Focus
Inter prendi tutto? Mesi decisivi, con un occhio al mercato
Tour de force per l’Inter da adesso in poi. La squadra nerazzurra, e i tifosi, sperano di arrivare in fondo a tutte le competizioni e ripetere magari il 2010.
La squadra di Simone Inzaghi, che domani sera ospita il Bayern Monaco per il ritorno dei quarti di finale di Champions League, in caso di successo continuerebbe ad alimentare il sogno Triplete. Ma non è così semplice.

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Un aprile di fuoco per l’Inter
I nerazzurri non si fermano mai, e stanno giocando una gara ogni 3-4 giorni. Ovviamente in casa Inter l’auspicio è quello di continuare su questo trend e avere una seconda parte del mese di aprile, e magari anche più in là, sempre più impegnata.
A questo punto della stagione le partite in archivio per la squadra di Inzaghi sono 48. Con la speranza, ovviamente, di arrivare a fine mese a 53 – tra le partite con Bayern in Champions, Roma e Bologna in campionato ed il derby di ritorno di Coppa Italia già assicurate – e con la speranza Barcellona il 29 o il 30 aprile valida per la semifinale di Champions League.
Tanto è: se l’Inter vuole continuare a sognare il secondo Triplete, a quindici anni dal primo trionfo, il calendario “intasato” è inevitabile. Ovviamente con i problemi che porta, non solo a livello di fatica.
Da adesso in poi vietato sbagliare: il Napoli di Conte sta tenendo botta nel duello per lo Scudetto, il Milan – mai come quest’anno – rimane un tabù, e ovviamente la Champions. Ma non finisce qui.

Giuseppe Marotta
Tra Mondiale per Club e mercato, i pensieri nerazzurri
Oltre al danno la beffa, in senso buono si intende. La stagione della squadra di Inzaghi non terminerà come al solito a maggio, perché impegnata nella prima edizione del nuovo format del Mondiale per Club. La manifestazione, infatti, andrà in scena dal 15 giugno al 13 luglio negli Stati Uniti.
Sfruttando la formula del classico Mondiale, l’Inter è stata inserita in un classico girone a 4 squadre (girone E). La squadra nerazzurra dovrà affrontare River Plate, Monterrey e Urawa Red Diamonds.
E potrà affrontare la competizione, oltre che con la rosa di adesso, con gli innesti che sarà possibile acquistare nella speciale finestra dal primo al 10 giugno. Quindi potrà essere arruolato Petar Sucic, il centrocampista acquistato a gennaio per giugno. E magari anche quel Luiz Enrique, esterno del Marsiglia che Marotta e Ausilio vorrebbero portare a Milano in questa piccola finestra di mercato.
Per il mercato classico, invece bisognerà aspettare la solita finestra che partirà a luglio. Cruciale per l’Inter per definire la linea per la successiva stagione. Sostenibilità e ringiovanimento le parole chiave. La difesa, con Acerbi e De Vrij in scadenza cambierà. Mentre in attacco sicuramente saluterà Correa, e resterà da vedere cosa succederà con Arnautovic.
Lontano da San Siro anche Taremi, con almeno due ricambi in entrata. Da tempo si parla di Castro del Bologna e Nico Paz del Como. Da non sottovalutare poi il mercato degli svincolati, molto gradito negli anni dai nerazzurri. Il migliore sulla piazza sicuramente è Jonathan David. L’attaccante canadese, però, chiede una cifra intorno ai 6-7 milioni netti, con bonus alla firma e commissioni.
Ma lo scenario che forse fa più paura all’Inter è la situazione Marcus Thuram. Marotta e Ausilio potrebbero mettere in piedi una trattativa, che si prospetterebbe molto redditizia, solo nella remota possibilità che arrivasse un’offerta di 85 milioni in Via della Liberazione. In poche parole: clausola o nulla.
A quel punto il canadese sarebbe il sostituto ideale di del francese ex Borussia Monchengladbach. Scenario che ricorda per grandi linee quello successo un paio di anni fa. In quella situazione, vista la mancata conferma di Lukaku, l’Inter virò proprio su Thuram.
Col senno di poi questa fu un’ottima mossa. Ma il figlio di Lilian è riuscito in poco tempo a stringere un feeling mostruoso con capitan Lautaro, oltre ad una crescita devastante. Ovviamente da qui a luglio è tutto da vedere. Che ne sarà di questa Inter?
Focus
Focus Mondiale, quando il calcio sparisce dal palco
L’altro ieri il sorteggio per il Mondiale USA 2026 si è trasformato in un cabaret surreale, un misto tra show televisivo e parodia involontaria.
Sketch senza senso, momenti vuoti e applausi programmati hanno preso il posto del calcio. E noi, spettatori attoniti, abbiamo guardato senza capire se ridere o piangere.
Sul palco, il presidente Donald Trump ha ricevuto il “FIFA Peace Prize”, autoproclamandosi destinatario di uno dei massimi onori della sua vita. Tra elenchi di successi diplomatici e militari, paesi citati a caso come Congo, India e Pakistan e ringraziamenti alla famiglia, alla First Lady e a Gianni Infantino, il discorso si è trasformato in un’autocelebrazione senza freni. I social, prevedibilmente, si sono scatenati tra ironia e critica: parole lunghe, vuote e totalmente scollegate dalla realtà.
A chiudere lo spettacolo, i Village People con l’iconica “YMCA”, simbolo anche della campagna elettorale di Trump, hanno aggiunto un tocco surreale a una cerimonia già sospesa tra incredulità e grottesco. L’impressione netta è stata quella di un evento costruito per il marketing e l’intrattenimento, dove il calcio e lo sport sono diventati accessori di un teatrino senza sostanza.
Il vuoto del gesto è evidente: Trump con una medaglia della pace autoinventata, Infantino che proclama la FIFA portatrice di felicità da quasi un secolo, come se scandali e corruzione potessero essere cancellati da slogan superficiali. La forma schiaccia la sostanza, il simbolo vale più dei fatti, l’apparire supera l’essere.
Ed è qui che emerge il problema più grande: una società che applaude il nulla, che consuma il vuoto come intrattenimento e ha smesso di interrogarsi, di distinguere tra ciò che conta e ciò che è costruito per ingannare gli occhi. Il calcio diventa solo il riflesso di un mondo dove le parole non hanno più senso, dove il pensiero critico è stato sostituito dall’abitudine a osservare senza giudicare, a consumare senza riflettere.
Abbiamo smesso di indignarci. Abbiamo smesso di chiedere conto dei gesti e delle parole. Ci hanno abituati al vuoto, e oggi il vuoto basta.

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Focus
Lazio, servono i gol del Taty: l’ultimo risale a…
La Lazio sta mantenendo un’ottima costanza nei risultati ma è tempo di fare uno step ulteriore, per puntare concretamente a traguardi prestigiosi.
Uno dei potenziali artefici di un’eventuale impresa è il Valentin Taty Castellanos, che ha saltato gran parte della prima parte di stagione causa infortunio.
Lazio, Sarri ha bisogno del Taty: l’importanza del bomber argentino
Per i biancocelesti il momento è positivo, soprattutto dopo il passaggio del turno in Coppa Italia ai quarti di finale, visto anche il buon trend registrato aldilà delle sconfitte con Milan e Inter. La squadra però ha già rialzato la testa, riscattandosi in parte contro i rossoneri di Allegri, e contro il Bologna l’obiettivo è accorciare ulteriormente la distanza dal treno Europa.
Per raggiungere questi obiettivi però serviranno anche e soprattutto i gol di Castellanos, miglior marcatore della scorsa stagione della Lazio con 14 gol tra tutte le competizioni. Durante il campionato in corso invece ha gonfiato la rete solo 2 volte ma è stato anche costretto a saltare sei partite (contro Atalanta, Juventus, Pisa, Cagliari, Inter e Lecce) per un problema al bicipite femorale.
In questo senso l’attacco biancoceleste ne ha risentito andando in rete per 5 volte in tutti questi match e il ritorno di Castellanos potrebbe risolvere parte dei problemi offensivi. Le ultime annate hanno dimostrato l’importanza di un attaccante del suo calibro, che da quando frequenta Formello ha messo la firma su 22 gol e 16 assist in 94 partite tra tutte le competizioni. L’ultimo risale a Genoa-Lazio 0-3 della 5° giornata (29 settembre).
Ritrovarlo come uomo decisivo già in questa giornata sarebbe fondamentale per Sarri, che sta affrontando una stagione tra mille difficoltà e spera di poter compiere un miracolo sportivo raggiungendo almeno una coppa europea.

PAVLOVIC E CASTELLANOS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Focus
Yildiz e la Juventus: il rinnovo che preoccupa i bianconeri
Futuro di Yildiz in bilico: Juventus preoccupata per il rinnovo e il contratto da 1,7 milioni. La Premier League osserva da lontano.
Nonostante Yildiz rimanga legato alla Juventus, principalmente per una questione di blasone e riconoscenza — dato che i bianconeri sono stati i primi a riconoscere il suo talento senza mai abbandonarlo, spingendosi laddove pochissimi eletti sono arrivati, un esempio può essere quanto gli è stata affidata la maglia numero 10. Una maglia che, dato il logo posto sul fronte, porta con sé un’eredità pesantissima, senza contare inoltre che in alcune occasioni ha indossato anche la fascia di capitano.
Il giovane turco rimane legato alla Vecchia Signora ovviamente anche a livello contrattuale, con un accordo valido fino al 30 giugno 2029, a testimonianza di quanto il progetto bianconero sia costruito attorno a lui.
Juventus, da cosa deriva la preoccupazione?
Tuttavia, in un calcio dove ogni giocatore, bandiera o capitano che sia, ha comunque un prezzo, è opportuno che la Juventus, nonostante un contratto così lungo, limi ogni possibile dettaglio prima che diventi un deterrente capace di convincere Yildiz a rivedere le proprie idee sul futuro.
A tal proposito, una delle voci più autorevoli in tema di calciomercato, Fabrizio Romano, si è espresso affermando che, nonostante la Juventus sia tranquilla sulla durata del contratto, l’unico elemento che potrebbe avere conseguenze indesiderate riguarda le cifre, forse troppo basse rispetto a quanto dimostrato finora, anche in relazione agli stipendi di altri compagni:
“La Juventus ha un contratto ancora molto lungo con Yildiz, quindi da una parte non è preoccupata per la durata, ma vuole adeguare lo stipendio. È uno stipendio chiaramente non realistico, pensando che ci sono altri giocatori che guadagnano 6-6,5 milioni”, conferma anche Calciomercato.com.
“La Juventus ha mostrato a Yildiz, anche negli ultimi contatti di novembre, di volersi spingere fino al raddoppio dello stipendio attuale più bonus, avvicinandosi così a una cifra intorno ai 5-6 milioni di euro netti, bonus compresi“.
Dopodiché, lo stesso Romano asserisce:
“La Juventus continua a lavorare in ottica rinnovo. Ci saranno nuovi contatti anche durante i prossimi 10 giorni con gli agenti di Kenan Yildiz“.
Il giornalista fa capire che, negli ambienti bianconeri, questa è una questione molto delicata, dato che ad oggi il contratto di Yildiz corrisponde ad uno stipendio pari a 1,7 milioni netti a stagione. Cifre che, per qualsiasi squadra di Premier League, sarebbero considerate assolutamente nella norma, figurarsi poi per un giocatore dal talento simile.

DUSAN VLAHOVIC GUARDA AVANTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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