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Fagioli: “E’ iniziato tutto per noia. Un anno fa…”
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Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, parla della sua battaglia contro la ludopatia: “Non ne sono già uscito, ma sto facendo di tutto”
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Fagioli in recupero dalla ludopatia
Per rivederlo protagonista in campo e nella Juventus servirà ancora un po’ di tempo, ma Nicolò Fagioli si sta impegnando in un qualcosa di estremamente importante: il cammino che dovrà condurlo lontano dall’incubo della ludopatia.
Il centrocampista della Vecchia Signora, nella giornata di ieri (Venerdì) ha preso parte a Condove ad un incontro: il secondo dei 10 previsti dalla misura alternativa alla squalifica che gli è stata imposta nell’ambito del caso scommesse.
E proprio su questa imposizione, Fagioli ha parlato del suo percorso e del rapporto con il gioco d’azzardo.
Un evento chiamato ‘Lo sport non è azzardo’, al quale ha preso parte anche il dottor Paolo Jarre, esperto di problematiche legate all’azzardo patologico e che è stato seguito da tanti ragazzi delle società sportive di calcio, basket e pallavolo della zona.
Queste il racconto del centrocampista della Juventus su come è entrato nel tunnel della ludopatia.
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La schedina
“E’ partito tutto da una semplice schedina. La facevo a 16 anni con gli amici, si giocava una volta a settimana. Si perdono i soldi, lo nascondi ai genitori e diventa un problema.
Inizialmente non pensavo che potessero esserci delle conseguenze, poi quando la cosa si è trasformata in una malattia ho capito che potevo rischiare più della mia carriera. La paura veniva superata dall’adrenalina del gioco”.
Tempo libero e noia
“Tutto è nato dalla noia dovuta dal tempo libero. Ho attraversato un periodo molto difficile e non dico di esserne già uscito perché un percorso non lo si chiude in cinque mesi.
Sto però facendo in modo di uscirne definitivamente. Forse ciò che mi ha spinto verso il gioco è stata la noia, oggi ai giovani dico di coltivare i loro sogni e di non scommettere”.
Il momento più difficile
“Il periodo più difficile è stato un anno fa: avevo tanti problemi. Diventa difficile gestire tutto da solo ed ho capito che dovevo chiedere aiuto. La cosa era diventata una malattia”.
L’influenza lavorativa
“In partita non davo tutto quello che potevo, non riuscivo ad allenarmi al massimo. E’ stato il periodo più duro della mia vita e i miei compagni mi hanno aiutato molto, sono tanto legato a Vlahovic, Chiesa e Gatti.
La squalifica finirà il 19 Maggio ed il 26 spero di poter giocare con il Monza, ora potrò dare molto di più in campo. Ho rischiato di perdere anche la Juve ma tutti mi sono stati sempre vicini.
Adesso gioco spesso a tennis o a padel, faccio sport e il fatto di stare di più con gli amici e la famiglia mi sta aiutando molto”.
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Giaccherini su Thiago Motta: “Scelta migliore per la Juve”
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L’ex calciatore della Juventus, Emanuele Giaccherini, ha commentato positivamente l’arrivo di Thiago Motta sulla panchina dei bianconeri.
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Giaccherini ha parlato dell’apporto che potrà dare Thiago Motta alla Juventus, reputandola un’ottima scelta per i bianconeri.
L’ex giocatore del Chievo ha elogiato Motta, prima da calciatore, affermando che non fossero mai state comprese a pieno le sue qualità, poi da allenatore, ritenendolo un’innovatore.
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Emanuele Giaccherini
Di seguito le dichiarazioni di Giaccherini.
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Giaccherini sul Thiago Motta calciatore
“Uno di quelli che fanno grandi i gruppi. Un leader, sapeva farsi sentire. E non diceva mai una frase sbagliata o banale. Poi era fortissimo. In Nazionale doveva convivere con delle critiche che nessuno di noi riusciva a comprendere“.
Era sottovalutato?
“Sì, penso che sia stato poco apprezzato rispetto al suo valore. De Rossi diceva che bastavano due palleggi insieme a lui per capirne il valore. Aveva una tecnica incredibile che accompagnava a una impressionante lucidità – continua Giaccherini – certo, forse era un po’ lento, ma se fosse stato pure veloce allora sarebbe stato un giocatore da Pallone d’Oro. Poi la carriera parla per lui, ha giocato in piazze come Barcellona, Inter e Paris Saint Germain”.
E da avversario?
“Avresti voluto averlo in squadra, non contro”.
Come allenatore?
“Lo sta dimostrando, penso sia la scelta migliore per la Juve. Ha dimostrato di avere delle idee innovative, propone un calcio spettacolare ma anche efficace, il suo Bologna insieme all’Inter è stata la squadra più bella e concreta della serie A. Forniva sempre nuovi spunti, giocatori come Calafiori e Lucumi erano dei centrocampisti aggiunti, non dei semplici difensori centrali”.
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La tv tedesca a Del Piero: “Vuoi chiedere scusa per il 2006?”
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Simpatico siparietto a Dortmund pochi minuti prima del calcio d’inizio tra Alex Del Piero e la tv tedesca. Ecco cosa si sono detti.
Ieri è stata una serata speciale per tutto il popolo italiano ed in particolare per Alessandro Del Piero. Infatti, l’attuale bordocampista di Sky Sport è tornato a Dortmund e al Westfalenstadion dove nel 2006 siglò la rete che decretò la vittoria dell’Italia contro la Germania nella semifinale del Mondiale.
Oltre a noi italiani, anche i tifosi tedeschi si ricordano di quella serata di ben 18 anni fa dove la formazione guidata da Jürgen Klinsmann non riuscì a conquistare la finale di Berlino.
A conferma di ciò, ieri sera, poco prima del calcio d’inizio della sfida tra Italia e Albania c’è stato un simpatico siparietto tra la leggenda azzurra e un’emittente televisiva tedesca. I giornalisti della tv tedesca ARD lo hanno intravisto a bordocampo e gli hanno chiesto le scuse per quel goal che condannò la Germania ad abbandonare i sogni di gloria.
L’ex 10 bianconero ha risposto con delle scuse mischiate a sorrisi.
Del Piero – ARD: il siparietto
“Vuoi scusarti per il 2006?”
Alex Del Piero: “Sì, sono più che dispiaciuto. Scusate, ragazzi!”.
Alessandro #DelPiero läuft Alexander Bommes vor die Linse, woraufhin dieser die italienische Legende auffordert, sich für 2006 zu entschuldigen. 😂
Deutschland verlor damals gegen Italien und schied bei der Heim-WM aus. Del Piero war einer der Torschützen. #EURO2024 #ITAALB pic.twitter.com/O5INJsPLRx
— SiM 🦥 (@simzwitschert) June 15, 2024
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Roma, Dybala attende Ghisolfi per discutere il rinnovo
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Dybala è in attesa di sapere se il suo futuro sarà ancora in giallorosso. L’argentino sembra aver già deciso, ma la società non ha ancora preso una posizione.
Non convocato dall’Argentina per la Copa America che andrà in scena quest’estate, Paulo Dybala si trova attualmente a Miami con la compagna Oriana Sabatini.
L’ex numero 10 della Juventus sembra aver già ben chiaro il proprio piano per quest’estate. Dopo la vacanza a Miami tornerà in Argentina per sistemare gli ultimi preparativi del suo matrimonio ed il 6 luglio si recherà a Trigoria, per cominciare a prepararsi in vista della prossima stagione.
Dunque pare piuttosto evidente che la testa di Dybala sia già al prossimo campionato con i giallorossi, ma rimane ancora in stallo la situazione contrattuale dell’argentino.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l’agente dell’argentino starebbe aspettando una chiamata dal DS Ghisolfi per discutere il rinnovo di Dybala. Chiamata che stenta ad arrivare, con il contratto del classe 1993 che scadrà il 30 giugno 2025 e dal prossimo mese scatterà una clausola di 12 milioni.
Il futuro di Dybala
Ancora incerto dunque il futuro della Joya, che vorrebbe rimanere a Roma: piazza nella quale è stato sostenuto ed elogiato dal primo momento. Anche i giallorossi farebbero fatica a privarsi del fantasista argentino, quindi, con tutta probabilità, la chiamata della società arriverà a breve.
Complicato immaginarsi Dybala lontano dalla capitale nel giro di un paio di anni. L’ex Juve sembra aver trovato la sua dimensione e difficilmente lascerà la squadra di De Rossi di sua volontà.
Possibile che le due parti possano trovare un accordo di rinnovo di un ulteriore anno, a cifre contenute, così da accontentare le esigenze di entrambe e dei tifosi.
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