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Bologna, il torneo dell’esposizione a Parigi è tuo

In quel della capitale francese il Bologna, esattamente 88 anni fa, vinceva il torneo dell’esposizione battendo in finale gli inglesi del Chelsea.
Con lo Scudetto messo in bacheca, il quarto della sua storia allora, il Bologna si concentrava esclusivamente sulla partita europea del torneo dell’esposizione.

Bologna FC supporters during italian soccer Serie A match Bologna FC at the Renato Dall’Ara stadium in Bologna, Italy, November 06, 2022 – Credit: Gianluca Ricci
Bologna: Scudetto e Torneo
Dopo la vittoria in Serie A, la squadra del presidente Dall’Ara si focalizzava su un grande invito internazionale. I rossoblù erano chiamati a onorare un invito particolarmente prestigioso. Partecipare al Torneo internazionale di calcio organizzato nell’ambito dell’Esposizione di Parigi. In pratica si trattava di un inedito Mondiale per club di grande eco e richiamo. Il presidente Dall’Ara aveva pensato bene di garantirsi di nuovo i servigi di Schiavio.
E così il 30 maggio 1937 il Bologna esordisce a Parigi. Lo fa con uno schieramento offensivo ad hoc. Weisz utilizza Busoni decentrato in un tridente con Schiavio e Reguzzoni. L’esito è esplosivo. Il Sochaux cade sotto i colpi bolognesi per 4-1, creando così un entusiasmo divampante degli osservatori. I risultati successivi non sono da meno. Il 3 giugno a Lilla rifilano un 2-0 allo Slavia Praga, grazie a una doppietta dello scatenato Busoni.
Il 6 giugno, invece, è l’apoteosi. Allo stadio Colombes è ora della finale. L’avversario è il Chelsea, esponente del calcio dei maestri britannici e grande favorito della manifestazione.
Ma i pronostici sono fatti per essere smentiti. I rossoblù vincono 4-1, grazie alla tripletta di Reguzzoni e l’ennesimo sigillo di Giovanni Busoni. Pratica peraltro chiusa in mezz’ora. Gli addetti ai lavori, come i commentatori, giudicano la compagine italiana una squadra perfetta.
Ed è giusto porre un plauso a quell’11: l’imbattibile Ceresoli tra i pali, la gagliardia fisica e la classe di Fiorini, il senso della posizione di Gasperi a chiudere una retroguardia formidabile. Gli esterni Montesanto e Corsi. E ci si proietta in avanti nel centrale Andreolo. Un attacco che grazie alla tessitura degli assi Sansone e Fedullo libera facilmente al gol tre talenti puri come Busoni, Schiavio e Reguzzoni.
Questo era il Bologna di Arpad Weisz nel 1937.
Focus
Milan, ti presento Xhaka: il leader che serve ad Allegri

L’ex Arsenal ha già un accordo col Milan e sta aspettando che i rossoneri vincano le resistenze di ten Hag: ecco perché lo svizzero è l’ideale per Allegri.
La storia di Granit Xhaka
Nato a Basilea da genitori albanesi, ha scelto di rappresentare la nazionale svizzera. A differenza del fratello Taulant, che gioca per l’Albania.
Si distingue fin dalle giovanili per il suo temperamento e le sue doti da leader, abbinate a una grande forza fisica e una buona tecnica.
Esordisce tra i professionisti con il Basilea nel 2010, poi nel 2012 si trasferisce al Borussia Mönchengladbach dove milita fino al 2016: anno della consacrazione vera e propria con l’Arsenal.
Dopo sette anni nei Gunners accetta il ritorno in Bundesliga, in maglia Leverkusen, dove conquisterà il primo storico campionato, e la Coppa di Germania: decisa proprio da un suo gol.
Ormai 32enne, potrebbe trasferirsi a titolo definitivo al Milan.
Milan-Bayer Leverkusen, la situazione
Filtra ottimismo dalle parti di Casa Milan dove si e convinti di riuscire a chiudere la trattiva che porterebbe Xhaka in rossonero entro i prossimi giorni.
Tare ha già incontrato l’entourage del giocatore che accetterebbe di buon grado la proposta del Milan.
Resta da convincere il Leverkusen, che non si vorrebbe privare di un altro giocatore chiave dopo aver perso Wirtz e Tah, e soprattutto del nuovo tecnico Erik ten Hag, che spinge per tenerlo in Germania.
Xhaka porterebbe ulteriore esperienza nello spogliatoio, aggiungendosi a Luka Modric: promesso sposo del club rossonero ormai da tempo.
Xhaka-Milan, le cifre del matrimonio
Il Milan é pronto a versare una cifra poco sopra i 10 milioni di euro nelle tasche dei tedeschi per assicurarsi le prestazioni del calciatore.
Il Leverkusen valuta inoltre l’acquisto di Malick Thiaw, che potrebbe fungere da pedina di scambio nell’operazione anche se i rossoneri non sembrano intenzionati ad applicare sconti.
Tommaso Gildoni
Focus
Gennaro Gattuso: campione del Mondo e CT. Chi come lui?

Il centrocampista ex Milan e campione del Mondo con l’Italia, Gennaro Gattuso, è risultata la scelta della FIGC per guidare la Nazionale. Chi come lui?
Dopo essere stato in lotta fino all’ultimo nel campionato croato, con l’Hajduk Spalato, il tecnico ha deciso di intraprendere questa nuova avventura. Ma, probabilmente senza saperlo, Gattuso entra in una cerchia ristretta di CT con una statistica comune.

head coach of ssc napoli gennaro gattuso during Semifinals – FC Internazionale vs SSC Napoli, Italian TIM Cup Championship in Milano, February 12 2020 – LPS/Fabrizio Carabelli
Campioni del mondo prima CT poi: da Gattuso a Maradona
L’intento della scelta da parte della FIGC, molto probabilmente, è quello di trasmettere ad un ambiente molto sfiduciato la grinta che ha accompagnato Ringhio per tutta la sua carriera da giocatore prima e da tecnico poi. Diventando CT dell’Italia inoltre è diventato il 37esimo allenatore della storia ad aver vinto un Mondiale ed essere poi diventato allenatore di una squadra nazionale.
Se poi vogliamo essere ancora più precisi, l’ottavo italiano di questa speciale statistica. Gli altri sono: Cannavaro, Gentile, Foni, Tardelli, Dossena, Zoff e Ferrari.
Tuttavia, volendo essere ancora più selettivi, è difficile trovare molte ex-leggende tornare lì dove avevano vinto. È capitato spesso all’estero sinceramente. Un esempio lampante quello di Diego Armando Maradona con l’Argentina. Ma anche Émerson Leão, portiere del Brasile 1970, o Didier Deschamps con la Francia.
Casistica diversa nel Belpaese, dove i vecchi ori hanno avuto più chance portando il mito azzurro oltre i confini italiani. Come Gattuso, infatti, troviamo solo l’esempio di Alfredo Foni, Giovanni Ferrari e Dino Zoff. Il primo fu Ct nel 1954, il secondo nel 1958 ed il terzo nella spedizione Mondiale del 1998 in Francia.
Altra storia per gli allenatori stranieri. Menzione d’onore per il Berti Vogts, allenatore più volte di una spedizione calcistica nazionale. L’ex giocatore tedesco, dopo essere stato sul tetto del mondo nel 1974 con la sua nazionale, è stato poi al servizio della stessa Germania, ma anche del Kuwait, della Scozia, della Nigeria e, in ultimo, dell’Azerbaigian.
Focus
Udinese, Iker Bravo è il nuovo Lucca? La gestione di Runjaic

L’Udinese si prepara a vivere un calciomercato di cessioni. Con Bijol già sulla rotta per Leeds e Lucca in orbita Napoli può nascere un’occasione per Iker Bravo.
Lo spagnolo dalle belle prospettive è arrivato in Friuli per completare il reparto offensivo dei bianconeri, oggi però si potrebbe ritrovare a guidarlo da protagonista.
Udinese, occasione per Iker Bravo? Tutto passa da Runjaic
La buona stagione conclusa dai friulani al 12° posto con 44 punti ha lasciato entusiasmo attorno all’ambiente, che però col calciomercato sarà costretto a ingerire pillole piuttosto amare. Tra queste c’è anche la cessione di Lorenzo Lucca, più volte accostato al Napoli e sempre più vicino al trasferimento in Campania.
La sua partenza lascerebbe un grande vuoto all’interno dell’attacco dell’Udinese, complice anche il secondo addio di Sanchez, che potrebbe essere colmato da qualcuno che ha già conosciuto l’ambiente e con l’età giusta per affermarsi nel grande calcio.

Kosta Runjaić ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Si tratta di Iker Bravo, attaccante spagnolo classe 2005 arrivato la scorsa estate dal Bayer Leverkusen per mezzo milione di euro. Nel corso dell’ultima stagione ha collezionato 31 presenze tra campionato e Coppa Italia (delle quali 5 da titolare e tutte le altre tra entrata a gara in corso o panchina), segnando solo 2 reti contro il Venezia tra gara di andata e ritorno.
Con l’addio dell’attaccante di riferimento però, potrebbe finalmente essere il suo momento e Runjaic non chiude alla possibilità di affidargli le chiavi dell’attacco. Durante la preparazione sicuramente darà un’occasione a Bravo che intende giocarsi le sue carte in Serie A. Fin dal raduno del quale non è ancora stata resa nota sede e data.
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