Mondiali
Italia, brutte notizie: Kean salta la Nazionale

Non arrivano buone notizie dal raduno dell’Italia: alla vigilia della sfida contro la Norvegia si fa male anche Moise Kean che non sarà a disposizione del CT.
Alla vigilia di una partita così importante come quella contro la Norvegia, arriva un’altra brutta notizia per il CT Luciano Spalletti: Moise Kean ha avuto un risentimento muscolare alla coscia destra e non sarà dunque a disposizione per la sfida di domani valida per la qualificazione ai prossimi Mondiali. Dopo l’emergenza in difesa dunque, arrivano problemi anche in attacco, con Retegui che con tutta probabilità avrà accesso ad una maglia da titolare.

MOISE KEAN E GIACOMO RASPADORI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mondiali
Italia-Haiti: la prima partita degli azzurri al Mondiale in Germania

Nella cornice dell’Olympiastadion di Monaco di Baviera l’Italia vinceva la sua prima partita del Mondiale tedesco del 1974, facendo conoscere al mondo Haiti.
Fino al 15 giugno 1974 infatti, il mondo del calcio non aveva mai conosciuto lo stato di Haiti. Per il piccolo stato caraibico si trattava di un grande exploit, al limite dello storico.
Italia: alla scoperta di Haiti in Germania
La piccola isola caraibica ottenne quel giorno il proprio momento di gloria. Nonostante per i caraibici sia terminato con una sconfitta, fu un vero exploit. La squadra era rimasta in disparte per 50 anni. Poi, e questa è una prima curiosità, sotto la guida dell’italiano Ettore Trevisan nel 1973 vince il girone CONCACAF. Ottenendo quindi una clamorosa qualificazione al Mondiale.
Il tecnico litiga però con la federazione, e quindi in Germania la squadra è affidata al suo vice, Antoine Tassy. Il battesimo del fuoco Mondiale è proprio contro gli azzurri. Per l’Italia, inoltre, è la prima volta che gioca in Baviera. Gli Azzurri si presentano da vicecampioni del mondo in carica, ma con diversi volti nuovi rispetto a Messico ’70. Ma i pronostici, per la partita contro gli haitiani, sono ovviamente tutti dalla nostra parte.
Valcareggi schiera dal primo minuto: Zoff, Spinosi, Facchetti, Benetti, F. Morini, Burgnich, A. Mazzola, F. Capello, Chinaglia, Rivera, Riva.
I caraibici rispondono con: Francillon, Bayonne, Auguste, François, Nazaire, Jean Joseph, Vorbe, Antoine, Sanon, Desir, G. Saint Vil.
A Monaco di Baviera è tutto pronto dunque. Una prima volta nella storia del calcio sta per cominciare.
Houston abbiamo un problema: Haiti è in vantaggio
Peccato che nei primi 45 minuti l’Italia non riesce a sfondare. Gli haitiani si limitano a difendere e ripartire in contropiede, ma corrono tantissimo. Quello azzurro è un forcing, ma il migliore in campo è il portiere haitiano Francillon. E all’intervallo è 0-0. Poi, inizia la ripresa. Passa qualche secondo ed Emmanuel Sanon, leggenda del suo Paese, salta Spinosi e batte Zoff. Haiti è in vantaggio.
In patria si festeggia nelle piazze. Qualcuno esagera e spara un paio di colpi di pistola. Risultato: due morti. A Monaco invece tutti vivi ma sgomenti. Zoff ha anche visto interrompersi il record d’imbattibilità: 1143 minuti, battuto da Donnarumma a Euro 2020.
Italia: urge rimonta
La fortuna dell’Italia è che la sorpresa dura poco. Esattamente sette minuti. Quelli che servono per vedere Chinaglia servire Rivera, che indovina il tiro e rimette tutto in parità. Passata la paura di un’altra “Corea” come quella del 1966, gli Azzurri si muovono più liberi.
Così al 64’ la conclusione di Benetti trova la deviazione decisiva di Auguste. Valcareggi sostituisce Chinaglia per Anastasi: il laziale non la prende bene e manda a quel paese il suo allenatore. Il ct però azzecca la mossa, perché al 78’ il violento destro dell’attaccante siciliano vale il definitivo 3-1.
Sollievo per l’Italia, ancora inconsapevole che sarà eliminata dalla Polonia nel girone. Haiti invece si sgonfia subito: prenderà 7 gol dai polacchi e 4 dall’Argentina. Torna mestamente a casa e, ancora oggi, attende di rigiocare, clamorosamente, un altro Mondiale.
Mondiali
Sudafrica 2010: il disastro dell’Italia di Lippi

Riviviamo insieme il disastro ai Mondiali di Sudafrica 2010 dell’Italia di Marcello Lippi. Un Mondiale giocato malissimo da campioni in carica.
Sono passati quasi 15 anni dalla clamorosa disfatta dell’Italia ai Mondiali di Sudafrica 2010. 4 anni prima, gli Azzurri diventavano Campioni del Mondo per la quarta volta nella storia.
Dopo l’eliminazione da EURO 2008 contro la Spagna, gli Azzurri si presentano a Sudafrica per provare a ripetersi dopo Berlino. Ma il cammino sarà disastroso.
Sudafrica 2010, il (breve) cammino dell’Italia
L’Italia si trova nel Girone F insieme a Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia: l’esordio è il 14 giugno 2010 contro il Paraguay. Gli Azzurri partono bene ma è La Albiroja a passare in vantaggio con Antolìn Alcaraz (39′).
Nella ripresa l’Italia riesce a pareggiare con gol di De Rossi (63′) da calcio d’angolo battuto da Simone Pepe. Gli uomini di Marcello Lippi cercano poi di ribaltarla, ma la poca concretezza tiene il risultato fermo sull’1-1 fino a fine partita: si sono visti esordi migliori.
La seconda partita contro la Nuova Zelanda inizia nel peggiore dei modi con gli All Whites che passano in vantaggio con il gol di Shane Smeltz (7′). L’Italia, però, riesce a pareggiare grazie ad un rigore trasformato da Vincenzo Iaquinta (29′).
Nella ripresa, gli Azzurri cercano in tutti i modi di ribaltarla ma, come contro il Paraguay, manca la concretezza. Intanto, la Nuova Zelanda sfiora il gol del clamoroso 1-2 con Chris Wood ma il suo tiro sfiora il palo. Adesso, contro la Slovacchia, l’Italia deve assolutamente vincere.
La partita con i Sokoli, però, è una delle pagine più nere nella storia della Nazionale Italiana. La Slovacchia passa in vantaggio con gol di Ròbert Vittek dopo 25 minuti e l’Italia non sembra riuscire a reagire.
Nella ripresa, gli uomini di Lippi provano a pareggiarla ma a segnare è la Slovacchia, ancora con Vittek (73′). Nel finale succede di tutto: 2-1 di Di Natale (81′), 2-2 annullato a Quagliarella per fuorigioco (dubbio), 3-1 di Kamil Kopùnek (89′), 3-2 di Quagliarella (92′) e 3-3 divorato da Pepe allo scadere.
Si conclude così il Mondiale dell’Italia, che esce ai gironi a testa bassa, da Campioni del Mondo in carica.
Mondiali
Mondiali 2026, manca esattamente un anno: è iniziato il count down

11 giugno 2025 . L’orologio del mondiale inizia a suonare i rintocchi verso l’inizio. Da oggi, manca esattamente un anno ai Mondiali 2026.
Un calcio d’inizio storico
Quella che verrà, sarà la più grande e ambiziosa edizione mai organizzata nella storia del calcio. A ospitare i Mondiali 2026 saranno Stati Uniti, Canada e Messico. L’edizione congiunta promette spettacolo, innovazione e una portata globale mai vista prima.
Tutto inizierà l’11 giugno 2026 nello storico Estadio Azteca di Città del Messico. Stiamo parlando un impianto leggendario che ha già ospitato le finali della Coppa del Mondo in due edizioni: nel 1970 e nel 1986. Per il Messico sarà un momento da aggiungere alle pagine di storia. Il Paese del centro America diventerà infatti la prima nazione nella storia a ospitare per tre volte i Mondiali. Quel campo ha visto correre anche le scarpette di Pelé e Maradona. Due leggende assolute nel calcio internazionale, che non hanno bisogno di presentazioni.
Quella del 2026 non sarà una Coppa del Mondo qualsiasi. Per la prima volta, scenderanno in campo 48 nazionali, suddivise in 12 gironi da quattro squadre. Nel totale saranno 104 partite. Una vera maratona calcistica che coinvolgerà il continente nordamericano per oltre un mese, fino al 19 luglio 2026.
¡Los chilangos no cabemos de la emoción de volver a albergar una inauguración de Copa del Mundo de la FIFA 2026™ en nuestro Estadio Azteca 🏟️!
¡Guárdenlo en sus calendarios!
11•06•2026 🏆#SomosCiudadDeMéxico | #WeAreMexicoCity | #Somos26 | #WeAre26 | #FIFAWorldCup pic.twitter.com/oHgWJEaUxK— MexicoCity26 (@MexicoCity26) February 4, 2024
E poi? Gran finale a New York
La finale si terrà nel prestigioso MetLife Stadium, situato tra il New Jersey e New York. Uno degli impianti più moderni e capienti al mondo. La finale sarà anche supportata da una performance musicale all’intervallo. Questa, nello specifico, sarà una novità assoluta per il torneo maschile.
I Coldplay collaboreranno alla direzione artistica dello show, promettendo uno spettacolo da brividi. In effetti tutto questo ci ricorda qualcosa, no? Esatto, l’organizzazione è in perfetto stile Super Bowl. Ma d’altronde da un evento organizzato negli USA cosa potevamo aspettarci? Niente meno che questo.
Le città ospitanti, da Los Angeles a Toronto, da Houston a Vancouver, si stanno preparando con grandi investimenti in infrastrutture, trasporti e accoglienza. Solo Houston, che ospiterà sette partite, stima un ritorno economico superiore a 1,5 miliardi di dollari. Nel programma: fan zone, eventi e festival a tema già in programma nel quartiere di EaDo. A New York e New Jersey, che avranno l’onore di ospitare la finale, sono già in corso piani speciali per la sicurezza pubblica.

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Mondiali 2026: anche politica e diritti umani
Come spesso accade in eventi di questa portata, non mancano però le preoccupazioni. In particolare, il clima politico e le rigide leggi sull’immigrazione negli Stati Uniti sollevano interrogativi. Soprattutto se pensiamo alla partecipazione di paesi come l’Iran. Diverse associazioni hanno già lanciato appelli affinché tutti i tifosi e i delegati possano entrare e muoversi liberamente. Chiaramente, nel rispetto dei diritti umani.
Con un anno esatto davanti, cresce l’attesa per un’edizione che si preannuncia storica. Sarà un Mondiale all’insegna della diversità culturale, della tecnologia, dell’inclusività. E, naturalmente, del grande calcio. Il 2026 non è poi così lontano e l’emozione è già tanta.
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