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Champions League

Roma-Liverpool: 41 anni fa terminava il sogno

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Roma

Una serata, quella del 30 maggio 1984, che i tifosi della Roma vorrebbero aver dimenticato, ma troppo dolorosa per eliminarla dalla memoria dei giallorossi.

30 maggio 1984. Lo scenario è quello della finale di Coppa dei Campioni. Le protagoniste sono Roma e Liverpool. E questa partita i tifosi giallorossi ancora la ricordano, purtroppo in maniera negativa. Ma facciamo chiarezza.

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Roma Caput Mundi

Roma. La fine di maggio di quel 1984 si rivelava un periodo meraviglioso, turisticamente parlando, per visitare la Città Eterna. Anche, e soprattutto perchè quel 30 maggio di 41 anni fa le strade erano quasi deserte per colpa della finale di Coppa dei Campioni. Era il giorno di Roma-Liverpool.
C’è elettricità nel caldissimo pomeriggio romano. L’atmosfera delle grandi notti sportive. Una “notte di sogni, di coppe e di campioni” , come cantava Venditti in “Notte prima degli esami”, lato B del singolo “Ci vorrebbe un amico” che usciva proprio nella primavera del 1984.
Non a caso viene citato Venditti. Il cantautore romano infatti, oltre ad essere voce e coscienza storica del tifo romano, quella sera accoglieva i tifosi giallorossi al Circo Massimo. Il motivo? Il suo concerto. O meglio la prima parte dello spettacolo musicale. La seconda sarebbe avvenuta dopo la fine della partita. Anche nei quartieri storici del tifo romanista, Testaccio in primis, tutto è pronto per le celebrazioni. L’attesa è finita, il fischietto svedese Erik Fredriksson da inizio alla contesa. La finale di Coppa dei Campioni 1984 inizia.

Roma-Liverpool: la cronaca della partita

Liedholm schiera: Tancredi, Nappi, Bonetti, Righetti, Falcao, Nela, Conti, Cerezo, Pruzzo, Di Bartolomei, Graziani.
Il Liverpool di Joe Fagan risponde con: Grobbelaar , Neal, A. Kennedy, Lawrenson, Whelan, Hansen, Dalglish, Lee, Rush, Johnston, Souness.
La finale della Roma di Liedholm comincia subito in salita. Appena dopo un quarto d’ora il Liverpool è avanti. Cross di Johnston dalla destra, carica di Rush su Tancredi non vista dall’arbitro e deposito a porta sguarnita di Neal dopo pasticcio difensivo di Bonetti.
 Ci pensa il solito “bomber” Pruzzo a ristabilire la parità, con un avvitamento aereo su cross di controbalzo -peraltro con il destro- del solito Bruno Conti.
La partita, tiratissima, si protrae fino ai calci di rigore. Quella serie di rigori verrà ricordata per alcuni avvenimenti. Due su tutti. Il primo: la spaghetti legs, strampalata danza sulla linea di porta dell’estremo difensore dei Reds Grobbelaar. Il portiere del Liverpool, con il suo balletto,  mandava in tilt i Campioni del Mondo Conti e Graziani.
Il secondo quello del “gran rifiuto” del totem giallorosso Falcao di calciare il rigore nella lotteria finale. Una situazione, quella del campione brasiliano, che a distanza di anni sarà ricordata di più del rigore decisivo di Kennedy per i Reds.
I sogni cantati da Venditti si spezzano definitivamente: l’occasione unica di giocare la finale della massima competizione calcistica per club nel proprio giardino di casa viene gettata alle ortiche. Il “Grazie Roma” intonato da Venditti al Circo Massimo dopo la fine del match assume toni vicini allo straziante e allo struggente.

La storia si ripete

Il treno passa e pone fine al ciclo del Barone con la Roma. Ma anche il ciclo del Liverpool finirà presto. Ovvero l’anno successivo. Ma per altri motivi. L’anno seguente i Reds arriveranno di nuovo in finale di Coppa dei Campioni. A sfidarli un’altra italiana: la Juventus, in quel 29 maggio che sarà ricordato da tuto il mondo sportivo come la tragedia dell’Heysel. Per  questi motivi verranno squalificati per 6 anni dalle competizioni continentali.
Quanto al tifo organizzato giallorosso, quel Roma-Liverpool resta un ricordo che non può sbiadire. Oltretutto a distanza di anni il sogno europeo dei giallorossi di tornare a giocare la finale della massima manifestazione continentale verrà spezzato proprio dal Liverpool. E dopo un’altra batosta Reds, al tifoso giallorosso non può non tornare in mente la partita dell’84.

Champions League

Champions League, la UEFA introduce due novità nella fase a eliminazione diretta

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Mondial per Club

 La UEFA ha introdotto due novità all’interno della fase a eliminazione diretta della Champions League. Queste novità partiranno già dalla prossima stagione.

Dopo il cambiamento della fase a gironi di tutte le competizioni europee, la UEFA ha introdotto un’altra modifica alla Champions League, questa volta però riguarda solo ed esclusivamente la fase a eliminazione diretta.

Champions League

Champions League, le due novità a partire dalla prossima stagione

Prima novità

Infatti, nella passata stagione, se gli accoppiamenti a partire dagli ottavi di finale erano stabiliti in base al piazzamento alla fine della prima fase, la cosiddetta fase campionato, l’alternanza casa-trasferta per quanto riguarda i turni successivi (quarti e semifinali) veniva stabilita dal sorteggio non tenendo così conto del piazzamento nella classifica generale dopo le prime otto partite. Dal 2025/26, invece, il piazzamento finale nella fase campionato avrà un peso ancora maggiore. Infatti, secondo le modifiche volute dalla UEFA “Le squadre teste di serie, ovvero quelle classificate dal 1° al 4° posto dopo la prima fase, disputeranno la gara di ritorno in casa nei quarti di finale, mentre le squadre classificate al 1° e 2° posto giocano in casa anche la gara di ritorno delle semifinali”.

Seconda novità

Inoltre, nella modifica apportata dalla UEFA, da sottolineare c’è un altro aspetto che riguarda la fase a eliminazione diretta. Infatti, “se una squadra testa di serie viene eliminata in un turno precedente, la squadra che l’ha eliminata assume la sua posizione nel tabellone”. Per fare un esempio pratico della stagione 2024/25, il PSG che ha eliminato il Liverpool agli ottavi di finale avrebbe ottenuto ilposto numero 1 del tabellone visto che i Reds avevano chiuso la fase campionato in testa alla classifica generale.

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Champions League

UEFA, ricavi coppe europee 2025/26: ai club il 75%

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Europei Under 21

L’UEFA ha fissato il ricavi che ci saranno nelle coppe europee della prossima stagione: ai club andrà circa il 75% dei ricavi, pari a 4,4 miliardi di euro.

L’UEFA ha fissato i ricavi che si saranno nel coppe europee della prossima stagione: ai club andranno i 75% dei profitti, pari a 4,4 miliardi di euro, il 10% ad altri soggetti calcistici e il resto rimarrà nella case di Nyon.

UEFA, l'organismo calcistico europeo guarda già alla prossima stagione: fissati i ricavi delle prossime coppe europee, ai club andrà il 75% pari a 4,4 miliardi di euro

UEFA, i ricavi delle coppe europee 205/26: ai club andranno ben 4,4 miliardi di euro

La stagione 2024/25 si sta concludendo, con il Mondiale per club, ma già si parla della prossima stagione, che inizierà ufficialmente il prossimo primo luglio, con l’inizio nelle varie competizioni europee dei turni preliminari. Intanto, l’ UEFA ha fissato i ricavi che andranno ai club per la prossima stagione: toccherà una fetta di torta molto grossa, pari al 75% dei ricavi totali, circa 4,4 miliardi di euro.

La cifra include tutte le competizioni organizzate dall’ente calcistico europeo, cioè Champions League, Europa League, Conference League e Supercoppa europea. Però, una parte sarà trattenuta per le cosiddette spese organizzative e redistribuzione, circa 387 milioni di euro. Altri 132 milioni sono i ricavi che andranno ai club che sono stati eliminati nei turni preliminari, il resto alle competizioni femminili e giovanili.

In realtà, l’UEFA toglierà ai 4,4 miliardi di euro un 6,5%, quindi la cifra precisa sarà di 3,5 miliardi di euro che verrà suddivisa così: ai club che prenderanno parte alla Champions League andranno  2,437 miliardi, compresi chi parteciperà alla Supercoppa europea, chi parteciperà all’Europa League andranno circa 565 milioni di euro ed infine 285 milioni di euro che parteciperà alla Conference League.

Quindi, ai club andranno la maggior parte dei ricavi, mentre ad altri soggetti, come i club non qualificati o eliminati nei turni preliminari, rimarranno solo briciole, 10%. Poi, il resto sarà trattenuto nella casse di Nyon. Coppe più ricche, chi non parteciperà alle coppe solo briciole, come in Italia ad esempio il Milan, tanto per fare un nome.

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Champions League

Inter, Barella: “Orgoglioso del percorso. Non so cosa sia successo a Monaco”

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Italia-Germania

 Il centrocampista dell’Inter, Nicolò Barella, è stato intervistato da DAZN e ha risposto a delle domande in merito alla finale di Champions persa.

Nicolò Barella, calciatore dell’Inter, è tornato a parlare della finale di Champions League persa dai nerazzurri contri i francesi del Paris Saint-Germain.

Inter

NICOLO BARELLA PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inter, le parole di Barella

In seguito le parole del centrocampista nerazzurro:

Cosa è successo il 31 Maggio

“Una risposta non ce l’ho e probabilmente non c’è una spiegazione. È stato un insieme di fattori. Abbiamo parlato tanto tra noi, soprattutto i più esperti, ma non per trovare un colpevole. Ognuno ha avuto sensazioni diverse, e questo dimostra che non c’è stata una causa unica”.

Sulla delusione e sul percorso

“Nel calcio può capitare di avere una giornata storta, purtroppo è successo proprio in finale. Ed è questo il dispiacere più grande. Mi tengo stretto il nostro percorso. Abbiamo battuto Bayern Monaco e Barcellona, due delle squadre più forti al mondo. Abbiamo perso contro la terza, la più forte di tutte oggi. Questo ci deve dare forza e consapevolezza”.

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