Champions League
Napoli – Milan, 1-1: i Diavoli si infiammano
Napoli – Milan, fuoco e fiamme al Maradona: gli azzurri in attacco pressoché continuo, i rossoneri campioni di marcatura stretta. Soprattutto su un certo Kvara.
Stasera, a partire dalle 21, nella cornice vociante ed entusiasta del Maradona, si sono fronteggiate Napoli e Milan per il ritorno dei quarti di finale di Champions League. Una partita cruciale per entrambe le compagini, soprattutto il Milan che, di fatto, ha perso le speranze di potersi aggiudicare lo scudetto per il secondo anno di fila.
La partita inizia con il Napoli scatenatissimo, sempre rivolto alla porta e in attacco. Kvaratskhelia è sempre lì, ad avvicinarsi a passetti veloci alla porta con la palla attaccata al piede, ma è sempre marcato da 2-3 giocatori rossoneri. I giocatori del Milan riescono a restare sempre uniti, e a fare efficacemente scudo agli slanci degli azzurri.
Poi il colpo di scena: le lacrime di Politano, infortunatosi al 30′ dopo un contrasto con Theo Hernandez. Fuori uso anche Mario Rui. Escono entrambi e vengono prontamente sostituiti da Lozano e Oliveira: Spalletti preferisce sfruttare un unico slot per entrambi i cambi.
Il Napoli: attacca con furia nel primo tempo. Risplende Meret, che riesce a parare con maestria il rigore di Giroud, anche se si fa sfuggire il gol. Osimhen quasi riesce a fare gol, ma tocca di mano e la rete viene prontamente annullata. Cartellino giallo per Di Lorenzo: tutto questo durante il recupero del primo tempo.
Nel secondo tempo il Napoli continua ad attaccare come può, con le marcature sempre strettissime. Fallisce ottime occasioni da gol Oliveira. Poi, all’81’ un fallimento che pesa: il Napoli ottiene un rigore, ma la palla di Kvaratskhelia viene parata dal sempre prodigioso Maignan. Da questo momento in poi, il Napoli non si perde d’animo. Il finale del recupero è al cardiopalma: al 93′ Osimhen riesce a fare gol.
Il Milan: si spende tanto Giroud, a costo di farsi male. Dopo un rigore fallito, alla fine riesce ad andare in rete, su generoso assist di Leão. Maignan si becca un giallo: è il prezzo da pagare per bloccare un contropiede pericolosissimo. Un giallo anche per Hernandez, per un fallo su Osimhen.
Nel secondo tempo Tomori e Kjær marcano molto bene il nigeriano. Esce Brahim Diaz, che con Calabria finora è riuscito a ingabbiare l’attaccante georgiano. Entra Junior Messias. Al 67′ Giroud non ce la fa più: viene sostituito da Origi, salutato dai cronisti come “tutt’altro che incisivo” in passato. Maignan si mostra per quello che è: un grande portiere. Dopo aver parato tutti i tentativi azzurri, para pure il rigore di Kvara, alla stregua del “collega” avversario Meret.
Nel complesso: il Napoli vince la “partita” delle statistiche, con ben 23 tiri e un possesso palla del 74%, mentre il Milan vince la partita più importante: quella dei gol. E accede, così alla semifinale di Champions League, a sedici anni dalla sua ultima semifinale.
Chi sarà la sua avversaria? Lo scopriremo domani al termine del decisivo match Inter – Benfica.
Champions League
Champions League, il nuovo format incuriosisce
La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti
Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.
Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.
Champions League
Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”
Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola
Indice
Guardiola, sogno Champions sfumato
A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.
La gratitudine di Guardiola
Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.
La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa
Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
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