Mondiale per Club
Flamengo-Bayern Monaco: Jorginho non basta, Kane manda i bavaresi ai quarti
All’Hard Rock Stadium di Miami è andata in scena Flamengo-Bayer Monaco, gara valida per gli ottavi di finale del Mondiale per Club. Ad ottenere la qualificazione è stata la formazione tedesca, con il punteggio di 4-2.
Flamengo-Bayern Monaco, partita in programma per gli ottavi del Mondiale per Club, prometteva grande spettacolo. I brasiliani, dopo aver concluso il proprio gruppo al comando, vogliono sovvertire il pronostico contro un Bayern Monaco reduce dalla sconfitta contro il Benfica nell’ultima gara del girone.
All’Hard Rock Stadium di Miami le due squadre in campo non hanno disatteso le previsioni iniziali. Alla fine dei 90 minuti è stata la formazione tedesca a prevalere, con il punteggio di 4-2. Apre le marcature per i bavaresi lo sfortunato autogol di Pulgar al 3’ minuto, seguito dal un gol di Harry Kane e dalla rete di Goretzka. Nella ripresa l’attaccante inglese sigla la doppietta personale. Nel mezzo il Flamengo per due occasioni ha riparto la gara, dimezzando lo svantaggio. Per il Mengão, vanno a segno l’ex Roma Gerson e Jorginho su calcio di rigore.
Finisce qui l’avventura al mondiale per club della formazione brasiliana. La squadra allenata da Filipe Luis esce di scena dopo aver concluso in testa al proprio girone. Il Flamengo viene eliminato al termine di una gara giocata per larghi tratti alla pari contro il Bayern Monaco: il brutto approccio nei primi minuti e i troppi errori difensivi commessi hanno fatto la differenza. Ai quarti di finale del Mondiale per Club la squadra di Kompany dovranno vedersela contro i campioni d’Europa del PSG, che nel pomeriggio hanno spazzato via l’Inter Miami con un netto 4-0. La gara è in programma al Mercedes-Benz Arena di Atlanta, sabato 5 luglio alle ore 18.00 italiane.

Flamengo-Bayern Monaco, 4 gol nei primi 45’
Inizio di gara schock per il Flamengo. Dopo 10 minuti di gioco il Bayern Monaco è già avanti di due gol. Bavaresi in vantaggio su un calcio d’angolo battuto da Kimmich: il pallone viene diretto in porta da una sfortunata deviazione di Pulgar. Due minuti più tardi Harry Kane trova la rete del raddoppio con una conclusione precisa da fuori area. C’è la reazione della formazione brasiliana, resasi pericolosa al 15’.La formazione di Rio de Janeiro ha un importante occasione per rimettersi in partita: Neuer con un grande intervento nega il gol ad Araujo. Il Bayern Monaco si fa rivedere dalle parti Rossi con una percussione di Laimer: il tiro del terzino austriaco termina di poco al lato.
Nonostante il grande caldo della Florida, la partita resta molto intensa. La manovra del Flamengo cresce con il passare dei minuti. Al 32’ Araujo va vicino alla porta con una girata di sinistro dentro l’area di rigore. Passano 60 secondi e i rossoneri accorciano le distanze. Cross dalla sinistra, controllo mancato di De Arrascaeta al limite dell’area: il pallone arriva nella zona di Gerson che di sinistro calcia forte di prima intenzione e realizza il gol dell’1-2. I bavaresi non ci stanno e tornano a spingere.
A 5’ dalla fine della prima frazione Leon Goretzka riporta i tedeschi in posizione di sicurezza. Il numero 8 dei biancorossi prende la mira da fuori area e spiazza un mal posizionato Rossi con una conclusione piazzata realizzando il gol del 3-1. Nel finale di primo tempo Erik Pulgar, ex di Bologna e Fiorentina, è costretto al cambio per un infortunio. Tra cartellini gialli estratti ( ben 4 in 2 minuti) e il cooling break l’arbitro Micheal Oliver concede un maxi recupero di 8 minuti. Termina con 4 gol realizzati e con il vantaggio del Bayern Monaco la prima frazione di gioco ricca di emozioni.
2° tempo
Il Flamengo riparte subito forte nella ripresa, con la volontà di cercare l’episodio giusto per rientrare nel match. Con qualità nel palleggio e pazienza i brasiliani si fanno vedere dalle parti di Neuer. Al 53’ Araujo ci prova dal limite dell’area, la sua conclusione è deviata in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente, l’arbitro Oliver assegna al Mengão un calcio di rigore per il braccio largo di Olise. Dal dischetto si presenta Jorginho. Il regista ex Arsenal dagli undici metri spiazza il portiere tedesco riportando nuovamente i suoi ad 1 gol di distanza.
Con oltre mezz’ora da giocare, il Flamengo alimenta le speranze di rimonta. Al 61’ entrambi i tecnici ricorrono ai cambi: Kompany sostituisce Goretzka e Coman che ha avvertito per un problema fisico, per Pavlovic e Sanè. Dentro Bruno Henrique per De Arrascaeta per i brasiliani. Con il risultato di nuovo in bilico cresce la tensione in campo, e gli interventi decisi. Flamengo che continua a rendersi pericolosa. Lancio lungo di 50 metri da parte di Jorginho a scavalcare la difesa verso Bruno Henrique: l’attaccante brasiliano viene fermato dall’uscita tempestiva di Neuer.
Al 72’ Kompany manda in campo Musiala al posto di Gnabry. Nemmeno il tempo di entare per il numero 42 dei bavaresi che il Bayern Monaco trova il gol del 4-2. Harry Kane firma la doppietta personale alla prima occasione utile della ripresa. L’azione del gol nasce da un errore di Araujo in impostazione: Kimmich recupera il pallone e serve in verticale l’attaccante inglese, che con due tocchi trafigge Rossi con il destro. Riportati a due i gol di vantaggio la squadra di Kompany prova a congelare il match gestendo il possesso del pallone. Termina al minuto 81 la gara di Gerson e Jorginho, autori dei due gol del Flamengo, al loro posto dentro Ayrton e De La Cruz.
Continua a provate ad attaccare la squadra di Filipe Luis, ma senza creare occasioni da gol per poter riaprire la partita. Nel recupero Kompany concede uno scampolo di partita a Thomas Muller, al posto di Kane. A pochi istanti dalla fine Sanè a tu per tu con Rossi si divora il gol del 5-2 calciando addosso al numero 1rossonero.
Finisce così Flamengo-Bayern Monaco. La squadra di Kompany si prende un posto nei quarti di finale del Mondiale per Club contro il Psg.
Mondiale per Club
Chelsea, Maresca è solo l’ultimo: il legame tra i Blues e i tecnici italiani
Il Chelsea di Maresca, dopo la Conference League, si aggiudica anche il Mondiale per club. La tradizione tra i tecnici italiani e i Blues continua…
Il Chelsea di Enzo Maresca è sul tetto del mondo. Tutto facile per i Blues che nel fantastico impianto newyorkese del MetLife Stadium hanno annientato il Paris Saint Germain con un netto 3-0, maturato nel primo tempo.
Dopo la Conference League conquistato contro il Betis, il Chelsea si porta a casa una doppietta di trofei niente male. La prima esperienza sulla panchina del club inglese per l’ex vice di Guardiola è stata molto positiva. Infatti, oltre ad aver portato in bacheca due trofei, Maresca ha anche guidato il Chelsea al terzo posto, valido per la qualificazione alla prossima Champions League.
L’ex tecnico del Leicester ha già conquistato i cuori dei tifosi dei Blues. Ma questa non è una novità. Infatti, la storia ci insegna che tra il lussuoso quartiere londinese e i colori italiani c’è sempre stato un fortissimo legame. Maresca non è il primo italiano a portare in alto il Chelsea. Diversi sono gli azzurri che sono passati sia in campo che in panchina e che sono rimasti molto legati ai Blues.

Il primo che viene in mente è sicuramente Gianluca Vialli. L’ex gemello del goal arriva a Londra sotto la guida di Gullit, dove vince subito una FA Cup. Dopo l’addio dell’olandese, Vialli diventa player-coach e in questo doppio ruolo vince una Supercoppa UEFA e conquista uno storico secondo posto.
A sedersi sulla panchina del Chelsea nel lontano 2009 arriva anche Carlo Ancelotti con il suo iconico sopracciglio che porta in bacheca un incredibile double: Premier League ed FA Cup. Prima dell’arrivo dell’attuale ct del Brasile mai nessuno era riuscito a compiere la doppietta sulla panchina dei Blues. Un altro tecnico che sicuramente rimarrà nella storia del Chelsea è Roberto Di Matteo, colui che ha portato a Stamford Bridge la prima storica Champions League. Il 19 maggio 2012 batte il Bayern Monaco ai rigori grazie ad un “meravigliosamente, immensamente Drogba” che trascina la propria squadra al titolo più ambito.

La storia dei tecnici italiani sulla sponda blu di Londra non si ferma certo qui. Nel 2016 arriva il “serial winner”, quello capace di vincere in ogni piazza (l’ha dimostrato quest’anno a Napoli, come se ce ne fosse bisogno): Antonio Conte. L’ex Juve al primo anno domina la Premier League con 30 vittorie in 38 giornate. L’anno successivo si porta anche a casa una FA Cup contro lo United di Mourinho.
Infine nell’annata 2018-19 arriva Maurizio Sarri. L’ex Napoli può fare affidamento su un Eden Hazard in gran spolvero che trascina i Blues alla vittoria dell’Europa League contro i rivali di sempre dell’Arsenal.
La connessione tra il Bel Paese e il Chelsea continua a scrivere pagine importanti di storie e noi ci auguriamo che anche Enzo Maresca possa continuare su questa scia, da lui stessa disegnata.
Mondiale per Club
Chelsea, una vittoria da outsider come nel 1998 in Supercoppa europea
La vittoria di ieri nel Mondiale per club del Chelsea contro il PSG ricorda molti la vittoria in Supercoppa europea 1998 contro il Real Madrid da outsider.
Ieri il Chelsea ha vinto il Mondiale per club battendo il PSG in finale a sorpresa: una vittoria da outsider dei Blues, che ricorda molto quella in Supercoppa europea nel 1998 contro il Real Madrid di Raul.

London, United Kingdom, 7th August 2024:- Outside Stamford Bridge, the home of Chelsea Football Club
Chelsea, i Blues vincono il Mondiale per club da outsider: una impresa simile quella del 1998 in Supercoppa europea contro il Real Madrid
Il Chelsea chiude la sua straordinaria stagione vincendo il Mondiale per club, battendo il PSG campione d’Europa in finale per 3 a 0, per Enzo Maresca è il secondo trofeo stagionale dopo la Conference League di maggio contro il Betis. La vittoria dei Blues è stata davvero contro tutti i pronostici, visto che il PSG aveva vinto e stravinto tutto in questa stagione, sembrava davvero un armata invincibile. Ma si sa, nel calcio i pronostici si possono ribaltare nel campo di gioco, questa impresa a molti tifosi Blues è ricordata quella dell’agosto del 1998 in Supercoppa europea contro il Real Madrid campione d’Europa di Raul.
Anche in quella occasione, i Blues partivano sfavoriti, non per la formazione, che era di livello altissimo tanto che il compianto Gianluca Vialli decise di non scendere in campo, vestendo solo i panni del tecnico, delegando l’attacco a Zola e Casiraghi, mica chiunque. Certo, le merengues erano uno squadrone, oltre Raul c’erano anche Redondo, Seedorf, Hierro, Sanchis, Mijatovic e Roberto Carlos, tanto che Guus Hiddink si permise di tenere in panchina nientemeno che Fernando Morientes. Ma alla fine la spuntarono i Blues di misura per 1 a 0, con la rete di Gustavo Poyet. Quindi, un impresa da outsider, che ancora una volta dimostra che i pronostici lasciano il tempo che trovano e conta ciò che si fa nei 90 minuti di gioco, come lo ha dimostrato il Chelsea ieri sera ed anche quello del lontano 1998.
Mondiale per Club
Mondiale per Club: duello spettatori Real Madrid-Psg
Con il Mondiale per Club ormai terminato è tempo di tirare le somme sulla nuova competizione organizzata dalla FIFA. A partire dall’affluenza media.
Al Metlife Stadium di East Rutherford la competizione mondiale per club registrava 81.118 presenze, rendendo l’atto finale tra Chelsea e Psg l’incontro più visto, seppur di poco, del torneo.

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Spettatori Mondiale per Club: il duello che non ti aspetti
Si perchè la finale per poche centinaia di spettatori supera quel Psg e Atletico Madrid della fase a gironi che aveva registrato 80.619 spettatori. Alla fine della fiera, o per meglio dire del torneo, la spuntata il Chelsea di Enzo Maresca, che aggiunge un altro trofeo dopo la Conference League. Ma non solo. Con il successo nel Mondiale per Club il Chelsea diventa l’unica squadra ad aver vinto almeno una volta tutte e 5 le competizioni europee.
C’è da dire che, non con molto stupore però va segnalato, che nessuna delle due finaliste ha registrato un’affluenza media inferiore rispetto agli altri club, pur essendo arrivate fino in fondo. I campioni in carica addirittura terminano il loro torneo al 5o posto per affluenza media, dietro addirittura all’Atletico Madrid martoriato a suon di gol dalla squadra transalpina.
Si conferma squadra dal Dna internazionale il Real Madrid. La squadra del neo allenatore Xabi Alonso si conferma prima alla fine del torneo con 68.962 spettatori medi per partita, pur essendo arrivata fino in finale. Ma la squadra spagnola aveva affermato il suo dominio già nella fase a girone. A chiudere il podio la squadra di Luis Enrique, seconda, con 68.019 spettatori di medi e l’Inter Miami di Leo Messi, arrivato agli ottavi, con 54.799.
Quasi snobbate le italiane. Entrambe uscite agli ottavi di finale, la Juventus si è in qualche modo difesa, mentre differente la situazione dell’Inter. La Vecchia Signora ha chiuso al 13esimo posto con una media di 41.651. L’Inter ha chiuso il percorso nella caldissima Charlotte supportato da 20.030 spettatori. Tuttavia, quest’ottavo di finale è risultato il match meno visto dalla fase a eliminazione diretta in poi. I nerazzurri chiuderanno poi con una media di 32.596, la terzultima fra le europee.
Peggio di loro infatti, a livello europeo, solamente il Salisburgo (28.573) ed il Benfica 30.380).
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