Serie A
Torino, Buongiorno si laurea con una tesi sui granata
Il titolo del suo lavoro: “Marketing emozionale nel calcio, l’esempio del Torino FC”.
Torino, il pensiero di Buongiorno dentro e fuori dal campo
Il Torino è il suo pensiero fisso. Quando si sveglia e quando va a coricarsi. E anche in tutte le ore che attraversano la giornata. Dentro il campo, con gli allenamenti e la disputa delle partite. E anche fuori, perchè Alessandro Buongiorno la società granata l’ha messa anche al centro della sua tesi di laurea intitolata “Marketing emozionale nel calcio, l’esempio del Torino FC”. Di copertina granata, ca va sans dire. E imperniata sull’esempio della società di via dell’Arcivescovado.
Da raccattapalle a capitano della squadra
Insomma, Torino a trecentosessanta gradi nella vita del difensore e capitano che ha finora timbrato 52 cartellini. Un amore che parte da lontano, il suo, per la squadra che fu di Gigi Radice, Paolino Pulici e Francesco Graziani con cui arrivò lo scudetto. Il periodo esatto dello sfociare della corrispondenza di amorosi sensi calcistici tra il ragazzo e la società granata risale a quando faceva il raccattapalle.
Ora, invece, le palle in campo le manovra. E bene. Tanto da essere diventato uno dei beniamini dei tifosi. E, semmai fossero servite conferme sulla sua fedeltà ai colori del Toro, il dottor Buongiorno (adesso bisogna chiamarlo così per la qualifica meritata sul campo, non di calcio stavolta ma pur sempre campo) ne ha data un’ulteriore, cartesiana conferma.
Serie A
Serie A, Open Var: la decisione sul fallo di mano di Lazovic
Open Var: a Dazn l’AIA ha spiegato il fallo di mano di Lazovic, che ha portato al secondo gol dei gialloblù contro la Fiorentina.
Nell’appuntamento di Open Var su Dazn, un componente dell’AIA ha analizzato e spiegato l’episodio che porta al secondo gol dell’Hellas Verona dove c’è il tocco di mano di Lazovic non sanzionato dall’arbitro e non richiamato dal Var.
Di seguito il dialogo al Var:
“Il pallone non cambia mai posizione, non cambia mai il giro e non c’è evidenza di un contatto”.
Di seguito il parere di D’Amato:
“Qua il Var Chiffi e il Var Valeri hanno selezionato tutte le telecamere possibili, nessuna immagine certifica il tocco di mano, e non siamo in evidenza di un chiaro ed evidente errore, è stato corretto confermare la posizione.
Quando non ci sono immagini controvertibili che fanno cambiare la decisione dell’arbitro rimane la decisione di campo”.
Serie A
Lazio, Lotito ha un idea per il rinnovo di Mandas
Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il patron bianco celeste della Lazio ha un piano per rinnovare Mandas: portiere che sta stupendo in bianco celeste.
Lazio-Mandas, la situazione
Secondo quanto emerso nelle ultime ore il patron bianco celeste, Claudio Lotito, ha un’idea ben precisa per rinnovare il portiere greco Mandas, ma occhio all’interesse concreto del Manchester City.
Il portiere greco, dopo l’infortunio di Provedel, ha collezionato 8 presenze e 4 clean sheet, sta sorprendendo tutti a suon di ottime prestazioni ed è anche merito suo se i capitolini sono risaliti in classifica.
Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni riportano come il club romano starebbe lavorando per far proseguire l’avventura del portiere greco nella Capitale almeno fino al 2029.
Serie A
Zazzaroni: “Roma-Juventus sembrava una partita di Premier, ma l’Inter…”
Di seguito le parole del direttore de Il Corriere Dello Sport Ivan Zazzaroni relative al match Roma-Juventus e non solo.
Roma-Juventus, le parole di Zazzaroni
Di seguito le parole del direttore de Il Corriere Dello Sport Ivan Zazzaroni relative al match tra Juventus e Roma e non solo:
“Alzi la mano chi immaginava che Roma e Juve potessero mettere insieme una partita del genere. Così divertente, emozionante, viva, anche disordinata. Ma sincera fino all’ultimo istante. Una partita a ondate, tutta un’occasione. Non vedo mani alzate.
De Rossi e Allegri hanno giocato aperto, entrambi con coraggio, limitando i tatticismi, e lo spettacolo ne ha beneficiato. Si è sostanzialmente verificato un cambio di identità. Che l’Olimpico ha dimostrato di gradire, nonostante il punto preso, uno solo.
Insufficiente. Partite simili, in serie A, se ne vedono pochissime, purtroppo: io do uno schiaffo a te, tu ne restituisci un paio a me e poi preparati a riceverne tre o quattro (…).
Da Premier il ritmo e finalmente di livello i movimenti senza palla che hanno moltiplicato gli spazi e quindi lo sviluppo delle giocate. La Roma ha dimenticato la stanchezza (anche se dopo l’intervallo ha dovuto rinunciare a Dybala), la Juve se n’è fottuta del baricentro abbassato e del punto d’equilibrio e ha dato una diversa immagine di sé.
Esauriti gli apprezzamenti, devo però aggiungere che Roma e Juve non hanno niente a che vedere con l’Inter: sono imperfette, incomplete e soprattutto in mezzo, a centrocampo, concedono tanto ai campioni d’Italia. Per gamba, qualità individuale e visione. Il punto sta bene alla Juve, meno alla Roma, attesa a Bergamo dall’Atalanta“
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