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Chi investe di più sui giovani? Red Bull in testa, in Italia…

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Bologna

Il noto osservatorio calcistico CIES ha svelato le squadre che investono maggiormente (in Serie A e non solo) sui giovani.

Red Bull modello virtuoso, ma le altre…

Quello del player trading è oramai una strategia di marketing consolidata. Per le squadre, soprattutto quelle di medio-basso livello, è sempre più difficile trattenere i propri giocatori migliori. Il numero di anni che mediamente un giocatore di alto livello passa in una squadra si riduce sempre di più.

Soprattutto se questa squadra non è facoltosa come le superpotenze europee. Per questo motivo, nell’ottica di un refresh della rosa a cadenza sistematica, le squadre si stanno mostrando previdenti e stanno investendo le proprie risorse in giocatori giovani. O, come dicono oggi quelli bravi, “futuribili“.

Giocatori con un impatto minimo a bilancio e in grado di generare cospicue plusvalenze in futuro, in modo tale da tenere a galla le casse dei club in un periodo storico in cui nel calcio girano troppi soldi ed è estremamente difficilmente far coesistere sostenibilità economica e risultati.

Da questo punto di vista, e solo da questo, il conglomerato Red Bull è sicuramente un esempio virtuoso su come si costruisce una efficace rete di player trading. L’RB Leipzig, infatti, capeggia la speciale classifica redatta dal CIES sulle squadre che investono maggiormente su calciatori considerati giovani.

Il noto osservatorio calcistico prende in considerazione l’ultimo decennio, dividendo il primo quinquennio (Luglio 2014-Giugno 2019) dal secondo: che va dal Luglio del 2019 sino a oggi. Come detto, il Lipsia è in testa con un’età media dei calciatori acquistati pari a 21,86 anni dal 2014 al 2019 e di 23,09 anni dal 2019 a oggi. Nella TOP 3 troviamo entrambe le squadre principali della galassia Red Bull, dato che il Salisburgo completa il podio con un’età media di 21,96 anni dal 2014 al 2019 e di 20,93 dal 2019 a oggi.

Notare come il Salisburgo sia una delle pochissime squadre ad aver abbassato la propria età media degli acquisti negli ultimi cinque anni, anziché averla alzata. Al secondo posto troviamo invece il Real Madrid, anche (e soprattutto) grazie all’oculato scouting brasiliano che negli ultimi anni ha portato al Bernabeu piccoli prodigi come Vinicius, Rodrygo e l’ultimo (in ordine di tempo, non certo d’importanza) Endrick.

Serie A

(Foto: Leco Viana/Thenews2/Deposit Photos)

Serie A: Bologna in testa, l’Inter la più “anziana”.

Nella TOP 20 sono presenti soltanto tre squadre appartenenti ai cinque principali campionati europei, sintomatico di come più soldi circolano all’interno del movimento e meno l’investimento sui giovani risulti essere una necessità ma una precisa scelta di marketing.

Per trovare una squadra di Serie A bisogna scendere addirittura alla 71esima posizione, con il Sassuolo che capeggia la classifica interna delle italiane con un’età media dei calciatori acquistata pari a 24,10 dal 2014 al 2019 e di 23,28 dal 2019 in poi. Da segnalare anche che il Bologna è la squadra di Serie A ad aver abbassato di più l’età media dei propri acquisti dal 2019 rispetto al quinquennio precedente.

25,96 dal 2014 al 2019, 23,24 dal 2019 in poi: la migliore in Serie A se consideriamo soltanto questi ultimi due dati. Il Bologna sarebbe in TOP 10 se considerassimo questo criterio come predominante. Con un abbassamento dell’età media degli acquisti di 2,72 anni, i rossoblu hanno davanti soltanto nove squadre in tutto il mondo. Inarrivabile l’Athletic Bilbao, che l’ha abbassata addirittura di 4,11: da 26,01 a 21,90.

La terza squadra al mondo in assoluto con l’età media più bassa per calciatori acquistati. Un dato che, ovviamente, è frutto anche della politica della società iberica, che storicamente li porta ad acquistare solo calciatori baschi e quindi ad attingere molto dal vivaio. Un unicum nella storia del calcio.

Rimanendo in tema calcio italiano, l’Inter è non solo la squadra che investe meno sui giovani ma anche quella che ha alzato di più l’età media degli acquisti negli ultimi cinque anni. Un’età media di 28 anni la rende prima per distacco in questa classifica, con addirittura 1,65 punti in più del Monza secondo. I nerazzurri sono nella TOP 10 delle squadre che hanno alzato di più l’età media dei propri acquisti negli ultimi cinque anni. Per la precisione sono all’ottavo posto, con un amento medio di 2,32 anni.

Focus

Garanzia Vincenzo Italiano: l’obiettivo minimo è sempre centrato

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Bologna

Nonostante l’emergenza in difesa, il Bologna batte il Celta Vigo e vede la fase a eliminazione diretta: con Vincenzo Italiano l’obiettivo minimo è una certezza.

La notte europea del Bologna contro il Celta Vigo è molto più di una semplice vittoria. È una conferma. I rossoblù superano una squadra che solo pochi giorni fa aveva espugnato il Bernabéu battendo 2-0 il Real Madrid, e lo fanno in condizioni tutt’altro che ideali, con una difesa falcidiata dalle assenze, e sfornando una delle prestazioni migliori dell’ultimo anno e mezzo. 

Un successo pesante, fondamentale, che rilancia il percorso europeo del Bologna dopo un avvio altalenante e lo porta ormai a un passo dalla qualificazione alla fase a eliminazione diretta di Europa League. Con le ultime due vittorie consecutive, la squadra di Vincenzo Italiano non solo ha messo in cassaforte l’obiettivo minimo fissato dalla società, ma può legittimamente guardare più in alto: nei prossimi due match c’è la concreta possibilità di entrare tra le prime otto e garantirsi l’accesso diretto agli ottavi.

D’altronde, avere Vincenzo Italiano in panchina significa esattamente questo: sapere che, comunque vada, il traguardo minimo verrà raggiunto. Sempre.

Una carriera costruita sul superare i limiti

La storia di Italiano allenatore è una lunga sequenza di obiettivi centrati, spesso trasformati in imprese. Dall’incredibile terzo posto in Serie D con l’Arzignano Valchiampo, ben oltre le aspettative iniziali, alla promozione in Serie B con il Trapani passando dai playoff. Poi l’esperienza più emblematica: lo Spezia. 

Nell’ottobre 2019 sembrava a un passo dall’esonero, invece riuscì a ricompattare l’ambiente e a trascinare i liguri fino ai playoff, culminati nel doppio confronto contro il Frosinone che valse una storica promozione in Serie A. Un traguardo che rese Italiano l’unico allenatore italiano ad aver vinto, anche consecutivamente, i playoff delle tre categorie nazionali.

Un biglietto da visita, arricchito poi dalla salvezza nella stagione seguente, che gli spalancò le porte di una piazza più ambiziosa come Firenze. Italiano ha riportato stabilmente in Europa una Fiorentina reduce da anni di anonimato grazie a un settimo e due ottavi posti, sfiorando più volte il colpo grosso: due finali di Conference League e una di Coppa Italia, perse ma comunque sintomo di un progetto tornato competitivo.

Bologna, Italiano

VINCENZO ITALIANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Italiano, una garanzia anche a Bologna

Le sconfitte nelle finali hanno però incrinato il rapporto con parte della tifoseria viola, fino alla separazione nell’estate 2024 e all’approdo a Bologna. Da lì, un’altra storia di crescita. 

In pochi mesi Italiano ha riportato in bacheca un trofeo che mancava da 51 anni, vincendo la Coppa Italia contro il Milan. E quest’anno il Bologna continua a sorprendere: quarti di finale di Coppa Italia già conquistati, qualificazione europea praticamente in tasca e un momentaneo quinto posto in campionato, a soli due punti dalla zona Champions.

Il tutto lavorando sul materiale a disposizione, spesso reinventandosi dopo cessioni importanti, ma senza mai rinunciare a un calcio offensivo, propositivo e riconoscibile. 

Cambiano le squadre, cambiano i contesti, ma una cosa resta immutabile: con Vincenzo Italiano in panchina, l’obiettivo minimo non è una promessa. È una certezza.

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Roma, svolta importante per Ferguson? La doppietta in Europa può cambiargli la stagione

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Roma

Fuoco di paglia o è l’inizio di una grande ripresa da parte di Evan Ferguson? Questo il dubbio principale della Roma. Gasperini pretende di più dal classe 2004.

Importante punto di svolta potrebbe rivelarsi la tappa a Glasgow di ieri sera, che ha visto Evan Ferguson segnare un’ottima doppietta.

Il calciatore ha trascinato la Roma in Europa League ieri sera, nonostante le voci sul giocatore che parlano di un possibile addio a metà/fine stagione.

Un peso importante tolto da dosso da parte dell’attaccante irlandese, che ora spera di partire dal primo minuto nella gara contro il Como.

Alla vigilia di Celtic-Roma, Gasperini si è espresso così sul calciatore: “Non ci sono antipatie e simpatie con i giocatori, ci sono le prestazioni. Ferguson ha avuto tante opportunità. Lo vogliamo aspettare? Certo che lo vogliamo fare. Deve fare meglio, non tanto dal punto di vista tecnico ma anche umano”.

Roma

GIAN PIERO GASPERINI PENSA A PAULO DYBALA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Roma, l’opinione di Gasperini sull’ex Brighton

“Ha fatto in partita quello che sta facendo ogni tanto in allenamento. È un ragazzo giovane e bisogna avere pazienza. Il secondo gol è stato bellissimo. È importante la prestazione ed è importante che giochi con questo spirito, mettendo in mostra le sue qualità”. 

Riconosce la prestazione e il primo grande passo del giocatore, ma allo stesso tempo lo mantiene con i piedi per terra.

Il giovane non ha mai trovato la doppia cifra in campionato ma, se non dovesse avere ulteriori problemi fisici, il classe 2004 (da poco 21enne) potrebbe tagliare questo traguardo.

Serve sicuramente maggiore continuità se si tratta di minutaggio, anche se secondo l’allenatore ex Atalanta “le occasioni per il giocatore sono state tante”. 

Nell’effettivo, su 15 presenze, quelle da titolare sono state 7. È vero quello che ha detto Gian Piero Gasperini, ma è da dire che un numero simile non è sufficiente per giudicare un’intera stagione.

Parlando in breve termine è giusta la scelta dell’allenatore, ma con la doppietta di ieri sera sicuramente potrà aumentare questo minutaggio.

Staremo a vedere se Ferguson riuscirà a rendere come sperano i tifosi e l’allenatore, ma la prestazione di ieri sera è un passo importante per il calciatore.

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Magic moment per Jamie Vardy: miglior giocatore di novembre

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Vardy Leicester, Cremonese

Il mese straordinario di Vardy è stato coronato dal riconoscimento più prestigioso: il premio EA SPORTS FC Player of the Month di novembre.

Se qualcuno nutriva ancora dubbi sull’impatto dell’ex attaccante del Leicester che, a 38 anni, è sbarcato in una neopromossa come la Cremonese, questi sono stati definitivamente spazzati via. I dati di novembre parlano chiaro e hanno premiato Jamie Vardy, che si è tolto una soddisfazione enorme, per la gioia dell’intera città di Cremona.

Se è vero che in termini puramente statistici non è stato il migliore del mese, nessuno ha inciso sulla propria squadra quanto l’attaccante inglese: con il gol alla Juventus e la doppietta al Bologna, ha sempre garantito prestazioni di alto livello, mostrando carattere da vendere. Sono proprio questi gli aspetti che hanno contribuito al lavoro della squadra di Nicola, che sta beneficiando in pieno della sua presenza.

Vardy non ha brillato nell’ultima sfida contro il Lecce, e forse proprio questo sorprende: perché nelle settimane precedenti era stato il trascinatore assoluto della Cremonese, uno dei protagonisti della sua scalata e della ritrovata competitività rispetto alla stagione 2022/2023, conclusasi con la retrocessione in Serie B per la squadra grigiorossa. A testimonianza del suo ruolo centrale non servono solo i numeri: servono la leadership e la mentalità, qualità che l’ex Foxes porta in campo minuto dopo minuto.

Non a caso anche l’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha voluto sottolineare ciò che Vardy rappresenta oggi per il nostro calcio:

“Jamie Vardy è davvero un giocatore d’altri tempi, uno di quei talenti che con la loro storia, le loro imprese e lo spirito indomito con cui vivono ogni partita esprimono al meglio il romanticismo del calcio. Il suo arrivo alla Cremonese, abile a cogliere l’occasione quest’estate, è stato accolto con grande entusiasmo da tutti i tifosi della Serie A e Vardy sta ricambiando con prestazioni di altissimo livello, leadership innata e gol importanti, frutto della cattiveria agonistica e delle capacità balistiche che l’hanno sempre contraddistinto”.

Parole che descrivono perfettamente l’ascesa che accompagna Vardy fin dai tempi del Leicester, dalle notti di Premier League fino allo storico titolo del 2016 sotto la guida di Claudio Ranieri. Oggi quello stesso spirito combatte e trascina a Cremona, città che lo ha accolto come un simbolo inatteso e luminoso.

vardy

L’ESULTANZA URLO DI CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

In attesa di capire come evolverà la stagione della Cremonese, una cosa è già certa: Vardy ha conquistato la Serie A. E il suo primo premio in Italia, lontano dalla sua Leicester, vale come una nuova, ennesima impresa di un giocatore davvero d’altri tempi.

Quale sarà il prossimo capitolo della sua avventura italiana lo scopriremo strada facendo. Intanto, però, Vardy ha già riscritto qualcosa: a 38 anni si è preso Cremona e la Serie A. La sua esperienza, la sua fame e la sua capacità di incidere nelle partite stanno facendo la differenza in una neopromossa che aveva bisogno esattamente di un leader così. Novembre gli ha consegnato un premio importante; il resto dipenderà dal campo. Ma per ora, Jamie Vardy si è guadagnato ogni applauso.

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