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Mondiale per Club

Inter Miami-Porto 2-1, Messi si accende e ribalta tutto

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Termina 2-1 Inter Miami-Porto, con la squadra statunitense che si porta a pari punti con il Palmeiras. A decidere il match l’ennesimo capolavoro di Leo Messi.

La seconda giornata del Gruppo A del Mondiale per Club si è chiusa con Inter Miami-Porto, forse la partita più attesa del girone: da una parte il carisma e la classe eterna di Leo Messi, dall’altra l’energia dei giovani del club lusitano. 

Il primo tempo è tutto di marca portoghese. Dopo un primo squillo di Suarez su invenzione di Messi, al 6’ il VAR assegna un rigore al Porto per un contatto tra Allen e Joao Mario: dal dischetto va Samu Aghehowa, che supera Ustari e porta i lusitani in vantaggio. I portoghesi continuano a spingere e sfiorano il raddoppio più volte: Ustari salva su Mora, poi su Varela e ancora su Samu, mentre al 44’ è solo il palo a negare il 2-0 a Varela dopo una bella combinazione.

L’Inter Miami fatica a uscire e chiude la prima frazione sotto di un gol, salvata in più occasioni dal proprio portiere.

Mondiale per Club, Inter Miami-Porto

(SPO) 2023 MLS Regular Season: NY Red Bulls vs Inter Miami. August 26, 2023. Harrison, New Jersey, USA: Lionel Messi (Inter Miami) celebrates his goal during soccer match between NY Red Bulls and Inter Miami, valid for Major League Soccer (MLS) East Conference, at Red Bull Arena in Harrison, on Saturday (26). Credit: Leco Viana/Thenews2 (Foto: Leco Viana/Thenews2/Deposit Photos)

Inter Miami-Porto, la decide una magia di Messi

La ripresa è un’altra storia. L’Inter Miami rientra in campo con un altro spirito e pareggia subito: al 47’ Messi allarga per Weigandt, che serve un gran pallone in area a Segovia, bravo a calciare di prima intenzione e a battere Ramos. 

Il gol carica gli americani, che iniziano a dominare la partita e non concedono quasi nulla al Porto. Il momento decisivo arriva al 54’, quando Leo Messi si prende la scena con una punizione perfetta dal limite: traiettoria a giro che sorprende Ramos sul suo palo e si infila all’incrocio. È il 2-1 che ribalta tutto. 

Nel finale il Porto prova a reagire, ma Samu di testa non trova lo specchio all’81’ e Mora calcia a lato su punizione.

Finisce così, con l’Inter Miami che conquista tre punti fondamentali e vola a 4 punti in classifica. Alla squadra statunitense basterà un pareggio nell’ultima sfida contro il Palmeiras per qualificarsi agli ottavi. 

Per il Porto, invece, ora la situazione si complica: contro l’Al Ahly servirà una vittoria e un risultato favorevole nell’altro match per sperare ancora.

Mondiale per Club

Real Madrid massacrato dal PSG (0-4): tutto troppo facile a New Jersey

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Non c’è storia fra Real Madrid e PSG, nella seconda semifinale del Mondiale per Club: Luis Enrique troverà Enzo Maresca in finale.

Ennesima prestazione straripante del meraviglioso PSG di Luis Enrique, che si fregia di un altro scalpo illustre (il Real Madrid, dopo il Bayern Monaco) e si conferma la squadra più forte del mondo.

Troppo PSG per il Real: ora il Chelsea di Maresca in finale

Non c’è bisogno del titolo di campione del mondo (a livello di club) per stabilire che il PSG sia la squadra più forte del mondo. Quattro trofei, en plein in patria (Ligue 1, Coupe de France e Trophée des Champions) e la sonora lezione di calcio impartita all’Inter in finale di Champions League. Copione che si è ripetuto, quasi come un déjà vu, con il Real Madrid, nella gara che valeva la finale della prima edizione del Mondiale per Club.

Ora, fra il PSG e il quinto trofeo del 2026 (che potrebbero diventare sei qualora i parigini vincessero anche la Supercoppa Europea contro il Tottenham), c’è solo il Chelsea di Enzo Maresca. Fra i francesi e gli spagnoli non c’è mai partita, con i transalpini che sono già avanti di tre gol quando il tabellone luminoso dello stadio non ha neppure superato la mezz’ora. Parte bene il Real, anche se in realtà erano partite bene entrambe.

La partita è piacevole nei primi minuti, con le Merengues che hanno la prima occasione della partita con Bellingham, ma poi il PSG sale rapidamente in cattedra. Due parate importanti di Courtois, prima che Fabian Ruiz sblocchi il risultato approfittando di un pasticcio del canterano Asencio: schierato titolare al posto dello squalificato Huijsen, dato che l’ex Juventus era stato espulso contro il Borussia Dortmund.

Il giovane spagnolo, però, prosegue nel suo Mondiale per Club da incubo. In questa edizione del torneo aveva infatti giocato una sola partita: quella contro il Pachuca, dove era stato espulso dopo appena sette minuti. Da quel momento in avanti non aveva più giocato, se si eccettuano i cinque minuti conclusivi della partita proprio contro la BVB. Tirato fuori dalla naftalina, il prodotto della Cantera blanca pasticcia un pallone in area di rigore facendoselo portare via da Dembélé. Il francese viene steso da Courtois, ma l’ex Napoli ribatte a rete.

Il Real prova subito a scuotersi, con un’iniziativa personale del grande ex Mbappé, ma un altro errore marchiano (questa volta di Rudiger, il più esperto del reparto arretrato) consente allo stesso Dembélé di involarsi verso la porta avversaria. DemBolt è in stato di grazia e, quest’anno, non sbaglia mai. 2-0 e l’impressione che fra le due squadre ci sia qualche categoria di differenza. Sensazione poi corroborata sempre da Fabian Ruiz, che, intorno alla mezz’ora, sublima una straordinaria azione corale con la doppietta personale.

Da quel momento in poi è accademia parigina, con il Real che prova a scuotersi (soprattutto ad inizio secondo tempo) ma che non riesce mai realmente a impensierire la porta difesa da Donnarumma. Nel finale arriva anche il gol del 4-0 di Goncalo Ramos, subentrato nella ripresa, con tanto di commovente dedica al compianto Diogo Jota. Le attenuanti per Xabi Alonso ci sono, dalle tante assenze al poco tempo avuto a disposizione per lavorare, ma anche la colpa di aver impostato un piano partita semplicemente folle.

Se lo spartito tattico preparato da Luis Enrique non stona una nota, quello del suo omologo basco fa acqua da tutte le parti. Se è vero che il PSG vanta un novero di soluzioni praticamente sterminato ed è capace di farti male in ogni modo, a prescindere dall’atteggiamento che adotti in campo, è altrettanto vero che difendere con una linea così alta contro una squadra così letale nell’aggredire gli spazi è un suicidio.

Il Real sin qua aveva fatto vedere segnali incoraggianti su come la rivoluzione (tecnica e culturale) voluta da Xabi Alonso stesse attecchendo sui giocatori, ma aveva anche mostrato perplessità che sono tutte venute al pettine in questa partita. E, soprattutto, c’è il “caso” Mbappé. Lui continua a segnare, ma nel frattempo la sua squadra non vince nulla; delude in praticamente tutte le competizioni a cui prende parte e soprattutto mostra una preoccupante involuzione collettiva sin dall’arrivo in rosa del fuoriclasse francese.

Il PSG, al contrario, una volta potata l’ultima “mela marcia” e disintossicato lo spogliatoio, è diventata una macchina di corale perfezione. Per qualsiasi squadra, al di fuori dello stesso PSG, perdere un giocatore di quel valore e che ha richiesto una spesa tanto esosa sarebbe stato un disastro economico. I parigini non solo l’hanno assorbito da un punto di vista economico, tanto da essere arrivati a spendere circa 240 milioni (fra la sessione estiva e quella invernale) nell’anno della sua partenza a parametro zero, ma anche tecnico-tattico.

Il PSG è indubbiamente più forte senza Mbappé, il Real indubbiamente più debole. Non può certamente essere soltanto colpa sua, ma anche la stessa Francia (se si eccettua il Mondiale del 2018 e la trascurabile Nations League del 2021) ha sempre underperformato con lui in campo. Prima ancora che l’imposizione della propria filosofia di gioco in un club tradizionalmente restii a cambi pelle così profondi, la missione che attende Xabi Alonso è quella di mettere Mbappé al centro di un Real Madrid nuovamente Galactico: da questa impresa, più di ogni altra cosa, dipende il suo destino sulla panchina del Bernabeu.

Real Madrid

Kylian Mbappé ( foto KEYPRESS )

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Mondiale per Club

PSG-Real Madrid, risultato in diretta: LIVE (0-0)

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PSG

PSG-Real Madrid, queste le formazioni ufficiali per la sfida delle 21 tra la squadra di Xabi Alonso e quella di Luis Enrique. Manca sempre meno alla sfida che deciderà l’altra finalista insieme al Chelsea. Novità Doue e Garcia per i due tecnici.

PSG-Real Madrid, il tabellino:

REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Valverde, Rudiger, Asencio, F. Garcia; Tchouameni, Arda Guler, Bellingham; Vinicius Junior, G. Garcia, Mbappé. All. Xabi Alonso.

PSG (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Beraldo, Nuno Mendes; Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Doue, Dembelé, Kvaratskhelia. All. Luis Enrique.

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Mondiale per Club

PSG-Real Madrid, le ultimissime sulle formazioni

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Donnarumma

PSG-Real Madrid, manca sempre meno all’attesa semifinale tra la squadra di Luis Enrique e quella di Xabi Alonso, in una rivisitata gara da Champions. Tridente leggero per l’ex Barca mentre lo spagnolo conferma Mbappè.

PSG-Real Madrid, le probabili formazioni:

PSG (4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Beraldo, Nuno Mendes; Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Dembelé, Barcola, Kvaratskhelia. Allenatore: Luis Enrique.

REAL MADRID (3-4-2-1): Courtois; Rudiger, Tchouameni, Asencio; Alexander-Arnold, Valverde, Arda Guler, Fran Garcia; Bellingham, Vinicius Junior; Mbappé. Allenatore: Xabi Alonso.

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