Focus
Italia, Gattuso pensa agli “azzurrabili”: le situazioni di Ahnaor e Tresoldi
Italia: Ahanor e Tresoldi, giovani talenti azzurri: il futuro potrebbe essere Italia, ma servono passaporti e pratiche burocratiche da accelerare.
In Atalanta-Club Brugge li ho visti bene. Possono avere la possibilità di vestire la maglia azzurra, ne stiamo parlando col presidente e con Buffon. Ci stiamo lavorando, vediamo se si può fare qualcosa.”
Queste le parole del commissario tecnico della Nazionale Gennaro Gattuso in riferimento a giocatori come Ahanhor e Tresoldi, talenti azzurabili che oggi non vestono ancora la maglia della Nazionale.
La dichiarazione è stata rilasciata direttamente dall’Aula Magna di Coverciano, durante la lunga conferenza stampa di presentazione delle prossime sfide dell’Italia, valide per la qualificazione alla Coppa del Mondo 2026: contro Estonia (11 ottobre) e Israele (14 ottobre).
L’Italia si è radunata proprio ieri presso il Centro Tecnico Federale, da dove Gattuso ha illustrato la difficile situazione in cui versa la squadra. Attualmente seconda nel suo gruppo, con una differenza reti significativa e con la sconfitta nel primo scontro diretto, la Nazionale ha poche possibilità di raggiungere la vetta occupata dalla Norvegia.
Questa situazione ha inevitabilmente messo in evidenza il problema strutturale che la Nazionale affronta ogni anno nello sviluppo dei giovani prospetti. Come sottolineato da Gattuso, non è esclusa la possibilità che questi giocatori, seppur giovani, possano entrare gradualmente nel progetto azzurro: inizialmente con le formazioni giovanili, ma forse già presto anche con la Nazionale maggiore.
Due talenti come Ahanhor e Tresoldi rappresentano oggi “un tesoro rubato” della nostra Nazionale: due giocatori che, pur essendo nati in Italia — rispettivamente a Cagliari e ad Aversa — non hanno possono vestire la maglia azzurra tipica della nazionale nostrana.
Italia: due talenti azzurri tra opportunità e ostacoli burocratici
Honest Ahanor è già un giocatore importante della nostra Serie A, con l’esordio in Champions League all’attivo e l’interesse nei suoi confronti da parte di alcuni dei club più titolati in Italia e nel mondo, tra cui proprio il club che ha contribuito alla fama e al palmarès dell’attuale CT. Tutti ricordano che, prima del trasferimento dal Genoa all’Atalanta — un investimento di 20 milioni — il Milan sembrava essere il club più interessato. Alla luce dell’affare chiuso con l’Atalanta, il Milan ha poi virato su Odougu, un altro esterno difensivo millennial, di due anni più grande.
A testimoniare il forte interesse di Gattuso, il CT è stato a Bergamo per assistere a Atalanta-Club Brugge di Champions League, match in cui non era presente solo Ahanor, ma anche Nicolò Tresoldi, attaccante oggi tedesco di origini italiane, figlio di un ex giocatore proprio dell’Atalanta. Nato a Cagliari e trasferitosi giovanissimo in Germania, Tresoldi è esploso con l’Hannover 96 in Bundesliga 2, guadagnandosi la possibilità di approdare al Bruges, una delle fucine di talenti più note degli ultimi anni.
Perchè oggi non vestono già la maglia dell’ Italia
Per Tresoldi, il percorso verso l’Italia è più semplice grazie al doppio passaporto, anche se non privo di ostacoli. È un pilastro della Germania Under 21 con 17 presenze e 6 gol.
Le regole FIFA prevedono che, per cambiare nazionale, un giocatore non debba aver disputato più di tre partite ufficiali con la nazionale maggiore iniziale, debba essere sotto i 21 anni, possedere il passaporto della federazione scelta e che siano trascorsi almeno tre anni dall’ultima gara internazionale. Tresoldi soddisfa tutti questi requisiti e si è detto aperto a un futuro con l’Italia.
Diversa invece la situazione di Ahanor, dove il problema è principalmente burocratico. Nato ad Aversa, in Campania, Ahanor è italiano ma non ha ancora la cittadinanza perché i genitori sono nigeriani. La pratica è aperta, ma non sarà risolta fino al compimento dei 18 anni, il 23 febbraio 2026. Al momento, potrebbe accettare la convocazione della Nigeria. La Federazione ci sta lavorando e Gattuso attende.

SANDRO TONALI E MATEO RETEGUI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Due talenti azzurri, dunque, da non farsi scappare. Il loro futuro potrebbe essere italiano, ma serve accelerare sulle pratiche burocratiche e convincere i giovani prospetti che la maglia azzurra li aspetta. L’Italia chiama: Ahanor e Tresoldi sono pronti a rispondere, se le condizioni lo permetteranno.
Focus
Focus Mondiale, quando il calcio sparisce dal palco
L’altro ieri il sorteggio per il Mondiale USA 2026 si è trasformato in un cabaret surreale, un misto tra show televisivo e parodia involontaria.
Sketch senza senso, momenti vuoti e applausi programmati hanno preso il posto del calcio. E noi, spettatori attoniti, abbiamo guardato senza capire se ridere o piangere.
Sul palco, il presidente Donald Trump ha ricevuto il “FIFA Peace Prize”, autoproclamandosi destinatario di uno dei massimi onori della sua vita. Tra elenchi di successi diplomatici e militari, paesi citati a caso come Congo, India e Pakistan e ringraziamenti alla famiglia, alla First Lady e a Gianni Infantino, il discorso si è trasformato in un’autocelebrazione senza freni. I social, prevedibilmente, si sono scatenati tra ironia e critica: parole lunghe, vuote e totalmente scollegate dalla realtà.
A chiudere lo spettacolo, i Village People con l’iconica “YMCA”, simbolo anche della campagna elettorale di Trump, hanno aggiunto un tocco surreale a una cerimonia già sospesa tra incredulità e grottesco. L’impressione netta è stata quella di un evento costruito per il marketing e l’intrattenimento, dove il calcio e lo sport sono diventati accessori di un teatrino senza sostanza.
Il vuoto del gesto è evidente: Trump con una medaglia della pace autoinventata, Infantino che proclama la FIFA portatrice di felicità da quasi un secolo, come se scandali e corruzione potessero essere cancellati da slogan superficiali. La forma schiaccia la sostanza, il simbolo vale più dei fatti, l’apparire supera l’essere.
Ed è qui che emerge il problema più grande: una società che applaude il nulla, che consuma il vuoto come intrattenimento e ha smesso di interrogarsi, di distinguere tra ciò che conta e ciò che è costruito per ingannare gli occhi. Il calcio diventa solo il riflesso di un mondo dove le parole non hanno più senso, dove il pensiero critico è stato sostituito dall’abitudine a osservare senza giudicare, a consumare senza riflettere.
Abbiamo smesso di indignarci. Abbiamo smesso di chiedere conto dei gesti e delle parole. Ci hanno abituati al vuoto, e oggi il vuoto basta.

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Focus
Lazio, servono i gol del Taty: l’ultimo risale a…
La Lazio sta mantenendo un’ottima costanza nei risultati ma è tempo di fare uno step ulteriore, per puntare concretamente a traguardi prestigiosi.
Uno dei potenziali artefici di un’eventuale impresa è il Valentin Taty Castellanos, che ha saltato gran parte della prima parte di stagione causa infortunio.
Lazio, Sarri ha bisogno del Taty: l’importanza del bomber argentino
Per i biancocelesti il momento è positivo, soprattutto dopo il passaggio del turno in Coppa Italia ai quarti di finale, visto anche il buon trend registrato aldilà delle sconfitte con Milan e Inter. La squadra però ha già rialzato la testa, riscattandosi in parte contro i rossoneri di Allegri, e contro il Bologna l’obiettivo è accorciare ulteriormente la distanza dal treno Europa.
Per raggiungere questi obiettivi però serviranno anche e soprattutto i gol di Castellanos, miglior marcatore della scorsa stagione della Lazio con 14 gol tra tutte le competizioni. Durante il campionato in corso invece ha gonfiato la rete solo 2 volte ma è stato anche costretto a saltare sei partite (contro Atalanta, Juventus, Pisa, Cagliari, Inter e Lecce) per un problema al bicipite femorale.
In questo senso l’attacco biancoceleste ne ha risentito andando in rete per 5 volte in tutti questi match e il ritorno di Castellanos potrebbe risolvere parte dei problemi offensivi. Le ultime annate hanno dimostrato l’importanza di un attaccante del suo calibro, che da quando frequenta Formello ha messo la firma su 22 gol e 16 assist in 94 partite tra tutte le competizioni. L’ultimo risale a Genoa-Lazio 0-3 della 5° giornata (29 settembre).
Ritrovarlo come uomo decisivo già in questa giornata sarebbe fondamentale per Sarri, che sta affrontando una stagione tra mille difficoltà e spera di poter compiere un miracolo sportivo raggiungendo almeno una coppa europea.

PAVLOVIC E CASTELLANOS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Focus
Yildiz e la Juventus: il rinnovo che preoccupa i bianconeri
Futuro di Yildiz in bilico: Juventus preoccupata per il rinnovo e il contratto da 1,7 milioni. La Premier League osserva da lontano.
Nonostante Yildiz rimanga legato alla Juventus, principalmente per una questione di blasone e riconoscenza — dato che i bianconeri sono stati i primi a riconoscere il suo talento senza mai abbandonarlo, spingendosi laddove pochissimi eletti sono arrivati, un esempio può essere quanto gli è stata affidata la maglia numero 10. Una maglia che, dato il logo posto sul fronte, porta con sé un’eredità pesantissima, senza contare inoltre che in alcune occasioni ha indossato anche la fascia di capitano.
Il giovane turco rimane legato alla Vecchia Signora ovviamente anche a livello contrattuale, con un accordo valido fino al 30 giugno 2029, a testimonianza di quanto il progetto bianconero sia costruito attorno a lui.
Juventus, da cosa deriva la preoccupazione?
Tuttavia, in un calcio dove ogni giocatore, bandiera o capitano che sia, ha comunque un prezzo, è opportuno che la Juventus, nonostante un contratto così lungo, limi ogni possibile dettaglio prima che diventi un deterrente capace di convincere Yildiz a rivedere le proprie idee sul futuro.
A tal proposito, una delle voci più autorevoli in tema di calciomercato, Fabrizio Romano, si è espresso affermando che, nonostante la Juventus sia tranquilla sulla durata del contratto, l’unico elemento che potrebbe avere conseguenze indesiderate riguarda le cifre, forse troppo basse rispetto a quanto dimostrato finora, anche in relazione agli stipendi di altri compagni:
“La Juventus ha un contratto ancora molto lungo con Yildiz, quindi da una parte non è preoccupata per la durata, ma vuole adeguare lo stipendio. È uno stipendio chiaramente non realistico, pensando che ci sono altri giocatori che guadagnano 6-6,5 milioni”, conferma anche Calciomercato.com.
“La Juventus ha mostrato a Yildiz, anche negli ultimi contatti di novembre, di volersi spingere fino al raddoppio dello stipendio attuale più bonus, avvicinandosi così a una cifra intorno ai 5-6 milioni di euro netti, bonus compresi“.
Dopodiché, lo stesso Romano asserisce:
“La Juventus continua a lavorare in ottica rinnovo. Ci saranno nuovi contatti anche durante i prossimi 10 giorni con gli agenti di Kenan Yildiz“.
Il giornalista fa capire che, negli ambienti bianconeri, questa è una questione molto delicata, dato che ad oggi il contratto di Yildiz corrisponde ad uno stipendio pari a 1,7 milioni netti a stagione. Cifre che, per qualsiasi squadra di Premier League, sarebbero considerate assolutamente nella norma, figurarsi poi per un giocatore dal talento simile.

DUSAN VLAHOVIC GUARDA AVANTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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