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Juventus: per Pogba non arrivano buone notizie
Trovato positivo ai metaboliti del testosterone l’11 settembre, a che punto è la questione Pogba? Analizziamo la situazione del centrocampista della Juventus.
Che fine ha fatto Paul Pogba?
Il francese della Juventus è fermo da ormai 50 giorni. Attualmente l’ex Manchester United si allena in solitaria. Paul è seguito da un personal trainer in accordo con la società, non potendo prendere parte alle sedute alla Continassa con i compagni.
Paul Pogba si sta allenando nella villa dove vive, la stessa dove risiedeva Cristiano Ronaldo, avendo tutto il necessario all’interno della proprietà.
Prima sconfitta nel procedimento per lo juventino:
Il caso di Pogba, attualmente sospeso dopo analisi e contro analisi, sarà dibattuto in Italia al Tribunale Sportivo Antidoping. Non al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, come richiesto dal calciatore.
La Wada non ha accolto la richiesta, lascia che si occupi del caso il tribunale che ha gestito la fase istruttoria. Tuttavia qualora Pogba non dovesse optare per un patteggiamento, potrebbe ricorrere in secondo grado ancora al Tas di Losanna.
Pogba deve fare una scelta:

Ora il Campione del Mondo del 2018 ha davanti a se due strade, deve fare una scelta fondamentale per il suo futuro.
Infatti per questi casi l’accusa può arrivare a chiedere fino a 4 anni di squalifica. Questo qualora ritenga il soggetto abbia assunto la sostanza vietata in modo consapevole e volontario. Nel caso di Pogba, 4 anni di squalifica significherebbero al 99% ritiro anticipato.
Il classe classe 93′ è fermo praticamente da 2 anni. Già questo mette in dubbio un suo possibile ritorno in campo, anche in caso di una squalifica non troppo lunga.
La prospettiva dunque vede Pogba ad un bivio, dove entrambe le strade sono tortuose ed impervie.
Nel caso in cui il francese dovesse scegliere di ammettere le proprie responsabilità potrebbe accordarsi con la Procura Antidoping, con l’avallo della Wada. A quel punto sarebbe previsto un dimezzamento della pena. Dunque in tal caso si prospetterebbe per Paul una squalifica di 2 anni.
Questa scelta darebbe la sicurezza di uno stop ridotto, ma contemporaneamente inibirebbe la possibilità di ricorrere in appello al Tas.
La seconda strada sarebbe quella che porterebbe più rischi. I legali di Pogba la intraprenderebbero qualora fossero convinti di poter dimostrare la buona fede del loro assistito.
In questo caso l’iter processuale si allungherebbe perché, dopo la prima sentenza del Tribunale Nazionale Antidoping, si passerebbero le carte al Tas di Losanna in caso di probabile appello.
La situazione attuale:
Premesso tutto ciò al momento la situazione vede la procura in fase di verifica della documentazione presentata dalla difesa. Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, non ci sarebbe stata ancora nessuna audizione.
Seppur dalle controanalisi del 6 ottobre sono passati 26 giorni, la Procura ha bisogno di ulteriore tempo per approfondimenti ulteriori. Entro 10-15 giorni comunque potrebbe arrivare il deferimento di Pogba.
Dal momento in cui dovesse arrivare il deferimento, il centrocampista della Juventus avrà 20 giorni per decidere. Cercare l’accordo con riduzione della squalifica, oppure andare fino in fondo e giocarsi le proprie carte all’udienza che sarebbe fissata entro 40 giorni.
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Il ct dell’Albania Sylvinho : ‘Mancini? Unico come allenatore’
L’ex calciatore e ora allenatore Sylvinho ha raccontato la sua esperienza di vita e carriera in una recente intervista rilasciata a gianlucadimarzio.com, sottolineando come i viaggi e i rapporti umani l’abbiano arricchito.
Sylvinho, l’ex calciatore brasiliano, si definisce un “cittadino del mondo”. Dopo aver vissuto in Brasile fino a 23-24 anni, ha giocato in Inghilterra, in Spagna, al Celta Vigo e al Barcellona, oltre a fare il collaboratore di Mancini all’Inter e poi nella Selecao. “Ho vissuto di tutto”, ha raccontato a gianlucadimarzio.com.
L’approccio con il mondo albanese gli ha ricordato sfumature verdeoro. “Un ambiente quasi brasiliano. A un albanese piace fare due chiacchiere, passare del tempo insieme. Il contatto è parte fondamentale della comunicazione non verbale. Questo sicuramente mi ha facilitato l’inserimento dentro una cultura e un paese che non conoscevo. Anche in Italia è così”, ha raccontato.
“Tu diventerai un grande allenatore”
Lo spogliatoio è stata la casa di Sylvinho per 15 anni. Poi la nuova veste, spinto anche da un consiglio. “Ivan Carminati, un ex preparatore atletico di Mancini all’Inter, mi disse: ‘Silvio sarai un grande allenatore perché stai facendo un bel percorso’. Io sono un tipo di persone che custodisce queste frasi. Ognuno poi hai propri tempi, così è la vita”, ha raccontato.
Il rapporto con Mancini e l’Italia
Mancini e l’Italia. Due costanti nella vita di Sylvinho: “Ci sono alcuni allenatori che ti lasciano qualcosa: alla Pinetina, alla fine di ogni seduta d’allenamento, Mancini faceva 20 minuti di corsa. Io mi aggregavo e parlavamo di qualsiasi cosa, sia per quanto riguarda il calcio giocato – e quindi gli schemi, i posizionamenti – che la vita. Mancini l’ho vissuto sia da calciatore che da collega. Lui è diretto, se ti vuoi dire una cosa lo fa guardandoti negli occhi: è una persona pura. Ha molta personalità: non è mica semplice gestire le rose che ha allenato lui”, ha detto.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
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Bayern Monaco, chi si rivede: Davies è di nuovo disponibile 262 giorni dopo!
Alphonso Davies torna disponibile per il Bayern Monaco dopo 262 giorni: una notizia attesa da tifosi e appassionati di calcio.
Il ritorno di Alphonso Davies
Dopo un lungo stop durato ben 262 giorni, Alphonso Davies è finalmente tornato disponibile per il Bayern Monaco. L’esterno canadese, che aveva subito un grave infortunio, è stato incluso nella lista dei convocati per la partita contro il Kompany. Questo ritorno rappresenta una notizia estremamente positiva non solo per il club bavarese, ma anche per i diversi tifosi che hanno seguito con apprensione il suo percorso di recupero.
Davies, con la sua velocità e abilità tecnica, è stato un elemento chiave per il Bayern Monaco nelle stagioni passate. Il suo rientro in campo offre nuove opzioni tattiche all’allenatore e promette di riportare quel dinamismo sulla fascia che tanto era mancato durante la sua assenza.
L’impatto sul Bayern Monaco
Il rientro di Davies potrebbe avere un impatto significativo sulla stagione del Bayern Monaco. La squadra, già forte di suo, ritrova un giocatore in grado di fare la differenza in ogni partita. Con le competizioni europee che incombono e la Bundesliga che entra nel vivo, il contributo di Davies potrebbe rivelarsi cruciale per le ambizioni del club.
L’allenatore del Bayern avrà ora l’opportunità di reintegrare gradualmente il talentuoso canadese, sfruttando al meglio le sue caratteristiche per affrontare le sfide future. I tifosi possono quindi guardare con ottimismo ai prossimi impegni, sperando di vedere presto Davies in azione al massimo delle sue potenzialità.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🇨🇦 262 days after his injury, Alphonso Davies is back available for FC Bayern!
On the bench for Kompany tonight. 🍁
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) Dec 9, 2025
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Milan, sospiro di sollievo per Leao: la situazione
Milan, lo abbiamo visto uscire ieri sera durante la gara contro il Torino e si è temuto subito il peggio. Vediamo qui di seguito le condizioni di Rafael Leao.
A caldo sembrava uno di quegli infortuni che richiedono tempo, invece la situazione sembra essere migliore rispetto al previsto.
Per Rafael Leao la risonanza ha escluso la presenza di lesioni muscolari.
Il quadro infiammatorio, perfettamente delineato e circoscritto, verrà trattato con specifiche terapie a partire da oggi pomeriggio.
L’obiettivo del Milan è quello di riavere Leao a disposizione per la semifinale della Supercoppa Italiana in programma il 18 dicembre in Arabia Saudita.
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