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Quand je l’ai vu, j’ai eu le coup de foudre: il punto sulla 29esima giornata di Ligue 1

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Bentornati sulla prima rubrica di Calcio Style dedicata alla Ligue 1, dove cercherò di trasmettervi la passione per il calcio francese.

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Mikautadze show, Lens k.o. in Mosella

L’aria di casa fa benissimo a Georges Mikautadze, che dal suo ritorno nella Mosella ha segnato 7 gol e fornito 2 assist in in 12 partite. Se a questi sommiamo i 2 gol e il singolo assist messi a referto in estate, prima di lasciare Metz per tentare l’avventura in Olanda, arriviamo alla ragguardevole cifra di 9 gol e 3 assist in 15 partite.

Medie importanti se consideriamo che il Metz è penultimo in classifica e ha il 15esimo attacco del campionato, con appena 30 gol segnati in 29 partite. Considerando che il georgiano è entrato in 12 di queste 30 reti, il conto è presto fatto: dato che ha messo lo zampino nel 40% esatto delle reti della sua squadra.

Della sua doppietta, propedeutica a riaccendere una flebile speranza salvezza in casa Metz, ne ha fatto le spese il Lens. I Sang Et Or erano andati in vantaggio grazie alla rete iniziale di Sotoca, prima dello show del fantasista in prestito dall’Ajax. Il Lens non vince in Ligue 1 dal 9 Marzo. Da quel momento tre sconfitte (di cui due in scontri diretti per l’Europa) con quella di oggi, più il pareggio con il Le Havre: altra squadra che lotta per non retrocedere.

Tuttavia, la crisi del Lens parte da lontano e lo dimostrano le due vittorie racimolate nelle ultime dieci partite fra tutte le competizioni. Con la sconfitta sul campo del Metz, il Lens abdica definitivamente alle speranze di confermare la propria presenza in Champions League e anzi deve guardarsi le spalle dal ritorno del Reims. Oltre, ovviamente, a foraggiare le speranze di rimonta di Rennes, Marsiglia e Lione.

Ligue 1

Photo Source: Racing Club de Lens.

Le partite del Sabato di Ligue 1

Perdono tutte le squadre in corsa per l’Europa. E considerando che le gare di Marsiglia e Lille sono state rinviate per permettere a queste squadre di preparare al meglio il ritorno europeo, compresa la partita del PSG che però ha virtualmente la Ligue 1 in mano, non ci saranno eccezioni al leitmotiv di cui sopra.

Dopo il Lens cade anche il Reims, in casa dello Strasburgo. In Alsazia la squadra di Still va in vantaggio grazie alla rete di Nakamura, prima di cedere il passo a quella di Vieira complice (anche) l’inferiorità numerica. I padroni di casa prima pareggiano, sul finire della prima frazione grazie alla rete del sempiterno Gameiro, e poi completano l’opera nella ripresa capitalizzando al meglio l’espulsione di Koné. Ragazzo uscito fuori dal centro di formazione rouges et blancs, che era entrato al posto di un altro prodotto delle giovanili infortunato: Edoa.

Stessa sorte tocca al Rennes di Stephan, che in questo finale di stagione ha mollato i remi in barca. Prestazione estremamente sottotono dei bretoni, che, nonostante il vantaggio siglato da Désiré Doué, si fanno rimontare da un Tolosa in grande spolvero. Prima Casseres e poi Diarra regalano tre punti che sanno di salvezza (quasi) matematica per la squadra di Martinez, ora a +10 dalla zona playout (con una gara in più) a cinque dal termine.

Le partite della Domenica di Ligue 1

Vittoria pesantissima del Nantes sul campo del Le Havre, in uno scontro diretto che permette ai canarini di abbandonare la zona retrocessione. Zona rossa che invece potrebbe presto accogliere fra le sue fauci quella di Elsner. Infatti, in caso di vittoria del Lorient contro il PSG nel recupero, i normanni scivolerebbero al terzultimo posto: in piena zona playout.

Lo scontro salvezza fra Clermont e Montpellier, invece, finisce in pareggio. Per i lancieri, ancorati all’ultimo posto a 22 punti, le speranze di trascorrere un altro anno nella massima serie francese iniziano a diventare via via più sfumate con il passare delle giornate. Il quartultimo posto del sopracitato Le Havre dista sei punti, ma a cinque giornate dal termine e con Lens, Reims, Monaco e Lione da affrontare la risalita appare proibitiva.

Per il Montpellier, invece, un altro piccolo passo verso la tanto agognata serenità. Sono infatti cinque i punti di margine della squadra di Der Zakarian su quella di Elsner. Ne Le Petit Cheli da segnalare il ritorno nel tabellino dei marcatori dell’obiettivo del Milan Akor Adams, autore dell’assist per il gol del pareggio segnato da Coulibaly. Il nigeriano non entrava in una rete della sua squadra dallo scorso 29 Ottobre.

Ligue 1

(Photo by Philippe Lecoeur/FEP/Icon Sport)

Lione in zona Europa: 4-3 pirotecnico al Brest!

Spettacolo pirotecnico al Groupama. In una partita nervosissima, dato che entrambe le squadre si giocavano tantissimo a cinque giornate dall’epilogo della Ligue 1, il Lione batte 4-3 il Brest e aggancia la zona europea per la prima volta in questa stagione. Partita resa ancor più nervosa di quanto non lo fosse di suo, a causa di una gestione disastrosa da parte del direttore di gara: il signor Mathieu Vernice.

Probabilmente il peggior arbitraggio di questa stagione di Ligue 1, con la terna arbitrale che, in avvio di gara, nega un rigore solare ai pirati per un clamoroso fallo di mano di O’Brien su colpo di testa ravvicinato di Mounie. Ironia della sorte, il Lione segna subito dopo grazie a una splendida girata in area di Tolisso.

Il Brest, che si sente (anche a ragion veduta) defraudato, inizia a innervosirsi. Tuttavia, nel secondo tempo la compagine bretone riesce a ribaltare il risultato in meno di dieci minuti. Segna ancora Mounie, che è il miglior saltatore di testa della Ligue 1 dato che ha segnato 5 gol nel gioco aereo, prima della doppietta del local boy Del Castillo. Cresciuto nel centro di formazione giovanile del Lione, fa male alla squadra della sua vita con una punizione d’autore e con un appoggio a porta vuota su un servizio molto intelligente di Doumbia.

La partita sembra finita e il Brest si sente a un passo dalla matematica certezza di giocare la Champions League con cinque giornate d’anticipo, ma i bretoni non hanno fatto i conti con il cuore dell’OL. Esemplificato dalla rabbia agonistica di Lacazette, che spacca la porta con un tiro al volo sotto la traversa che manda Bizot nella rete assieme alla sfera. Le lancette dell’orologio della partita non ticchettano nemmeno dieci volte ed ecco che il Lione la pareggia, grazie a un bel diagonale mancino di Taglifico che s’infila all’angolino dal limite dell’area.

Le squadre sono lunghissime, ma stanche. Nessuno delle due sembra avere la forza necessaria per vincere la partita, ma ecco l’episodio che spacca la partita. Lo stesso Tagliafico entra male su Less-Melou, che resta a terra dolorante. L’argentino, nervosissimo, accusa l’avversario di star simulando e cerca di rimetterlo a forza in piedi.

A quel punto il francese, decisamente il più nervoso dei suoi e che non ha mai smesso di protestare dalla mancata assegnazione di quel famigerato rigore a inizio partita, reagisce e i due vengono alle mani. La partita finirà dieci contro dieci e diventerà incandescente. Quando Cherki si mangia un gol a porta vuota, sparando alto sopra la traversa a due metri dalla linea di porta, la partita sembra avviarsi verso il suo scontato e mesto epilogo.

La stanchezza e la tensione, però, tradiscono il Brest. Caqueret scodella di prima per Lacazette, ma la palla è troppo lunga e Bizot può intervenire senza problemi. Capitan Chardonnet, però, ha la mente annebbiata dalla fatica e anticipa il suo portiere rimettendo il pallone nella disponibilità de Les General. L’estremo difensore olandese è preso alla sprovvista e non può frenare la sua corsa, colpendo in maniera violentissima lo sterno del capitano lionese con entrambe le ginocchia. Il disastroso Vernice, per qualche motivo, non assegna in linea diretta il calcio di rigore, ma per sua fortuna questa volta il VAR interviene e lo richiama subito all’On Field Review.

La partita si ferma per quasi dieci minuti, perché Lacazette si è fatto male ed è costretto a lasciare il campo con l’ausilio della barella, e il Lione perde il suo rigorista designato quando c’è da calciare il penalty più importante della stagione. Tutti si aspettano che a prendersi la responsabilità sia l’algido Matic, il giocatore più esperto e con maggiore personalità della rosa di Sage, ma contro ogni pronostico sul dischetto si presenta Maitland-Niles.

Rigori calciati in carriera: zero. Eppure, al 106esimo della partita più importante della stagione, spiazza Bizot con una freddezza disarmante. Il Groupama esplode e il Lione si prende il settimo posto della classifica, che varrebbe i preliminari di Conference League qualora il PSG vincesse la Coupe de France. E l’avversaria dei parigini in finale sarà proprio il Lione, che quindi avrà una duplice strada per tornare a giocare le coppe europee.

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Juventus, occhio ai rinnovi. Rugani ha già un’offerta

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Juventus Cristiano Giuntoli

Dopo l’esonero di Allegri, la Juventus ha fretta di programmare il futuro. In attesa del nuovo tecnico, la priorità sono i contratti dei giocatori in scadenza. 

La Juventus ha raggiunto i suoi obiettivi in questo finale di campionato: vittoria in Coppa Italia e qualificazione aritmetica in Champions. 

Nonostante questo, l’esonero di Allegri è diventato inevitabile dopo gli atteggiamenti di quest’ultimo durante la finale contro l’Atalanta. 

L’allontanamento del tecnico toscano era già stato deciso da tempo, quindi non ha alterato i piani dei dirigenti bianconeri. 

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Bologna

Giuntoli aspetta Thiago Motta

Il primo nome nella lista di Giuntoli è sempre l’allenatore del Bologna Thiago Motta.

Infatti, nonostante l’impresa della qualificazione in Champions, è molto probabile che l’allenatore italiano decida di lasciare i felsinei in estate.

Giuntoli lo aspetta, ma Thiago Motta non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro. Vuole aspettare anche l’evolversi delle situazioni in casa Barcellona e PSG. 

In più, non è detto che il presidente Saputo alla fine non riesca a convincerlo a rimanere a Bologna con un cospicuo adeguamento di contratto. 

Rabiot e Rugani Juventus

Juventus, ora i rinnovi

Mentre cresce l’attesa per il nuovo allenatore, la Juventus deve risolvere la grana dei giocatori in scadenza. 

Adrien Rabiot ha dimostrato di essere un pilastro del centrocampo bianconero negli ultimi due anni e perderlo a zero sarebbe un brutto colpo per il futuro. 

Bayern Monaco e Manchester United sono sulle sue tracce, per cui la società bianconera vuole velocizzare i tempi e risolvere la questione al più presto. 

Trattare con la madre-agente non sarà affatto facile, ma entro la fine di questa settimana (massimo l’inizio della prossima) Giuntoli vuole porre le fondamenta per il nuovo accordo. 

Altro giocare in scadenza è Daniele Rugani. Per lui l’accordo sembrava cosa fatta già dalla scorsa estate, ma l’addio di Allegri potrebbe cambiare le carte in tavola. 

L’ex allenatore bianconero, infatti, teneva in grandissima considerazione il giocatore toscano, ma con il nuovo tecnico e un ipotetico ritorno della difesa a 4, lo spazio per lui potrebbe diminuire. 

Intanto, come riferito da Alfredo Pedullà, il Napoli ha già offerto un triennale da 2,5 milioni a stagione al giocatore. 

Il neo ds azzurro Manna, infatti, nutre grande stima nei confronti di Rugani e vorrebbe portarlo con sé in Campania. 

La società bianconera, però, vuole evitare di perderlo a zero. L’accordo potrebbe riguardare un rinnovo ma con la promessa di ascoltare eventuali offerte. 

Tra pochi giorni scopriremo se l’avventura di Rugani a Torino è giunta ai titoli di coda. 

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Inter, Bergomi: “Dobbiamo fidarci di Marotta”

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Juventus-Inter

L’ex storico capitano dell’Inter Beppe Bergomi ha parlato in occasione del Memorial Niccolò Galli, tra gli argomenti toccati anche il futuro societario.

Inter, Bergomi sul futuro societario: “La preoccupazione c’è, ma fiducia in Marotta”

Beppe Bergomi, storico capitano dell’Inter ed oggi opinionista Sky ha partecipato all’evento Memorial Niccolò Galli ed è stato un’occasione per rilasciare alcune dichiarazioni sui nerazzurri.

Soffermandosi sullo scudetto appena conquistato ha detto:

“L’Inter ha fatto un altro sport che è frutto di tanto lavoro perché inizialmente non era così, sono cresciuti tutti, dall’allenatore, alla squadra, dalla società, ai tifosi che hanno dato un supporto incredibile.”

Il tema delicato del momento in casa nerazzurra è senza dubbio quello che riguarda la società, “la preoccupazione c’è ma serve fiducia in Marotta che ha dimostrato di poter gestire le situazioni durante l’assenza del Presidente, inoltre Antonello a livello economico è molto bravo, quindi la società è solida”, ha dichiarato.

Ha poi proseguito:

“Se questo management sarà confermato siamo tranquilli, poi cosa succederà in futuro non possiamo saperlo.”

Infine su Thiago Motta:

“Mi sembra un tecnico coraggioso, con personalità e che non si fa influenzare. A Bologna questo va bene ma quando si alza il livello le dinamiche cambiano e resta più complicato, se mantiene questo coraggio può andare lontano.”

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Competizioni

Paulo Dybala, niente Coppa America

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Paulo Dybala

Paulo Dybala escluso dai convocati dell’Argentina per la Coppa America 2024, questa è stata la scelta del tecnico della nazionale biancoceleste

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La joya non parteciperà alla Coppa America

Paulo Dybala è il grande assente nella lista dei 29 convocati dell’Argentina per la Coppa America, in programma dal 20 giugno al 14 luglio 2024. Il commissario tecnico Lionel Scaloni ha deciso di escludere la Joya per motivi tecnici, una scelta che ha destato non poca sorpresa tra tifosi e addetti ai lavori.

Gli ‘italiani’ nella rosa

Nonostante l’assenza di Dybala, la Serie A italiana sarà ben rappresentata. Sono cinque, infatti, i giocatori militanti nel campionato italiano inclusi nella lista:

  • Martinez Quarta (Fiorentina)
  • Leandro Paredes (Roma)
  • Lautaro Martinez (Inter)
  • Nico Gonzalez (Fiorentina)
  • Valentin Carboni (Monza, ma di proprietà dell’Inter)

La presenza di Carboni è particolarmente sorprendente, vista la sua giovane età e la limitata esperienza internazionale. Tuttavia, il talento del Monza ha evidentemente convinto Scaloni grazie alle sue recenti prestazioni.

L’ossatura dei campioni del mondo

La formazione argentina conferma gran parte dell’ossatura che ha portato la nazionale alla vittoria del Mondiale nel 2022. Tra i veterani spiccano Lionel Messi e Angel Di Maria, i quali potrebbero disputare il loro ultimo grande torneo con la maglia della Selección.

Le amichevoli di preparazion

Prima dell’inizio della Coppa America, l’Argentina affronterà due partite amichevoli di preparazione:

  • Ecuador il 9 giugno
  • Guatemala il 14 giugno

Questi match saranno cruciali per Scaloni per definire gli ultimi dettagli e valutare la forma dei suoi giocatori. Il debutto ufficiale dei campioni del mondo è fissato per il 20 giugno contro il Canada.

Scaloni ha tempo fino al 12 giugno per presentare la lista definitiva dei convocati, che dovrà scendere da 29 a 26 giocatori. Tuttavia, salvo clamorosi cambiamenti, Paulo Dybala non farà parte del gruppo.

La lista dei convocati

Ecco la lista completa dei 29 pre-convocati dall’Argentina per la Coppa America:

Portieri:

  • Armani
  • Rulli
  • Martinez

Difensori:

  • Montiel
  • Molina
  • Balerdi
  • Romero
  • Pezzella
  • Martinez Quarta
  • Otamendi
  • Lisandro Martinez
  • Acuna
  • Tagliafico
  • Barco

Centrocampisti:

  • Guido Rodriguez
  • Paredes
  • Mac Allister
  • De Paul
  • Palacios
  • Enzo Fernandez
  • Lo Celso

Attaccanti:

  • Di Maria
  • Valentin Carboni
  • Messi
  • Angel Correa
  • Garnacho
  • Nico Gonzalez
  • Lautaro Martinez
  • Julian Alvarez

La decisione di escludere Dybala potrebbe avere ripercussioni significative, ma Scaloni sembra fiducioso nella forza del gruppo selezionato. La Coppa America 2024 sarà un banco di prova importante per confermare la superiorità dell’Argentina nel calcio continentale e mondiale.

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