Conference League
Djurgarden-Chelsea, probabili formazioni e dove vederla

Oltre a Real Betis-Fiorentina, l’altra semifinale di Conference League vedrà confrontarsi Djurgarden e Chelsea.
Siamo alla vigilia delle semifinali di Conference League, con Stoccolma che si prepara a vivere la sfida tra Djurgarden e Chelsea.
I padroni di casa ci arrivano da outsider, con il sogno di conquistare la finale al cospetto di un avversario tutt’altro che banale.
Con il 4-1 inflitto al Rapid Vienna, infatti, gli uomini di Honkavaara si sono qualificati per sfidare il Chelsea.
I londinesi, superato senza patemi il Legia Varsavia, vuole questo trofeo, oltre alla qualificazione per la prossima Champions League.
Il pronostico, alla luce di questo, sembra non ammettere alcun tipo di dubbio.
Qui Djurgarden
La piccola squadra svedese si trova a competere per un posto nella finale di Conference League.
Uno sbarco, a questo appuntamento, preceduto da un quarto in cui il Djurgarden ha superato il Rapid Vienna.
Ora, però, viene il bello, con l’obiettivo di uscire indenni in casa per poi tentare il tutto per tutto a Stamford Bridge nella gara di ritorno.
L’assalto alla corazzata Blues avverrà con l’ausilio di un 4-2-3-1 molto offensivo e spinto da Nguen, unica punta del giocattolo offensivo della squadra di Honkavaara.
Qui Chelsea
Inutile girarci intorno: il Chelsea e’ la squadra stra favorita per la vittoria finale. La semifinale contro il Djurgarden sembra non avere alternative al successo Blues.
Attenzione, però, a un avversario molto meno blasonato, ma non meno ambizioso, per fermare la squadra di Enzo Maresca.
In questo finale di stagione, i Blues vogliono sollevare il terzo trofeo continentale per importanza, nonché staccare il pass per la prossima Champions League.
E’ sempre corta la coperta per il tecnico italiano, ancora senza i vari Mudryk, Malo Gusto, W.Fofana, D.Fofana, Guiu e Kellyman.
Lo schieramento in campo sarà impostato sul solito 4-2-3-1, dove Jackson condurrà le danze in avanti, con il trio Palmer-Sancho-George a rifinire e suggerire.
Probabili formazioni
Djurgarden (4-2-3-1): Rinne; Stahl, Une Larsson, Danielson, Kosugi; Stensson, Ekdal; Haarala, Gulliksen, Priske; Nguen. Allenatore: Honkavaara
Chelsea (4-2-3-1): Jorgensen; Cucurella, Adarabioyo, Badiashile, James; Caicedo, Dewsbury-Hall; George, Palmer, Sancho; Jackson. Allenatore: Maresca
Dove vederla
La semifinale di andata di Conference League tra Djurgarden e Chelsea, in programma domani sera alle ore 21, sarà visibile su Sky Sport (canale 255).
Conference League
Chelsea, in finale di Conference League per scrivere la storia: sarebbe il primo club

Il Chelsea ha raggiunto la finale di Conference League battendo, nel doppio confronto, in semifinale il Djurgarden. C’è il Betis Siviglia nell’ultimo atto.
Il Chelsea, come da pronostico, è arrivato in finale di Conference League. L’appuntamento adesso è per mercoledì 28 maggio allo Stadion Wroclaw di Breslavia, in Polonia, contro il Betis Siviglia dello scatenato Antony.
Il club londinese è il gran favorito per alzare la coppa della terza competizione europea vista anche la poca esperienza europea degli avversari spagnoli (alla prima finale europea della loro storia) e l’enorme palmares dei Blues. Il Chelsea si trova in quella ristretta cerchia di club che può contare in bacheca tutte le competizioni europee: Champions League, Europa League e Coppa delle Coppe.
In caso di vittoria, mercoledì 28 maggio, la formazione allenata da Maresca diventerebbe il primo club della storia a fare all in in tutte le competizioni europee. Punterà sicuramente alla vittoria il tecnico italiano, alla ricerca del suo primo titolo e voglioso di entrare nell’olimpo dei tecnici italiani che hanno fatto la storia del Chelsea.
Infatti, tra i Blues e gli allenatori provenienti dal Bel Paese esiste da sempre un bellissimo rapporto: Di Matteo ha portato sul tetto d’Europa Drogba e compagni, mentre Sarri ha conquistato l’Europa League, Antonio Conte è riuscito a vincere la Premier League.
Conference League
Fiorentina, l’impietoso dato di Zaniolo

La Fiorentina esce dalla Conference League, sfuma la possibilità di tornare in finale per la terza volta. Nella gara del Franchi un incredibile dato di Zaniolo.
L’avventura di Zaniolo arrivato a Firenze a gennaio sta per concludersi in modo lento e senza gloria. L’ex attaccante della Roma non ha mai inciso nelle poche volte in cui Palladino gli ha dato e ieri sera, inserito all’inizio del secondo tempo supplementare, ne ha dato un’ulteriore prova.
Secondo quanto riporta Firenzeviola.it, Zaniolo ha giocato 15 minuti senza toccare un pallone: zero tocchi, zero tiri, zero passaggi.
Ll’unica voce che vede un numero diverso dallo zero è quello dei contrasti aerei fatti, cioè uno, però avendo perso anche quello il numero dei tocchi di palla resta zero.
L’avventura in gigliato di Zaniolo, tornato dopo aver giocato diverse anni nelle giovanili, termina probabilmente qui. In Serie A nelle prossime due partite non sarà disponibile in quanto espulso nel caotico finale dell’Olimpico contro la Roma e squalificato.
Forse potrebbe trovare spazio nell’ultima giornata a Udine, ma sarà difficile che Palladino gliene conceda ancora.
Il ritorno al Galatasaray è sempre più dietro l’angolo…
Conference League
Fiorentina, Gosens prova a reagire: “Il Betis cantava negli spogliatoi, ecco cosa dobbiamo fare”

La Fiorentina pareggia contro il Betis Siviglia e vede sfumare la possibilità di giocare la terza finale consecutiva di Conference League.
Grande amarezza in casa viola, il pareggio degli spagnoli all’inizio del primo tempo supplementare ha tagliato le gambe, le energie fisiche e mentali alla squadra di Palladino, che aveva saputo reagire alla grande all’iniziale svantaggio con una doppietta di Gosens.
Proprio il laterale tedesco, uno dei leader dello spogliatoio viola, è interventuto ai canali ufficiali della Fiorentina nel dopo gara, queste le sue parole: “Mi dispiace tantissimo, avremmo voluto regalare questa finale ma non ci siamo riusciti. Abbiamo dato tutto, ma un errore banale ha compromesso il risultato. Un errore dovuto anche alla stanchezza, non dovrebbe succedere, ma quando sei stanco ci sta.
Nel secondo tempo abbiamo fatto fatica a costruire gioco, cercavamo la profondità senza precisione.
Ora rimangono 9 punti in campionato per tornare in Europa, li dobbiamo fare per i tifosi e per noi stessi: lo meritiamo.
Negli spogliatoi ho sentito i giocatori del Betis cantare. Ho detto ai miei compagni di ascoltare bene: la loro gioia deve fare scaturire la nostra rabbia e trasformarla in energia positiva.
Solo coì possiamo rialzarci”
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