Europa League
Atalanta-B.Leverkusen 3-2: alla Dea il primo round: le pagelle
L’Atalanta ha la meglio di misura sul Bayer Leverkusen, con la qualificazione che si deciderà in Germania. Muriel mattatore della serata con una doppietta.
Spettacolo e gol al Gewiss Stadium, dove l’Atalanta si aggiudica per 3-2 la sfida di andata degli ottavi di finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Una doppietta di Muriel e un gol di Malinovskyi sigillano la vittoria nerazzurra.
Le pagelle
Musso 6: non ha colpe sui due gol, è in serata e trasmette sicurezza alla difesa. Bravo in altri due tentativi dei tedeschi.
Toloi 6,5: il capitano non tradisce e mette a repertorio una partita di controllo e lotta con gli attaccanti tedeschi. Si spinge in avanti in qualche occasione, dà il via al gol del momentaneo pareggio.
Demiral 6,5: il menù della gara è la marcatura stretta per limitare gli avanti tedeschi, che non trovano sfogo alla loro fantasia. Pulito e puntuale.
Djimsiti 5: della difesa, lui è quello che ci ha capito meno della gara. Ha responsabilità sul secondo gol del Bayer, quando calcola male i tempi e sterza tardi (dal 67′ Palomino 6: tiene il punto su Diaby e lo limita efficacemente).
Hateboer 7: spina nel fianco della squadra tedesca. Pungente in avanti, sfiora il gol e corre per due.
De Roon 6: fa il lavoro sporco, ma sbaglia anche troppi passaggi. Efficace in fase di rottura.
Freuler 6,5: copra una larga fetta della fascia centrale del campo. Abile a recuperare il pallone che dà il via al gol del pareggio.
Zappacosta 6: spinge come può, ma non dà fondo a tutto ciò che può esprimere (dal 77′ Maehle sv).
Koopmeiners 7: il trattore olandese giganteggia nella sua zona, andando a superare gli avversari che incontra. Difficile da superare.
Malinovskyi 7,5: duetta con Muriel che è una meraviglia, è in serata di grazia ed entra in tutti e tre i gol (dal 67′ Boga 6: le solite sgroppate, ma non arriva mai al dunque).
Muriel 8: due gol e un assist per il colombiano, che fa il pieno di contributi al gol. Non gli succedeva da molto tempo una serata incisiva come quella di ieri sera. Viene aiutato dalla sbadata difesa tedesca, ma gran parte del merito è sua (dal 77′ Miranchuk sv).
Gian Piero Gasperini 6,5: la gara poteva finire con più gol di scarto, data la piega che aveva preso. Restituisce a Muriel una maglia da titolare e lui lo ricambia con una prestazione degna dei giorni migliori.
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Europa League
Atalanta: lesione per Kolasinac. Quando rientra?
Ecco tutti i dettagli sull’infortunio che il difensore bosniaco dell’Atalanta ha rimediato contro il Marsiglia e quante partite dovrà saltare.
Gasperini perde un pezzo fondamentale della sua Atalanta in vista del rush finale di stagione. Nella semifinale d’andata di Europa League contro il Marsiglia, dopo circa un quarto d’ora Sead Kolasinac aveva dovuto abbandonare il campo per un problema alla coscia sinistra.
Nelle ultime ore è arrivata la notizia: il difensore bosniaco ha subito una lesione di primo grado al bicipite femorale.
Quante e quali partite salterà quindi Kolasinac? Difficile dirlo con certezza. Sicuramente l’ex Arsenal mancherà nella trasferta contro la Salernitana e nella gara di ritorno contro i francesi. Molto difficile il recupero per la Roma, ma lo staff medico farà di tutto per farlo rientrare per la finale di Coppa Italia il 15 maggio e, come sperano i tifosi nerazzurri, per l’eventuale finale di Dublino.
In ogni caso, dalle prime sensazioni, la stagione di Kolasinac non dovrebbe essere finita qui.
Europa League
Roma, insulti sui social: Karsdorp e Abraham chiudono i profili
I tifosi della Roma non hanno perdonato gli errori dei due giocatori giallorossi nella sconfitta di giovedì sera contro il Bayer Leverkusen.
Il 2-0 subito dalla Roma contro il Bayer Leverkusen nella gara d’andata delle semifinali di Europa League é stato un risultato pesante che rischia di complicare, e non di poco, il sogno romanista della finale di Dublino. La superiorità dei tedeschi in alcuni frangenti della gara è stata evidente, anche se i giallorossi hanno avuto più di un occasione per segnare. Quello che non è andato giù ai romanisti sono stati gli errori dei singoli che hanno reso facile la vita alla già fortissima compagine allenata da Xabi Alonso.
Al termine del match, i tifosi giallorossi hanno riversato tutta la propria rabbia e delusione sui social, prendendo di mira i profili di due giocatori in particolare: Rick Karsdorp e Tammy Abraham.
L’errore dell’olandese nel primo tempo (un retropassaggio che ha di fatto regalato l’1-0 al Leverkusen) ha, di fatto, spianato la strada ai tedeschi, che da quel momento in poi hanno preso in mano la gara dal punto di vista mentale. Il terzino della Roma, dopo lo sbaglio, è stato preso di mira dallo Stadio Olimpico e, al momento della sostituzione, dagli spalti sono piovuti tantissimi fischi al suo indirizzo. Karsdorp ha risposto con un applauso dal probabile significato ironico, ed i romanisti glielo hanno rinfacciato nei commenti sulla sua pagina Instagram.
Più o meno la stessa sorte è toccata anche al centravanti inglese. Nei minuti di recupero Abraham ha avuto l’occasione per segnare l’1-2 che avrebbe potuto regalare una speranza in vista della gara di ritorno, ma a due passi dalla porta il suo colpo di testa è finito alto sulla traversa. Anche qui i tifosi romanisti non sono stati teneri, poiché rimproverano al n.9 giallorosso di non essere mai freddo in zona gol.
Sia Abraham che Karsdorp, alla luce dei continui insulti da parte dei supporters giallorossi, hanno deciso di chiudere la sezione “commenti” sulle loro pagine e di rendere privati i propri profili.
La sconfitta contro il Leverkusen ha lasciato parecchia amarezza, ma ora la Roma deve rituffarsi con anima e corpo sul campionato. Domenica sera arriva la Juventus: un appuntamento che i ragazzi di Daniele De Rossi non possono fallire.
Europa League
Karsdorp dopo Mourinho ha “tradito” tutta la Roma
La prestazione offerta ieri sera da Rick Karsdorp rischia di alzare il sipario sulla sua esperienza giallorossa con un anno e mezzo di ritardo.
Aveva ragione (come sempre) Mourinho
9 Novembre del 2022. Pinamonti realizza un gol pesante, che toglie alla Roma una vittoria preziosissima dopo che i giallorossi avevano sbloccato la partita con Abraham nel finale. Lo sfogo di José Mourinho nel post-partita in conferenza stampa rimarrà negli annali della comunicazione sportiva, con il tecnico portoghese che accusò un non meglio precisato giocatore della sua squadra di aver “tradito” la causa giallorossa.
Nonostante il lusitano non avesse fatto nomi e cognomi, il destinatario dell’invettiva fu chiaro a tutti sin da subito. In primis a quei tifosi che si recarono sotto casa di Rick Karsdorp con intenti bellicosi. Si può certamente discutere di quanto siano state opportune certe dichiarazioni, considerando che il portoghese era consapevole dell’impatto delle sue parole su un ambiente complicato come quello romano.
Ora però è più difficile demandare allo Special One tutti i mali della Roma, come una certa parte dell’ambiente ha provato a fare negli ultimi mesi. Dopo un periodo iniziale di entusiasmo generalizzato, i problemi (sin lì nascosti e dormienti, ma sempre presenti) sono stati riportati in auge e tutti i nodi sono venuti al pettine.
Karsdorp, galeotto fu quell’applauso…
Con il ruolo dei cosiddetti insider che è sempre più prominente nel volgo romano, le voci concernenti alcuni comportamenti sciorinati da Karsdorp fuori dal campo si sono fatte sempre più insistenti. Già all’epoca Il Messaggero (sempre molto attento alle dinamiche, esterne e interne al rettangolo verde di gioco, delle squadre romane) raccontava di come l’olandese fosse inviso a parte dello spogliatoio per i suoi atteggiamenti.
La situazione poi rientrò, con l’ex-Feyenoord reintegrato in rosa circa due mesi dopo gli accadimenti di Reggio Emilia, e lo stesso Mourinho parlò di una “questione chiarita già da Dicembre“. Tuttavia, il rapporto fra il laterale e la piazza romana rimase increspato e la bolla è esplosa alla prima occasione utile.
Una serata che ha indotto il pubblico romanista a delle riflessioni. Riflessioni che hanno avuto come logica e inevitabile conclusione quella di dare ragione a molte delle rimostranze sciorinate dal Profeta di Setubal durante il suo periodo nella Capitale.
Dall’incapacità della squadra di giocarsela su due fronti (e quindi il rischio concreto di concludere la stagione con il cerino in mano provandolo a fare) all’inadeguatezza di alcuni componenti della rosa. E se l’oratoria di Mourinho è già stata rivalutata da parte dell’ambiente, senza la qualificazione in Champions League il suo lavoro verrebbe rivalutato anche tecnicamente.
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