Europa League
Europa League, la finale: il pronostico del Dottor Sarli
A Budapest per la finale di Europa League si affronteranno il Siviglia e la Roma. Gli andalusi partono favoriti ma la Roma darà filo da torcere. Il pronostico non è facile, proviamo a farlo insieme.
Europa League, il pronostico della finale: la premessa
Gli andalusi non hanno mai vinto in questa competizione lontano dalla spagna e non vincono in trasferta in Europa da tredici partite, motivo per cui, pur avendo vinto sei delle sue ultime finali di Europa League, non sono poi così favoriti come dicono i bookmakers.
Anche la Roma ha vinto le sue quattro partite del torneo lontano da casa, e in più non hanno segnato. Però Mourinho è molto motivato e ha caricato bene i suoi, coi pezzi più pregiati che hanno riposato contro la Viola (sconfitta per 2-1). Vincere è obbligatorio per conquistare la Champions la prossima stagione, visto che in Campionato non ci sono riusciti.
Il pronostico della finale
Considerato che le ultime tredici finali di Europa League hanno visto un totale di goal a partita di 2,92, non me la sento di sbilanciarmi con un 1X2, piuttosto punterei sul Goal più Over 2,5.
Perché se la Roma non segna molto, e fuori casa quest’anno non l’ha mai fatto, è anche vero che il Siviglia ha segnato 3 goal alla Juventus. La Roma, pur avendo pareggiato la semifinale in trasferta per 0-0, è molto motivata a vincere, quindi potrebbe segnare anche giocando fuori casa.
I più intrepidi potrebbero provare l’1X più Goal, se si vuole giocare d’azzardo anche l’1X più No Goal oppure più Over 1,5. Insomma, ci sono tante chance ma io ribadisco che tenterei la strada del Goal più Over 2,5. Confidando che la Roma, costretta a vincere per tanti motivi, si sbloccherà lontano da casa.
In sostanza le possibilità per giocare sono tante, sta voi fare la vostra scelta, di certo non si deve puntare sul 2 fisso, è troppo rischioso, per il resto tutto fa brodo.
Europa League
Bayer Leverkusen-Roma, le formazioni ufficiali
Bayer Leverkusen-Roma è una delle semifinali di ritorno dell’Europa League. Chi passa incontrerà in finale la vincente di Atalanta-Marsiglia.
Il Bayer Leverkusen si sente già in finale. Lo dimostra il post (poi cancellato) sui social con le informazioni per acquistare i biglietti per la finale di Dublino. Sarebbe un errore però pensare che il Bayer si senta in finale dopo la gara d’andata. Il Bayer si sente in finale da quando ha saputo che il suo avversario sarebbe stato la Roma.
Un atteggiamento che (legittimamente e comprensibilmente) i tifosi romanisti possono trovare provocatorio, ma che rientra perfettamente nel discorso che facevo presentando la gara d’andata. Quella di Xabi Alonso è una squadra consapevole, non arrogante. Una squadra che non perde da 48 partite, che ha stravinto un torneo che da dieci anni veniva vinto da una superpotenza come il Bayern Monaco e che è in lizza per vincere tutto ciò che si poteva ambire a vincere è comprensibilmente consapevole dei propri smisurati mezzi.
Molti a Roma hanno consigliato a De Rossi di non sognare a occhi aperti. Di non farsi abbindolare dalla storica ricorrenza della rimonta perpetrata ai danni del Barcellona, oramai sei anni fa. L’attuale tecnico giallorosso era in campo in quella partita (segnò anche uno dei tre gol della squadra dell’allora tecnico Di Francesco) e proprio per questo sa perfettamente quanto le due situazioni siano completamente diverse.
In primis, quel Barcellona non era una macchina perfetta (anzi) come questo Bayer. In secundis, quella Roma era nettamente più forte di quella attuale. The last but not the least, all’epoca il ritorno si giocò nella bolgia dello Stadio Olimpico. Pensare di poter segnare (almeno) due gol, senza subirne peraltro, in casa di una squadra granitica come questo Bayer Leverkusen è roba da film di fantascienza.
La Roma, impegnata in una corsa affannosa verso una qualificazione in Champions League che sarebbe salvifica per le disastrate casse del club, temo non possa permettersi eccessivi voli pindarici. Tuttavia, è abbastanza facile pensare che De Rossi non abbia alcuna intenzione di dare per persa la finale di Dublino. Con un freddo e razionale calcolo utilitaristico, la Roma questa sera dovrebbe schierarsi in campo con la primavera e dare massima priorità alla trasferta (un’altra impresa) di domenica sera sul campo dell’Atalanta.
Nonostante ciò, De Rossi è un navigato uomo di calcio e sa che in questo sport certi calcoli non sono ammessi. La Roma questa sera darà tutto ciò che ha, inseguendo la sua utopia e rischiando di mettere a repentaglio entrambi gli obiettivi stagionali, ed è giusto così. Fare il contrario sarebbe un enorme danno di immagine, oltre che una mancanza di rispetto nei confronti dei romanisti che si recheranno sognanti a Leverkusen e in generale sarebbe un pessimo messaggio per l’intero movimento calcistico.
Bayer Leverkusen-Roma difficilmente avrà un epilogo dai contorni fiabeschi, ma la Roma fa bene a provare a regalarsi un sogno. Consapevole del fatto che, in caso di (probabile) duplice fallimento, avrebbe dilapidato una stagione in tre giorni. E allora, con altrettanta onestà intellettuale come fatto dal sottoscritto, si dovrà ricorrere al vecchio adagio (proprio del vernacolo romanesco) del “annacce vicino conta solo a bocce” che fu sciorinato l’anno scorso con José Mourinho. Che quantomeno in finale ci andò. Proprio contro il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Uscendo invitto dal doppio confronto. Fatti, non giochismi.
Bayer Leverkusen-Roma, ecco le scelte ufficiali dei due tecnici
Europa League
Atalanta-Marsiglia, le formazioni ufficiali
Atalanta-Marsiglia è la prima semifinale di ritorno dell’Europa League. Chi passa sfida la vincente di Bayer Leverkusen-Roma.
L’Atalanta non ha ancora chiuso il proprio conto con la Dea Bendata. Dopo aver affrontato le terze linee del Liverpool (tra l’altro nel peggior momento stagionale per i Reds) si è presentata al Velodrome al cospetto di un Marsiglia stremato e decimato dalle assenze. Nonostante ciò, soltanto la sfortuna e l’imprecisione di Aubameyang hanno impedito ai francesi di arrivare al Gewiss Stadium forti di un meritato vantaggio.
La buona notizia per Gasset è che l’infermeria si è svuotata. Ai box soltanto Meité e Nadir (la cui stagione è terminata da tempo) oltre al lungodegente Rongier. Rientra dalla squalifica capitan Gigot, mentre non fanno parte della Lista UEFA Gueye e Onana. Non una scelta particolarmente lungimirante, considerando che il reparto di centrocampo è quello maggiormente in difficoltà in questa fase della stagione.
I francesi, inoltre, hanno avuto tutta la settimana per preparare la partita più importante della stagione dato che la FFF (la Federazione Francese) ha come di consueto posticipato il match di Ligue 1 antecedente a una gara internazionale. Discorso diverso invece per l’Atalanta, che ha faticato più del previsto a imporsi sul campo di una Salernitana già aritmeticamente retrocessa ma vogliosa di onorare il campionato e i suoi tifosi sino alla fine.
Per i bergamaschi sarebbe la prima finale europea della loro storia, mentre per i transalpini sarebbe la sesta. Sebbene non abbia mai vinto l’Europa League, l’ultima finale nella suddetta competizione per l’OM è abbastanza recente. Era il 2018 e il Marsiglia di Rudi Garcia veniva sconfitto 3-0 dall’Atletico di Simeone.
Atalanta-Marsiglia decreterà la prima finalista, in attesa della vincente di Bayer Leverkusen-Roma. Fra le due contendenti la squadra di Gasset è chiaramente la favorita. Per storia. Per blasone. Per esperienza in ambito europeo e, banalmente, per una comprovata superiorità tecnica che si è chiaramente vista anche all’andata. Tuttavia, la banda di Gasperini è più squadra e ha meno problemi strutturali di quella di Gasset. E chissà che il fattore campo, unito all’entusiasmo della gente bergamasca, non possa fare la differenza.
Atalanta-Marsiglia, ecco le scelte ufficiali dei due tecnici
Europa League
Papin: “Gasperini è straordinario, la sua Atalanta è un modello”
La leggenda del calcio francese Jean-Pierre Papin ha parlato alla vigilia del match contro l’Atalanta di questa sera ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport.
Le parole di Papin
Di seguito le parole della leggenda del calcio francese nonchè consigliere del presidente dell’Olympique Marsiglia Pablo Longoria, Jean-Pierre Papin, relative alla sfida di questa sera contro l’Atalanta valida per la semifinale di ritorno di Europa League:
“Partita difficile, complicata, equilibrata. Come del resto è stato all’andata: l’Atalanta ci ha messo in difficoltà, abbiamo sofferto, ma avremmo anche potuto vincere.
Abbiamo il 50% di possibilità di passare, ci crediamo. Possiamo battere l’Atalanta e poi alzare la coppa il 22 maggio: la nostra stagione finore è stata complicata ma cambierebbe colore, l’anno prossimo giocheremmo la Champions”.
E’ Gasp il vero top player?
“E’ un grande allenatore, straordinario. E’ partito dalla base della tradizione italiana, perché la sua è una squadra solidissima, attenta in fase difensiva e molto, molto organizzata, ma ha seguito l’evoluzione del calcio. Il suo stile di gioco aggressivo ti mette in crisi.
Anche il Marsiglia ha provato a intraprendere questa strada, con Tudor in panchina, ma all’OM non ha funzionato: giocare uomo su uomo è molto dispendioso e richiede una disponibilità totale della squadra. Quando ci si riesce, però, diventa un’arma per colpire qualunque avversario, l’Atalanta di Gasperini è un modello”.
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