Champions League
Milan, sale la febbre Champions: le scelte di Pioli
Milan, sale la febbre in vista della sfida Champions contro il Liverpool. Questa sera i rossoneri incontreranno nel palcoscenico dell’Anfield il Liverpool, fischio d’inizio alle ore 21.
Milan, il grande giorno è arrivato, i rossoneri respirano nuovamente aria di Europa, quella che conta davvero. Dopo alcune annate buie, altre a giocare di giovedì, ecco che finalmente gli uomini di Stefano Pioli parteciperanno alla competizione più importante di tutte, quella per arrivare ad alzare la coppa dalle grandi orecchie. Una gara sicuramente difficile, davanti i rossoneri si troveranno un Liverpool in grande spolvero, una squadra compatta, dinamica e sempre molto ben messa in campo dall’esperto tecnico Jurgen Klopp.
Pioli dovrà fare i conti con alcune defezioni, prima fra tutte quella di Zlatan Ibrahimovic che ieri mattina ha dovuto fermarsi per un’infiammazione al tendine d’Achille. Per lui riposo precauzionale in vista della delicata trasferta di domenica contro la Juventus vittoriosa ieri sera per 3-0 contro il Malmoe. Sembra invece recuperato all’ultimo minuto Sandro Tonali che ieri aveva accusato alcuni problemi intestinali ed era in forse per la gara di questa sera.
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Milan, le scelte del tecnico Pioli
A parte Ibrahimovic, Pioli potrà contare su un undici titolare piuttosto competo e che vedrà la disponibilità anche di Olivier Giroud, completamente ripreso dal Covid-19. Davanti all’estremo difensore Maignan verrà ricostituita la diga centrale di difesa formata da Kjaer e Tomori, agli esterni Calabria e Theo Hernandez. Sulla linea mediana dovrebbe trovare spazio il recuperato Tonali insieme a Kessie a supportare la trequarti formata da Saelemaekers a sinistra, Brahim Diaz al centro e Leao sulla sinistra. Unica punta il croato Ante Rebic che sembra favorito su Giroud che potrebbe entrare nel secondo tempo.
Milan (4-2-3-1): Maignan, Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez, Tonali, Kessie, Saelemaekers, Brahim Diaz, Leao, Rebic. Allenatore: Stefano Pioli.
Champions League
Champions League, il nuovo format incuriosisce
La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti
Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.
Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.
Champions League
Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”
Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola
Indice
Guardiola, sogno Champions sfumato
A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.
La gratitudine di Guardiola
Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.
La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa
Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
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