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All Eyes On Me – il focus sul 22° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventiduesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventiduesimo turno: crolla l’Aston Villa in casa dopo quasi un anno, ok Arsenal e City. Liverpool sempre più primo.

All Eyes On Me

LIVERPOOL 4-1 CHELSEA (23′ D. Jota, 39′ Bradley, 65′ Szoboszlai, 71′ Nkunku, 79′ L. Diaz)

Il Liverpool non si ferma più. Ad Anfield matura la nona vittoria casalinga sulle undici partite disputate, la quindicesima complessiva in campionato, che permette ai Reds di mantenere a debita distanza le inseguitrici.

Sul campo non c’è mai storia tra l’undici di Klopp (che con questa taglia il traguardo delle duecento vittorie in Premier), orfano di Salah infortunatosi in Coppa d’Africa, ed il Chelsea, reduce da tre successi consecutivi nel torneo. La sensazione che i padroni di casa giochino ad un altro sport si ha già dalle prime battute, con Nunez che si presenta due volte dalle parti di Petrovic centrando prima la traversa e poi il palo. Non saranno gli unici legni che l’uruguaiano colpirà nel match.

Il risultato si sblocca al 23′ grazie all’ottavo centro in campionato di Diogo Jota, bravo a rompere il raddoppio di Thiago Silva e Badiashile e a trafiggere Petrovic da distanza ravvicinata. Il 2-0 arriva a stretto giro di posta e porta la firma del giovane Conor Bradley, protagonista da inizio gennaio viste le contemporanee defezioni di AlexanderArnold, Robertson e Tsimikas, i primi due rientrati proprio in questo confronto, che trova la propria prima rete in carriera, dopo i tre assist messi a referto tra campionato e coppa, con un notevole destro in diagonale.

Nel finale della prima frazione c’è spazio anche per il rigore guadagnato da Diogo Jota e calciato sul palo da Nunez, al primo penalty sbagliato sui tredici calciati in carriera.

Ad inizio ripresa Pochettino prova a sparigliare le carte inserendo Nkunku e Mudryk: proprio l’ucraino ha sul mancino una ghiotta opportunità per accorciare le distanze, ma calcia alto. I Reds, dunque, decidono di azzannare la sfida con il colpo di testa da centro area di Szoboszlai, terzo acuto in Premier, perfettamente pescato dal cross di un incontenibile Bradley.

I Blues provano a riaprire la disputa con l’iniziativa personale di Nkunku, rientrato dopo un altro mese di stop, ma, come a Wolverhampton, la sua realizzazione non è propedeutica alla rimonta. Luis Diaz, infatti, chiude definitivamente i conti al 79′ spingendo in porta il cross tagliato di Nunez, che a pochi minuti dal termine colpisce un’altra traversa.

La formazione di Klopp sale a quota 51 in classifica superando nettamente il Chelsea nell’antipasto della finale di Coppa di Lega in programma il prossimo 25 febbraio, imponendo ai blu di Londra il nono ko nel torneo, il sesto fuori da Stamford Bridge.

MANCHESTER CITY 3-1 BURNLEY (16′, 22′ J. Alvarez, 46′ Rodri, 93′ Al-Dakhil)

Vince ancora il Manchester City superando senza troppi patemi il Burnley, centrando l’ottava vittoria consecutiva comprendendo anche il Mondiale per club.

Dopo il sofferto 0-1 ottenuto in casa del Tottenham nei sedicesimi di FA Cup (prima vittoria dell’era Guardiola nel nuovo stadio degli Spurs grazie alla rete di Aké), i Citizens inseriscono il pilota automatico e liquidano i Clarets già nei primi ventidue minuti, complice un Julian Alvarez in stato di grazia. L’argentino, infatti, mette a referto una doppietta in appena cinque minuti scartando i due regali confezionati da Matheus Nunes e De Bruyne, del cui rientro la squadra ha notevolmente giovato, salendo a quota otto nella classifica marcatori.

Guardiola tiene a riposo molti titolari, tra cui Walker, Ruben Dias, Kovacic e Grealish, ma non Rodri, senza il quale sono arrivate solo sconfitte in stagione. Il metronomo spagnolo mette il lucchetto al match al primo minuto della ripresa con il suo quinto centro in campionato, riproponendo la stessa finalizzazione della finale di Champions contro l’Inter, battendo Trafford sul primo palo dopo aver ricevuto da Foden.

Prima dell’epilogo della sfida l’Etihad Stadium ha modo di accogliere il rientro di Haaland, assente dal 6 dicembre ma comunque capocannoniere insieme a Salah, ed assistere all’ininfluente 3-1 di AlDakhil.

Gli Sky Blues tengono, dunque, il passo di Liverpool ed Arsenal, restando a -5 dai Reds con una gara da recuperare. Il Burnley dell’ex di turno Kompany resta, invece, al penultimo posto a soli dodici punti, davvero troppo poco per aspirare alla salvezza.

NOTTINGHAM FOREST 1-2 ARSENAL (65′ G. Jesus, 72′ Saka, 89′ Awoniyi)

L’Arsenal passa al City Ground tornando a vincere dopo quasi due mesi in trasferta. I tre punti conquistati dai Gunners danno continuità al rotondo successo della precedente giornata ai danni del Crystal Palace permettendo loro di tenersi aggrappati alla zona titolo in vista dello scontro al vertice con il Liverpool in programma domenica alle 17:30.

Arteta sorprende dal 1′ schierando Smith Rowe, concedendo riposo a Havertz, ma il suo undici sembra non ingranare: solamente due volte, infatti, gli ospiti si fanno vivi dalle parti dell’ex di turno Turner prima con Saka e poi proprio con il numero 10.

Il Forest esce dal guscio ad inizio ripresa con Hudson-Odoi, il cui tentativo si infrange sul corpo di Gabriel. Il lampo dei beniamini di casa si rivela, però, un fuoco di paglia perché dal 60′ in poi gli ospiti alzano il ritmo del proprio giro palla e prendono a più riprese d’infilata la difesa avversaria. Il più attivo è, senza dubbio, Gabriel Jesus che in appena tre minuti colpisce un palo da posizione ravvicinata e realizza lo 0-1 da un angolo impossibile sugli sviluppi di una rimessa laterale battuta da Zinchenko.

L’attaccante brasiliano oltre al quarto gol in campionato, mette a referto anche il terzo assist: a beneficiarne è Saka che al 72′ incrocia il destro trovando il settimo centro in questa Premier permettendo ai suoi di mettersi a distanza di sicurezza.

Il Nottingham riesce, seppur tardivamente, a rimettersi in partita con il quinto acuto stagionale di Awoniyi, bravo prima a prendere posizione su White e successivamente a battere Raya con un mancino a filo d’erba.

Nonostante l’ultimo tentativo di GibbsWhite a tempo scaduto, l’undici di Espirito Santo non riesce ad evitare il quinto ko interno del proprio campionato, ripiombando in piena zona retrocessione con soli due punti di vantaggio sull’Everton terzultimo. Il prossimo appuntamento con il Bournemouth può essere già decisivo, poi ci sarà modo di dedicarsi al replay di FA Cup con il Bristol City dopo lo 0-0 del 26 gennaio.

TOTTENHAM 3-2 BRENTFORD (15′ Maupay, 48′ Udogie, 49′ B. Johnson, 56′ Richarlison, 67′ Toney)

Quinto successo nelle ultime sette di campionato per il Tottenham che aggancia l’Aston Villa al quarto posto. Gli Spurs soffrono oltremodo con il Brentford ma alla fine la spuntano grazie al maggior tasso tecnico.

Uno degli innumerevoli derby di Londra si mette in salita al 13′ per i ragazzi di Postecoglu, imbeccati in ripartenza da Toney che si vede respinto il primo tentativo da Vicario, che, invece, non può nulla sul tap-in di Maupay: il francese sigla la quarta rete nelle ultime quattro gare disputate comprendendo il doppio confronto con il Wolverhampton in FA Cup.

Gli Spurs si accendono solamente con una pericolosa conclusione di Richarlison, ma non ingranano nel primo tempo, anzi, rischiano di andare sotto di due con il tacco di Pinnock che si spegne ad un palmo dal palo.

La musica cambia nella ripresa: i padroni di casa ribaltano il risultato in sessanta secondi. Udogie, già in gol con il Newcastle lo scorso 10 dicembre, la pareggia al 48′ sfruttando un rimpallo favorevole e Brennan Johnson, a secco dall’11 novembre, firma il sorpasso spedendo in porta l’assist di un ancora decisivo Werner.

Il 3-1 che sembra chiudere la sfida arriva al 56′ e porta la firma di Richarlison che fa sette nelle ultime otto di campionato, ma il tutto viene parzialmente vanificato dal macroscopico errore di Udogie che, di fatto, smarca Toney alla battuta in porta. L’attaccante fa due su due dal proprio rientro e nell’ultima occasione del match smarca al tiro Baptiste che spreca a pochi metri da Vicario.

Postecoglu, dunque, può sorridere per questi tre punti importanti, al contrario di Frank, ora con sole quattro lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione.

ASTON VILLA 1-3 NEWCASTLE (32′, 36′ Schar, 52′ (aut.) A. Moreno, 71′ Watkins)

L’Aston Villa cade in casa dopo sedici risultati utili consecutivi tra le mura amiche sotto i colpi di uno spietato Newcastle, che torna a sorridere in trasferta in campionato dopo quattro mesi.

I numeri impari tra il rendimento interno dei Villans (imbattuti al Villa Park dal 18 febbraio 2023) e quello esterno dei Magpies (solamente cinque punti ottenuti in dieci uscite, di cui sette perse) lasciavano presagire una gara fortemente indirizzata a favore dei padroni di casa, ma il calcio, alle volte, sa essere imprevedibile.

L’undici di Howe, orfano di Joelinton e Almiron dal 1′, approccia di gran lunga meglio al match, chiudendo tutti gli spazi al Villa e ripartendo repentinamente in contropiede. Prima Gordon e poi Murphy vanno vicini al vantaggio, ma le deviazioni di Konsa e Martinez si rivelano decisive. “El Dibu”, però, non può nulla tra il 32′ ed il 35′ sui due tentativi di Schar, ancora a secco in questo campionato: il difensore svizzero prende il tempo a Kamara per lo 0-1 tramutando in gol lo splendido corner di Trippier, e spinge in porta lo 0-2 dopo la traversa colpita da Gordon coadiuvato dalla deviazione di Lenglet.

La doppia spallata al match del Newcastle fa vacillare le certezze dell’Aston Villa che, nonostante l’infortunio di Isak, non riesce a concretizzare una reazione. Ad inizio ripresa, infatti, arriva addirittura il tris degli ospiti: Gordon ruba palla a metà campo e da il là al contropiede, rifinito da Almiron e finalizzato da Murphy con la complicità di Alex Moreno.

Emery getta, quindi, nella mischia Bailey al posto di un evanescente Diaby e la mossa sembra dare i propri frutti: il giamaicano fornisce due assist in pochi minuti a Watkins, il primo va a buon fine, il secondo anche, ma la posizione di partenza dell’ariete inglese è irregolare. Sulla rete annullata si arenano le speranze dei Villans, reduci da due 0-0 consecutivi con Everton in Premier e Chelsea in FA Cup, ed ora attaccati alle spalle dal Tottenham.

Il Newcastle, invece, dà continuità al successo sul campo del Fulham in FA Cup e rilancia la propria candidatura per un posto nell’Europa del prossimo anno.

WEST HAM 1-1 BOURNEMOUTH (3′ Solanke, 61′ (rig.) Ward-Prowse)

Né vincitori né vinti al London Stadium nella gara tra West Ham e Bournemouth. Gli Hammers collezionano, così, il terzo pareggio di fila, mentre le Cherries tornano a far punti dopo i due ko con Tottenham e Liverpool.

Per l’occasione Moyes cambia l’assetto dei suoi passando dal 4-2-3-1 di riferimento al 4-3-2-1 con l’inserimento del nuovo acquisto Kalvin Phillips al posto dell’infortunato Paquetà. L’esordio non si rivela, però, dei migliori per il centrocampista appena arrivato dal Manchester City: dopo tre minuti, infatti, complice la pressione portata da Scott, serve involontariamente all’indietro lo smarcatissimo Solanke che non ha difficoltà a depositare in porta il suo tredicesimo centro in campionato.

L’avvio shock dei padroni di casa si prolunga per gran parte della prima frazione, con gli ospiti che vanno a più riprese vicini al raddoppio, specie con Semenyo, su cui Areola è costretto a fare gli straordinari. Gli Hammers si fanno vivi solamente nel finale con una girata aerea di Bowen neutralizzata da Neto.

Tra le fila del West Ham, però, c’è un rientro da tenere in considerazione, quello di Kudus, eliminato precocemente dalla Coppa d’Africa con il suo Ghana. Proprio il numero 14 poco prima del quarto d’ora della ripresa si guadagna, per l’appunto, un calcio di rigore subendo fallo da Kelly. Dagli undici metri va WardProwse che si conferma freddo realizzando il ventesimo penalty sui ventisei calciati in carriera.

Dopo l’1-1 il match vive pochi sussulti: da annotare solamente quello di Soucek per il West Ham e quello di Christie per il Bournemouth, entrambe terminati vicini al palo.

L’undici di Moyes, dunque, sale a 36 punti in classifica, ma non accorcia sul quarto posto, mentre la squadra di Iraola si porta a -5 dalla decima posizione con una gara in meno.

WOLVERHAMPTON 3-4 MANCHESTER UNITED (5′ Rashford, 22′ Hojlund, 71′ (rig.) P. Sarabia, 75′ McTominay, 85′ Kilman, 95′ P. Neto, 97′ Mainoo)

Succede di tutto nella gara del Molineux. La spunta il Manchester United all’ultimo respiro centrando tre punti che gli permettono di scavalcare il Brighton e portarsi a -1 dal sesto posto occupato dal West Ham.

Dopo aver sofferto oltremodo nei sedicesimi di FA Cup contro il Newport, Ten Hag si affida al miglior undici per sbrigare la rognosa pratica Wolverhampton, potendo contare anche sul ristabilito Casemiro, oltre che su Lisandro Martinez, rientrato già nell’ultima di campionato contro il Tottenham.

Il primo tempo è un monologo Red Devils: due gol in poco più di venti minuti, due sfiorati e altri due annullati a Casemiro e Hojlund per posizione di partenza irregolare. Proprio l’attaccante danese si rivela l’assoluto protagonista: dopo cinque giri d’orologio serve l’assist per il destro piazzato di Rashford, reduce da una settimana complicata dal punto di vista disciplinare, che fissa il suo quinto centro in campionato, mentre al 22′ si mette in proprio correggendo in porta il cross basso di Shaw, siglando il quarto gol nelle ultime cinque uscite complessive.

I Wolves si scuotono ad inizio ripresa con il colpo di testa di Kilman neutralizzato sulla linea da Lisandro Martinez ed il tentativo ravvicinato di Dawson respinto con la faccia da Onana. L’1-2 arriva al 71′ con il rigore guadagnato da Pedro Neto e trasformato da Pablo Sarabia, a secco dall’11 novembre, ma al 75′ la formazione di Ten Hag ristabilisce le distanze con l’incornata dell’appena entrato McTominay, sesto acuto in Premier, sul corner di Bruno Fernandes.

Dall’85’ in poi la gara si trasforma in una vera e propria bagarre: capitan Kilman accorcia di nuovo sulla sponda aerea di Dawson, al 90′ McTominay fallisce il colpo del ko, al 95′ Pedro Neto (già in gol in FA Cup nella gara contro il West Bromwich) conduce e finalizza alla perfezione un contropiede riportando i suoi sul livello del mare e al 97′, proprio quando sembrava finita, Kobbie Mainoo, l’uomo che non ti aspetti, si inventa una serpentina degna del miglior Rashford e spedisce il pallone nell’angolino alla sinistra di José .

Il primo gol in carriera in Premier League, dopo quello messo a referto contro il Newport, del classe 2005 regala allo United il successo esterno che mancava dal 26 novembre. La formazione di O’Neil incassa la nona sconfitta in campionato dopo i dieci punti ottenuti nelle ultime quattro sfide.

LUTON 4-0 BRIGHTON (1′, 42′, 56′ Adebayo, 3′ Ogbene)

Il Luton strapazza il Brighton e si proietta al di fuori della zona rossa scavalcando l’Everton. Gli Hatters danno seguito, così, al doppio successo esterno in FA Cup ai danni del Bolton e proprio dei Toffees.

L’undici di Edwards impiega meno di un minuto per sbloccare il match: Barkley sradica il pallone dai piedi di Gilmour, Adebayo la appoggia ad Ogbene che lascia partire un cross su cui si avventa Morris, il cui colpo di testa smarca Adebayo che corregge in porta.

Altri due giri d’orologio e arriva anche il raddoppio: stavolta è Ogbene a prendersi la gloria saltando secco Steele, capitalizzando la verticalizzazione di SambiLokonga, mettendo a referto il suo secondo gol in campionato. A chiudere definitivamente la pratica ci pensa al 42′ ancora Adebayo, bravo nello scambiare repentinamente con Barkley sulla trequarti e a finalizzare sul primo palo.

Anche nella ripresa i Seagulls non scendono praticamente in campo e al 56′ nuovamente il centravanti in maglia undici, salito a quota otto nella classifica marcatori, trafigge Steele per la terza volta, la seconda di testa, sul corner calciato da Doughty. Il Luton, dunque, tiene aperta la propria striscia di risultati utili nel 2024, ben cinque, mentre il Brighton, dopo il 2-5 in FA Cup rifilato allo Sheffield United, si vede agganciato dal Newcastle in classifica, uscendo fortemente ridimensionato in termini di velleità europee.

FULHAM 0-0 EVERTON

Match senza gol a Craven Cottage, ma denso di emozioni ed occasioni sprecate. Al termine dei novanta minuti abbondanti è il Fulham a recriminare maggiormente.

I Cottagers, infatti, iniziano a tambureggiare sin dalle prime battute con i tentativi di Robinson e Palhinha che non ci vanno molto lontani, anche se la più grande opportunità arriva all’altezza della mezz’ora con il destro deviato di Cairney salvato sulla linea da Tarkowski ed incredibilmente messo fuori da Raul Jimenez sulla respinta a porta sguarnita.

Il sussulto dell’Everton arriva qualche minuto dopo sul piazzato calciato da McNeil e corretto di testa sulla traversa, con conseguente salvataggio sulla riga di porta di Castagne, dal solito Tarkowski.

Nella ripresa i ragazzi di Marco Silva producono altri due patemi a Pickford, prima con il colpo di testa di Castagne che si infrange sul montante alto, e successivamente con l’incornata di Adarabioyo su cui l’estremo difensore inglese si supera. I Toffees provano il blitz a tempo scaduto con Beto, che da pochi passi spara alto sulla sponda aerea di Brantwhaite.

Il Fulham ottiene, così, il quarto pari del proprio campionato, così come l’Everton, che allunga a cinque il filotto di partite senza successi.

CRYSTAL PALACE 3-2 SHEFFIELD UNITED (1′ Brereton Diaz, 17′, 27′ Eze, 20′ McAtee, 67′ Olise)

Partita pazza a Selhurst Park tra Crystal Palace e Sheffield United. A spuntarla sono le Eagles che ottengono il primo successo del 2024 al termine di una sfida sofferta e combattuta.

La gara la sbloccano, però, le Blades al primo giro di lancetta con il nuovo arrivato Brereton Diaz, al secondo acuto consecutivo in campionato dopo quello al West Ham, bravo a piazzare il destro sul palo lungo. Il pari arriva al 17′ con una prodezza atletica di Eze che arpiona il traversone di Olise mandando fuori tempo il nuovo acquisto Grbic.

Dopo tre minuti gli ospiti si portano nuovamente in vantaggio, questa volta con McAtee che, grazie anche alla sporcatura di Mitchell, trafigge sul primo palo Henderson per il suo secondo centro in Premier. Anche in questo caso i padroni di casa impiegano poco a livellare la partita: ancora Eze protagonista, questa volta unico, con un bolide mancino dai 25 metri che si spegne proprio sotto l’incrocio. Il 10 del Palace si stanzia, così, a quota cinque nella classifica marcatori.

La contesa viene decisa al 67′ dall’altro fuoriclasse dell’undici di Hodgson, Michael Olise che scaraventa alle spalle di Foderingham, nel frattempo subentrato a Grbic, un mancino di una violenza inaudita per la sesta marcatura personale nel torneo. Nel finale c’è spazio solamente per la traversa Ahmedhodzic in seguito ad un colpo di testa.

Le Eagles, dunque, allungano a +6 sul terzultimo posto, mentre lo Sheffield United resta ancorato all’ultimo posto.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

51 22 15 6 1 51:19 +32
2

Manchester City*

46 21 14 4 3 51:24 +27
3

Arsenal

46 22 14 4 4 44:21 +23
4

Tottenham

43 22 13 4 5 47:33 +14
5

Aston Villa

43 22 13 4 5 44:30 +14
6

West Ham

36 22 10 6 6 36:33 +3
7

Manchester United

35 22 11 2 9 28:32 -4
8

Newcastle

32 22 10 2 10 44:33  +11
9  Brighton 32 22 8 8 6 38:37 +1
10 Chelsea 31 22 9 4 9 36:35 +1
11 Wolverhampton 29 22 8 5 9 33:35 -2
12

Bournemouth*

26 21 7 5 9 29:40 -11
13

Fulham

25 22 7 4 11 28:36 -8
14

Crystal Palace

24 22 6 6 10 25:36 -11
15

Brentford*

22 21 6 4 11 31:36 -5
16

Nottingham Forest

20 22 5 5 12 27:40 -13
17

Luton Town*

19 21 5 4 12 28:38 -10
18

Everton

18 22 8 4 10 24:28 -4
19

Burnley

12 22 3 3 16 22:45 -23
20

Sheffield United

10 22 2 4 16 19:54 -35

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 3 febbraio

Everton 13:30 Tottenham

Brighton 16:00 Crystal Palace

Newcastle 16:00 Luton

Burnley 16:00 Fulham

Sheffield United 18:30 Aston Villa

Domenica 4 febbraio

Manchester United 15:00 West Ham

Chelsea 15:00 Wolverhampton

Bournemouth 15:00 Nottingham Forest

Arsenal 17:30 Liverpool

Lunedì 5 febbraio

Brentford 21:00 Manchester City

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

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ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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