Serie A
Claudio Onofri: “Serie A scaduta, ma qualcosa sta cambiando”
In diretta web, sui canali Youtube di Il Ring dei tifosi, Calcio Style e La serie A nel pallone. L’ex calciatore, allenatore e commentatore tv Claudio Onofri, parla di Serie A, del calcio italiano e della lotta salvezza.
Claudio Onofri riguardo il calcio italiano:
Cosa si aspetta dal finale di campionato, in questa stagione molto combattuto sia in testa che in coda, diversamente dagli ultimi anni?
“In questo periodo disgraziato, tra pandemia e guerra, perlomeno il calcio sta percorrendo una via di innovazione. Anche squadre che non rappresentano l’élite del nostro calcio, faccio sempre l’esempio del Venezia che nella corsa salvezza è ormai quasi spacciato, ha sempre dato l’impressione di giocare un calcio che arricchiva, almeno nella prima parte di stagione, un panorama non di primissimo livello”.
“Questo discorso riguardo gli allenatori lo estendo anche ad Italiano, il tecnico della Fiorentina, cercano di proporre qualcosa di nuovo che possa riportare il calcio italiano ad una dimensione che non ci appartiene più”.
“Il nostro calcio è scaduto, è al quarto o quinto posto in Europa, e questo deve farci pensare all’organizzazione del pianeta calcio in Italia, non solo a livello tecnico tattico ma soprattutto sotto l’aspetto organizzativo”.
“Bisogna ripulire il calcio da certe storture, ad esempio le ultime tre partite per me andrebbero giocate in contemporanea. I settori giovanili vedo che pian piano si stanno riformando”.
Per la crescita dei ragazzi sarebbe utile farli crescere giocando con i più grandi, come succedeva ai suoi tempi nel campionato De Martino(campionato riserve) dove anche lei ha iniziato con il Torino?
“In un certo modo in Italia la Juventus Under 23 rappresenta un po’ quello che una volta era la De Martino, però si era un modo per i giovani di misurarsi con giocatori della prima squadra, così successe a me, mi misi in mostra nel Torino dove facevo la mezz’ala e per necessità mi fecero fare il libero”. Ruolo in cui poi Onofri si sarebbe affermato fino a divenire capitano del Genoa.
“Nei settori giovanili si sta tornando a quello che si faceva ai miei tempi, ovvero ai ragazzi fino a 13/14 anni deve essere insegnata la tecnica individuale, il resto arriva dopo, anche perché ai ragazzini giustamente non gliene importa niente della tattica, del 4-4-2 o del 4-3-3″.
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Le risposte sul Genoa e la lotta salvezza:
Quanto avresti creduto, al momento dell’arrivo di Blessin, in una situazione come quella attuale e cioè con il Genoa ancora in corsa ed a soli due punti dalla zona salvezza a due giornate dal termine?
“Più che avere dei dubbi sulla possibilità di riuscirci, mi ha stupito quanto poco ci abbia messo Blessin ad entrare nella testa dei giocatori ed a far si che capissero cosa volesse da loro in campo, soprattutto riguardo la fase difensiva”.
“La scuola di Rangnick, da cui proviene punta sulla forza fisica, sull’atteggiamento mentale e sul carattere. Ma c’è di più, conta molto anche l’organizzazione”.
“Poi se vogliamo analizzare oltre, ci sono anche alcuni aspetti negativi. Per me in diverse occasioni ha sbagliato i cambi, altre volte poi ha impiegato giocatori fuori ruolo, come Melegoni o Portanova“.
“Comunque in assoluto Blessin ha fatto bene, se fosse arrivato prima a quest’ora saremmo al mare a prendere il sole. Il Genoa sarebbe salvo già da 2 o 3 domeniche e chi se ne frega di Napoli-Genoa“.
“L’errore vero se vogliamo lo ha fatto la nuova proprietà, prendere l’allenatore, scelto da te e poi prendere dopo il nuovo direttore sportivo, che normalmente sarebbe colui che si occupa di scegliere l’allenatore”.
L’altro errore è essersi affidati a Shevchenko, con tutto il rispetto gli voglio bene, ma fare il selezionatore, come aveva fatto lui con la nazionale ucraina, non è come fare l’allenatore. E questo il Genoa rischia di pagarlo a caro prezzo”.
Mister quanto è cambiato il calcio, con i ritmi sono molto più alti?
“Il calcio lo ha rivoluzionato Arrigo Sacchi, lui e Rinus Michels sono stati i due più grandi innovatori del calcio mondiale, quando vidi giocare il Parma di Sacchi per la prima volta rimasi strabiliato. Andai a vedere gli allenamenti, quello che facevano era fuori dal mondo, una rivoluzione, sembra facessero un altro sport“.
“Il calcio è come una orchestra, i calciatori devono seguire uno spartito, l’allenatore è il direttore d’orchestra. Ci vogliono i calciatori bravi ma se il direttore d’orchestra non è bravo a farli andare a tempo la musica non è buona”.
Serie A
Sassuolo, il nome per la panchina anche in caso di B
Il Sassuolo comincia a guardarsi attorno per la prossima stagione. Anche in caso di Serie B il nome dovrebbe essere comunque lo stesso. Ecco chi è.
Sassuolo, il nome per la rivoluzione
Carnevali sta già lavorando per ricostruire la rosa in vista della prossima stagione, indipendentemente dalla categoria. Perciò la rivoluzione partirebbe dalla panchina, infatti con Ballardini sarà addio a giugno visto che l’opzione per il rinnovo riguarda la salvezza.
L’idea della dirigenza è rappresentata da un allenatore rivelazione di questa stagione di Serie B e che attualmente si trova in lotta per un posto nei playoff promozione. Si tratta di Vincenzo Vivarini, allenatore del Catanzaro.
L’intenzione del Sassuolo sarebbe quella di ripartire da un tecnico relativamente neofita nel panorama della Serie A, che propone un gioco frizzantino e spumeggiante. Il contratto coi calabresi potrebbe scadere a giugno in caso di mancata promozione o rinnovarsi automaticamente fino al 2025 in caso di salto di categoria. I contatti proseguono.
Serie A
Juventus in campo in vista della Roma
La Juventus é tornata, questa mattina, sul terreno di gioco del JTC per preparare la trasferta capitolina di domenica sera (ore 20:45) contro la Roma.
Doppio pareggio per Juventus e Roma nell’ultima giornata di campionato, rispettivamente contro Milan e Napoli.
I bianconeri, dopo i due giorni di riposo concessi da Massimiliano Allegri e dopo la ripresa degli allenamenti nella giornata di ieri (martedì 30 aprile), sono tornati in campo questa mattina per proseguire la preparazione in vista della trasferta contro i giallorossi.
Una sessione di allenamento, quella odierna al Training Center, che si è svolta sotto una fitta pioggia ed è stata dedicata al possesso palla e a un mini torneo con diverse partitelle disputate.
Nel pomeriggio, invece, la squadra si é focalizzata su una seduta di forza in palestra.
Domani la Juventus tornerà in campo al mattino.
Serie A
Bologna, i tifosi ci credono: che esodo verso Torino!
Torino – Bologna è l’anticipo del venerdì sera del 35esimo turno: calcio d’inizio il 3 maggio alle 20.45. Grande attesa per la tifoseria rossoblu.
Il pareggio contro l’Udinese nell’ultimo turno non ha fermato la corsa Champions del Bologna sempre a più 6 rispetto all’Atalanta, attualmente sesta in campionato. La festa del ritorno in Europa dopo 22 anni, diventato ufficiale con i risultati dell’ultimo turno, può diventare ancora più grande accedendo alla più ricca e prestigiosa competizione per club.
Per la trasferta contro il Torino sono stati praticamente bruciati in tre giorni di prevendità 1600 tagliandi.
Come scrive il Corriere dello Sport, il club granata ha aperto la vendita anche ad altri settori superando quota 2000 biglietti venduti: ai cinque pullman già organizzati dal Centro Bologna Clubs ed in particolare dai club Andrea Costa e Ceretolo, altrettanti saranno quelli dei diversi gruppi della curva.
Un vero e proprio nuovo esodo felsineo che sta accompagnando Motta e i suoi ragazzi in questa splendida stagione.
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