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Milan, Maldini tuona: “Trovo questo poco rispettoso…”
Milan, arriva come un vero e proprio fulmine a ciel sereno lo sfogo di Paolo Maldini durante un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Andiamo a leggere le sue parole.
E’ un Paolo Maldini assolutamente entusiasta e felice della vittoria del diciannovesimo scudetto conseguita dal Milan. Ciononostante però l’ex capitano rossonero ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa denunciando una situazione che probabilmente sta creando un malcontento generale nella dirigenza.
Riteniamo che il suo urlo di rabbia sia principalmente uno sfogo affinchè le cose possano accadere in fretta, una sorta di monito a trovare in fretta un’intesa sul cambio di proprietà al fine di potere effettuare il mercato ed andare a chiudere i colpi in previsione già da alcuni mesi.
E’ una persona molto ambiziosa Paolo, sa benissimo che basta poco per alzare l’asticella ed iniziare a valere anche in Europa. Vuole giocare adesso la partita, non è più tempo di aspettare. Questo sfogo lo interpretiamo in questa maniera, lungi da noi pensare ad attriti più grandi o scissioni dell’ultima ora.
Milan, le parole di Maldini
Ed andiamole a leggere qui di seguito le parole di Maldini interpellato in merito all’imminente mercato dei rossoneri:” Sul mercato ci siamo mossi da mesi, ma in questo momento non abbiamo la disponibilità economica per pensare a questo salto di qualità. Vedremo…e in più c’è anche la questione della scadenza del contratto mio e di Massara. Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che ad oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi”.
Ed ancora:” Dico solo a parlare. Pechè loro potrebbero anche dirci che la nostra strategia non piace. Come ho detto a suo tempo, a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per un progetto che non sia vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la società non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”.
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Milan, i tifosi bocciano Lopetegui: saranno ascoltati?
Milan, nella giornata di sabato abbiamo assistito a una vera e prorpia gogna mediatica nei confronti del tecnico spagnolo. Andiamo adesso a vedere cosa potrebbe accadere nelle prossime giornate.
Questa settimana sarà decisiva per la definizione del nuovo allenatore. Conquistata la matematica qualificazione alla Champions, la dirigenza rossonera adesso si concentrerà sul mercato. E come affermato dallo stesso Giorgio Furlani, questa attività è già iniziata. Quindi impellente la scelta del tecnico per condividerne le strategie.
Il nome di Julen Lopetegui continua ad essere molto caldo, sebbene non abbiamo alcun indicatore che si voglia o si possa chiudere con lui in tempi brevissimi. Dalla Premier League giungono voci che parte della dirigenza del West Ham non sarebbe d’accordo ad assoldare il tecnico spagnolo. Sempre le stesse voci riferiscono di contatti avviati con il Milan, cosa che peraltro sappiamo anche noi.
Il fatto che ci sia stata una vera sommossa popolare e che si sia mossa anche la Curva Sud di Milano potrà fare cambiare idea alla dirigenza? La risposta è nì. Potrebbe, ma non abbiamo certezza che questo accada. Sicuramente il Milan sta seguendo anche altri profili e, checché se ne dica, Antonio Conte continua ad essere un nome caldo e una pista ancora percorribile. Ma non solo il tecnico leccese, ci sono stati contatti con Fonseca, ma la richiesta è arrivata direttamente dai suoi agenti e non la consideriamo una pista calda.
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Juventus, Galeone: “Allegri sta centrando tutti gli obiettivi, perché dovrebbe andar via?”
Galeone, ex allenatore e maestro di Max Allegri ha analizzato la stagione del tecnico della Juventus e i suoi possibili scenari futuri
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Allegri, tra alti e bassi alla Juventus
Oggi tutti parlano di Allegri via dalla Juventus. Un mister non all’altezza della squadra che allena, non in grado di restare al passo dell’Inter e colpevole di aver fallito diverse occasioni per far bene. Ma è davvero così? Le difficoltà che si è trovato a dover affrontare il tecnico livornese non sono certo di poco conto e la qualificazione alla prossima Champions League, insieme a una finale di Coppa Italia che potrebbe comunque regalare un trofeo in una stagione sbiadita non sono da sottovalutare. La pensa così Giovanni Galeone, ex allenatore e maestro di Max Allegri, che si è esposto in prima persona alla Gazzetta dello Sport per difendere il suo operato.
Galeone salva la stagione di Allegri
Come anticipato, Galeone ha speso belle parole per il suo amico. Ha dichiarato: “L’altro giorno ho sentito Max sereno. E lo sarei anche io al suo posto. Sta raggiungendo gli obiettivi che gli ha dato il club e ha il contratto per il 2024-25″. Ci sarebbe una buona occasione per uscire di scena da vincenti. Portando a Torino la Coppa Italia, infatti, Allegri compierebbe il più classico dei canti del cigno per salutare con stile. Tuttavia Galeone non è d’accordo con l’addio. Ecco le sue parole in merito: “Perché dovrebbe farlo? Sta rispettando gli obiettivi e ha un contratto fino al 2025. Non lo sento stufo della Juve. Se lo dovessero lasciare a casa, io ci rimarrei male e penso pure lui. E sarebbe un’ingiustizia se vince la Coppa e si qualifica in Champions”.
Un futuro lontano dalla Juventus?
Galeone ha parlato anche delle possibilità che Allegri vada via dalla Juventus, come si sente spesso dire negli ultimi giorni. Non esclude una richiesta del Napoli, poiché anche in passato De Laurentiis ci aveva fatto un pensierino. Ma anche l’Arabia è un’opzione molto quotata, sebbene non gradita al tecnico, con l’approvazione dello stesso Galeone. Il consiglio del maestro è di considerare solo due strade: una permanenza alla Juventus o un’esperienza in Premier League.
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I verdetti di Serie C del Girone C
Nel campionato di Serie C, la corsa verso i playoff e i playout ha regalato emozioni intense e colpi di scena degni di nota.
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Il Catania si riscatta: vola ai playoff, mentre il Potenza si gioca la salvezza
Nel campionato di Serie C, la corsa verso i playoff e i playout ha regalato emozioni intense e colpi di scena degni di nota. Il Catania, nonostante una stagione altalenante, ha saputo rialzarsi conquistando una posizione nei playoff grazie alla vittoria della Coppa Italia Serie C, un trionfo che ha aperto le porte della fase nazionale direttamente per gli etnei. Questo significa che il Catania, pur chiudendo la stagione regolare in tredicesima posizione, ha ottenuto il biglietto per tentare il salto in Serie B.
La Situazione PlayOff
Venendo ai playoff, Avellino e Benevento si posizionano rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguiti da Casertana e Taranto. Il Picerno si piazza al sesto posto, mentre l’Audace Cerignola, Giugliano, Crotone e Latina completano la griglia dei playoff. Nel frattempo, i verdetti portano la Juve Stabia in Serie B, mentre Avellino, Benevento e Catania si preparano per il primo turno della fase nazionale dei playoff. La Casertana si unirà al secondo turno della fase dei gironi dei playoff, mentre Taranto, Picerno e Audace Cerignola inizieranno dal primo turno come teste di serie. Giugliano, Crotone e Latina si troveranno anch’essi al primo turno dei playoff, ma come non teste di serie.
La situazione PlayOut
La situazione dei playout, invece, coinvolge diverse squadre in lotta per la salvezza. Il Potenza si troverà ad affrontare il Monterosi, con il vantaggio di giocare il ritorno in casa propria e la possibilità di salvarsi con due pareggi. Un’altra sfida importante sarà il derby tutto pugliese tra Virtus Francavilla e Monopoli, con quest’ultimo che giocherà in casa il ritorno. Il pareggio con la Virtus Francavilla ha invece costato al Potenza la salvezza diretta, mentre il Catania ha compiuto l’impresa che ha lasciato a bocca asciutta squadre come Foggia e Sorrento, speranzose fino all’ultimo di qualificarsi.
Il Potenza e il Monopoli affronteranno rispettivamente Virtus Francavilla e Monterosi, con queste ultime due squadre che non godono del vantaggio del turno di ritorno in casa propria. Infine, il Brindisi retrocede in Serie D, chiudendo così un capitolo della sua storia calcistica.
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