Cremonese-Torino 2-2, Roma-Dominante 4-2, Bologna-Livorno 3-0, Casale-Modena 2-5, Juventus-Novara 4-3 ed Inter-Verona 4-1. Visto che i due gironi erano con 11 squadre, ogni giornata di campionato una squadra del girone riposava. In quel caso riposarono la Pro Vercelli nel Girone A, e la Pro Patria nel Girone B.
Bisognerà aspettare 22 anni per vedere un’altra partita di Serie A giocarsi il 25 dicembre. In quel caso sarà solo una partita in programma quel giorno (Como-Inter 1-5, 25 dicembre 1949). Le altre partite di quella giornata si giocano il 24 dicembre, il 26 dicembre e il 5 gennaio 1950.
Si gioca anche il 25 dicembre anche nella stagione 1955/56: Fiorentina-Triestina 1-0, Genoa-Inter 4-3, Padova-Bologna 3-1, SPAL-Napoli 1-2 e Torino-Roma 2-1. Le altre partite di quella giornata di campionato si giocano il 24 e il 26 dicembre 1955.
La quarta ed ultima volta avvenne nella stagione 1960/61: siamo alla 12a giornata e tutte le partite si giocano il 25 dicembre. A differenza della stagione 1927/28, la Serie A è a girone unico con 18 squadre (come il campionato 1955/56, mentre il campionato 1949/50 era a 20 squadre come oggi).
A trionfare nella stagione 1960/61 fu la Juventus di Umberto Agnelli: fu la stagione del dodicesimo Scudetto del club bianconero. Le partite che si giocarono il 25 dicembre 1960 furono le seguenti: Bari-Milan 0-0, Bologna-Torino 3-1, Fiorentina-Lanerossi Vicenza 0-1, Inter-SPAL 4-1, Juventus-Sampdoria 3-2, Lazio-Catania 2-2, Lecco-Roma 0-0, Napoli-Atalanta 0-0 e Padova-Udinese 1-0.
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Triestina, 107 anni e non sentirli!
La Triestina il 18 dicembre ha compiuto 107 anni dalla fondazione: la storia di una società gloriosa, che attraversa anche le vicende della storia italiana.
La Triestina il 18 dicembre ha compiuto 107 anni dalla fondazione, avvenuta nel 1918: la storia della società alabardata si intreccia con quella italiana, un percorso che merita di essere vissuto.

Triestina, il 18 dicembre sono 107 anni dalla fondazione del club alabardato: una storia gloriosa che si intreccia con quella italiana
La Triestina il 18 dicembre ha compiuto 107 anni dalla fondazione, avvenuta il 18 dicembre 1918 con la fusione di FC Trieste la CS Ponziana, storica seconda squadra giuliana che però vivrà una storia a parte che poi menzioneremo. Davvero una storia interessante, che merita di essere rivista, visto che si intreccia con alcuni episodi della storia del nostro paese.
Dopo aver disputati campionati locali del comitato provinciale giuliano, nel 1929 fu ammessa alla Serie A grazie all’intervento della FIGC che voleva per il primo campionato di massima Serie le squadre delle più importanti città italiane: gli alabardati avrebbero giocato in Serie A sino alla stagione 1956-57. Partecipò anche al campionato 1945-46, il primo del dopoguerra ma anche il più problematico dal punto di vista politico: visto l’occupazione della provincia giuliana da parte sia delle forze angloamericane e da parte dell’armata jugoslava, gli alabardati scelsero di disputare il campionato italiano, differenza della Ponziana che scelse di giocare nella Prva Liga jugoslava affrontando Stella Rossa e Partizan di Belgrado.
Poi, con la formazione del Territorio Libero di Trieste, fu anche l’unica squadra della Serie A che giocò senza far parte della Repubblica italiana. Furono anni molto intensi, ma anche di grandi soddisfazioni. Poi, però, iniziò un declino che la portò partire dagli anni ’70 militare in Serie D, dove nel 1974-75 affrontò un derby stracittadino proprio la Ponziana, tornata disputare i campionati italiani. Negli anni ’80, gli alabardato fecero buoni campionati di Serie B, nel 1986 si sfiorò il ritorno in Serie A, era necessario uno spareggio con l’Empoli che non ci fu per via dello scandalo scommesse che travolse i giuliani, che scontarono una pesante penalizzazione.
Poi gli anni ’90 videro il primo fallimento societario nel 1994, ritorno immediato in Serie C1 nel 2001, di li poi in Serie B, dove affrontò anche la Juventus nella stagione 2006/07. Poi il secondo fallimento nel 2012, la rinascita con il ritorno in Serie C, doveva milita tuttora. Una storia davvero interessante, che la fa una delle società più gloriose del nostro calcio, avendovi militato alcuni campioni del mondo come Gino Colaussi e Franco Causio, eroi dei mondiali del 1938 e 1982, il che lega i giuliani con la storia del nostro paese.
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Milan, gerarchie ribaltate: Bartesaghi supera Estupiñán
Il Milan prepara l’ultimo impegno del 2025 e Allegri punta sulle certezze: Bartesaghi ha superato Estupiñán e ora guida la corsia sinistra.
Dopo la delusione in Supercoppa Italiana, il Milan si prepara a chiudere il 2025 davanti al proprio pubblico. A San Siro arriverà un Hellas Verona in grande forma e con il morale alle stelle dopo due vittorie consecutive.
Proprio per questo Massimiliano Allegri e i rossoneri sono chiamati a una risposta forte: servono i tre punti, soprattutto dopo i tanti passi falsi contro le piccole che stanno pesando sul cammino in campionato. La sensazione è che il tecnico punterà senza troppi esperimenti sull’undici titolare, affidandosi a chi in questo momento offre più garanzie.
Tra queste certezze c’è ormai, a tutti gli effetti, Davide Bartesaghi. Il giovane terzino è stato protagonista assoluto nel 2-2 contro il Sassuolo, con una doppietta che ha sorpreso tutti. Ma ridurre la sua crescita ai gol sarebbe un errore: Bartesaghi sta vivendo una stagione in costante ascesa, fatta di prestazioni solide, personalità e continuità, elementi che gli hanno permesso di guadagnarsi la fiducia piena di Allegri.

PERVIS ESTUPINAN ( FOTO SALVATORE FORNELLI )
Milan, Bartesaghi titolare: Estupiñán ora insegue
La sua ascesa è stata favorita anche dai problemi fisici e da un rendimento non esaltante di Pervis Estupiñán. L’esterno ecuadoriano, arrivato in estate dal Brighton per 17 milioni più 2 di bonus, sembrava destinato a raccogliere l’eredità di Theo Hernández sulla fascia sinistra. Finora, però, le sue prestazioni sono state ben lontane dai livelli mostrati in Premier League, e Bartesaghi ha saputo approfittarne con qualità e personalità.
Le gerarchie, al momento, appaiono ribaltate. Bartesaghi è davanti e parte con i favori del pronostico anche contro il Verona, ma la sfida resta aperta. Per mantenere il posto, il giovane rossonero dovrà continuare a tenere alta la concentrazione e confermare quanto di buono mostrato finora.
Estupiñán, dal canto suo, resta un investimento importante del club e avrà occasioni per rilanciarsi. La concorrenza è aperta, ma oggi il Milan sa di poter contare su una nuova certezza: Bartesaghi non è più una sorpresa, ma una realtà.
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