Calciomercato
L’annunciato epilogo della querelle Sensi
Stefano Sensi non vestirà la maglia del Leicester, nonostante i tentativi della stampa italiana di vendere una versione diversa.
Alzi la maglia chi si aspettava un epilogo diverso. Non il sottoscritto, che per un mese ha continuato a ribadire la non fattibilità dell’operazione.
Sensi-Leicester, perché è saltato?
Come vi ho raccontato per un mese, e come sa da almeno un anno e mezzo chi è dentro l’ambiente, il Leicester City non può effettuare acquisti. A meno ché prima non abbia registrato una cessione almeno della stessa entità.
Questo per mantenersi in linea con i molto severi paletti imposti dal FFP inglese, ovvero il PSR. Un acronimo che sta per Profitability and Sustainability Rules e che, in sostanza, infligge sanzioni a tutti quei club che superano i 105 milioni annui di perdite in un triennio.
Il board del Leicester è sempre stato molto attento ai conti e non vuole fare la fine del Nottingham Forest o dell’Everton, motivo per il quale non poteva permettersi il minimo passo falso finché è sotto l’occhio vigile della Premier League. L’inaspettato trionfo del 2016 ha rapidamente contribuito ad alzare i costi di gestione del club e a lungo andare le casse societarie non hanno retto il peso di dover mantenere le foxes nell’élite del calcio inglese.
Ma il Leicester sta pagando il suo conto con la giustizia, adempiendo in maniera acritica alle regole del PSR. Lo dimostra la cessione (la scorsa estate) di Fofana al Chelsea o quelle recenti (arrivate questa estate) di Maddison (Tottenham) e Barnes (Newcastle). Ho trattato in maniera esaustiva l’argomento nel mio editoriale sul “Controllo Statale in Premier League“.
Visite e pessimismo: il retroscena
La situazione economica del Leicester è stata sicuramente aggravata dalla retrocessione, che le ha impedito di ricevere le cospicue entrate di cui beneficiano tutti i club di Premier League.
Ma se il Leicester sapeva di non poter prendere Sensi, perché gli ha fatto fare le visite mediche? Posto che non possiamo sapere cosa lo staff medico delle foxes abbia riscontrato negli esami strumentali, ma la motivazione risiede nel fatto che il Leicester contava di chiudere una cessione last-minute.
Quindi ha fatto venire il giocatore in città per completare l’iter burocratico e avere il giocatore pronto in caso di buona riuscita dell’operazione, senza perdere altro tempo prezioso.
Tuttavia, nell’ambiente in questi ultimi giorni si è sempre respirato pessimismo circa l’epilogo della trattativa. Le possibilità di un’uscita non erano molte, come vi avevo spiegato in questi giorni, e il prestito di Souttar al Leeds si è risolto in una nulla di fatto: con i whites che alla fine hanno ripiegato su Connor Roberts (anch’egli in prestito) dal Burnley.
Calciomercato
Juventus, caccia al difensore centrale: due i nomi nel mirino
Secondo quanto emerso nelle ultime ore la Juventus vorrebbe un nuovo centrale per potenziare il reparto difensivo, due i nomi nel mirino del club.
Juventus, i nomi per la difesa
In casa Juventus c’è aria di rivoluzione in vista del mercato estivo, sia che resti Allegri sia che venga Motta, l’idea è quella di utilizzare una difesa a quattro per potere mettere insieme Chiesa Vlahovic e Yldiz.
Questo cambio di assetto tattico farà agire in maniera netta sul mercato il club bianconero in particolar modo per potenziare il reparto arretrato vista la partenza ormai certa di Alex Sandro e la possibile cessione di Bremer su cui sono diversi club di Premier League.
Il club bianconero avrebbe messo nel mirino diversi giocatori per il reparto arretrato tra cui Calafiori del Bologna ma piacciono molto anche Diomande dello Sporting e Lacroix del Wolfsburg.
Oltre alla difesa il club bianconero sta valutando diversi nomi per ricoprire ruoli importantissimi come terzini e ali per un eventuale 4-3-3, i nomi che il club piemontese sta monitorando sono Laurienté del Sassuolo e Dorgu del Lecce , ma occhio alla situazione legata a Soulé, attualmente in prestito al Frosinone.
Calciomercato
Milan, Buongiorno e Scalvini in agenda: si ragiona sulle contropartite
Milan, la dirigenza è piuttosto decisa sulla scelta di assoldare ancora un centrale difensivo di qualità ed esperienza. Sono due i profili per i quali i ragionamenti sembrano essere più attenti.
Il Milan da tempo segue il profilo di Alessandro Buongiorno, centrale del Torino e in odore di trasferimento in estate. I contatti con Urbano Cairo c’erano già stati durante la sessione invernale del mercato, tuttavia non vi erano i tempi e modi per concludere la trattativa. Le parti si sono quindi date appuntamento per l’estate, ma già in questi giorni i contatti sono ripresi.
Sul piatto i rossoneri metterebbero Tommaso Pobega, profilo che piace moltissimo ai granata. Si era anche parlato di Matteo Gabbia come contropartita, ma il difensore italiano sta dimostrando coi fatti di essere una risorsa che al Milan può essere molto utile. La valutazione è di circa 35 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece l’altro profilo, Giorgio Scalvini, il Milan avrebbe probabilmente da sborsare una cifra minore, forte del riscatto di Charles De Ketelaere da parte dell’Atalanta. Il classe 2003, nonostante una giovane età, ha racimolato già una giusta esperienza nella nostra Serie A e Moncada stravede per lui. Motivo per il quale che si potrebbe stringere per lui già nelle prossime settimane.
Calciomercato
Napoli, Traoré non ha convinto: torna alla base
Uno dei rinforzi del mercato di gennaio, Junior Traoré, non ha convito la dirigenza dunque il giocatore farà ritorno al Bournemouth in Premier League.
Napoli, niente riscatto per Traoré
Ingaggiato da De Laurentiis durante il mercato di riparazione, il centrocampista ivoriano non è mai realmente entrato nei meccanismi della rosa del Napoli. Durante la sua permanenza ha vissuto il cambio allenatore da Mazzarri a Calzona e questo deve aver contribuito.
Sono solo 8 infatti le presenza collezionate dall’ex Sassuolo in questa seconda parte di stagione. Nessun gol e nessun assist messi a referto e delle prestazioni non esaltanti hanno decretato il suo ritorno in Premier League.
La formula con cui Traoré è approdato a Castel Volturno prevede un diritto di riscatto fissato a 25 milioni di euro. Una cifra decisamente importante che il giocatore avrebbe dovuto dimostrare per far sì che la società investisse. Così non è stato dunque si conclude dopo soli 6 mesi l’avventura al Napoli.
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