Liga
Szczesny e la sua nuova vita al Barcellona: “Voglio trofei che non ho mai vinto”
L’ex portiere della Juventus, Wojciech Szczesny, ha parlato ai microfoni del Mundo Deportivo soffermandosi sulla sua nuova avventura al Barcellona.
Wojciech Szczesny ha le idee chiare per la sua avventura al Barcellona. L’ex portiere della Juventus aveva appeso i guanti al chiodo al termine della stagione scorsa ma la chiamata improvvisa del club spagnolo, causa infortunio di Ter Stegen, lo ha riportato sui campi di gioco.
L’ex Arsenal ha rilasciato una breve intervista ai microfoni del Mundo Deportivo soffermandosi proprio sul trasferimento in blaugrana.
Barcellona, le parole di Szczesny
“Sono freddo e ambizioso, sono venuto al Barcellona per vincere. Vorrei vincere trofei che non ho mai vinto prima; c’è la Coppa, il Campionato e la Champions League e spero di vincerne almeno due e di alzarli al cielo.
È una storia molto strana per me perché il giorno prima che Marc si infortunasse ero sicuro al 100% che avrei detto di no a chiunque. Ma quando ho ricevuto la chiamata del Barça è cambiato tutto: Ho guardato mia moglie sperando che mi dicesse “non farlo”. Ma non si può dire no al Barcellona. La storia del club e l’onore di indossare questa maglia mi ha fatto cambiare idea. E non credo che lo avrei fatto per nessun altro. Probabilmente era il destino. Comunque quella che mi ha spinto di più è stata mia moglie.
Ho giocato più di 600 partite nella mia carriera e non mi interessa se devo tornare in campo contro una squadra più piccola o contro il Bayern. Voglio essere preparato prima perché mi aspetto molto da me stesso. Il livello richiesto per rappresentare Il Barcellona è altissimo.
Quindi non rimetterei me stesso o il club prima di essere pronto. Non ha senso. Quando accadrà non lo so, potrebbe essere alla prossima partita o tra due mesi. È una decisione dell’allenatore. Io devo solo prepararmi al 100% e fare del mio meglio, ma al momento non sono ancora pronto”.
Liga
Barcellona, Pedri su Flick: “Ha le idee molto chiare”
Il talento del Barcellona Pedri ha parlato delle differenze tra Xavi e Flick e delle caratteristiche dell’allenatore tedesco: “Chi arriva tardi, non gioca”.
L’ormai quasi “veterano” Pedri, vista l’età media dei giocatori da cui è circondato come Yamal, Gavi o Cubarsì, ha parlato di alcune spiritose differenze tra la precedente gestione di Xavi e quella attuale di Flick. Infatti, all’interno di uno spogliatoio esistono delle regole che non vanno assolutamente infrante ed ogni allenatore ha il suo metodo e i suoi modi di farle rispettare. Il rispetto delle regole è senza dubbio uno dei segreti di una squadra vincente.
Barcellona, le regole di Flick
Uno dei principali tabù è senza dubbio la puntualità: Pedri ci racconta che ai tempi dell’allenatore spagnolo i ritardi erano puniti con una multa salata: “Se un giocatore arrivava in ritardo, doveva pagare 1.000 euro per ogni minuto di ritardo, e la cifra raddoppiava per ogni minuto successivo”.
Per quanto riguarda la gestione di Flick invece, le conseguenze sono decisamente più severe e punitive: “Ora, se un giocatore arriva in ritardo, non gli sarà permesso di partecipare alla partita successiva, io arrivo dieci minuti prima per parlare a non rovinare tutto”. Infine, racconta alcune caratteristiche del nuovo tecnico: “ha le idee molto chiare e come un buon tedesco è sempre puntuale”.
Flick dunque ha messo subito la sua impronta nel mondo Barcellona, sia da un punto di vista di gioco, sia da un punto di vista di leadership. I risultati al momento ripagano alla grande il lavoro dell’allenatore tedesco.
Liga
Benzema contro Mbappé: “Impari a giocare da centravanti”
L’ex Pallone d’Oro e punta del Real Madrid, Karim Benzema, ha parlato del momento di forma e le prestazioni di Mbappé, apparso molto sottotono.
Kylian Mbappé è il problema del Real Madrid. Nessuno lo immaginava qualche mese fa che una frase del genere potesse uscire dalla sapiente bocca di mister Carlo Ancelotti.
La stella francese non sta rispecchiando le aspettative e a far discutere sono soprattutto le prestazioni in campo. Infatti, l’ex PSG non riesce a rendere al meglio da centravanti. Per quanto riguarda la vena realizzativa del francese non ci sono problemi con 8 goal e due assist in 14 presenze tra Champions League, Supercoppa Europea e Liga.
Ad analizzare il problema ci ha pensato l’ex stella del Real Madrid, Karim Benzema, ai microfoni di El Chiringuito.
Caso Mbappé, le parole di Benzema
“Per me il problema è che non è un centravanti. Ogni volta che gioca da 9 con la Francia, non va bene. Non è la sua posizione, ma a sinistra c’è un ragazzo che gli somiglia ed è allo stesso livello, Vinicius. Penso che Vinicius non possa giocare da 9 o a destra, perché in ogni partita fa la differenza a sinistra. Ancelotti conosce bene la situazione e vedremo cosa si inventerà…
“Kylian non deve arrendersi. Non credo che Vinicius cambierà posizione. Attualmente è il migliore al mondo e non si può spostare. Devono far capire a Mbappé che ormai è un 9 e che deve dimenticarsi la fascia sinistra. Si muova con Vinicius, in alternanza. Ora deve dimostrare di essere molto bravo anche in altre parti del campo.
Pressione? Per me è stato diverso, avevo 21 anni quando sono arrivato al Real. Non è la stessa cosa per Mbappé, che ne ha 25 e se non segna un gol per due o tre partite, lo ammazzano. Puoi anche vincere il Pallone d’Oro ma devi imparare a convivere con quella pressione, che è molto forte ed è diversa rispetto al PSG. Lo hanno comprato per fare gol e deve riuscirci”.
Liga
Barcellona, Raphinha: “Quando c’era Xavi giocavo 60 minuti”
Raphinha ha parlato a El Pais a proposito del periodo in cui Xavi è stato l’allenatore del Barcellona. Parole al veleno quelle dell’ex Leeds.
Lo straordinario momento dell’esterno brasiliano è la vera e propria dimostrazione delle qualità di questo giocatore. La tripletta in Champions League e il goal del poker nel Clasìco ne hanno fatto un punto fermo della rosa di Flick.
Barcellona, Raphinha becca Xavi
Ecco le dichiarazioni del giocatore a El Pais: “Quando c’era Xavi, sapevo già che sarei stato sostituito al 60esimo. Provavo a dare tutto in quei 60 minuti ma non ha funzionato. E altre volte, quando le cose funzionavano, venivo tolto comunque”.
In questa stagione sotto la guida del neo allenatore tedesco Raphinha ha collezionato 10 goal e 9 assist in 14 presenze tra LaLiga e Champions League.
Durante la precedente annata, lo score personale era stato proprio quello che ha raggiunto in soli 2 mesi di questa. A rafforzare la tesi dello stesso brasiliano, c’è anche il dato riguardante il minutaggio.
Infatti, al momento sono 907′ i minuti trascorsi in campo solo in Liga contro i 1307 totali della scorsa stagione. In Champions su 3 presenze è rimasto in campo per una media di 85 minuti. La rinascita dell’ex Leeds passa soprattutto dalla cura Flick che ha rinvigorito diversi elementi della rosa blaugrana.
🔵🔴❗️ Raphinha: “When there was Xavi, I already knew that I was going to come off in the 60th minute”.
“I tried to do everything in those 60 minutes… but nothing worked out. And other times, when things did work, I was taken off anyway”, told El Pais. pic.twitter.com/di50YWLHnp
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) November 3, 2024
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