Europa League
Bayer Leverkusen, Xabi Alonso: “Con la Roma una seconda chance”
Siamo nelle ore che anticipano la semifinale di Europa League tra Roma e Bayer Leverkusen, Xabi Alonso è intervenuto in conferenza per analizzare il match.
Indice
Xabi Alonso: “Abbiamo tratto lezioni dallo scorso anno, il dolore è stato tanto”
Il tecnico dei tedeschi, Xabi Alonso, dopo aver portato le Aspirine al primo titolo di Germania della loro storia, punta forte anche sull’Europa League dopo la delusione dello scorso anno. Sulla sua strada ancora i giallorossi.
Il suo Leverkusen infatti fu eliminato in semifinale proprio dalla Roma nella scorsa stagione, dopo il pareggio per 0-0 dell’andata e l’1-0 del ritorno allo stadio Olimpico.
Seguiamo quanto detto dal tecnico spagnolo:
“Per noi è una seconda chance e nel calcio accade, l’anno scorso ci è mancato pochissimo e dovevamo segnare un gol ma stavolta sarà diverso e siamo pronti a giocare il nostro calcio soprattutto in vista del ritorno. Non sarà decisiva la partita di andata.”
“Essere di nuovo qui è una pietra angolare per noi, dopo l’anno scorso abbiamo tratto lezioni e non andare in finale è stato doloroso ma ne abbiamo fatto virtù.”
Sulla Roma:
“La Roma ha grande qualità e col nuovo allenatore hanno cambiato il loro stile, facendo un percorso europeo di grandissimo livello. Sono stati molto bravi nei turni precedenti.”
“Tra di noi non abbiamo parlato dello scorso anno perché era un’altra stagione e soprattutto un’altra Roma, loro saranno preparati a capire come giochiamo noi. Dobbiamo stare attenti ai dettagli ma questa partita non ha nulla a che vedere con quella dell’anno passato.”
Su De Rossi:
“L’anno scorso c’era Mourinho ed è stato un piacere incontrarlo di nuovo, ma adesso hanno De Rossi che ha avuto un grande impatto e che ha un percorso abbastanza simile al mio. La sua idea di calcio è molto chiara, sarà bello rivederlo.”
“In campo era un centrocampista intenso come piace a me ed è stato grandissimo anche in Nazionale. Gli allenatori della mia generazione come lui, hanno un’idea di calcio coraggiosa e creano un legame con la squadra.”
Xabi Alonso predica attenzione:
“I dettagli più piccoli fanno la differenza, dobbiamo essere compatti e controllare il ritmo di gara per non concedere a loro un gol in più di noi. Ci sono tanti giocatori di qualità nella Roma, Dybala e Paredes sono giocatori di caratura mondiale.”
Europa League
Europa League, designato l’arbitro della finale
Giornata di designazioni per la UEFA che dopo aver comunicato il fischietto della finale di Champions, ha svelato anche quello per la finale di Europa League.
Europa League, scelto l’arbitro della finale: vecchia conoscenza del calcio italiano
Mercoledì 22 maggio 2024 andrà in scena l’ultimo atto dell’Europa League che vedrà scontrarsi Bayer Leverkusen e Atalanta. Il tutto si svolgerà nella splendida cornice dell’Aviva Stadium di Dublino.
Tra le due squadre nascerà sicuramente un grande spettacolo vista la fantasia offensiva espressa durante questa stagione. Sarà Xabi Alonso VS Gasperini, due idee di calcio rivoluzionarie ed entusiasmanti.
Per l’occasione l’arbitro designato sarà Istvan Kovacs, di origine rumena ma dalla fama internazionale. In carriera ha collezionato 22 presenze in Champions League dal 2018 al 2024 mentre sono 20 quelle in Europa League. Inoltre, vanta la direzione della finale di Conference League vinta dalla Roma contro il Feyenoord nel 2022.
Per quanto riguarda i precedenti del fischietto con le due finaliste, l’unica partita da segnalare è Bayer Leverkusen-Porto risalente alla fase a gironi della Champions League 2022/2023.
Europa League
“Belli ciao” la cronistoria del day after di Leverkusen-Roma
Sconfitta e sfottuta. La ricostruzione degli sfottò (social e non solo) che il Bayer Leverkusen (e non solo) ha rivolto alla Roma.
Roma vicina all’impresa, ma non basta
“Una mattina mi sono alzato e ho trovato l’invasore“. Che, per una volta, non sono i tedeschi. E’ quello che deve aver pensato il Bayer Leverkusen, dopo che la Roma è andata a venti minuti dall’essere la prima squadra a espugnare la BayArena in questa stagione.
Una sensazione di latente fastidio, evidente sin dall’iniziale vantaggio firmato Paredes. Probabilmente non si aspettavano neppure di andare sotto di un gol, considerato che nei giorni antecedenti alla partita erano state promulgate le informazioni per la finale di Dublino, figuriamoci di due.
Una certezza di superiorità corroborata dalla vittoria dell’andata, ma che ha portato i tedeschi a giocare il ritorno quasi con spocchia. E, come spesso accade, quando una squadra approccia con sufficienza a un match è difficile raddrizzare l’inerzia di una partita storta.
Il focus non è un interruttore, che può essere acceso o spento a comando, e l’autogol di Mancini deve essere stato accolto dalla squadra di Xabi Alonso come una sorta di liberazione. Liberazione del proprio territorio, del proprio stadio, che una squadra percepita come ostile (straniera) stava occupando tentando di porre fine a quell’egemonia calcistica che da 48 partite li faceva sentire invincibili.
Mai più Neverkusen, ma la storia non si cancella
Tutto è cominciato con l’esultanza del Bayer Leverkusen alla qualificazione della Roma a discapito del Milan nei quarti di finale. Poi la gara d’andata, vinta due a zero dai tedeschi allo Stadio Olimpico seppur con qualche inaspettato patema, che ha conferito ai teutonici ulteriore consapevolezza nei propri mezzi tecnici.
Poi il ritorno, approcciato come una pura formalità e rischiato di trasformarsi in un incubo. Le granitiche certezze di una squadra prima incrinate, poi sfregiate e infine sul punto di crollare come un castello di carte. E il Bayer Leverkusen ha dimostrato, ancora una volta, che saper vincere è un’arte e che è ancora più importante di saper perdere perché sono più quelli che perdono che quelli che vincono.
Al Leverkusen il soprannome (ben poco edificante) Neverkusen ha pesato come un macigno e la frustrazione accumulata negli anni è esplosa in una dimostrazione di puerile arroganza, che non collima con l’espressione calcistica quasi aristocratica che spesso si vede in campo. Questo è il motivo principale per cui squadre storicamente non abituate a vincere crollano dopo una singola stagione di gloria.
E il comportamento di Frimpong, andato a stuzzicare Svilar dopo l’autogol che ha accorciato le distanze e che ha litigato praticamente con tutti al momento del cambio, esemplifica la condizione di chi non riesce a godersi una vittoria in quanto troppo spaventato dall’idea della sconfitta. E “Bella Ciao“, sparata a tutto volume dal DJ dello stadio, a fine partita ricorda la musica techno uscita dalle casse di San Siro dopo lo scudetto dell’Inter.
Europa League
Leverkusen, Xabi Alonso: “Dopo il 2-0 della Roma ho visto che i miei ragazzi volevano di più”
L’allenatore del Bayer Leverkusen Xabi Alonso ha parlato dopo il match contro la Roma che ha portato il club tedesco in finale.
Leverkusen, le parole di Xabi Alonso:
Di seguito le parole dell’allenatore del Bayer Leverkusen Xabi Alonso, dopo il match vinto contro la Roma in Europa League e che ha portato le Aspirine in finale:
“Wirtz ha preso una botta contro il Borussia Dortmund dalla quale non si è ripreso del tutto. Voleva aiutare la squadra ed esserci… L’ha fatto. Un giocatore come lui è un asset anche al 70%”.
“Siamo felici di essere arrivati alla finale. Ne giocheremo due in una settimana, come conseguenza di ciò. Abbiamo mostrato un grande carattere dopo il secondo gol della Roma. Ho guardato i miei giocatori negli occhi e ho visto che volevano dare di più. Abbiamo ancora la chance di vincere tre titoli, ciò che meriterebbero i miei ragazzi”.
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