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Juventus, Motta: “Kolo Muani-Vlahovic? L’importante è la squadra. Cambiaso out”

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Juventus

Il tecnico della Juventus, Thiago Motta, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’anticipo della 24° giornata di Serie A contro il Como.

Thiago Motta, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa a poco più di 24 ore dalla sfida che apre la 24° giornata di Serie A a casa del Como, in programma domani, 7 febbraio, ore 20:45.

Juventus, Thiago Motta

Juventus, le parole di Motta

Che gara si aspetta contro il Como?

“Partita complicata. Noi dobbiamo avere la massima concentrazione e determinazione per fare una grande partita. Loro hanno messo in difficoltà squadre come Atalanta, Milan e Roma. Servirà una grande partita”.

Come ha preso l’esclusione Alberto Costa?

“Ho parlato con Alberto e ha capito perfettamente. Tutti noi siamo contentissimi di quello che fa in allenamento. Mi piace perchè è arrivato con fame. Lui è un giovane di grande lavoro e siamo tutti contenti di quello che sta facendo”.

Sei soddisfatto degli acquisti?

“Sono contento e orgoglioso di tutti i miei ragazzi. Siamo un gruppo che ha i nostri obiettivi e valori. Vogliamo raggiungere i nostri obiettivi come deve essere”

Quando possono giocare insieme Kolo Muani e Vlahovic?

“La cosa più importante è il collettivo. La squadra deve funzionare sia a livello difensivo che offensivo”.

Come sta Cambiaso? Felice che sia rimasto?

“Siamo felici e sono felice per lui che è rimasto alla Juventus. Penso abbia sempre voluto rimanere alla Juve. Domani non ci sarà come non ci saranno Gleison e Juan”.

Quanto è soddisfatto di Vlahovic?

“Sono molto contento. Però devo dire che do per scontato l’attitudine e l’atteggiamento. Questo deve essere da esempio. Lui ha avuto sempre un atteggiamento impeccabile. È un ragazzo che accetta le decisioni per il bene della squadra. Lui come tutti hanno capito la filosofia e stanno facendo molto bene”.

State lasciando alle spalle i momenti peggiori?

“Quando sono i momenti migliori? Quando si vince la partita. Questi ragazzi stanno dando tutto. Io dirò sempre questa finché la vedrò. Il giudizio alla fine viene dato sul risultato. Questi ragazzi si impegnano e lavorano, a volte abbiamo ottenuto i risultati altre no. Domani abbiamo una grande opportunità per dimostrare. I momenti belli nel calcio ci sono quando vinci”.

La caratteristica che apprezza di più di Fabregas?

“Sicuro. Ho passato tanti anni a Barcellona. Ho passato tanti anni in una società ambiziosa. Fabregas affronta le grandi squadre con coraggio e giocando in attacco. Non ho mai visto il Como difendersi”.

Cosa dici alla tua squadra quando sbagliano?

“Anche contro l’Empoli abbiamo fatto tante cose belle. Lo sbaglio fa parte del gioco. Nessun giocatore vuole sbagliare davanti a 40 mila persone. È molto importante come si reagisce agli errori. I ragazzi hanno dimostrato questo. L’Empoli ha messo in difficoltà tante squadre, ma i nostri giocatori hanno continuato ad andare in avanti e sono andati a vincere la partita. L’importante è come reagisci agli errori e come li affronti”.

Ha scelto lei Kolo Muani?

“È una nostra scelta. Nostra scelta. Eravamo tutti convinti di lui. Sono molto convinto che Randal potrà ancora fare meglio”.

Che differenza c’è quando avete Vlahovic o Kolo Muani?

“Noi vogliamo attaccare lateralmente quando gli altri si chiudono. Vogliamo portare 3/4 uomini nell’area avversaria. Randal e Dusan devono fare lo stesso lavoro. Quando abbiamo la possibilità dobbiamo attaccare la profondità per allungare la squadra. Poi il minimo per loro bisogna andare in area e fare gol, ma c’è anche la fase difensiva. Devono aiutare i compagni e riaggredire subito la palla. Devono fare tante cose e lo sanno bene”.

La classifica rispecchia i valori del campionato? È preoccupato del mercato delle altre?

“È uno stimolo in più e vogliamo competere con le altre. Tantissime squadre si sono rinforzate e non è la prima volta. Noi abbiamo perso Gleison e Cabal e non abbiamo mai avuto Arek. Questo per noi è un grande stimolo per competere con l’avversario. Noi dobbiamo vincere le partite e dare continuità. Per vincere partite esiste solo un modo: il lavoro”.

Cosa manca alla sua Juve?

“Non è la mia Juve, ma la nostra Juve. Questa è una squadra che è cambiata tantissimo da inizio stagione. Non stiamo cercando la perfezione, ma di crescere sempre. Noi lavoriamo per trovare la continuità di risultati giusti per arrivare in alto”.

Serie A

Torino, Baroni: “Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra”

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Torino

Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia.

Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.

Torino, il tecnico Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto 1 a 0 contro il Sassuolo

MARCO BARONI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Torino, Baroni: “Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare”

Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.

“Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra, ma quello che mi rende più soddisfatto è come la squadra ha approcciato perché gli ho chiesto una partita di fiducia e lo abbiamo fatto andando a difenderci in avanti. Questo è quello che voglio. Il Sassuolo non riusciva a gestire la palla, abbiamo creato occasioni. Questo lo ha fatto per la nostra pressione non perché non fosse in giornata. Con questa prestazione è arrivata una prestazione importante e non dobbiamo scendere da questo livello”.

Quanto sono importanti prove come queste per i tifosi?
“È fondamentale e tocca a noi perché il Torino ha una storia bellissima. Il popolo granata è meraviglioso, dobbiamo essere noi a far scattare questa scintilla con le prestazioni e la dedizione. Ho detto alla squadra che chi indossa questa maglia deve sentirsi addosso il mantra ‘vogliamo gente che lotta’ come hanno cantato i tifosi”.

Questo è il settimo clean sheet stagionale…
Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare. Quando ci sono queste componenti è chiaro che il tuo lavoro può avere i frutti. Noi abbiamo fatto un percorso strano perché dopo alcune difficoltà la squadra si è trovata a fare risultati importanti. Vittorie importanti come la vittoria col Napoli, il pareggio a Bologna e forse contro il Como abbiamo perso 4 giocatori fondamentali e non eravamo pronti a sopperire in quel momento. La squadra poi si è sciolta negli ultimi minuti. Negli ultimi 33 anni solo questo Torino e un altro hanno fatto 7 clean sheet ma siamo la peggior difesa perché 4 partite hanno sporcato questo percorso. Con l’Atalanta in meno di 7 minuti abbiamo preso 3 gol, ma questa partita deve segnare un livello sotto il quale non si può scendere”.

Questa vittoria può essere un trampolino di lancio? Vlasic quanto è importante?

Sì, può esserlo perché viene contro una squadra che gioca bene a calcio, ha fisicità, tecnica, e vinci con questa personalità, generosità. Vlasic ha messo dentro le due fasi, sta giocando bene da mezzala, sta dando un contributo importante però possiamo e dobbiamo crescere”.

Gli ingressi di Ilic e Simeone hanno spaccato la partita…
“Sì, ci serviva, era anche preventivata. Duvan era più sporco oggi, ma fa parte del recupero, è stato fermo a lungo. C’era lo spazio per andare a far male a loro e credo che chi è andato dentro ha fatto bene. Anche Ilic che ha tanta qualità, ogni tanto si smarrisce ma io lo voglio riprendere perché può dare ancora molto. Tameze ha fatto una grandissima partita, non voleva uscire ma aveva i cramp. Non potevo rischiare perché lì abbiamo due assenze. Bene dai, ci serviva questa personalità e questo atteggiamento nella gara”.

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Serie A

Sassuolo, Grosso: “Per me oggi è una partita con poche occasioni da gol”

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Sassuolo

Il tecnico del Sassuolo Fabio Grosso ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match perso contro il Torino per 1 a 0 a Reggio Emilia.

Il tecnico del Sassuolo Fabio Grosso ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match perso contro il Torino per 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro i granata, quanto hanno pesato le assenze e se era rimasto soddisfatto dalla prova dell’attacco neroverde.

Sassuolo, il tecnico Fabio Grosso ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match perso 1 a 0 contro il Torino

FABIO GROSSO PUNTA IL DITO ( FOTO SALVATORE FORNELLI )

Sassuolo, Grosso: “Nella ripresa abbiamo creato diverse occasioni, abbiamo avuto il pallino del gioco”

Il tecnico del Sassuolo Fabio Grosso ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match perso contro il Torino per 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro i granata, quanto hanno pesato le assenze e se era rimasto soddisfatto dalla prova dell’attacco neroverde.

È un passo indietro per le assenze o un passo indietro e basta? “Per me oggi è una partita con poche occasioni da gol, nel primo tempo siamo entrati timidi e con ritmi diversi da quelli che esaltano le nostre caratteristiche, nonostante questo la gara è rimasta equilibrata. Nella ripresa abbiamo creato diverse occasioni, abbiamo avuto il pallino del gioco, ma poi in una gara così equilibrata l’episodio ti incanala la gara e poi non abbiamo avuto la forza anche per merito degli avversari di rimettere in piedi la partita”.

Le assenze contemporanee di Pinamonti, Thorstvedt, Berardi non hanno pesato tanto? “Non è la cosa che mi piace sottolineare perché nel pre-partita ho detto una cosa che confermo oggi: noi vogliamo che rientrino i nostri ragazzi ma quando ci sono delle assenze ci sono delle opportunità per gli altri e noi oggi avremmo potuto prenderla meglio perché c’erano i presupposti per fare una partita diversa da quella che abbiamo fatto, soprattutto nella prima frazione. La gara è rimasta sempre in equilibrio e lo spunto di questa gara è che quando non sei in grado di esprimere il tuo potenziale siamo rimasti in partita, il dettaglio di quella situazione ha spostato questo equilibrio e ha fatto sì che loro vincessero questa gara. Un’altra esperienza che ci deve dare degli insegnamenti”.

È rimasto comunque soddisfatto del reparto offensivo? Perché ha tolto Volpato e Laurienté? “Sono scelte che uno cerca di fare in maniera ponderata, avere delle energie fresche in determinati momenti della gara. Mi piace avere una coerenza che uso per portare avanti il nostro percorso, per me in panchina c’erano dei ragazzi che avrebbero potuto portare energia perché oggi non è mancata l’attenzione, la concentrazione, determinati episodi avremmo potuto farli meglio. L’analisi generale più che del dettaglio, pongo l’attenzione che negli altri momenti con tanti ragazzi avremmo potuto esprimere meglio e non lo abbiamo fatto”.

Matic un po’ sottotono… “Per valorizzare i giocatori offensivi devi essere bravo a partecipare e a metterli in moto, quando sei poco incisivo non è demerito dei giocatori offensivi, li devi mettere in condizione. Matic è un giocatore talmente forte che fa uno sport di squadra con 10 compagni, vengono esaltate le sue caratteristiche se la squadra ha i giri giusti”.

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Serie A

Ultim’ora Fiorentina: De Gea è il nuovo Capitano

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Martinelli

Fiorentina – Scelta a sorpresa di Vanoli in una sfida delicata per i viola: fascia al portiere spagnolo, ma Ranieri resta titolare.

La prima sorpresa di Fiorentina-Udinese arriva ancor prima del fischio d’inizio. In una gara cruciale per i viola, soprattutto in ottica salvezza, Paolo Vanoli decide di non stravolgere l’assetto tattico, ma di intervenire su un simbolo: il capitano.

Luca Ranieri scende regolarmente in campo dal primo minuto, ma senza la fascia al braccio. Al suo posto, almeno per questa partita, il ruolo di capitano viene affidato a David De Gea, uno dei giocatori più esperti e carismatici dell’intera rosa viola.

Cambiano le gerarchie in casa Fiorentina?

Ranieri ha rappresentato un punto di riferimento in questo complicato avvio di stagione, ma il suo ruolo era finito sotto osservazione nelle ultime settimane. A pesare, anche l’episodio della gara contro il Lecce, quando il difensore aveva protestato in maniera troppo accesa per un rigore non concesso, attirando critiche e attenzioni.

Fiorentina

LUCA RANIERI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Non a caso, pochi giorni fa lo stesso Ranieri aveva ammesso quanto fosse difficile indossare la fascia in un momento così delicato per la squadra. Da qui la decisione di Vanoli, che sembra voler alleggerire la pressione affidando la leadership a De Gea.

Resta ora da capire se si tratti di una scelta temporanea o di un cambio definitivo, e se la decisione sia stata condivisa con società e giocatore. Non è escluso, infine, che la fascia possa ruotare nelle prossime partite. Intanto, contro l’Udinese, la Viola volta pagina, affidandosi all’esperienza del suo portiere.

 

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