Esteri
Carrick did it again: la matricola Middlesbrough sogna la storia
Il Middlesbrough di Carrick, dopo la vittoria sul Chelsea nell’andata delle semifinali di EFL Cup, si candida a essere la nuova favola del calcio inglese.
Probabilmente in pochi fra voi lo ricordano, ma Michael Carrick, nel suo curriculum di allenatore, vanta anche tre partite sulla panchina del Manchester United. Il suo interregno arrivò nel 2021, a cavallo fra l’esonero di Solskjær e la parentesi (breve contro ogni pronostico) di Ragnick.
Carrick did it again
Carrick fu nominato manager ad interim del Manchester United il 21 Novembre del 2021, dopo l’esonero del sopracitato Ole Gunnar Solskjær. Con lui in veste di capo allenatore i Red Devils giocarono tre partite e ne vinsero due.
Ma ovviamente, essendo che si tratta del sottoscritto e di conseguenza del bastian contrario per antonomasia, a rimanere impressa nella mia mente fu l’unica di quelle tre partite che Carrick non vinse. E come mai, mi direte voi? Perché parlo ovviamente del pareggio arrivato a Stanford Bridge, sul campo del Chelsea di Tuchel fresco campione d’Europa in carica.
Una squadra allo sbando e con un allenatore esordiente che si mangiò tatticamente una compagine più maturata, più forte e che di lì a poco si sarebbe laureata campione del mondo oltreché d’Europa. Fu in quel momento che Carrick iniziò a darmi intense vibes da grande (futuro) allenatore.
Favola Middlesbrough
La partita di ieri ha ricordato molto quella giocata a Stanford Bridge dallo United di Carrick. Una partita tatticamente perfetta. Una squadra che stava in campo alla perfezione. Ordinata e diligente in ogni compito assegnato.
Il Boro è una squadra che rappresenta perfettamente il suo allenatore. E’ una squadra pratica, che fa dell’intensità e del pressing il suo punto di forza, ma soprattutto è una squadra non barocca, che trova la propria raison d’etre nell’essenzialità. Esattamente come il suo allenatore quando giocava.
Tanto che, quando era giocatore, raramente i media d’oltremanica lo inserivano nel novero della “English Golden Generation“. Una vita da mediano, lontano dalle luci dei riflettori. Perché coloro a cui piace il calcio apprezzano il bel gioco, ma chi capisce di calcio apprezza il gioco ben fatto.

Photo Source: The Sun.
Carrick a un passo dalla storia
Proprio alla vigilia della semifinale d’andata della Coppa di Lega inglese, i giornalisti presenti in sala hanno rivolto a Carrick una suggestione che circola da anni fra i media britannici. Ovvero, che nessuno dei componenti della cosiddetta “Golden Generation” abbia vinto un trofeo da allenatore.
A quel punto Carrick ha risposto con uno stupore retorico, affermando di essere sorpreso di essere considerato un componente della cerchia dato che quando giocava nessuno pensava cose così lusinghiere.
Il tecnico inglese, però, sta portando a compimento la sua “vendetta” ora che è divenuto allenatore. Le attenzioni mediatiche, che avrebbe meritato ma che troppo spesso gli sono state negate, se le sta prendendo da tecnico.
Perché Carrick è bravo e lo dimostra il lavoro straordinario che sta facendo nello Yorkshire. L’anno scorso rilevò il Middlesbrough da Chris Wilder al 20esimo posto in classifica e a fine anno lo portò a giocare i playoff per tornare in Premier League, con una media punti superiore ai 2,4 punti.
Quest’anno era partito male, complici anche le cessioni di due giocatori molto importanti come Payero (che sta facendo benissimo all’Udinese) e Akpom passato all’Ajax, ma la società (giustamente) gli ha confermato la fiducia e lui li sta ripagando con una stagione in cui potrebbe fare la storia del club.
In campionato sono decimi, ma la classifica di Championship è cortissima e l’ultimo posto posto che garantisce l’accesso ai playoff (il sesto) dista appena 4 punti. La squadra è in netta ripresa e lo dimostra il fatto che il Boro è stata una delle pochissime squadre ad aver sconfitto il Leicester di Maresca. Le uniche altre sconfitte delle foxes sono arrivate confronto Leeds, Hull e Liverpool.
E poi c’è il cammino in Carabao Cup, che li vede a novanta minuti dalla finale dopo aver inflitto una sonora lezione di calcio a un Chelsea la cui squadra è costata oltre un miliardo di euro. La Coppa di Lega è anche l’unico trofeo vinto dal Boro nella propria storia e gli echi del 2004 si fanno sempre più insistenti.
Solo cinque volte in più di ottant’anni il trofeo è stato vinto da una squadra che non militava nella massima serie, First Division o Premier League che sia. A dimostrazione della magia intrinseca nelle coppe nazionali inglesi. La storia è a portata di mano e Carrick e i suoi sono pronti ad afferrarla.
Esteri
Gremio, per la panchina spunta il nome di un ex Nantes
Luis Castro nel mirino del Gremio: avviati i contatti per la panchina del club brasiliano, il tecnico portoghese potrebbe presto guidare il Tricolor.
Un Nuovo Capitolo per il Gremio?
Luis Castro, noto allenatore portoghese, è recentemente entrato nella rosa dei candidati per la guida del Gremio, una delle squadre più prestigiose del Brasile. Secondo le ultime indiscrezioni, i dirigenti del club hanno avviato i primi contatti con Castro, valutando la sua candidatura per il ruolo di allenatore del Tricolor.
Le negoziazioni tra le parti sembrano essere in corso, e il club brasiliano potrebbe presto annunciare ufficialmente l’ingaggio del tecnico. Luis Castro è conosciuto per il suo approccio tattico innovativo e la capacità di valorizzare i giovani talenti, qualità che potrebbero rivelarsi decisive per il futuro del Gremio.
Possibili Sviluppi e Implicazioni
Se l’accordo dovesse concretizzarsi, Luis Castro porterebbe con sé un nuovo stile di gioco e strategie che potrebbero rivitalizzare la squadra. Il Gremio, che sta cercando di migliorare le sue prestazioni recenti, vede in Castro una figura capace di riportare il club ai vertici del calcio brasiliano.
La scelta di un allenatore di calibro internazionale sottolinea l’ambizione del Gremio di competere non solo a livello nazionale, ma anche nelle competizioni continentali. L’arrivo di Castro potrebbe inoltre attrarre nuovi talenti e investimenti, rafforzando ulteriormente la posizione del club.
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Fonte: l’account X di Schira
Luis #Castro is a candidate for #Gremio’s coach role. Opened talks between the portuguese and Tricolor. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 10, 2025
MLS
L’eterna magia di Messi: l’Inter Miami nella storia
Lionel Messi guida l’Inter Miami alla prima MLS Cup e diventa il calciatore più titolato della storia, confermando il suo status di leggenda vivente.
A volte il calcio riesce ancora a sorprendere, anche quando crediamo di aver visto tutto. Sabato sera, a Fort Lauderdale, Lionel Messi ha regalato un’altra di quelle serate che riscrivono la storia del calcio: ha guidato l’Inter Miami alla prima MLS Cup della sua storia, un traguardo di elevato spessore, considerando che il club statunitense di David Beckham sia stato fondato solo nel 2018.
Il 3-1 contro i Vancouver Whitecaps di Thomas Muller ha visto l’otto volte Pallone d’Oro protagonista in modo decisivo: due assist per De Paul e Allende, la giocata che ha provocato l’autogol iniziale di Ocampo e la solita capacità di illuminare la partita senza segnare. Capocannoniere del campionato con 35 reti e miglior assist-man con 24 passaggi decisivi, la Pulce continua a trascinare una squadra che ormai vive e respira attraverso il suo genio.
Il trofeo numero 48: un monumento alla carriera
Con questa vittoria, Messi raggiunge 48 trofei, diventando ufficialmente il calciatore più titolato della storia. Dai trionfi con l’Argentina al Mondiale 2022, passando per le imprese con il Barcellona e i successi recenti negli Stati Uniti, ogni trofeo è una pietra miliare di una carriera che sembra scolpita nella leggenda. Messi non è solo un vincente: è un monumento vivente del calcio, un riferimento per chiunque ami questo sport.

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Dall’Europa a Miami: una rivoluzione in rosa
Quando nel 2023 Messi ha scelto l’Inter Miami, molti pensavano che volesse solo godersi gli ultimi anni di carriera. Invece ha rivoluzionato il club. Ha portato con sé veterani come Jordi Alba, Busquets e Luis Suarez, ha attirato l’attenzione del mondo intero e ha trasformato una squadra giovane e ambiziosa in una potenza del calcio americano.
Da allora, la crescita è stata travolgente: Leagues Cup, Supporters’ Shield, Conference Cup e ora la MLS. Non solo trofei, ma numeri impressionanti: 77 gol e 44 assist in 88 partite, una media straordinaria che gli ha permesso di essere decisivo anche senza segnare in finale.
Il successo arriva dopo la delusione dell’anno scorso, quando l’Inter Miami era stata eliminata al primo turno dei Playoff nonostante una regular season da prima della classe. Una sconfitta che avrebbe potuto spegnere l’entusiasmo, ma che invece ha acceso la scintilla per il capolavoro dell’anno successivo.
Un finale che sa di gratitudine
A 38 anni, Messi continua a giocare con la leggerezza di un ragazzo e la saggezza di chi ha visto tutto. La sua MLS Cup non è solo un trofeo in più: è la conferma che la grandezza non ha età. Ogni suo tocco sembra ricordarci perché milioni di persone continuano a emozionarsi davanti a lui.
Messi non è solo un vincente: è un punto di riferimento nella storia del calcio, una figura che resterà scolpita nell’immaginario di chi ama lo sport. E per chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare, è impossibile non sentirsi testimoni di qualcosa di straordinario.
No-one has won more trophies than Lionel Messi 🏆🔝 pic.twitter.com/MuNxRnvG57
— OneFootball (@OneFootball) December 7, 2025
Premier League
Manchester United, dilaga contro il Wolverhampton: finisce 1-4
Il Manchester United trionfa contro il Wolverhampton con un netto 1-4, dimostrando una forma smagliante e agganciando il Chelsea in classifica.
Il Manchester United ha dato spettacolo nell’ultima partita contro il Wolverhampton, vincendo con un sonoro 1-4 La squadra di Ruben Amorim ha dominato il campo, mostrando un gioco fluido e incisivo che ha lasciato pochi spazi agli avversari.
Il match ha visto una prestazione brillante da parte di diversi giocatori, rendendo difficile scegliere un solo “Man of the Match”. Tra i marcatori spunta una doppietta di Bruno Fernandes, la firma di Mbeumo e la rete di Mount.
La partita ha confermato il buon momento dei Red Devils, che continuano a lottare ai vertici della classifica.

Bruno Fernandes of Manchester United reacts to a decision during the Carabao Cup Last 16 match Manchester United vs Leicester City at Old Trafford, Manchester, United Kingdom, 30th October 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)
Manchester United travolgente
La partita si è svolta in un clima di grande attesa, con il Manchester United pronto a dimostrare tutta la sua forza. I gol sono stati segnati da quattro diversi giocatori, evidenziando la versatilità e la profondità della rosa.
I tifosi presenti allo stadio hanno potuto assistere a una performance entusiasmante, mentre il resto del mondo ha seguito con trepidazione la cronaca del match.
Dall’altra parte il Wolverhampton sembra essere destinato alla retrocessione, visti i 2 punti conquistati in 15 partite e l’ultimo posto che si fa sempre più pesante.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
Man United make it four vs Wolves! 4️⃣
Who’s your Man of the Match? pic.twitter.com/t5OhzjKBYN
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 8, 2025
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