Conference League
Fiorentina, Pioli: “Cambierò qualcosa e il mercato durante le partite non va bene. E su Dzeko..”
Fiorentina: Pioli in conferenza stampa
Domani sarà ancora Europa per la Fiorentina, chiamata a completare il lavoro iniziato la scorsa settimana contro il Polissya. Forte del 3-0 ottenuto all’andata, la squadra di Stefano Pioli si prepara ad affrontare il ritorno al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Proprio dove l’allenatore ha parla in conferenza stampa per presentare l’impegno europeo.

Head Coach of AC Milan Stefano Pioli during italian soccer Serie A season 2019/20 of AC Milan – Photo credit Fabrizio Carabelli /LM
Come sta Dzeko e cosa le sta chiedendo?
“Edin sta bene, ha avuto qualche problemino ma ora è pronto per giocare. E’ più un centravanti di manovra che di profondità, ma ha un’intelligenza tale da fare sia l’uno che l’altro. Le squadre si costruiscono mettendo in campo diverse caratteristiche”.
Visto il risultato dell’andata penserà al turn over o darà continuità a quelli visti fin qui?
“Qualcosa cambierò. Le scelte di Cagliari andavano nella direzione della continuità, ma domani sarà la terza trasferta in una settimana. Sono convinto di avere un’ottima squadra, non solo gli undici titolari ma tutti i 22-23. Cambierò qualcosa ma non cambierà l’atteggiamento e la qualità, saremo equilibrati e preparati per affrontare bene la partita”.
Cosa aggiunge Piccoli al reparto offensivo [della Fiorentina]?
“Un innesto importante, ci dà più soluzioni offensive sia in fatto di profondità che di gestione della palla. Ha capacità tecnica e fisica, può inserirsi bene e sono felice che sia arrivato anche perché si è presentato bene. Vogliamo giocatori che arrivino convinti di aver fatto la scelta giusta, è arrivato nel momento giusto e con l’atteggiamento giusto. Sono felice del suo acquisto e dell’importante investimento fatto dalla società”.
Ha scelto fra De Gea e Martinelli per domani? Si aspetta altro dal mercato?
“Non mi piace non parlare della partita, c’è ancora un passaggio del turno da giocarci. Sceglierò domani se far giocare De Gea o Martinelli. Sul mercato dico solo che mancano pochi giorni, vediamo. Col club sono stato chiaro, se possiamo migliorare e aggiungere giocatori con le giuste caratteristiche bene sennò resteremo così”.
Cosa pensa di Fagioli?
“Per me è un costruttore di gioco, è dinamico e continuo. Per me è quello che ha caratteristiche migliori per fare questo gioco, poi dipende anche dal modulo. Vediamo il suo completamento e le nostre prestazioni, intanto abbiamo completato il reparto offensivo in cui abbiamo 5 giocatori. Ho la fortuna di avere Gud e Fazzini che possono fare la seconda punta, il trequarti ma anche la mezzala, sono tante le cose che dobbiamo ricercare all’interno della partita. Fagioli comunque sa giocare la palla e verticalizzare, può giocare anche più alto ma in questo momento lo vedo come costruttore del gioco”.
Su cosa sta lavorando in queste settimane?
“Dentro la partita sono tante le situazioni e gli equilibri che dobbiamo ricercare. E’ un bene giocare tanto in questo periodo, chiaro che gli allenamenti servono ma poi sono le partite che dicono a che livello siamo nelle singole situazioni. Aspetto con attenzione gli sviluppi. Giovedì abbiamo giocato con qualità più alta, domenica il livello tecnico e di lucidità è stato più basso e abbiamo avuto difficoltà nel creare situazioni offensive. Ora mi sto occupando dell’equilibrio della squadra, poi più avanti andremo anche sui dettagli per alzare il livello”.
Fortini resterà alla Fiorentina? Quale è il suo ruolo?
“Si è presentato con un infortunio da smaltire, ora è in condizioni di poter giocare. E’ interessante, ha qualità e buona velocità, può giocare sia a destra che a sinistra. Può restare con noi per continuare a crescere”.
Si aspetta qualche cambiamento dal Polissya? Come cambia per un allenatore preparare sfide contro squadre meno conosciute?
“Il loro allenatore è ottimo, all’andata siamo stati bravi a sorprenderli. Ho detto ai ragazzi che al ritorno siamo avvantaggiati perché ci conosciamo meglio, ma dovremo essere pronti perché qualcosa cambieranno per stravolgere gli equilibri. Dovremo essere attenti soprattutto all’inizio. Il girare l’Europa e incontrare allenatori diversi è stimolante, c’è sempre possibilità di studiare e capire qualcosa. I risultati di ieri della Champions sono l’emblema di questa cosa, ci sono giocatori e allenatori bravi in tutte le parti del mondo e non dobbiamo mai sottovalutare nessuno. Io alla squadra ripeto che siamo sicuri di lavorare bene, ma non è che puoi sempre fare tutto al meglio come preparato. Il calcio è semplice, ma le situazioni in campo cambiano velocemente e serve grande lettura, grande attenzione e grande comunicazione”.
Ripartendo dalle polemiche sollevate da Italiano, il mercato ancora aperto quanto influisce?
“Non è solo difficile lavorare così, è anche sbagliato. Non si capisce perché il mercato debba continuare con le partite iniziate, anche perché le stagioni terminano a fine maggio. Gli allenatori questo non lo possono capire. Io devo sottolineare però che nel mio gruppo, al di là della situazione di Comuzzo che può portare via qualcosa perché inevitabilmente una situazione così fa chiacchierare, vedo sempre grande attenzione. Vogliamo avere ambizione in Conference, ma se non passiamo domani buttiamo tutto all’aria. Il mercato ora non ci interessa, gli atteggiamenti sono tutti giusti ma serve cambiare qualcosa, perché quello che dice Italiano è quello che pensano tutti gli allenatori”.
Come ha trovato Sabiri? Può restare [alla Fiorentina]?
“All’inizio non era dentro il nostro percorso, poi per necessità lo abbiamo tirato dentro e si è comportato benissimo. Ha buone qualità, sta facendo bene, domani sarà con noi ma non so dire cosa succederà negli ultimi giorni di mercato”.
Le spiegazioni degli arbitri sulle decisioni del VAR?
“Il fatto che l’arbitro possa spiegare la decisione è una bella cosa. Una decina di anni fa andai a vedere il Sei Nazioni di rugby, mi dettero gli auricolari all’ingresso per le spiegazioni dell’arbitro. Mi piace molto”.
Favorevole al VAR a chiamata?
“Io sono per avere il tempo effettivo migliore possibile, con eventuali chiamate penso si perderebbe troppo tempo. Quindi non mi piace, io sono a favore del tempo effettivo anche se non ci si arriverà mai. Per questo andrei avanti così, accettando le decisioni dell’arbitro. Detto questo la VAR deve intervenire solo su chiari ed evidenti errori, questo non viene sempre fatto ed è sbagliato”.
Il diverso approccio fra l’andata col Polissya e il Cagliari?
“Giusti gli elogi dopo giovedì, giuste le critiche dopo domenica perché non ci siamo espressi come volevamo”.
Come sta e come vede Pongracic?
“Ha potenzialità veramente importanti. E’ un difensore completo con letture, fisicità e sa giocare. Sta crescendo e può crescere ancora, molto dipenderà dal suo atteggiamento. Un difensore deve avere affidabilità e questa caratteristica va allenata con continuità. Stiamo lavorando su questo e sto avendo belle risposte”.
Mandragora ha avuto problemi durante il ritiro e non ha ancora rinnovato. Domenica però è entrato alla grande in campo…
“E’ dentro il progetto al 100%. Ha avuto un problema contusivo al ginocchio e non si è allenato con continuità, è forte ed intelligente ed è dentro al progetto assolutamente”.
Conference League
Dzeko: “Giochiamo male, ma abbiamo bisogno del sostegno dei tifosi”
Edin Dzeko non le manda a dire: dopo la brutta sconfitta contro l’AEK Atene in Conference, l’attaccante bosniaco ha chiesto ai tifosi di sostenere la squadra.
Dzeko: un appello accorato ai tifosi
Nelle ultime ore, Edin Dzeko, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato dichiarazioni forti che non sono passate inosservate. In un momento di difficoltà per la squadra viola, il bomber bosniaco ha scelto di parlare chiaro. “Facciamo cag**e, ma i tifosi ci aiutino”, ha affermato Dzeko, sottolineando l’importanza di un maggiore supporto dal pubblico, anche quando la squadra commette errori evidenti. L’attaccante ha messo in luce le difficoltà nel creare gioco, evidenziando la paura che sembra essere penetrata tra i giocatori.
La situazione della Fiorentina
Il commento di Dzeko arriva in un periodo in cui la Fiorentina fatica a trovare continuità di risultati e prestazioni convincenti. Il richiamo dell’attaccante è chiaro: è necessario un cambio di mentalità e un supporto più caloroso da parte dei tifosi per superare questo momento critico. Per molti, le parole di Dzeko rappresentano uno stimolo a riflettere sulla situazione interna della squadra e sulla necessità di interrogarsi per trovare soluzioni efficaci.
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Fonte: l’account X di Schira
Edin #Dzeko la tocca piano: “Facciamo cag**e, ma i tifosi ci aiutino: serve maggior sostegno durante la gara pure quando si fanno errori facili. Non riusciamo a fare 2-3 passaggi di fila e non giochiamo bene. C’è paura nei ragazzi, è ora di farsi delle domande”. #Fiorentina
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Nov 27, 2025
Conference League
Fiorentina, Vanoli: “La preoccupazione rimane, serve lavorare sulla mentalità”
La Fiorentina si trova in una fase critica, con l’allenatore Vanoli che esprime preoccupazioni per il futuro mentale della squadra.
La Preoccupazione di Vanoli per la Fiorentina
L’allenatore della Fiorentina, Paolo Vanoli, ha espresso la sua crescente preoccupazione per lo stato mentale della squadra. Nel post-partita di ieri, Vanoli ha dichiarato: “Ero preoccupato prima, lo sono adesso e lo sarò anche in futuro. Dobbiamo lavorare sulla testa”.
Vanoli ha anche sottolineato che il lavoro da fare non è solo tecnico, ma riguarda soprattutto l’approccio mentale dei giocatori. Questo tipo di approccio è essenziale per migliorare le prestazioni in campo e affrontare le sfide future con una mentalità vincente.
La situazione attuale della Fiorentina richiede un intervento immediato per evitare una stagione deludente possa trasformarsi in un fallimento totale. Vanoli e il suo staff stanno analizzando strategie per migliorare l’approccio mentale della squadra, sperando di portare risultati positivi nelle prossime partite. Il supporto psicologico potrebbe diventare un elemento chiave per il successo a lungo termine del club.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
.@acffiorentina, Vanoli: “Ero preoccupato prima, lo sono adesso e lo sarò anche in futuro. Dobbiamo lavorare sulla testa”https://t.co/EJYL1JZCKy
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) November 27, 2025
Conference League
Fiorentina sempre più giù, Dzeko ammette: “Facciamo cagare, ma i tifosi devono capire una cosa…”
La Fiorentina perde anche una delle poche certezze di questo inizio stagione: anche il cammino europeo si fa in salita e la squadra non gira neanche in Conference.
Seconda sconfitta consecutiva in Conference League e quella che sembrava la confort zone dei viola diventa una sorta di terreno pieno sabbie mobili per la squadra guidata da Vanoli.
Contro un AEK Atene ben messo in campo da Nikolic ma composto da onesti mestieranti e nulla più, la Fiorentina ha mostrato ancora una volta i propri limiti: poco coraggio, poca lucidità, poca tenuta fisica, poca tecnica e per l’ennesima volta poca attenzione difensiva.
I piccoli passi in avanti visti contro la Juventus sono di fatto evaporati nella notte fredda europea.
Uno dei giocatori più deludenti della serata, ma anche di questi primi mesi di stagione, è Edin Dzeko. L’esperto campione, probabilmente anche a causa dello scarso impiego, sembra aver perso definitivamente il passo atletico rispetto agli avversari.
Di sicuro Dzeko, seppur arrivato solo in estate, è uno dei leader di questo impaurito spogliatoio viola.
Nel dopo gara a Sky l’attaccante bosniaco è stato chiaro, tagliente, rivolgendosi a se stesso, ai compagni, ma anche ai tifosi, che starebbero creando un clima pesante per i giocatori: “Vogliamo dire una cosa? Facciamo cagare, ok. Perdiamo le partite, ok. Ma non è possibile che in casa io ho tifosi che mi fischiano contro. Io dico ai tifosi che alla fine potete anche fischiare, ma durante la partita ci vuole un po’ più sostegno perché è difficile che usciamo da questa situazione da soli. Bisogna uscirne tutti insieme e ci vuole più sostegno. Durante le partite non è possibile essere trattati così.
Non riusciamo a fare due o tre passaggi di fila e per una squadra come la nostra non è normale. Poi ripeto: ci siamo preparati bene, sapendo che loro hanno giocatori esperti. Sembrava che oggi noi portavamo troppo la palla e non c’erano le giocate. È difficile da dire, ognuno di noi si deve fare delle domande perché così non basta. Da tutti noi, io sono il primo”.
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