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Udinese Milan: le probabili formazioni e dove vederla

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Domenica sera allo stadio Friuli andrà in scena Udinese Milan per l’undicesima partita di campionato. La squadra rossonera ha faticosamente conquistato il quarto posto contro il Genoa e l’obiettivo adesso è riuscire a mantenere la posizione consapevole che la concorrenza è tanta ed è agguerrita.

La trasferta ad Udine rappresenta da sempre una gara insidiosa e questa volta non sarà da meno considerato il fatto che Gattuso dovrà fare a meno di alcuni importanti elementi. L’infermeria infatti è stracolma, l’ultimo della lista è Biglia che potrebbe addirittura stare fermo un mese e mezzo e rientrare quindi agli inizi del 2019.

Fermi ai box anche Caldara, per almeno 3 mesi, Bonaventura e Calabria, con  Kessié e Calhanoglu claudicanti, ma regolarmente in campo supportati dagli antinfiammatori.

3-5-2 per il Milan

Il Milan contro l’udinese scenderà probabilmente in campo con la stessa formazione proposta contro il Genoa. Scelte quasi obbligate, dicevamo prima. In soli 7 giorni il tecnico calabrese ha dovuto accantonare il suo modulo preferito, il 4-3-3, per passare ad un più equilibrato 4-4-2 ed ora causa urgenze di organico è costretto a proporre un inedito 3-5-2.

A centrocampo spazio quindi a Bakayoko, finora disastroso ad ogni apparizione, fatta eccezione per l’ultima, anche se il pasticcio in difesa che ha causato il gol del momentaneo  pareggio è difficile da commentare. Hakan Calhanoglu come detto sarà della partita sebbene non al top della  condizione nel ruolo di mezzala.

Confermatissimo Suso, e non potrebbe essere altrimenti, a sinistra giocherà Laxalt che per confermarsi titolare dovrà fa4e ben di più rispetto all’ultima opaca prestazione contro i suoi ex compagni. In attacco confermato il tandem Cutrone Higuain.

Come arriva l’Udinese

Il tecnico dei friulani Velazquez conferma il 3-5-2 anche contro il Milan. Il recupero più importante sarà quello di Rolando Mandragora che ritroverà il suo posto in mediana con Behami che sarà costretto ad accomodarsi di conseguenza in panchina.

Il mediano sarà affiancato da Fofana e Barak con Pussetto che verrà arretrato a centrocampo con Larsen sul versante opposto. In avanti confermato De Paul insieme a Lasagna. In porta ancora una volta fuori Scuffet per lasciare il posto a Musso.

Le probabili formazioni

Udinese (3-5-2): Musso, Opoku, Troost-Ekong, Samir, Pussetto, Fofana, Mandragora, Barak, Larsen, De Paul, Lasagna.

Milan (3-5-2): Donnarumma, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez, Suso, Calhanoglu, Bakayoko, Kessiè, Laxalt, Higuain, Cutrone.

I precedenti

I 43 precedenti in Friuli tra Udinese e Milan parlano di 14 successi per la squadra rossonera, 11 per quella friulana e 18 pareggi. La più recente vittoria bianconera è datata 29 gennaio 2017 con reti di Suso e ribaltone firmato da Thereau e De Paul.

Dove vederla

Udinese Milan sarà visibile in esclusiva su Sky Sport domenica 4 novembre alle ore 20:30.

Serie A

Como, lungo stop per Morata: il comunicato sulle condizioni

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Arriva l’ufficialità in merito all’infortunio di Alvaro Morata, uscito anzitempo durante la sfida di San Siro contro l’Inter. Previsto lungo stop per l’ex Milan.

Dopo le prime sensazioni, c’è la conferma direttamente del club lariano sulle condizioni dell’attaccante che non sarà a disposizione di Fabregas per i prossimi impegni del Como.

Como, le condizioni di Morata: il comunicato

Di seguito la comunicazione della società biancazzurra:

Como 1907 comunica che il calciatore Alvaro Morata, a seguito degli esami clinici e strumentali successivi all’infortunio riportato durante l’ultima partita di campionato, ha riportato una lesione di alto grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Il giocatore ha già iniziato il percorso di trattamento fisioterapico previsto dal protocollo riabilitativo societario.

I tempi di recupero saranno valutati nelle prossime settimane in base all’evoluzione clinica dell’atleta.

morata

ALVARO MORATA GUARDA AVANTI ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

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Lecce, Di Francesco: “Voglio una squadra unita per tornare a vincere”

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Lecce

Alla vigilia di Lecce-Pisa, anticipo della 15ª giornata, l’allenatore del Lecce Eusebio Di Francesco presenta la sfida in conferenza stampa.

Dopo il deludente stop per 2-0 nel lunch match domenicale contro la Cremonese, il Lecce è chiamato a dare una reazione in un altro scontro diretto: al Via del Mare arriva il Pisa di Alberto Gilardino. Nonostante si trovino in zona retrocessione, i nerazzurri stanno dimostrando partita dopo partita di avere tutte le carte in regola per riuscire a mantenere la categoria. Una sfida delicata, quella che i ragazzi di Di Francesco sono chiamati ad affrontare nella gara casalinga di venerdì sera. Queste le parole del tecnico della squadra giallorossa.

Lecce, le parole di Di Francesco

Quanta rabbia c’è per la sconfitta di Cremona? Cosa non deve rifare il Lecce domani?

“Dobbiamo impattare sulla gara come abbiamo fatto con la Cremonese nel primo tempo, siamo mancati nel concretizzare il predominio della prima mezz’ora, il rigore ha fatto girare la partita in un modo differente. Ci può stare subire gol, ma non bisogna uscire dalla partita, è una cosa che non dobbiamo assolutamente ripetere”.

Capitolo centravanti, come si interviene sulla testa dei calciatori?

“I calciatori non devono ascoltare quello che si dice in giro, cerco di estraniarli dall’esterno per farli rimanere concentrati sul campo. Poi penso alle soluzioni per la partita, domani può partire dal primo minuto Stulic o Camarda, sto ancora decidendo”.

Senza Nzola il Pisa è più imprevedibile?

“Lui e Meister avevano un peso specifico in avanti. Non so se dovesse giocare Moreo o Tramoni, la struttura della squadra può cambiare, cercheranno di mettere maggiormente la palla a terra, arrivando sull’esterno con più uomini. Hanno fisicità e verticalità, giocatori bravi di testa che possono creare difficoltà agli avversari. Lo hanno fatto con l’Inter e col Parma. E’ una sfida delicata”.

Lecce

LA GRINTA DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Mancheranno i tifosi del Pisa

“Mi dispiace, sta diventando una costante purtroppo, il calcio è bello quando ci sono le due tifoserie che si rispettano da una parte e dall’altra. Noi vogliamo farci trascinare dai nostri tifosi, vogliamo dare continuità al successo casalingo con il Torino”.

Dopo il Pisa calendario difficile e assenze per la Coppa d’Africa, questo fa assumere maggiore importanza alla gara?

“Sto preparando al meglio questa partita con i giocatori che ritengo più opportuni per far male al Pisa e conquistare i tre punti. Quando abbiamo avuto determinati equilibri abbiamo sempre fatto prestazioni importanti, osando il giusto per provare a portare a casa il successo. Dopo si vedrà, in base a chi sarà a disposizione affronteremo la partita successiva”.

La lotta salvezza?

“E’ molto equilibrata, ci sono pochi punti fra le squadre. La classifica è anomala, il campionato ha grandi equilibri, davanti e in coda. Una partita può dare tanto e quella successiva può toglierti tanto. Se passiamo dall’esaltazione col Torino alla depressione con la Cremonese commettiamo un errore gravissimo”.

Cosa fare contro il Pisa per portare a casa la vittoria?

“Ci saranno momenti in cui attaccheremo e altri in cui difenderemo, l’importante è farlo insieme. Dobbiamo essere squadra in ogni momento della gara. Abbiamo lavorato tanto in questa direzione e non dobbiamo disperdere il lavoro fatto finora. Bisogna giocare di squadra”.

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Juventus col 4-2-3-1, il piano di Spalletti

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Juventus

Luciano Spalletti sembra orientato a cambiare il sistema di gioco della Juventus passando la difesa da tre a quattro, chi giocherebbe e cosa cambierebbe?

Come cambierebbe la Juventus col 4-2-3-1, il piano di Spalletti

Juventus

Foto CS.

La vittoria della Juventus contro il Pafos ha portato in casa bianconera, oltre ai tre punti importanti in chiave Champions League, degli spunti per le impronte di gioco future dei bianconeri.

Durante la gara infatti la squadra di Spalletti è riuscita a superare la difesa cipriota soltanto a seguito del cambio modulo dalla difesa a tre a quella a quattro, un cambio che l’allenatore aveva in mente già dal suo arrivo ma che fin ad ora non ha potuto adottare causa infortuni.

Ora però, con il rientro di un paio di giocatori, sembra giunta l’ora di poter provare a cambiare questo modulo e di passare dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1, cosa cambierebbe e chi farebbe il titolare con questo schema di gioco?

Il punto fermo di questo cambio modulo sarà proprio la difesa a quattro che sarà possibile ora grazie al rientro di Bremer Rugani che in quest’ultimo match erano in panchina, per Spalletti infatti il cambio di difesa poteva avvenire solo dopo il rientro di un difensore di piede destro.

Resta aperta la discussione invece su chi dovrà giocare dal centrocampo in su e le idee dell’allenatore toscano prevedono due mediani davanti la difesa e tre trequartisti dietro un unica punta centrale.

Non è escluso però l’uso del 4-3-3 invece del 4-2-3-1 nelle partite in cui bisogna stare un pò più difensivi per cercare di mantenere il risultato e di portare a casa la vittoria.

Il rientro a pieno regime di Bremer sarà fondamentale per passare alla difesa a quattro e il brasiliano sarà infatti il punto fermo della nuova difesa bianconera che avrà come terzini Kalulu a destra e Cambiaso a sinistra.

Il ruolo dell’altro difensore centrale invece avrà un pò di concorrenza e alternanza tra Rugani e Kelly, e anche poi con Gatti quando tornerà, senza dimenticare poi l’opzione Koopmeiners che però dovrebbe tornare a giocare a centrocampo.

A centrocampo invece sono disponibili due ruoli, con i titolari che dovrebbe essere Locatelli Thuram, che avranno poi come alternative Koopmeiners Miretti e come opzioni anche Adzic McKennie.

Sulla trequarti invece i posti disponibili sono tre, con due di questi però che sono già assegnati, uno a Yildiz e l’altro a Conceicao, che sono per ora i punti fermi di questra trequarti.

Resta da capire chi sarà il trequartista che li affiancherà, i papabili sono Openda, McKennie e Adzic, con il belga in pole position e come alternativa anche Miretti che ha già ricoperto quel ruolo a Genoa con buoni risultati.

Come altra soluzione ci può essere l’uso di Zhegrova nel ruolo di uno dei due esterni e lo spostamento di Yildiz come trequartista centrale dietro la punta e quindi più vicino alla porta che è poi il ruolo dove ha fatto meglio.

Infine c’è il ruolo della prima punta che sarà ricoperto da David visto il lungo infortunio subito da Vlahovic e che Openda non riesce bene a fare reparto da solo ma gioca meglio affianco ad un’altra punta.

Mirko Di Francesco

 

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