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Bologna, Motta: “Siamo cresciuti insieme, determinati a fare una grande prestazione”

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Roma-Bologna, Thiago Motta

Il tecnico del Bologna, Thiago Motta, ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla delicata sfida in casa del Frosinone di Di Francesco.

Thiago Motta, allenatore del Bologna, è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla gara esterna contro il Frosinone di Di Francesco. Appuntamento domenica 7 aprile alle 12:30 al Benito Stirpe.

Il club felsineo arriva dalla vittoria interna della scorsa giornata contro la Salernitana con un netto 3-0.

Bologna

Bologna, le parole di Thiago Motta

E’ stato un anno di grande crescita per il gruppo, ma in che cosa i ragazzi l’hanno aiutata a crescere?

“Siamo cresciuti insieme e come squadra, migliorando tutti tantissimo. I ragazzi mi aiutano ogni giorno a capire qual è la cosa migliore per la squadra, ad essere tutti i giorni concentrato sul mio lavoro per ottenere il massimo da loro, dentro e fuori dal campo. Tutto questo mi ha dato grande stimolo per cercare di creare qualcosa di nuovo, per mantenere un livello alto e una sana concorrenza tra tutti i componenti del gruppo”.

Castro si sta dimostrando molto agguerrito e determinato anche in allenamento. Da quando è arrivato si è già visto un salto di qualità?

“Io lo vedo molto bene ma è chiaro che serve un periodo di adattamento per tutti. Castro si è inserito subito molto bene nel gruppo, capendo che cosa deve fare in campo. Si è messo subito a lavorare e a fare le cose nel modo giusto. Sono contento di averlo e spero che da qui a fine stagione possa partecipare e aiutare la strada”.

I bolognesi oggi pensano a Frosinone e alla Champions ma pensano anche al futuro di questa “macchina”, magari insieme…

“Io oggi devo pensare alla partita di Frosinone, perché sarà una partita complicata, piena di insidie di cui siamo pienamente consapevoli. Andremo ad affrontarla al meglio possibile, determinati a fare una grande prestazione”.

A Bologna, rispetto alle esperienze che ha vissuto nella sua carriera, ci sono le condizioni migliori per lavorare?

“Sono cose diverse, perché quando giocavo ho cambiato tanti club… Io qui ho tutte le condizioni per lavorare al meglio, portando avanti la mia passione. A Bologna ho tutte le cose che mi servono per dare il meglio, a partire dai ragazzi. In questi giorni ci siamo preparati a un match difficile come quello contro il Frosinone, una squadra organizzata e ben allenata, con giocatori forti e di prospettiva”.

Nel preparare la partita avete tenuto contro dell’aggressività offensiva del Frosinone?

“La cosa più importante è prepararsi per quello che affronteremo ed essere concentrati e consapevoli di ciò che avremo di fronte. Nel calcio la cosa importante è fare bene insieme. Sappiamo che il Frosinone ha caratteristiche importanti nelle fasi di gioco e noi dobbiamo essere importanti a non alimentare l’energia che loro mettono all’inizio della partita. Queste sono cose su cui si lavora e ci si prepara prima della partita”.

Saelemaekers è uno di quei giocatori che crea tanto per i compagni, nonostante non abbia segnato tanti gol quest’anno.

“Io non ho l’abitudine di giudicare i giocatori solo per i gol, perché sì sono importanti, ma il calcio non finisce lì. Alexis da quando è arrivato ad oggi è cresciuto, fa tante cose bene e altre ne può migliorare, anche perché in questo momento sta molto bene… ma non perché ha fatto quel gol. E’ un ragazzo importante e partecipe nel nostro gioco”.

Dopo l’ultima gara ha detto che questo Bologna fa bene al calcio. Ce lo spiega?

“Ho detto che il Bologna fa bene al calcio perché penso che questo modno voglia vedere una squadra come il Bologna che negli ultimi anni ha faticato a inserirsi più in alt, con il lavoro e con un gruppo coeso oggi può competere anche con squadre che sono sempre state considerate più forti della nostra. Questo dimostra che l’ambizione del gruppo può rendere tutti competitivi contro tutti”.

In questa stagione c’è stato un momento che le ha fatto capire che questa stagione poteva essere speciale?

“Sinceramente non saprei dire un momento preciso perché abbiamo fatto tante ose belle e tante altre meno belle fino ad oggi. Sono soddisfatto, ma penso che mancano ancora otto partite e dobbiamo prepararle e affrontare tutte nel miglior modo possibile. Non riesco a fermarmi a pensare a un momento in cui ho pensato qualcosa di simile”.

Il clima di euforia e di entusiasmo che vi accompagna è qualcosa che è benzina per la vostra determinazione o vi spaventa perché potrebbe togliere qualcosa alla concentrazione?

“Per me tutto questo è benzina pura. Credo che sia normale che in un momento così fantastico i tifosi ci chiedono tanto, il loro entusiasmo a sua volta ci aiuta tantissimo. E’ chiaro che questa benzina va messa nel modo giusto, imparando a separare le cose e continuando a lavorare con concentrazione. Io come i ragazzi dobbiamo affrontare i nostri impegni con responsabilità, fino ad ora lo hanno sempre fatto e non ho nessun dubbio che lo faranno fino a fine stagione. Sono ragazzi che sanno che il calcio è momenti, e ora stiamo vivendo un momento buono”.

Immaginava questo Soulé?

“Soulé sta facendo una grande stagione, non solo per i gol… E’ improtantissimo per il Frosinone”.

Orsolini tra gli esterni italiani a che livello è?

“Non penso che sia il caso di fare queste classifiche in questo momento. Riccardo sta bene, come tutti i suoi compagni. L’ho fatto su Calafiori perché volevo chiarire quello che avevo detto precedentemente”.

Beukema?

“Sam sta recuperando. Ha giocato tanto tempo con un fastidio alla coscia che lo ha limitato soprattutto negli sprint. Stiamo quindi cercando di calmare questo dolore e farlo rientrare al meglio in gruppo. E’ a disposizione e se avremo bisogno sarà lì. E’ un grande professionista”.

Nell’evoluzione del calcio il dribbling è diventata più la bravura degli allenatore di mettere i giocatori nelle condizioni di dribblare?

“Penso che dipenda dai momenti della partita e dalle zone del campo. Non mi piacerebbe vedere dribblare i nostri giocatori nella nostra metà campo, mentre nella zona di attacco l’importante è lasciare la libertà ai giocatori che hanno queste qualità di poterle sfruttare. Dobbiamo essere bravi noi allenatori a mettere i giocatori in queste condizioni”.

La necessità di far punti del Frosinone potrebbe portare a un assetto tattico diverso?

“Non penso che una squadra vada a cambiare le sue caratteristiche oggi. Sono una squadra che vuole giocare per arrivare al loro obiettivo. Sicuamente se non andremo in campo con la giusta concentrazione, loro sfrutteranno la possibilità di fare il loro gioco e fare male. Il Frosinone se viene lasciato giocare gioca bene”.

I bolognesi pensano di poter acciuffare la Juve. E’ più utile guardare avanti o guardarsi alle spalle?

“Penso che sia più utile guardare a noi stessi, rispettando tutti gli avversari che andremo ad affrontare”.

E’ passato il ricordo di Torino in cui forse due punti vi furono negati?

“Non me lo ricordo neanche. Noi dobbiamo pensare al presente, aiutando la squadra arbitrale di poter fare bene”.

Il Frosinone è la squadra che ha fatto meno punti fuori, ma in casa li ha ottenuti praticamente tutti.

“Anche questa è una situazione che affronteremo. Sappiamo che il pubblico è l’arma in più del Frosinone”.

Li ha visti più soliti con il passaggio a 5 dietro?

“No perché credo che lo abbiano fatto in funzione dell’avversario. Noi dovremo essere pronti a qualsiasi eventualità, pronti a controllare gli aspetti che possiamo gestire”.

Serie A

Serie A, bomber di tutto il mondo ma gli italiani…

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La Serie A sta per concludersi ma Lautaro Martinez ha già portato a casa il titolo di capocannoniere

Stando ai dati forniti dal portale calcistico Transfertmarkt, si può stilare una classifica con le nazioni che hanno regalato al campionato italiano di calcio più cannonieri con le medie gol più alte. Al quindi posto la Danimarca con 3 titoli ed un media-gol di 23 centri a stagione, con la Francia di poco sopra – 4 capocannonieri e 20 reti all’anno. Terza posizione per la Svezia con 7 titoli conquistati e 28 centri di media. La medaglia d’argento è per l’Argentina con 9 campionissimi in testa alla classifica e 26 gol di media. Primo posto, come era immaginabile, per l’Italia con ben 68 titoli ma una media leggermente più bassa: 23.

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Serie A

Serie A, la top 3 degli allenatori più longevi

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Gasperini

La Serie A volge al termine e si prospetta un valzer sulle panchine fuori da ogni aspettative

Con il supporto del portale economico Transfertmarkt, la redazione di Calciostyle è andata a vedere chi sono i tre allenatori più longevi dalla stagione 2014/2015 ad oggi. Un decennio che ha visto molti cambiamenti con altrettanti allenatori che si sono susseguiti sulle varie panchine delle compagini italiche. Sul gradino più basso del podio si trova Gian Piero Ventura, il quale è stato alla guida del Torino per ben 5 anni e 19 giorni. Un’avventura che è culminata con la chiamata dell’Italia per l’allenatore e la qualificazione in Europa per i Granata, una storia d’amore d’altri tempi difficilmente ripetibile in questo momento. Medaglia d’argento per Andrea Mandorlini che è stato alla guida dell’Hellas Verona per 5 anni e 21 giorni, altro racconto meraviglioso con l’approdo in Serie A.

Il primato è di Gian Piero Gasperini con quasi 8 anni al servizio della Dea ed un progetto che ha portato alla conquista dell’Europa League contro il Bayer Leverkusen – unica sconfitta stagionale proprio contro gli orobici. L’unico ancora in carica che avrebbe potuto scavalcare le gerarchie era Stefano Pioli ( 4 anni e 7 mesi circa) ma ha interrotto il suo rapporto lavorativo con il Milan. In un’epoca dove si cerca il cambiamento a tutti i costi queste statistiche sono veramente incredibili.

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Serie A

Udinese, il futuro di Cannavaro in bilico

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Cannavaro

Il tecnico dell’Udinese, nonostante la salvezza ottenuta, non è sicuro della conferma. Scopri con noi il futuro dell’ex pallone d’oro e i possibili sostituti.

Fabio Cannavaro, Udinese

Le valutazioni dell’Udinese

Nonostante la salvezza ottenuta, Cannavaro non è sicuro di restare all’Udinese. Il club, infatti, nei prossimi giorni prenderà una decisione definitiva, vista anche la scadenza del contratto con l’ex Pallone d’oro prevista per il 30 giugno 2024.

Queste le parole di Cannavaro a DAZN: “Non credo di dover dimostrare nulla a nessuno. Giro il mondo da 10 anni e un’esperienza negativa come quella di Benevento o positiva come questa non cambiano il mio giudizio. Da quando ho iniziato nel calcio, ho sempre lavorato il triplo per raggiungere gli obiettivi e continuerò a farlo. L’obiettivo era la salvezza; ci tenevo perché l’Udinese è una società storica in Italia. Da domani penseremo ad altro. Sky? Non sapevo se schierarlo dal primo minuto. Con lo staff abbiamo deciso di dare la possibilità a Brenner di partire dall’inizio. Ma tutti i ragazzi sono stati eccezionali.”

Il club friulano sta comunque valutando alcuni profili per la prossima stagione, nonostante la salvezza ottenuta con 9 punti nelle ultime 5 giornate: frutto di 3 pareggi e 2 vittorie.

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