Mondiali
Uruguay-Venezuela: probabili formazioni e dove vederla
La 16° giornata del girone sudamericano qualificazioni al Mondiale 2026 vede di fronte Uruguay-Venezuela: la Celeste è al 5° posto, la Vinotinto al 7° posto.
La 16° giornata del girone sudamericano delle qualificazioni al Mondiale 2026 vede di fronte Uruguay-Venezuela: la Celeste viene dalla sconfitta 2 a 0 contro il Paraguay, la Vinotinto dalla vittoria 2 a 0 contro la Bolivia.

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Qui Uruguay
L’Uruguay viene dalla sconfitta per 2 a 0 contro il Paraguay, una sconfitta che ha fatto scattare un autentico processo mediatico al CT Bielsa, con accuse più pesanti di quelle rimediate dall’italiano Spalletti: al CT della Celeste viene puntato il dito sulla difesa ed in particolare su Ronald Araujo, con una prestazione davvero pessima.
La Celeste è quinta in classifica, ma i punti di vantaggio sul Venezuela prossimo avversario sono tre, con 2 giornate alla conclusione del girone. Quindi, davvero nessuna distrazione. Per quanto riguarda la formazione, il CT Bielsa schiererà un 4-3-3, con difesa composta da Varela, Araujo, Gimenez e Olivera; centrocampo formato da Nandez, Ugarte e De Arrascaeta; tridente offensivo formato da Pellistri, Aguirre e Maximiliano Araujo.
Qui Venezuela
Il Venezuela, è reduce dalla vittoria 2 a 0 contro la Bolivia, importante successo per la Vinotinto, che al 7° posto nel girone con la possibilità di fare gli spareggi interzona. Però, la qualificazione diretta è solo a 3 punti, con un diretto concorrente come l’Uruguay prossimo avversario, certamente non al meglio visto la sconfitta nel turno precedente.
Per la prima volta, i venezuelani hanno tutte le carte in regola per qualificarsi al Mondiale, segno che il calcio è cresciuto in quella che tanto tempo fa era considerata l’ultima squadra nel contesto sudamericano. Il CT Batista schiererà un 4-4-2, con difesa composta da Aramburu, Ferraresi, Angel e Navarro; centrocampo formato da Bello, Segovia, José Martinez e Savarino; attacco formato da Josef Martinez e Rondon.
Uruguay-Venezuela probabili formazioni
Uruguay (4-3-3): Mele; Varela, Araujo, Gimenez, Olivera; Nandez, Ugarte, De Arrascaeta; Pellistri, Aguirre, Maximiliano Araujo. Ct: Bielsa.
Venezuela (4-4-2): Romo; Aramburu, Ferraresi, Angel, Navarro; Bello, Segovia, José Martinez, Savarino; Josef Martinez, Rondon. Ct: Batista.
Uruguay-Venezuela dove vederla
La partita Uruguay-Venezuela, valida per la 16° giornata del girone sudamericano delle qualificazioni al Mondiale del 2026 che si giocherà all’una di notte ore italiana, sarà visibile in Italia su OneFootball.
Mondiali
Brasile, Ancelotti avverte le stelle: “Per andare ai Mondiali bisogna essere al 100%. Neymar e Vinicius..”
Il commissario tecnico del Brasile Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Esporte Record parlando dei prossimi Mondiali.
L’Italia deve aspettare i playoff di marzo per sapere se andrà ai Mondiali in programma il prossimo giugno. Chi ci sarà sicuramente è Carlo Ancelotti, tecnico leggendario ora alla guida della nazionale brasiliana. Il commissario tecnico della Selecão ha parlato ai microfoni di Esporte Record in vista del torneo internazionale in programma in America la prossima estate. Il Brasile, in quanto nazionale più titolata, ambisce a tornare sul tetto del mondo a distanza di 24 anni dall’ultima volta.
Ancelotti ha parlato di alcuni singoli, come Neymar e Vinicius Junior, e sull’importanza di arrivare al torneo nelle migliori condizioni possibili.
Brasile, Ancelotti avverte le sue stelle

Brazil’s Neymar celebrates during the 2026 World Cup qualifier match between Brazil and Bolivia at the Olympic Stadium of Para in Belem, capital of the State of Para, Brazil, on Sept. 8, 2023.
“Per andare al Mondiale bisogna essere al 100%. Abbiamo tanti giocatori fortissimi e devo scegliere chi sta meglio. Non riguarda solo Neymar: vale anche per Vinicius. Se lui fosse al 90% preferirei convocare un altro che garantisca il 100%, perché in attacco la concorrenza è enorme. Neymar? Il suo talento è fuori discussione. Purtroppo nel periodo in cui siamo stati insieme gli infortuni gli hanno impedito di raggiungere una condizione adeguata. Siamo a novembre”.
Mondiali
Nuova Caledonia, un altra sorpresa ai Mondiali?
Tra le varie sorprese in queste qualificazioni Mondiali, se ne segnala un altra: quella della Nuova Caledonia, che farà spareggi interzona contro la Giamaica.
Tra le squadre che faranno gli spareggi interzona per qualificarsi al Mondiale, spunta anche la Nuova Caledonia: nazionale che si è affiliata alla FIFA solo 20 anni fa, in piena lotta per diventare nazione indipendente.

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Nuova Caledonia, gli oceanici faranno gli spareggi contro la Giamaica, tra il sogno Mondiale e quello dell’indipedenza dalla Francia
Nel Mondiale delle incredibili sorprese, c’è sicuramente un paese che merita molta attenzione: ovvero la Nuova Caledonia, grazie alla vittoria per 3 a 0 contro Tahiti, si giocherà un posto alla prossima kermesse iridata contro la Giamaica, estromessa sorpresa da Curaçao. Una nazionale che si è affiliata alla FIFA solo 20 anni fa, ma oltre al sogno Mondiale sogna di diventare stato indipendente.
Dipendenza della Francia d’oltremare, lo scorso anno l’isola è stata travolta di una serie proteste contro il governo francese, in seguito ad una riforma elettorale che penalizzava i nativi caledoniani. La rivolta era guidata da movimenti indipendentisti, richiedendo la piena sovranità. Alla fine, il governo francese ha ristabilito l’ordine, ma ha accusato l’Azerbaigian di avere supportato il movimento indipendentista.
Ora, c’è alla livello calcistic0 di arrivare ai Mondiali, l’isola ha dati i natali un grandissimo campione come l’ex giocatore della Sampdoria e Real Madrid Cristian Karembeu, sperando che i suoi eredi arrivano in Nordamerica, Giamaica permettendo.
Mondiali
Haiti, ai mondiali nel caos
La nazionale di Haiti ha compiuto un impresa storica: battendo il Nicaragua i caraibici si sono qualificati al Mondiale dopo 50 anni esatti dall’ultima volta.
La nazionale di Haiti ha compiuto un impresa storica: battendo il Nicaragua i caraibici tornano al Mondiale dopo 50 anni esatti dall’ultima volta. Un impresa incredibile in un paese sull’orlo del collasso politico-sociale-istituzionale.

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Haiti, i caraibici ai mondiali in pieno caos, un paese dovevo regnano le bande criminali piuttosto che le istituzioni statali
Questo sarà il Mondiale del sorprese, stando da quanto sta emergendo da queste qualificazioni: dalla Giordania a Curaçao, dall’Uzbekistan a Capo Verde passando per l’Algeria e il Qatar. Ma quella che praticamente è un autentico miracolo sportivo è Haiti, che battendo il Nicaragua si è qualificato alla fase finale iridata in Nordamerica nel prossimo giugno, 50 anni esatti dall’ultima volta in Germania nel 1974. Situazione al limite del paradosso, visto che stiamo parlando di un paese in cui praticamente non esistono più istituzioni statali degne di questo nome: ufficialmente il potere è nelle mani di un consiglio presidenziale transitorio nominato dall’OAS e riconosciuto dall’ONU, ma il suo potere è al massimo nel palazzo in cui sede, il paese è nella mani delle bande criminali, alcune vicine ai Tonton Macoute, la famigerata ex polizia segreta del regime di Duvalier padre e figlio.
Infatti, la storia del paese è stata molto tragica, nonostante sia la prima nazione caraibica ad ottenere l’indipedenza nel 1804, poi l’occupazione americana durata 20 anni, ben 30 anni di dittatura sanguinaria dei Duvalier, la speranza dell’umile parroco Jean Bernard Aristide e quella di René Preval, che sperava con l’integrazione bolivariana di risanare economicamente il paese. Ma dopo l’uccisione del presidente Jovenel Moise nel 2021, il paese è entrato nel caos, una situazione che ricorda tristemente la Jugoslavia degli anni 90, anch’essa qualificata a Euro ’92 nonostante il paese praticamente non esistesse più.
Comunque il calcio è fonte di riscatto, a Port au Prince è molto seguito, si spera di far bene come si fece nel 1974 in Germania, dove si tenne testa all’Italia, con Sanon che mise fine all’imbattibilità di Dino Zoff. Comunque come andrà Haiti ha già vinto, dando almeno per una sera una sensazione di normalità ad un paese che non c’è la praticamente più.
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