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Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 38° turno 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 38° e ultima giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentottesimo turno: “In The End”

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IL LIVERPOOL SALUTA CON UN PARI

L’antipasto del prossimo Community Shield tra Liverpool e Crystal Palace termina in pareggio in un Anfield come di consueto gremito anche per dare l’addio ad Alexander-Arnold promesso sposo del Real Madrid.

Le Eagles, in serie positiva da oltre un mese comprendendo anche la FA Cup poi vinta, mettono la freccia al 9′ sfruttando l’errore in impostazione di Bradley con l’imbucata di Mitchell per Sarr che piazza il destro nell’angolino destro a tu per tu con Alisson siglando il suo ottavo centro nel torneo (eguagliato il record personale di marcature in un singolo campionato di primo livello, messo a referto nel 2018-19 con la maglia del Rennes).

I Reds, reduci da appena un punto nelle ultime tre giornate, non vogliono sfigurare nel giorno della festa davanti al proprio pubblico e reagiscono in maniera veemente: il più attivo è Luis Diaz che ci prova di destro, di testa e di sinistro non inquadrando la porta in due casi su tre, e centrando Henderson da posizione ravvicinata nell’ultimo tentativo. Lo stesso copione viene riproposto da Nunez nella ripresa, andando a sbattere nuovamente sull’estremo difensore ospite qualche minuto prima del rosso diretto rimediato correttamente da Gravenberch per un evidente fallo ai danni di Kamada lanciato verso la porta di Alisson.

Il Palace, sfruttando la superiorità numerica sfiora il raddoppio ancora con Sarr, ma all’84’ incassa il pari sugli sviluppi di un cross di Nunez dalla destra per la testa di Gakpo che spiana la strada al mancino a botta sicura di Salah che fa 29 in campionato, raggiungendo i 47 coinvolgimenti diretti in gol nella competizione (eguagliato il record in tal senso scritto da Cole nel 1994 e Shearer nel 1995).

La sfida termina così, lasciando poi spazio alla celebrazione del titolo vinto con il trofeo sollevato al cielo da capitan Van Dijk e, ovviamente, da Alexander-Arnold, nato e cresciuto con indosso la maglia rossa, sotto gli occhi di un quasi commosso Klopp in tribuna.

L’ARSENAL VINCE GRAZIE AL PROPRIO CAPITANO, IL CITY CERTIFICA IL TERZO POSTO

L’Arsenal saluta con un sorriso, seppur amaro, questa stagione ottenendo il secondo posto per la terza annata consecutiva espugnando il St. Mary’s Stadium.

La sfida si rivela piuttosto bloccata sulla falsariga di quanto visto tra Southampton e Manchester City due settimane fa, ma a differenza di quella partita il punteggio si sblocca. Al 43′, infatti, i Gunners passano in vantaggio in seguito a tanti minuti di possesso palla sterile grazie allo sfondamento sulla destra di White che produce un cross teso messo in porta dal più insospettabile, Kieran Tierney, schierato in virtù di una tangibile emergenza difensiva, che la mette dentro con un movimento da puro centravanti tornando al gol in Premier League a distanza di tre anni e mezzo.

I Saints, retrocessi da settimane, sfoggiano una reazione d’orgoglio livellando addirittura il risultato al 56′ contro la miglior difesa del torneo con la svettata di Stewart, al primo centro in carriera in Premier League, sul corner calciato da Mateus Fernandes. Il prosieguo della gara non fornisce particolari acuti, se non un’infinita successione di sostituzioni, quantomeno fino al 90′ quando capitan Odegaard si mette in proprio e scarica un violento mancino all’angolino dalla distanza trafiggendo il suo ex compagno Ramsdale tornando a segnare in campionato a distanza di più di tre mesi.

Per la squadra di Arteta si profila un’estate di grandi investimenti, specie in attacco (il miglior marcatore in questo campionato è Haverz con appena 9 gol, la prima volta negli ultimi 100 anni che il cannoniere dell’Arsenal non arriva in doppia cifra), per conquistare finalmente il titolo e coronare il percorso di crescita, mentre il Southampton ripartirà dalla Championship sotto la guida dell’ex Lens Will Still.

Passa il Manchester City a Craven Cottage ultimando la questione terzo posto ed eguagliando il “record negativo” dell’era Guardiola in Premier League in termini di posizionamento finale (terzo posto anche nel 2016-17, al primo anno).

Nell’impianto londinese ai Citizens basterebbe anche un punto per blindare la qualificazione alla prossima Champions League contro un Fulham già aritmeticamente fuori dalla corsa all’ottavo posto, ma a mettere le cose ulteriormente in discesa ci pensa al 21′ Gundogan, uno dei più negativi in stagione, che realizza il suo primo gol in questo campionato mettendo in porta con una rovesciata il pallone vagante in area in seguito allo sfondamento in area dalla destra di Matheus Nunes grazie al rapido scambio con Marmoush.

Il Fulham, reduce dalla bella vittoria in rimonta con il Brentford, abbozza una reazione trovando, però, sulla propria strada un Ederson nella sua miglior forma, e concedendo anche più di qualche chance per il raddoppio agli avversari. Raddoppio che arriva al 72′ in conseguenza al fallo di Lukic ai danni di Gundogan in area che provoca, dunque, un rigore trasformato con freddezza da Haaland, incaricatosi della battuta al contrario di quanto accaduto nella finale di FA Cup, tornando a segnare in campionato dopo due mesi, concludendo la sua annata in Premier League con 22 reti all’attivo e conseguente al terzo posto nella classifica marcatori alle spalle di Salah e Isak.

Medaglia di bronzo, dunque, anche per gli Sky Blues attesi da un’estate che sarà inevitabilmente figlia del verdetto del processo concernente i famigerati 115 capi d’accusa, ma anche dal mondiale per club a cavallo tra giugno e luglio. Il Fulham, invece, conclude all’undicesimo posto nonostante i 54 punti raccolti (record per il club dal 2000 in poi: neanche nel 2009, annata conclusa al settimo posto con conseguente qualificazione all’Europa League, si era raggiunta questa cifra).

SCONFITTA INDOLORE PER IL NEWCASTLE, IL CHELSEA TORNA IN CHAMPIONS

Il Newcastle incassa la seconda sconfitta consecutiva per 1-0, tornando a perdere in casa dopo tre mesi, ma conquistando comunque la qualificazione alla prossima Champions League, grazie ad altri concomitanti risultati.

I Magpies approcciano con grande foga al match contro un Everton già ampiamente salvo e senza ulteriori obiettivi da raggiungere dopo aver salutato per l’ultima volta Goodison Park ma reduce da due convincenti vittorie con Fulham e Southampton. L’undici di casa sbatte, però, a più riprese su Pickford, rinomato tifoso del Sunderland, squadra acerrima nemica dei bianconeri appena tornata in Premier League dopo aver vinto la finale playoff contro lo Sheffield United.

La formazione di Howe, al gran completo eccezion fatta per l’indisponibile Joelinton, colleziona corner e occasioni, iniziando, però, con il passare dei minuti a prestare scarsa attenzione alla fase difensiva concedendo più di qualche ripartenza agli ospiti. Proprio sugli sviluppi di un rapido ribaltamento di fronte al 65′, infatti, i Toffees trovano la stoccata con il colpo di testa dell’ex Juventus Alcaraz, al secondo centro in campionato, lasciato colpevolmente solo in area da Burn, l’eroe di Wembley nell’ultima finale di Coppa di Lega, sul traversone di Mykolenko.

La disperazione di St. James’ Park in seguito allo 0-1 si tramuta comunque in gioia al triplice fischio nonostante la sconfitta e un forcing finale dettato dall’inerzia più che dall’organizzazione, complice la sconfitta dell’Aston Villa a Old Trafford che equivale al pass per la prossima Champions League ottenuto per la seconda volta nelle ultime tre stagioni grazie al quinto posto finale. L’Everton, dal canto suo, chiude alla grande questa seconda parte di stagione con Moyes alla guida conquistando il terzo successo di fila.

Il Chelsea torna in Champions League a tre anni di distanza dall’ultima volta ottenendo un prezioso quarto posto finale grazie al successo di misura sul campo della diretta concorrente Nottingham.

L’intera prima frazione scorre via sui binari dell’equilibrio e della paura come certificato dagli zero tiri in porta da ambo le parti (primo e unico match del 2025 a far registrare tale dato in questa Premier League): atteggiamento parzialmente comprensibile per i Blues a cui sarebbe potuto bastare anche un pari, meno per ciò che concerne il Forest, obbligato a vincere per sperare di tornare nell’Europa dei grandi.

La formazione di Maresca mette la freccia a inizio ripresa, più precisamente al 50′, quando Pedro Neto si rivela essere il più lesto nel leggere il tocco interno di Cucurella anticipando Sels proiettato in uscita e permettendo a Colwill di depositare il pallone nella porta sguarnita per il secondo acuto personale in campionato. L’undici di Espirito Santo tenta di rialzare la testa, ma tutto ciò che riesce a creare nei restanti minuti prima del termine della sfida è una conclusione ravvicinata di Wood respinta da Sanchez.

Il Chelsea, dunque, centra l’obiettivo nonostante l’età media complessiva dell’undici titolare sia la più giovane del torneo (24 anni e 36 giorni) proiettandosi al meglio alla finale di Conference League contro il Betis in programma domani. Il Nottingham, invece, dovrà accontentarsi proprio della terza competizione continentale nonostante le 19 vittorie totali messe a referto (quasi sempre sinonimo di top six, eccezion fatta per il Manchester United del 2013-14, terminato anche lui settimo) e buona parte della stagione trascorsa tra le primissime posizioni.

UNITED: SUCCESSO AMARO, IL BRIGHTON CHIUDE IN BELLEZZA

Vittoria amara per il Manchester United che torna a vincere in campionato dopo oltre due mesi chiudendo con tre punti una delle peggiori stagioni della propria storia dopo anche la sconfitta nella finale di Europa League contro il Tottenham.

I Red Devils, senza particolari obiettivi restanti, fanno il bello e il cattivo tempo sin dalle prime battute nonostante sia l’Aston Villa ad aver maggior bisogno di punti in ottica quinto posto. La sfida si incanala ulteriormente verso i binari di casa nel recupero del primo tempo quando Cash effettua uno scriteriato passaggio indietro dalla metà campo smarcando Hojlund a tu per tu con Martinez, costretto ad abbattere l’attaccante avversario rimediando inevitabilmente un rosso diretto.

Nella ripresa i Villans provano a tenere lo 0-0 e troverebbero anche il vantaggio a metà tempo con Rogers, annullato per un presunto fallo dello stesso 27 ai danni del portiere Bayindir, scatenando l’ira di Emery in panchina. Qualche minuto più tardi, al 76′ per l’esattezza, lo United passa in vantaggio con l’incornata di Diallo sul magnifico tracciante in profondità di Bruno Fernandes per il suo ottavo centro nel torneo. Lo stesso ex Atalanta undici giri di lancetta più tardi si guadagna anche un calcio di rigore per un fallo ai suoi danni da parte di Maatsen, trasformato da Eriksen, presumibilmente all’ultima gara nella sponda rossa di Manchester, che apre il conto personale in stagione.

I Red Devils saranno, dunque, costretti a ripartire praticamente da zero, mentre il Villa conquista, comunque, la qualificazione alla prossima Europa League.

Terzo successo di fila, il quarto nelle ultime cinque giornate, per il Brighton che espugna il Tottenham Stadium con un perentorio 1-4 centrando l’obiettivo ottavo posto (secondo miglior piazzamento nella storia del club dopo il sesto di due stagioni fa).

La partita, in realtà, sembra mettersi in discesa per il Tottenham, reduce dalla vittoria di misura targata Brennan Johnson nella finale di Europa League contro il Manchester United e annessa vittoria di un trofeo a distanza di 17 anni dall’ultimo conquistato, complice il fallo in area di Wieffer ai danni di Tel e conseguente calcio di rigore trasformato da Solanke, al sedicesimo centro stagionale.

Gli Spurs, però, come spesso è capitato in questa annata scompaiono praticamente dal campo nella ripresa prestando il fianco ai Seagulls che la ribaltano tra il 51′ e il 64′ con la prima doppietta in carriera di Hinshelwood che prima di destro e poi di tacco mette dentro due palloni vaganti sugli sviluppi di corner a favore arrivando a toccare quota cinque reti nel torneo, tre nelle ultime due. Nel finale la formazione di Hurzeler suggella la vittoria con altri due acuti, quello di O’Riley dagli undici metri e quello di Diego Gomez, il suo primo in carriera in Premier League, dalla media distanza.

Il Brighton chiude, dunque, al meglio un’ottima stagione, mentre il Tottenham incassa la terza sconfitta consecutiva, la 22esima nel torneo (prima volta che un tale numero di k.o. non coincide con una retrocessione), seppur indolore in quanto già certo della partecipazione alla prossima Champions League.

PARI TRA WOLVERHAMPTON E BRENTFORD, BOURNEMOUTH: DOPPIO SEMENYO. TRIS DEL WEST HAM

Pari con gol tra due squadre che del gol hanno fatto il loro marchio di fabbrica, vale a dire Wolverhampton e Brentford.

L’unica delle due ad avere qualche necessità legata alla classifica è proprio il Brentford, ancora in corsa per l’ottavo posto con i tre punti di ritardo dal Brighton. Le Bees, sfruttando anche le maggiori motivazioni, sbloccano il punteggio al 20′ con il centro numero 20 nel torneo di Mbeumo che sfrutta alla perfezione l’assist al bacio di Norgaard, mettendo la ciliegina sulla torta di una stagione magnifica a livello personale.

I Wolves, desiderosi di non voler sfigurare nell’ultima uscita davanti al proprio pubblico, riescono a livellare il punteggio al 75′ grazie alla zampata di Munetsi che infila sotto la traversa il suo secondo acuto nel torneo capitalizzando la sponda aerea arretrata di Strand Larsen.

I ragazzi di Vitor Pereira terminano, dunque, con un risultato positivo un’annata iniziata sotto i peggiori auspici ma risollevata proprio dall’avvento del tecnico portoghese, mentre quella di Frank chiude al decimo posto.

Si conclude con altri tre punti la stagione dei record del Bournemouth con conseguente nono posto finale, seppur con qualche rimpianto considerata la leggera flessione nel finale di stagione.

Le Cherries sbrigano la pratica Leicester nella ripresa in seguito a un primo tempo dagli scarsi stimoli e dalle poche sortite offensive da ambo le parti, targate principalmente Justin Kluivert, tra i più attivi sin dai primi minuti.

Proprio sugli sviluppi di un suo cross da corner corto al 74′ arriva la rete del vantaggio targata Semenyo, bravo a capitalizzare la sponda aerea di Zabarnyi. Il ghanese si ripete quattordici minuti più tardi infilando nell’angolino destro l’incolpevole Stolarczyk con un potente destro dal limite che gli vale l’undicesimo centro nel torneo (record personale) con annessa seconda doppietta in carriera in Premier League dopo quella al Luton del marzo 2024.

Da capire ora se Iraola resterà alla guida del club, mentre le Foxes ripartiranno dalla Championship.

 

Il West Ham riesce a raccogliere la quinta vittoria del suo 2025 chiudendo con tre punti un’annata piuttosto deludente, specie in relazione all’ottimo mercato estivo effettuato.

Gli Hammers sbloccano la sfida di Portman Road contro l’Ipswich al 43′ in seguito al clamoroso errore del capitano dei padroni di casa Morsy che mette in moto Bowen, poi bravo a smarcare Ward-Prowse, a sua volta freddo nel piazzare il destro sotto la traversa per il suo primo gol in campionato.

I Tractor Boys hanno uno scatto d’orgoglio a inizio ripresa con la bordata di Broadhead dal limite che pareggia i conti, ma appena tre minuti più tardi, al 55′, gli Irons tornano avanti con il solito Bowen, al tredicesimo centro nel torneo, il sesto nelle ultime otto, che infila un potente mancino dai 25 metri sul palo corto.

A chiudere definitivamente i giochi ci pensa Kudus all’87’ con un bellissimo mancino a giro da fuori che gli vale il quinto acuto stagionale. Da capire ora se la squadra ripartirà da Potter, mentre l’Ipswich scenderà di categoria.

Top & Flop

TOP

1) Jack Hinshelwood – Due reti per garantire ai suoi uno storico ottavo posto a coronamento di un encomiabile percorso di crescita dentro e fuori dal campo. L’1-2 di tacco una vera perla.

2) Antoine Semenyo – Doppietta al Leicester per tagliare per la prima volta in carriera la doppia cifra, a testimonianza del comunque ottimo lavoro di valorizzazione svolto da Iraola.

3) Levi Colwill – Il suo gol pesa come un macigno sulle sorti europee sia del suo Chelsea che del Nottingham. A questo abbina anche una solida prestazione difensiva.

FLOP

1) Matty Cash – Il suo incomprensibile passaggio indietro costa ai suoi un uomo, la sconfitta e l’accesso alla prossima Champions League. Forse sul mercato il Villa cercherà un nuovo terzino destro.

2) Ryan Gravenberch – Il suo rosso diretto è solo una piccola macchia in una stagione in cui comunque ha ritrovato sorriso e titolarità. Da condannare, ovviamente, l’errore in questo caso specifico.

3) Sam Morsy – Il suo retropassaggio che porta al vantaggio del West Ham è indice di un salto qualitativo che l’Ipswich non è riuscito a compiere da una categoria all’altra. Da capitano guiderà la squadra anche in Championship.

Classifica finale

1

Liverpool

84 38 25 9 4 86:41 +45
2 Arsenal 74 38 20 14 4 69:34 +35
3

Manchester City

71 38 21 8 9 72:44 +28
4 Chelsea 69 38 20 9 9 64:43 +21
5

Newcastle

66 38 20 6 12 68:47 +21
6

Aston Villa

66 38 19 9 10 58:51 +7
7

Nottingham Forest

65 38 19 8 11 58:46  +12
8 Brighton 61 38 16 13 9 66:59  +7
9 Bournemouth 56 38 15 11 12 58:46 +12
10 Brentford 56 38 16 8 14 66:57 +9
11 Fulham 54 38 15 9 14 54:54 0
12

Crystal Palace

53 38 13 14 11 51:51 0
13

Everton

48 38 11 15 12 42:44 -2
14 West Ham 43 38 11 10 17 46:62 -16
15

Manchester United

42 38 11 9 18 44:54 -10
16 Wolverhampton 42 38 12 6 20 54:69 -15
17 Tottenham 38 38 11 5 22 64:65 -1
18

Leicester

25 38 6 7 25 33:80 -47
19

Ipswich

22 38 4 10 24 36:82 -46
20

Southampton

12 38 2 6 30 26:86 -60

Premier League

Manchester United, dilaga contro il Wolverhampton: finisce 1-4

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Manchester united

Il Manchester United trionfa contro il Wolverhampton con un netto 1-4, dimostrando una forma smagliante e agganciando il Chelsea in classifica.

Il Manchester United ha dato spettacolo nell’ultima partita contro il Wolverhampton, vincendo con un sonoro 1-4 La squadra di Ruben Amorim ha dominato il campo, mostrando un gioco fluido e incisivo che ha lasciato pochi spazi agli avversari.

Il match ha visto una prestazione brillante da parte di diversi giocatori, rendendo difficile scegliere un solo “Man of the Match”. Tra i marcatori spunta una doppietta di Bruno Fernandes, la firma di Mbeumo e la rete di Mount.

La partita ha confermato il buon momento dei Red Devils, che continuano a lottare ai vertici della classifica.

Manchester United

Bruno Fernandes of Manchester United reacts to a decision during the Carabao Cup Last 16 match Manchester United vs Leicester City at Old Trafford, Manchester, United Kingdom, 30th October 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)

Manchester United travolgente

La partita si è svolta in un clima di grande attesa, con il Manchester United pronto a dimostrare tutta la sua forza. I gol sono stati segnati da quattro diversi giocatori, evidenziando la versatilità e la profondità della rosa.

I tifosi presenti allo stadio hanno potuto assistere a una performance entusiasmante, mentre il resto del mondo ha seguito con trepidazione la cronaca del match.

Dall’altra parte il Wolverhampton sembra essere destinato alla retrocessione, visti i 2 punti conquistati in 15 partite e l’ultimo posto che si fa sempre più pesante.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Manchester City, Guardiola: “I tempi di recupero per Stones sono incerti”

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Manchester City

Manchester City, Problemi per Pep Guardiola: John Stones si ferma di nuovo per infortunio, tempi di recupero incerti.

Nuovo stop per John Stones

Il Manchester City deve fare i conti con un nuovo infortunio per il difensore centrale John Stones. L’annuncio arriva direttamente dall’allenatore Pep Guardiola, il quale ha espresso preoccupazione per le condizioni fisiche del giocatore. “John Stones è di nuovo infortunato. Non so per quanto tempo sarà fuori”, ha dichiarato Guardiola durante una conferenza stampa.

Impatto sull’organico del Manchester City

L’assenza di Stones rappresenta una perdita significativa per il Manchester City, dato il ruolo cruciale che il difensore gioca nella retroguardia della squadra. Guardiola dovrà ora studiare nuove soluzioni tattiche per sopperire alla mancanza del giocatore, valutando alternative all’interno della rosa o possibili interventi nel mercato di gennaio.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Chelsea, Delap salta l’Atalanta: le ultime

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Manchester United

Chelsea, per Delap è già il secondo infortunio in stagione, dopo il primo avvenuto a inizio settembre con il prestito di Jackson chiuso

Chelsea

Chelsea, infortunio per Delap

Liam si ferma durante lo 0-0 contro il Bournemouth. Lo scontro con Marco Senesi ha provocato un infortunio alla spalla che non lascia presagire nulla di buono. Uscito dal campo con una vistosa fasciatura alla spalla, la punta inglese potrebbe rimanere fuori a lungo, dopo l’infortunio di inizio stagione che stava per far saltare il prestito di Nicolas Jackson al Bayern.

Di seguito le parole di Maresca: “Purtroppo era già stato fuori due mesi e deve stare di nuovo fuori ora. Non sappiamo per quanto tempo, ma sembra piuttosto brutto l’infortunio alla sua spalla. È stato sfortunato. Era già fuori da due mesi, ora deve essere di nuovo fuori. Inoltre, siamo un po’ sfortunati perché abbiamo bisogno di quel tipo di numero 9”. Brutta tegola per i blues, impegnati martedì contro l’Atalanta al Gewiss Stadium per un’importantissima notte europea.

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