Serie A
Fiorentina, delusione presidenziale
La sconfitta con il West Ham lascia molto rammarico nei vertici della Fiorentina. Che intonano: si sarebbe anche potuto vincere.
Fiorentina, rimpianti di Commisso
Vai sotto di un gol e la riprendi. Poi, al novantesimo, quando i supplementari sembrano spalancarti le braccia per concederti sogni di gloria, ecco che l’avversario ti infilza di nuovo. Definitivamente.
Brucia, in casa Fiorentina, la sconfitta patita nell’atto decisivo della Conference League contro il West Ham. Ma va di traverso soprattutto il modo in cui è arrivata. Il patron Rocco Commisso non se lo tiene in gola: “si poteva vincere questa partita- ha dichiarato a Labaro Viola – ma non è successo così, ci sono stati casi in campo in cui l’arbitro doveva fare meglio, parlo sia di Jovic che della testa spaccata a Biraghi”.
Poi si lascia andare a considerazioni poco lusinghiere verso la squadra avversaria: “ho parlato con il presidente della Premier League – prosegue- quelli sono animali per come hanno cercato i nostri giocatori”.
Apprezzamento, per vero, un po’ sopra le righe ma comunque di un presidente appassionato e fortemente intristito dall’epilogo di Praga. “Non è giusto – conclude- la partita si poteva vincere 3-0, mi dispiace per i tifosi che meritavano di più ma non ce l’abbiamo fatta“.
Se la partita se ne è ormai andata, vi è sicuramente qualcuno che rimarrà. Commisso lo dice apertamente: “Italiano è un punto fermo“. Già, come poter pensare di separare le strade da un tecnico che, in una stessa stagione, ti ha regalato due finali di Coppa (Italia e Conference) ancorché perse?
Serie A
Roma-Juventus, le formazioni ufficiali
Roma-Juventus è il big match della 35esima giornata di Serie A. Il Monday Night che chiude questo turno di calcio italiano.
Nel calcio è sempre rischioso focalizzarsi unicamente su un solo obiettivo. Se poi quell’obiettivo non lo centri, al netto magari anche di un percorso virtuoso, la tua stagione verrà ricordata come fallimentare poiché hai puntato tutte le tue fiches su un singolo obiettivo. E’ quello che ha fatto Mourinho nelle sue due stagioni sulla panchina della Roma. La prima volta gli è andata bene, mentre la seconda meno.
Eppure, oggi come allora, ribadisco che nel calcio nessuno sceglie scientemente di sacrificare un obiettivo per concentrarsi su un altro. Le squadre cercano sempre di rimanere aggrappate a quanti più obiettivi possibili, ma quando senti che uno ti sta sfuggendo di mano mentre l’altro si fa sempre più vicino allora subentra un meccanismo inconscio di ripartizione delle energie quando queste vengono meno.
Tuttavia, anche volendo ipotizzare che a qualcuno piaccia perdere e che quindi un agonista scenda in campo con la volontà di farlo (una follia legalizzata dal web), non si può affermare che Mourinho abbia sbagliato nel prendere la sua scelta. Soprattutto alla luce del rendimento attuale della Roma, che ha messo in luce un qualcosa che il portoghese andava sbandierando da tempo: ovvero l’inadeguatezza di parte della rosa.
Anche scegliere di non scegliere è una scelta, anzi forse è la peggiore di tutti poiché ti consegni scientemente al disegno divino che il fato ha scelto per te. E la Roma, prossima a salutare l’Europa League dopo lo 0-2 subito in casa dal Bayer Leverkusen nella semifinale d’andata, punta tutto sul quinto posto per tornare a giocare la Champions League dopo cinque anni e non dilapidare l’esaltazione generale portata da De Rossi.
Il tecnico romano, dopo aver speculato e lucrato sul lavoro del proprio predecessore e su una situazione che gli era totalmente favorevole a livello ambientale, è atteso alla sfida più difficile della sua esperienza sulla panchina della Roma: ovvero iniziare ad allenare per davvero. L’Atalanta deve ancora recuperare la partita contro la Fiorentina (piccolo inciso: solo in Italia si può pensare di far recuperare una partita a campionato finito) e se dovesse vincerla scavalcherebbe la Roma, mettendo De Rossi nelle condizioni di far peggio del suo predecessore.
L’anno scorso Mourinho è arrivato sesto (63 punti in campionato) e in finale di Europa League, uscendo invitto dal doppio confronto con il Bayer Leverkusen dello stesso Xabi Alonso. Se De Rossi dovesse ottenere lo stesso risultato a livello nazionale ma peggiore a livello internazionale, la stampa giochista, dopo mesi di vergognosa propaganda, ne uscirebbe a pezzi. Per scongiurare questo scenario De Rossi deve fare ciò che in due anni e mezzo non era mai riuscito a fare il suo predecessore, ovvero battere la Juventus di Massimiliano Allegri.
Ipotizzando l’attuale quinto posto della Roma (che, ripeto, potrebbe diventare sesto poiché Fiorentina-Atalanta è ancora sospesa nell’etere dell’incertezza) come benchmark per la qualificazione in Champions, con una vittoria stasera la Juventus sarebbe praticamente certa di centrare il proprio obiettivo stagionale e potrebbe concentrarsi sulla finale di Coppa Italia.
Tuttavia, considerando il calendario che attende romani e torinesi (alla prossima la Roma va a Bergamo mentre la Juventus ha la Salernitana in casa) anche un pareggio metterebbe una serie ipoteca sul terzo (o quarto) posto dei bianconeri. Roma-Juventus più che una partita di calcio sembra una seduta spiritica, con De Rossi che sente il fiato sul collo dello spirito di Mourinho mentre Allegri deve convivere con quello di Thiago Motta.
Tuttavia, se Allegri è consapevole di aver fatto il massimo possibile (sia quest’anno che nei precedenti sette in cui ha onorato la causa juventina) lo stesso non si può dire del suo collega, che avrebbe tutta la carriera davanti per rimediare ma si sa: nel calcio basta un attimo per vedere le stelle e un attimo per vedere le stalle.
Roma-Juventus, ecco le scelte ufficiali dei due tecnici
Di seguito, ecco le formazioni ufficiali di Roma-Juventus:
Roma (4-3-3): Svilar; Kristensen, Llorente, N’Dicka, Angelino; Cristante, Paredes, Pellegrini; Baldanzi, Lukaku, Dybala. Allenatore: De Rossi.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Weah, McKennie, Locatelli, Rabiot, Cambiaso; Vlahovic, Chiesa. Allenatore: Allegri.
Serie A
Salernitana: i convocati per il match contro i nerazzurri
Salernitana: di seguito i convocati granata per il match contro l’Atalanta, in programma domani, lunedì 6 maggio 2024, alle ore 18:00.
Di seguito la lista dei convocati granata per il match contro l’Atalanta in programma domani, lunedì 6 maggio 2024, alle ore 20:45 allo Stadio Arechi:
Portieri: Costil, Fiorillo, Salvati;
Difensori: Bradaric, Fazio, Guccione, Manolas, Pasalidis, Pellegrino, Pirola, Sambia, Zanoli;
Centrocampisti: Basic, Coulibaly, Legowski, Martegani, Sfait, Vignato;
Attaccanti: Fusco, Ikwuemesi, Simy, Tchaouna, Weissman.
Serie A
Lazio, il punto sugli infortunati dopo il match di Monza
Le ultime sugli infortunati in casa Lazio dopo il match contro il Monza, terminato sul punteggio di 2-2. La situazione degli indisponibili.
Lazio, le ultime sugli infortunati
Il medico dei biancocelesti Fabio Rodia ha parlato della situazione degli infortunati ai canali del club bianco celeste dopo il match contro il Monza terminato in parità.
Di seguito le parole del medico ai canali ufficiali della società bianco celeste:
“Nulla di preoccupante per Felipe Anderson, ha avuto semplicemente dei crampi, dovuti dalle tante partite giocate. E’ stato tolto solo per precauzione.
Provedel? Sta facendo gli allenamenti con la squadra, per quanto riguarda la parte medica il problema è risolta. Per Gila sta andando tutto nel migliore dei modi, all’inizio della prossima settimana faremo un check che ci aiuterà anche a quantificare i tempi di recupero”.
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