Categorie: Calcio Femminile

Roma Femminile, Spugna: “Dipende da noi. Se dominiamo come con lo Sparta è una gara che possiamo vincere”

Indice

La conferenza stampa della Roma femminile. Parlano l’allenatore Spugna e la calciatrice Giugliano. Per calciostyle.it e romanews24.net presente il nostro inviato Davide Fidanza.

Di seguito la conferenza stampa:

Le domande di calciostyle.it

Spugna:

Lo Slavia ha vinto tanto in campionato, quanto conta nella preparazione affrontare squadre che vincono molto?
“Cambia relativamente poco. Si deve avere rispetto di una squadra che ha vinto tantissimo nel loro paese. Hanno tante giocatrici che giocano in Europa da tanti anni. Ma si deve pensare ai propri punti di forza e i punti deboli degli avversari. Loro hanno cambiato tanto rispetto alla scorsa stagione. Si deve preparare la gara con le nostre caratteristiche e come sappiamo fare”

Giuliano:

A che punto siete nel percorso di crescita? Dove può arrivare questa squadra? Che obiettivi vi siete prefissate?
“Sono orgogliosa di essere qui da 4 anni, di essere protagonista di un percorso che la società ha sempre voluto fare. Il primo anno eravamo una squadra nuova, ora siamo compatte e forti, puntiamo in alto. Questo è merito di tutti dalla società, passando per le giocatrici e allo staff, oltre anche a tutte le persone che ci hanno creduto. Gli obiettivi della squadra si prefissano partita dopo partita, noi rimaniamo umili. Ora come ora il nostro obiettivo è far bene alla prima partita con lo Slavia e poi vedremo come andrà”.

Le parole di Spugna:

Vi siete conquistate questa Champions con il campionato e un percorso non semplice. Ora ci sono i gironi. Quanto sarà importante il turnover?
“Sarà importantissimo. tutte devono essere a disposizione, tolta di Guglielmo sono tutte arruolabili. Dobbiamo ragionare partita per partita con giocatrici fresche. Domani è una partita fondamentale per il nostro cammino, in un girone dove abbiamo squadre importanti. Lo Slavia Praga è una squadra fisica e forte, dobbiamo pensare prima a questa sfida”.

Nei preliminari avete battuto lo Sparta Praga, sia all’andata che al ritorno, ora c’è lo Slavia. Sono due squadre simili, hanno pareggiato recentemente nel derby in campionato. Quali sono le similitudini tra le due e che partita si aspetta?
“La similitudine è quella di una squadra molto fisica. Lo Slavia più dello Sparta. La differenza è una squadra che fa delle ripartenze la loro forza. Tant’è vero che nell’ultimo derby lo Sparta era sopra di due gol e con due ripartenze feroci lo Slavia mette apposto la partita. Sono una squadra esperta con diverse giocatrici nazionali. Sono simili, ma allo stesso tempo per alcune caratteristiche anche differenti. Dobbiamo fare molto attenzione, ma dipende da noi. Se riusciremo a dominare il gioco come abbiamo fatto per lunghi tratti a Praga con lo Sparta e qui a Roma per 90 minuti, sicuramente è una partita che possiamo portare a casa, ma dobbiamo prestare attenzione perché le ripartenze sono importanti per loro e hanno gicoatrici che dalla panchina possono cambiare la partita, come nel derby. Abbiamo consapevolezza, abbiamo voglia di rimanere in questa Champions”.

Come pensa che la squadra possa essere equilibrata in Champions?
“L’equilibrio deve essere costante, essere una squadra offensiva non ci deve far perdere equilibrio. L’attenzione che noi dobbiamo portare anche in fase di non possesso  è fondamentale. Ciò non deve far cambiare il nostro modo di interpretare la gara con un atteggiamento offensivo e determinato, perché siamo queste e vogliamo essere così, è la nostra forza. Come è successo domenica, fin dall’inizio siamo partite con un atteggiamento offensivo, poi la partita ti dice altro e vinci al 93′, ma valgono comunque i 3 punti. La squadra deve avere la mentalità di conquistare i 3 punti sempre”.

Prima della fine del campionato hai chiesto un sorteggio benevolo, nel momento in cui la Roma poteva finire nel girone A, cosa hai pensato?
“Premetto che probabilmente il sorteggio è stato benevolo. Poi quando giochi partite di livello internazionale non è mai facile, né col St. Poltsen nè col Wolfsburg. Oggi abbiamo una consapevolezza diversa rispetto all’inizio della competizione, dopo le prestazioni nei preliminari. Quando giochi e fai risultato con delle prestazioni di qualità la consapevolezza aumenta. Abbiamo la possibilità di affrontare un girone senza avere paura, ma sempre con rispetto verso le altre squadre. La partita di Sassuolo è stata diversa rispetto a quello a cui siamo abituati. Quando vinci una partita come quella al 93′ vuol dire che la squadra ha acquisito qualcosa di importante. La partita di Sassuolo è stata la dimostrazione che se magari la sblocchiamo la vinci facile, ma non è sempre così. La fame di portare a casa i 3 punti ti porta poi a vincere al 93′. Dobbiamo portare questa voglia in Champions”.

Wenninger ha detto che la Roma deve adattarsi per giocare in Europa, lei cosa ne pensa?
“Ho sentito le parole di Carina, ma credo che lei volesse dire un’altra cosa. Non è tanto adattarsi, quando portare un atteggiamento diverso, perché in Europa ci sono squadre diverse rispetto al campionato. Questo non significa che non si può essere aggressivi, si devono portare degli accorgimenti che in Serie A puoi permetterti di non fare. Carina ha detto una cosa corretta e giusta”.

Quanto è importante avere scelta in panchina?
“Fondamentale. Tutte le giocatrici devono sentirsi importanti e pronte, non c’è una partita meno importante di un’altra, dopo la sfida di domani c’è il Como, e avremo solo due giorni per prepararla, non è una sfida meno importante di quella di domani. Dobbiamo passare anche per quelle partite, non si deve perdere concentrazione se si vuole rimanere nella parte alta della classifica”

Le parole di Giugliano

Che ambiente ti aspetti di trovare a Latina?
“L’emozione è tanta, anche se l’abbiamo provata nei preliminari di Champions, da squadra abbiamo mostrato il nostro valore. A Latina ci aspettiamo un grande pubblico che ci sosterrà, Avremo bisogno di loro, ci sono già 1000 biglietti acquistati, e molti altri verranno acquistati tra oggi e domani. Siamo molto contente e non vediamo l’ora di giocare davanti al nostro pubblico”

Ho appena notato che hai un tatuaggio con la maglia numero 10. Senti la responsabilità di avere la 10 in una città come Roma?
“Il 10 credo parli da solo, qui a Roma ha un’importanza immensa, poi indossarlo con la maglia della Roma è un orgoglio, la responsabilità di indossarlo è normale, ma mi dà una spinta in più per aiutare la squadra a portare la Roma più in alto possibile”

La partita con lo Slavia sarà una gara simile a quella dei preliminari con lo Sparta. Scenderete in campo con determinazione o vi adatterete all’avversario?
“Entreremo in campo con il nostro punto forte, giocando palla a terra. Affronteremo una squadra fisica, ma se imporremo il nostro gioco non ce n’è per nessuno al momento. Abbiamo affrontato squadre molto fisiche ma con il nostro gioco abbiamo portato a casa il risultato”

Il gioco della Roma dipende da te, quale è il tuo ruolo dal punto di vista difensivo? Come si migliora nel cinismo?
“L’equilibrio in una partita è fondamentale. Serve qualcuno a centrocampo che cerchi di mantenere il possesso palla, di smistare i palloni, è importante anche la fase difensiva nelle preventive. la partita passa tutta da lì. Credo di poterci lavorare di più e migliorare. Per quanto riguarda il cinismo ci stiamo lavorando in allenamento, è un punto in cui abbiamo peccato in questi anni, ma penso ci sia stato un miglioramento. Ci stiamo lavorando col mister, anche se mi fa tirare poco (ride, ndr), mi dice di farlo da fuori, però ci stiamo lavorando e speriamo di migliorare partita dopo partita, poi ovviamente abbiamo una partita ogni 3 giorni e quindi diventa difficile allenarsi, perché lavoriamo su altri aspetti. Sono sicura che giocando miglioreremo anche in questo aspetto”.

Che aria c’è nello spogliatoio?
“C’è fiducia, l’abbiamo costruita dall’inizio della preparazione, ma devo essere onesta, anche dall’anno scorso dove abbiamo fatto un percorso fantastico, ma siamo ripartite ancora più forti. Nello spogliatoio si respira un’aria spensierata con tanta fiducia per quello che siamo riuscite a creare”

Quanto è importante l’esperienza internazionale?
“Serve sempre, si affrontano squadre forti e ti dà una consapevolezza in più, ti permette di aiutare la squadra. Serve perché fare minuti in campo internazionale ti dà una consapevolezza diversa rispetto alle altre”.

Aggiornato al 19/10/2022 11:49

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Pubblicato da
Francesco Tripodi
Tag: Roma

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