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PSG, Mbappé: “Non ho nulla da annunciare, il mio futuro si deciderà prima degli Europei”

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Kylian Mbappé ha parlato in conferenza stampa a proposito del presente al PSG e del suo futuro. L’attaccante ha precisato di non avere alcuna novità.

PSG, le parole di Mbappé

Real Madrid mbappé

Kylian Mbappe of Paris Saint-Germain Fc during the Uefa Champions League Group H match beetween Paris Saint Germain Fc and Juventus Fc at Parc des Princes on September 6, 2022 in Paris, France .“Non ho nulla da annunciare. Ho detto che il giorno in cui lo farò te lo dirò, ma non ho ancora niente da annunciare […] Non mi sono mai nascosto, non ho mai avuto paura. È solo che non ho niente da annunciare. Dispiace deludervi. Sono sotto contratto con il PSG fino al 30 giugno.

Siamo allo sprint finale. Possiamo avere un anno speciale. La cosa più importante per noi è restare concentrati. Ci sto mettendo tutta la mia energia e la mia forza perché sarà necessaria per ottenere ciò che vogliamo”.

“Il mio futuro verrà deciso prima degli Europei, sì” ha poi concluso.

Sempre più criptico l’attaccante francese a proposito del futuro in Francia. Tutto sembra apparecchiato per il suo approdo a Madrid e con tutta probabilità l’affare andrà in porto con cifre spaventose.

Per non destabilizzare l’ambiente Mbappé ci tiene a mantenere un basso profilo evitando di nominare il suo prossimo club. Al-Khelaifi ha preso atto della decisione e ha già interrotto i rapporti dopo lo sgarbo per la questione rinnovo.

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In Ligue 1 abbiamo visto il peggior arbitraggio dell’anno

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Marsiglia-Nizza, derby del mediterraneo valido per la 29giornata della Ligue 1, passerà alle cronache per un arbitraggio “surreale”.

O per lo meno questo è l’aggettivo che Régis Testelin, nel suo editoriale redatto sulle pagine de “L’Equipe, ha attribuito alla direzione di gara del signor Jeremie Pignard. Probabilmente il peggior arbitraggio visto in Ligue 1 questa stagione, e il giudizio potrebbe essere tranquillamente esteso anche al resto d’Europa.

Indice

Ligue 1, problema sistemico con gli arbitri

Ve lo avevo anticipato nel mini-appuntamento, dato che infrasettimanali si sono giocate solo le tre partite dei recuperi della 29esima giornata, settimanale della mia rubrica dedicata alla Ligue 1, ma non ho potuto approfondire l’argomento per ovvie motivazioni di spazio.

Tuttavia, quello che si è visto nel Mediterranean Derby non può passare inosservato. Sorvolando sulla pessima gestione della partita del direttore di gara, che ha contribuito a rendere infuocata una partita già di suo nervosa e tesa, e sull’espulsione dell’attaccante del Marsiglia Moumbagna: arrivata alla fine del primo tempo.

Sorvoliamo per modo di dire, visto che l’OM, ritrovatosi a giocare un tempo intero in dieci, è stato ovviamente penalizzato dalle scelte di Pignard. Tuttavia, il secondo giallo all’ex-attaccante del Bodo Glimt, seppur esagerato, potrebbe rientrare (sospendendo di molto l’incredulità) nell’ottica del classico “errore umano“.

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Photo Source: OGC Nice Site Officiel.

Il peggior rigore nella storia della Ligue 1

Nulla di anche solo lontanamente paragonabile a quanto si è visto a inizio ripresa, con un calcio di rigore assurdo assegnato proprio ai padroni di casa. Un episodio talmente clamoroso che persino un cronista sobrio come Gianluigi Bagnulo non ha potuto fare a meno di esternare tutto il proprio sconcerto.

Per coloro che non avessero visto la partita: l’attaccante del Nizza, Ali Cho, ha spazzato un pallone che vagava pericolosamente all’interno dell’area di rigore. Con la sfera già abbastanza distante dai sedici metri della porta di Bulka, l’ex-Angers ha dovuto (poiché, citando lo stesso Bagnulo, “essendo Cho un essere umano e non un volatile prima o poi avrebbe dovuto poggiare il piede a terra“) completare il movimento e nel farlo ha inavvertitamente pestato il piede di un avversario che si stava avventando sul pallone.

L’assegnazione del calcio di rigore era parsa assurda (“surreale”, per parafrasare Testelin) anche in diretta, e al momento del richiamo all’On Field Review da parte del direttore di gara il verdetto appariva certo prima ancora che quest’ultimo lo emettesse. Una sensazione corroborata dalla frazione di secondo che Pignard ha passato dinanzi al monitor, prima di recarsi nuovamente verso l’area di rigore per emettere la sentenza.

Eppure, contro ogni previsione, Pignard ha confermato il penalty. Un episodio di una gravità inaudita e che probabilmente costerà la carriera al 36enne fischietto francese. Non tanto per l’errore in sé, comunque grave e difficile da giustificare anche in presa diretta, tanto per la tracotanza con la quale si è rifiutato di cambiare la propria decisione nonostante l’evidenza dei fatti dipinta sul monitor.

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Photo Source: OGC Nice Site Officiel.

Il VAR ha fallito: è giunta l’ora di abolirlo

Per l’ennesima volta, il protocollo VAR dimostra tutta la sua inefficienza. Non è ammissibile che per situazioni millimetriche e impossibili da ratificare per l’occhio umano, come il gol annullato al Coventry nel recupero della semifinale di F.A. Cup contro il Manchester United, si faccia ricorso all’Over Rule mentre per fatti così eclatanti si lasci la possibilità agli arbitri di tutelare il proprio orgoglio anziché il gioco.

In questo caso non si tratta di discrezionalità, di interpretazione, di scuole di pensiero, di metro di giudizio e nemmeno della cosiddetta “zona grigia“. Quello di Pignard è un abbaglio enorme, oggettivo, che il VAR avrebbe dovuto rettificare (come succede in Inghilterra) scavalcando l’arbitro di campo nella decisione.

Lasciando all’arbitro la possibilità di non cambiare la decisione nonostante l’evidenza dei fatti, per ragioni che soltanto lui conosce, il VAR ha dimostrato per l’ennesima volta di aver fallito nel suo intento di migliorare il calcio. E allora è giunto il momento per le istituzioni calcistiche di ascoltare il grido disperato che da mesi si leva dalle bocche, sfibrate dalla fatica, di tutti coloro che questo sport lo amano e lo seguono.

Il VAR ha fallito e va abolito. “Il calcio deve ritrovare la propria spontaneità“, come ha detto giustamente Giroud. Il VAR non solo non ha migliorato il calcio, ma lo ha peggiorato. Il VAR non solo non ha diminuito gli errori, ma li ha resi più gravi e difficili da accettare. Il VAR non solo non ha smussato le polemiche, ma ha alimentato un clima di latente sospetto che è sopito da sempre nell’opinione pubblica. 

Dinanzi a fatti talmente eclatanti sarebbe perfettamente inutile (oltreché ingiusto) chiedere al tifoso di non lasciarsi andare a congetture e vittimismi. Dato che l’essere umano, per propria natura, è naturalmente portato a cercare spiegazioni (più o meno) razionali ai fatti che non riesce a spiegare con la logica. E non vi è una logica dietro alla deriva autoritaria della classe arbitrale, inasprita dall’evidente sentimento recalcitrante che gli arbitri nutrono nei confronti di chi assegna loro dei voti.

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Da quando ho iniziato la mia collaborazione con CalcioStyle, ho creato una sorta di archivio digitale in cui stipare le opinioni di personaggi illustri del mondo del calcio contrari a questa tecnologia. Puoi consultare di seguito l’elenco completo, che aggiornerò man mano ogni volta che scriverò un articolo sull’argomento.

  1. Francia:

2. Inghilterra:

      3. Italia:

      4. Germania:

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Ligue 1

Marsiglia, un portoghese per la panchina: i dettagli

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Marsiglia

L’Olympique Marsiglia è alla ricerca di un nuovo allenatore per la prossima stagione. La prima scelta è un portoghese che ha allenato la Roma, c’è la proposta.

Marsiglia, si lavora per chiudere l’accordo

La società francese sta lavorando intensamente per trovare l’allenatore per la prossima stagione. Come raccontato settimane faGasset lascerà a giugno e come obiettivo c’è un allenatore portoghese, attualmente attivo proprio in Ligue 1.

Si tratta di Paulo Fonseca che con il Lille sta ottenendo ottimi risultati tanto da lottare per un posto in Champions League. Nonostante ciò, l’avventura biancorossosblu del tecnico ex Roma dovrebbe concludersi al termine della stagione.

Portogallo Marsiglia

Proprio per questo il Marsiglia starebbe lavorando all’accordo attraverso una proposta contrattuale che consiste in un rapporto fino eventualmente al 2026. Non sono ancora note le cifre circa l’ingaggio ed eventuali opzioni di prolungamento ma quel che è sicuro è che Fonseca rappresenta l’obiettivo N°1 per la panchina.

Nelle prossime settimane sono previsti ulteriori contatti per cercare di chiudere l’accordo. L’allenatore è anche un obiettivo del Lione che sta cercando il sostituto di Sage.

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Ligue 1

Ligue 1, il punto sui recuperi della 29esima giornata

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In Ligue 1 mancavano tre partite per delineare il 29esimo turno di campionato e una classifica completa: sono state giocate ieri.

Il Monaco rimanda la Ligue 1 del PSG

Il PSG continua la sua marcia trionfale verso il suo 12esimo titolo di Campione di Francia, il decimo negli ultimi dodici anni. La partita dello Stade du Moustoir può dirsi conclusa già dopo venti minuti, quando Dembélé e Mbappé, con un uno-due devastante nel giro di tre minuti, scrivono due a zero sul tabellino dei marcatori.

E dire che questa partita, nel Novembre della scorsa stagione, era quasi una partita scudetto. Il Lorient padrone di casa perse 2-1, ma spaventò i parigini con la rete di Moffi (che rispose all’iniziale vantaggio siglato da Danilo Pereira) prima del sigillo finale di Neymar che fu un duro colpo per le ambizioni dei bretoni.

Il Lorient terminerà poi la stagione al decimo posto, complice un mercato invernale che ha visto Ouattara e Moffi lasciare la Bretagna, ma nulla che potesse far pensare a un crollo del genere. Les Merlus restano ancorati al penultimo posto della classifica, a tre lunghezze di distanza dal lanciatissimo Metz di Mikautadze.

Non può, però, ancora festeggiare la squadra di Luis Enrique, dato che il Monaco ha “rovinato” (si fa per dire) la festa ai parigini vincendo la sua partita in casa con il Lille. La rete di Fofana vale un’ipoteca sulla prossima Champions League, dato che fra sé e il Nizza i monegaschi, con questa vittoria, hanno messo dieci punti.

Monaco che è cresciuto esponenzialmente nella seconda parte di stagione, dopo un avvio di campionato esaltante e una parte centrale di stagione abbastanza deludente, grazie a una ritrovata solidità difensiva. Quello di ieri sera è il decimo clean sheet stagionale, il quarto nelle ultime sette partite. Una crescita che coincide con la promozione a titolare del polacco Majecki, che ha giocato titolare le ultime otto partite e dato grande sicurezza al reparto.

Sono solo sei i gol subiti in Ligue 1 quest’anno dal polacco (media inferiore agli 0,8 gol subiti per partita) conditi da quattro reti inviolate, contro i 32 in 22 partite (poco meno di 1,5 gol subiti per partita) subiti dall’ex-portiere del Salisburgo Kohn che per altro ha anche portato a casa meno clean sheet (4) nonostante le 16 partite in più.

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Pari e polemiche nel Mediterranean Derby

Il sentitissimo derby del mediterraneo fra Marsiglia e Nizza finisce in parità. Un 2-2 che non serve a nessuna delle due squadre, ma che in qualche modo esemplifica perfettamente le note difficoltà che ambedue le compagini stanno vivendo in questo momento della stagione.

Due squadre incomplete, che riescono a dare l’impressione di essere piene e identitarie soltanto per tratti di partita. Il Nizza va in vantaggio grazie a Moffi, usando l’arma migliore a sua disposizione: ovvero il contropiede. Nella prima mezz’ora il canovaccio del match è chiaro. I padroni di casa, sospinti anche dal canto del Velodrome, fanno la partita. Gli ospiti, invece, si rintanano ordinati sotto la linea del pallone.

Un piano partita in perfetto stile Farioli, che però viene nullificato alla mezz’ora del primo tempo da un destro di fuori area del rientrante Clauss. A quel punto il Nizza, quasi frustrato dall’ennesima occasione in cui non è riuscito a tenere la propria porta inviolata, si butta nervosamente in avanti rischiando di disunirsi.

Tuttavia, alla fine del primo tempo i marsigliesi rimangono in dieci a causa di un discutibile secondo giallo per l’ex-attaccante del Bodo Glimt Moumbagna. Nonostante la superiorità numerica, il Nizza non riesce a diventare padrone della partita come vorrebbe e non riesce a schiacciare il Marsiglia nella sua area di rigore.

La squadra di Gasset trova anche il nuovo vantaggio con Aubameyang, grazie a un rigore destinato a infuocare ulteriormente le già accese polemiche d’Oltralpe sul VAR, prima di essere nuovamente raggiunti da un sinistro da fuori di Bard. Il Marsiglia, sfibrato dai tanti impegni e dall’impossibilità di fare turnazione per via dei troppi infortuni, nel finale si abbassa fisiologicamente, finendo quasi per accontentarsi di un inutile pareggio.

Il Nizza ringrazia il Monaco se non vede scappare i mastini di Lille, ma ogni partita che passa diventa sempre più difficile sperare di poter recuperare quattro punti alla squadra di Fonseca o cinque a quella di Roy. Il Marsiglia invece scivola a cinque punti dal sesto posto del Lens, anche se il settimo (vincolato però all’eventuale vittoria in Coupe de France del PSG) dista solo un punto. Con questa classifica in Ligue 1 e questo ritmo deficitario, è legittimo pensare che l’Europa League possa diventare l’obiettivo numero uno de Les Phoceens.

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