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Champions League

Napoli: la maledizione dell’11 dicembre

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Il 2013 fu il primo anno in cui Rafa Benitez sedeva sulla panchina azzurra, forte di una campagna acquisti estiva improntata verso l’affermazione a livello europeo della società azzurra. Il sorteggio anche in quel caso non sorrise al Napoli che si trovò nel girone con Arsenal, Borussia Dortumund e Olympique de Marseille. Nonostante l’amaro verdetto dell’urna di Monte Carlo totalizzò la bellezza di 12 punti.

La grande amarezza fu in quel caso scaturita dal fatto che nonostante i partenopei avessero concluso il girone a pari punti di Arsenal e Borussia Dortmund, allenato da Klopp, per la differenza reti il Napoli non riuscì a qualificarsi agli ottavi. Tutt’oggi gli azzurri detengono il primato di essere stata l’unica squadra nella storia della competizione a non essersi qualificata alla fase ad eliminazione totalizzando 12 punti.

Lo scherzo del destino

La partita che relegò il Napoli in Europa League, ovvero l’ultima giornata di quel girone, si disputò l’11 dicembre contro l’Arsenal al San Paolo. Scherzo del destino vuole che 5 anni dopo quell’amaro verdetto, i partenopei ieri sera (11 dicembre) vengano eliminati dalla massima competizione europea in circostanze simili. Paradossale è anche il pensare che anche quest’anno ci sia stato ancora Klopp come avversario, questa volta sulla panchina dei reds, e che come nel 2013 proprio contro il tedesco, all’andata il Napoli vinse al San Paolo e perse la partita di ritorno.

Obiettivo Europa League

Tralasciando questo assurdo scherzo del destino, Ancelotti e company escono dalla Champions League a testa altissima sfiorando, causa il miracolo di Allisson su Milik, anche la qualificazione a pochi minuti dal triplice fischio. Non sapremo mai quanto avrebbe potuto dire questa squadra se avesse proseguito la sua avventura, ma sicuramente oggi il Napoli ha la consapevolezza di essere riuscita a giocarsela alla pari con le squadre più forti d’Europa, e di rivelarsi in alcuni frangenti anche più forte tatticamente. Adesso però l’obiettivo degli azzurri sarà quello di riuscire ad avanzare il più possibile, ed eventualmente vincere l’Europa League.

Sicuramente questo compito è all’altezza della squadra di Ancelotti considerando anche la qualità delle prestazioni a cui ci ha abituato ad assistere l’allenatore di Reggiolo e il livello generale degli avversari. Quest’anno quindi ci potrebbero essere elevate chance di riportare a Napoli un trofeo internazionale che manca da ben 30 anni, conquistato da chi se non Diego Armando Maradona.

Champions League

Champions League, il nuovo format incuriosisce

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Champions League

La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti

Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.

Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.

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Champions League

Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”

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Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola 

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Guardiola, sogno Champions sfumato

A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.

Guardiola

Guardiola

La gratitudine di Guardiola

Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.

Romelu Lukaku ai tempi dell'Inter - guardiola

La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa

Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.

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Champions League

Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”

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Real Madrid

Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.

Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.

Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.

Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.

Jude Bellingham - Depositphotos

Real Madrid, le parole di Bellingham

“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.

Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:

“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.

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