Champions League
Atalanta, stasera c’è lo United: un dubbio per Gasperini
Atalanta: stasera, alle ore 21, arriva a Bergamo il Manchester United, per la sfida valevole per la quarta giornata dei gironi di Champions League. Gasperini ha in mente la formazione titolare, ma manca da sciogliere un dubbio.
Non è di sicuro una scoperta sapere che Toloi è ancora fermo per infortunio. Ecco, dunque, perché Gasperini deve scegliere chi far giocare in quella posizione. Le due opzioni che ha davanti il tecnico orobico sono molto diverse tra di loro. Ma, partiamo dalle certezze.
Demiral e Palomino saranno sicuramente della partita, come confermato anche dall’allenatore. Inoltre, dopo l’allenamento di ieri con il gruppo, torna tra i titolari Djimsiti, anche se il suo impiego è quasi certamente da escludere, per evitare di rischiarlo in un momento così complesso della stagione.
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Atalanta, emergenza difensiva: chi al posto di Toloi?
L’Atalanta si trova quindi in difficoltà per il reparto arretrato. Ricapitolando rapidamente quanto detto, Demiral e Palomino sono certi di giocare, mentre Djimsiti, convocato e reduce da un problema fisico, forse sarà disponibile per uno spezzone del match.
Ma, conoscendo le preferenze di modulo di Gasperini, manca un centrale difensivo all’appello. Le due possibili scelte sono Matteo Lovato e Marten De Roon. Il primo, giovane prelevato dall’Hellas Verona, giocherebbe nel suo ruolo, mentre l’olandese autore del pari con la Lazio si sta confermando pedina fondamentale del gioco atalantino, visto il suo modo di adattarsi ed interpretare il ruolo di terzo dietro.
Grazie alle diverse occasioni recenti, il classe 2000 ha preso fiducia, ma inserire De Roon nella retroguardia liberebbe lo spazio per far partire Koopmeiners dal primo minuto. Queste le ragioni del dubbio del Gasp, che, nelle prossime ore, dovrà arrivare ad una scelta concreta.
Champions League
Champions League, le designazione arbitrali delle semi-finali
La UEFA ha diramato le squadre arbitrali che dirigeranno le semi-finali di Champions, in programma tra martedì e mercoledì alle 21:00.
Champions League, gli arbitri delle semi-finali
La UEFA ha comunicato le squadre arbitrali che dirigeranno le semi-finali di Champions League in programma tra martedì e mercoledì alle 21:00.
Il match di domani sera tra Bayern Monaco e Real Madrid sarà affidata al fischietto francese Clement Turpin mentre il confronto tra PSG e Borussia Dortmund sarà affidata all’arbitro inglese Anthony Taylor finito nel vortice per delle polemiche per l’arbitraggio della finale di Europa League dell’anno scorso.
Di seguito le squadre arbitrali dei match di Champions:
BAYERN MONACO – REAL MADRID
Arbitro: Clément Turpin (FRA)
Assistenti: Nicolas Danos (FRA), Benjamin Pages (FRA)
Quarto uomo: Sandro Schärer (SUI)
Video Assistant Referee: Jérôme Brisard (FRA)
Assistente Video Assistant Referee: Willy Delajod (FRA)
BORUSSIA DORTMUND – PARIS SAINT GERMAIN
Arbitro: Anthony Taylor (ENG)
Assistenti: Gary Beswick ENG, Adam Nunn (ENG)
Quarto uomo: Espen Eskås (NOR)
Video Assistant Referee: Stuart Attwell (ENG)
Assistente Video Assistant Referee: David Coote (ENG)
Champions League
Champions League, il nuovo format incuriosisce
La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti
Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.
Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.
Champions League
Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”
Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola
Indice
Guardiola, sogno Champions sfumato
A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.
La gratitudine di Guardiola
Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.
La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa
Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.
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