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Torino, Vanoli: “Vogliamo i tre punti, servono per la mentalità”

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Fiorentina

Alla vigilia di Lecce-Torino, l’allenatore dei granata, Paolo Vanoli, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.

Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Torino in vista dell’insidiosa trasferta di Lecce, in cui i granata vogliono ritrovare una vittoria che manca da tre partite.

Torino, le parole di Vanoli

Come sta Coco e qual è la situazione generale degli infortunati?

“Saul sta bene. Avevamo provato a evitare l’operazione alla vigilia della partita con l’Inter, ma anche con il tutore era troppo condizionato. Dopo quella gara abbiamo deciso per l’intervento: ora speriamo di averlo per l’ultima contro la Roma. Njie è rientrato parzialmente ma ha ancora fastidio e paura, quindi domani non ci sarà. Sosa migliora e rientra la settimana prossima. Karamoh ha un problema al pube che gli impedisce di sprintare. Gli altri stanno tutti bene”.

Ha lanciato tanti giovani: era un obiettivo di inizio stagione?

“L’ho sempre detto: è giusto che un allenatore della prima squadra segua anche i più giovani. La società ha fatto bene a portare in ritiro estivo alcuni ragazzi, e loro si sono messi in mostra. Gabellini è interessante, l’Under 18 sta facendo bene. Serve furbizia, intuizione, voglia di migliorarsi. E i giovani devono tenere i piedi per terra. Buongiorno e Dellavalle, per esempio, sono cresciuti grazie a esperienze in prestito. Chi ha esordito lo ha fatto per merito, non per caso”.

Che partita sarà contro un Lecce ancora in corsa per la salvezza?

“Non guardo la loro classifica, ma solo al fatto che dobbiamo onorare ogni impegno e la maglia. Anche a Venezia, nonostante il primo tempo negativo, abbiamo sempre dato il 100%. Sono tre partite che non vinciamo, quindi vogliamo i tre punti. Dobbiamo inseguire il decimo posto, che magari non vale nulla a livello pratico, ma è importante per la mentalità. Lecce è un campo storicamente difficile per il Toro, e se conosciamo la storia del club, dobbiamo saperlo”.

È possibile costruire un progetto come quello del Bologna anche qui a Torino?

“Ci sono realtà che crescono con investimenti, come il Como, e altre che crescono con le idee, come il Bologna e l’Atalanta. Noi siamo in questa seconda fascia. Faccio i complimenti al Bologna e a Italiano, che si è tolto un grande peso vincendo dopo tante finali perse”.

Continuerete a pressare alto anche contro il Lecce?

“Con il cambio di modulo siamo diventati più aggressivi, ed è una strategia per essere più pericolosi. Se recuperi palla più avanti, hai meno campo da coprire. Contro l’Inter abbiamo provato a non farli giocare, consapevoli dei rischi. Ma abbiamo anche avuto occasioni: Lazaro, Adams due volte… A volte si guarda solo il negativo. Voglio che fino alla fine ci sia questo spirito. A Lecce bisognerà capire i momenti della gara: quando pressare e quando abbassarsi, ma restando sempre dentro la partita”.

Torino

CASADEI E GIGOT ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Come sta Casadei?

“È un calo fisiologico. Gennaio è sempre un momento delicato per chi arriva. Biraghi, Elmas e Casadei hanno tre esperienze diverse. Casadei è giovane, e su di lui c’è forse troppa aspettativa. È un investimento anche per il futuro, non dimentichiamolo”.

La squadra ha imparato la lezione di Venezia?

“Ogni gara insegna. A Venezia il problema non è stato l’atteggiamento, ma il fatto che ai primi errori abbiamo abbassato la testa. Gineitis ha detto che dovevamo chiedere scusa ai tifosi, ed è significativo che l’abbia detto un 2004. Dobbiamo reagire meglio agli imprevisti e crescere mentalmente”.

Per colmare il gap dalle prime sette servono più giocatori esperti?

“Il mix ideale è fatto da esperienza e qualità, per far crescere i giovani nel modo giusto. Davanti ai ragazzi servono esempi, non solo compagni”.

Senza Coco, si torna alla difesa a tre?

“Quest’anno siamo passati spesso a quattro, ma possiamo adattarci anche a cinque in corsa. Dipende dalla partita. Bisogna essere flessibili, il calcio moderno lo richiede”.

Che ne pensa della contemporaneità delle partite?

“Mi sembra giusto. Ci sono in palio punti pesanti e la Lega ha fatto la scelta migliore”.

Ha respirato l’aria dei tifosi pensando alle retrocessioni passate a Lecce?

“Sì, sento questa responsabilità. Non va enfatizzata, ma rispettata. Come con Superga, non deve essere ricordata solo una volta all’anno. Ho cercato di trasmetterlo anche ai ragazzi”.

Perciun può partire titolare?

“Tutti devono essere pronti. Io non guardo la carta d’identità. Se nella rifinitura vedrò che Perciun può partire titolare, lo farà. È già successo con altri giovani come Dembele. Non gioco i giovani per fare un favore: se scendono in campo, è perché se lo meritano”.

 

Serie A

Hellas Verona, a Milano con un Giovane in più

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giovane hellas verona

L’Hellas Verona tornerà in campo solamente il 28 dicembre in casa del Milan, la sosta eccezionale permetterà agli infortunati di recuperare al massimo.

Nello specifico Giovane che, stando a quanto riportato, dovrebbe essere della partita nonostante l’uscita dal campo forzata contro la Fiorentina.

Hellas Verona, l’importanza di Giovane e il dualismo con Orban

In questo inizio di stagione tormentato dai risultati, una delle sorprese più grandi è la scoperta del talento dell’attaccante brasiliano. Arrivato a parametro zero dal Corinthians, il classe 2003 ha subito messo in mostra le proprie capacità attirando anche l’attenzioni di grandi club.

Finora sono 15 le presenze in Serie A con 3 gol 4 assist all’attivo, che stanno incidendo particolarmente sul rendimento dell’Hellas Verona. Inizialmente Zanetti aveva optato per schierarlo in coppia con Gift Orban, tuttavia ultimi match, specialmente contro Atalanta e Fiorentina, hanno evidenziato come la coppia d’attacco funzioni meglio con Mosquera insieme a uno dei due nuovi arrivati.

Con questo nuovo schieramento sono arrivati infatti 5 gol in due partite, entrambe vinte, a dimostrazione di quanto l’apporto di Giovane diventi più incisivo con una punta di peso al suo fianco.

In quel di San Siro tornerà a disposizione, in seguito alla distorsione alla caviglia rimediata durante il primo tempo del Franchi, con tifosi e staff che non vedono l’ora di rivederlo in azione.

hellas verona

fans verona during Hellas Verona vs US Lecce, italian Serie A soccer match in Verona, January 26 2020 – LPS/Alessio Tarpini

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Parma, operazione per Ndiaye: il comunicato del club

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Parma

Il Parma ha comunicato nella giornata di oggi che Abdoulaye Ndiaye si è sottoposto all’operazione per risolvere la pubalgia che lo stava attanagliando.

Buone notizie per il club crociato che è venuto a conoscenza dell’esito dell’operazione per il difensore arrivato nell’ultima sessione di calciomercato dal Troyes.

Parma, il comunicato sulle condizioni di Ndiaye

Di seguito il comunicato del club crociato:

Parma Calcio 1913 comunica che, nella giornata di oggi, il calciatore Abdoulaye Ndiaye è stato sottoposto ad un intervento chirurgico resosi necessario in seguito ad un consulto specialistico in merito alla diagnosi di pubalgia.

L’intervento – perfettamente riuscito – è stato eseguito a Londra, presso il Wellington Hospital, ed è stato eseguito dal Dottor Ernest Schilders alla presenza dello staff sanitario del Club.

Abdoulaye Ndiaye inizierà nei prossimi giorni l’iter riabilitativo necessario volto alla ripresa dell’attività agonistica.

In gialloblu ha collezionato 7 presenze, senza contribuire attivamente alla fase realizzativa, conquistando fiducia da parte di Cuesta ma costretto a fermarsi dopo il principio di pubalgia.

L’ultima presenza risale al pareggio interno contro il Milan dell’8 novembre 2025. I tempi di recupero saranno quantificati in base all’evoluzione del percorso post-operatorio, in ogni caso il ritorno in campo non è previsto per il mese di gennaio.

Parma

MATIAS SOULE IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

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Serie A

Laurienté, dal no al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo davanti a una scelta decisiva

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Sassuolo

Laurienté, dal mancato trasferimento al Sunderland alla scadenza di contratto: il Sassuolo valuta se cedere ora o rischiare di perderlo a zero.

Ad un passo dalla Premier League lo scorso gennaio, alla fine Laurienté, dopo aver conquistato la promozione in Serie A e aggiudicandosi il premio di capocannoniere, ha deciso di rimanere in Emilia, pronto a prendere parte, dopo un anno di battuta d’arresto, al nuovo campionato di Serie A.

Tuttavia, rimane un piccolo scheletro nell’armadio, legato proprio al momento in cui il francese era molto vicino a cedere alle avance del Sunderland, club anch’esso neopromosso e pronto a investire 25 milioni di euro per il suo cartellino. Il giocatore si era detto assolutamente d’accordo, tanto da recarsi addirittura in Portogallo per chiudere l’affare.

Ad un tratto, però, emerge una clausola particolare nel contratto, che gli avrebbe impedito di liberarsi a una cifra prefissata in caso di retrocessione. Un fattore che, nonostante l’ottimo momento vissuto oggi dal club inglese, arrivato persino a sognare un ritorno in Europa, ha fatto tornare sui suoi passi il numero 45 neroverde, che ha così deciso di interrompere il trasferimento.

Sassuolo, cosa fare ora con Laurienté

Ora però lo scenario sembra essere nuovamente cambiato, con il giocatore che deve fare i conti anche con la concorrenza dell’ex Como Fadera, spesso impiegato al suo posto da mister Grosso. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che potrebbe indicare come il Sassuolo sia rimasto spiazzato dall’andamento della trattativa, avendo già pensato a un possibile sostituto e trovandosi ora con due pedine valide per un solo ruolo.

Come se non bastasse, a complicare ulteriormente il quadro c’è anche la situazione contrattuale di Laurienté, prossimo alla scadenza.

Dirigenza e giocatore sembrano concordi nel non prolungare il rapporto, un elemento che fissa inevitabilmente una deadline importante per il futuro del francese. Salvo inaspettati stravolgimenti, Laurienté non rinnoverà il suo contratto, mettendo di fatto il Sassuolo davanti a una scelta cruciale: cedere subito, cercando di garantirsi un ritorno economico, seppur inferiore rispetto all’estate, oppure trattenere il giocatore, godendosi ancora le sue prestazioni, con la consapevolezza di rinunciare a fondi importanti. La palla ora è in mano al Sassuolo.

Sassuolo

 

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